Sabato, 31 Marzo 2012 14:18

Spadola, comunali: Ancora in alto mare il fronte anti Barbara

Scritto da Mirko Tassone
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mini giuseppe-barbaraSPADOLA – Ad una manciata di giorni dalla presentazione ufficiale delle liste per il rinnovo del consiglio comunale, la situazione appare, ancora, nebulosa, precaria, impossibile da decifrare. Le uniche certezze, come segnalato nei giorni scorsi, sono rappresentate dalla ricandidatura, alla carica di primo cittadino, di Giuseppe Barbara (foto) e dalla frammentazione di quello che è stato lo zoccolo duro di Michela Tassone. Se in casa di “Identità spadolese”, la lista che sostiene l’attuale maggioranza, le cose sembrano procedere nel migliore dei modi, così non sembra sul versante dei potenziali antagonisti, dove, allo stato, si registra una situazione di stallo che rischia di regalare una facile vittoria al gruppo capitanato da Giuseppe Barbara.

Da una parte, infatti, nonostante i tentativi e gli abboccamenti, sembra essere definitivamente naufragata ogni possibilità d’intesa tra l’ex sindaco Mimmo Marchese e l’ex consigliere comunale Mariano Bertucci, un tempo sodale di Michela Tassone. Statica, anche, la posizione di Vito Primerano, il quale starebbe lavorando, in maniera discreta, alla composizione di una lista che, tuttavia, sembra stenti a decollare. Non molto dissimile la situazione di Michela Tassone che, persa l’originaria leadership, starebbe cercando, tra mille vicissitudini, di fare proseliti per ricostituire una nuova squadra con la quale avviare una nuova stagione politica. Un quadro frammentario, quindi, che, qualora dovesse perdurare, consentirebbe, senza colpo ferire, agli attuali inquilini di prolungare, per altri cinque anni, la loro permanenza in seno al palazzo municipale. Una previsione, allo stato, tutt’altro che peregrina. A questo punto, si potrebbero delineare, quindi, due scenari dagli esiti potenzialmente differenti. Uno, caratterizzato da una sorta di “faida” di tutti contro tutti, destinato, verosimilmente, ad avere quale unico vincitore Giuseppe Barbara il quale, potrebbe, così, avere agevolmente ragione, delle forze avverse sparpagliate su più fronti. Lo scenario alternativo potrebbe, invece, prefigurare una ricomposizione del fronte antagonista attorno ad un nome di garanzia. In altri termini, la figura di un catalizzatore in grado di assicurare una nuova prospettiva politica alle troppe “anime perse” provenienti da “Spatula nel cuore della gente”. Una figura che, da più parti, viene indicata in Pino Parise, il quale, tuttavia, sembrerebbe non essere interessato a vestire i panni di primus inter pares che in tanti vorrebbero cucirgli addosso.

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    Riceviamo e pubblichiamo:

    I consiglieri comunali sedicenti Pd della città di Vibo Valentia, dopo aver celebrato ieri mattina il Festival del pretesto e dell'ipocrisia, prima ancora di scendere dalle scale di via Argentaria hanno incassato l'ennesima figura barbina.

    Mentre in effetti Russo e compagni affastellavano argomenti e ricercavano giustificazioni per definire un inciucio politicamente inqualificabile, il consigliere Stefano Luciano li scavalcava a sinistra sul tema che di più mette a nudo le incoerenze e le timidezze del gruppo: la sfiducia a Costa.

    Dalle chiacchiere ai fatti, già oggi in sede di approvazione del DUP abbiamo verificato quanto regge il patto di potere sancito - officiante Vito Pitaro, con Mangialavori e il centrodestra - sulle elezioni provinciali di Vibo. Gli eroici tutori dell'ortodossia democratica in salsa vibonese hanno fatto ancora una volta da stampella a Costa e dimostrato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, quali erano i contorni del baratto politico stipulato in sfregio al Pd di tutto il territorio vibonese.

    Repentinamente chi, per qualche giorno, quando il proprio voto valeva 8, ha fatto il leone, è tornato a farsi pecorella in consiglio comunale quando è tornato valere 1, esattamente come accade da 3 anni. Del resto, la clamorosa incoerenza del gruppo dei "lanciatori di segnali" e cacciatori di incarichi in astinenza, oltre che nella totale infondatezza dell'assunto secondo cui per rafforzare il partito a Vibo bisogna votare Forza Italia, sta nella faccia tosta di presentarsi in federazione sedendo allo stesso tavolo con un consigliere che appena sei mesi fa si è candidato alle politiche in altra coalizione e che è già automaticamente decaduto dell'anagrafe degli iscritti.

    Peraltro il segretario di Federazione, diversamente da quanto ritenuto dalla banda degli onesti, mi risulta abbia già avviato la procedura presso la commissione di garanzia per la violazione dell'art. 4 del codice etico per come conclamata e dagli stessi ieri pubblicamente certificata.

    Pino Pellegrino

    Dirigente del Partito democratico

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