Venerdì, 30 Aprile 2021 11:22

Stefanaconi, il consiglio respinge la sfiducia a Solano. Disco verde al rendiconto di gestione

Scritto da Redazione
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Il consiglio comunale di Stefanaconi ha dato il via libera al rendiconto di gestione 2020. «Significativi» al riguardo i «passi in avanti registrati, anche quest’anno, dall’amministrazione guidata dal sindaco Salvatore Solano». Un «trend positivo - si legge in una nota - certificato da dati economico-finanziari chiari e crescenti» dai quali emerge «il progressivo miglioramento della percentuale di riscossione delle entrate con il contestuale abbassamento del fondo di credito di dubbia esigibilità, che ha consentito di liberare risorse da destinare, sotto forma di servizi, ai cittadini; il ripiano del disavanzo straordinario e degli ulteriori deficit formatisi; la graduale riduzione, nel corso degli anni, di crediti e debiti che consentono di rappresentare nel rendiconto dati reali nell’ottica di una contabilità priva di artifizi, trasparente ed effettivamente armonizzata; il conseguimento, nonostante le notevoli difficoltà causate dal periodo pandemico, di tutti gli equilibri contabili previste dalle normative vigenti».

Conti in ordine, dunque, frutto «di una gestione oculata e trasparente della cosa pubblica e di un lavoro svolto con spirito di abnegazione e alto senso di responsabilità civile e istituzionale», hanno evidenziato, unanimi, gli amministratori comunali. Nel corso del consiglio, convocato dal presidente Domenico Barbalaco, è stata respinta, a maggioranza, la mozione di sfiducia presentata dai consiglieri di minoranza nei confronti del sindaco Salvatore Solano per la vicenda legata all’inchiesta Petrolmafie, nella quale però il primo cittadino non è indagato. L’assise ha, inoltre, istituito il “Canone patrimoniale di concessione, autorizzazione e esposizione pubblicitaria” e approvato, quindi, il relativo regolamento.

In merito alla mozione di sfiducia presentata dall’opposizione relativamente alla «nota vicenda riportata dall’inchiesta Petrolmafie, coordinata della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro», il capogruppo di “Movimento per Stefanaconi” Nicola Carullo ha sostenuto che «la seduta si è svolta nell’imbarazzante silenzio di tutti i consiglieri di maggioranza - nessuno dei quali è mai intervenuto - nemmeno dopo l’articolato e motivato intervento del sottoscritto che ha messo in risalto come gli sconcertanti e disdicevoli atteggiamenti del sindaco - che, al contrario, dovrebbero essere sempre irreprensibili per il ruolo che ricopre - non sono stati biasimati solo da quattro consiglieri del Comune di Stefanaconi, ma hanno lasciato increduli cittadini, forze politiche, sindaci e rappresentanti istituzionali della provincia. Tutti hanno espresso un sentimento di biasimo, sconcerto e condanna».

Concetto, questo, ripreso anche dal consigliere Carmelo Disì, il quale, dopo essere stato eletto con il maggior di numero di consensi e dopo aver ricoperto il ruolo di vicesindaco, si è «dissociato dalla maggioranza». Quest’ultimo ha ricordato anche al sindaco «come la seduta di consiglio precedente - che aveva in agenda solo le dovute chiarificazioni dello stesso in merito a particolari suoi comportamenti riportati nell’indagine Petrolmafie - praticamente si sia rivelata inutile. Abbiamo assistito semplicemente – ha rimarcato Di Sì - al solito comizio autoreferenziale del sindaco senza il minimo cenno all’unico punto all’ordine del giorno che lo riguardava personalmente».

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