Martedì, 26 Luglio 2016 10:01

Vibo, Enzo Insardà è il nuovo segretario provinciale del Pd

Scritto da Redazione
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VIBO VALENTIA - Vincenzo Insardà è il nuovo segretario provinciale del Partito democratico.

L'elezione è arrivata nella serata di ieri, poco prima delle 19, nel corso del congresso svoltosi nella sala convegni del 501 Hotel. Non sono mancate, però, le sorprese: i lavori, infatti, non si sono conclusi ieri, visto che per l'elezione degli organismi interni, vale a dire la direzione e la segreteria, la commissione di Garanzia presieduta da Giovanni Puccio e Donato Riserbato, ha proposto in sostanza di rinviare il tutto di una settimana, per cercare di ricucire lo strappo con le opposizioni. Il congresso, inoltre, non ha visto la partecipazione dei vari Francesco De Nisi, Gianluca Callipo, Stefano Soriano e Antonio Lo Schiavo, i quali hanno deciso di disertare i lavori «anche perché si avallerebbe una logica di mera spartizione degli incarichi e delle poltrone». Nel corso dell'assise, però, il deputato Bruno Censore ha lanciato un messaggio chiaro proprio alla minoranza interna del Pd vibonese: «Aspetteremo e lasceremo fino all'ultimo le porte aperte a chi oggi è fuori, ma sia chiaro però che questo non è un congresso dimezzato».

Presente al tavolo della presidenza anche il segretario provinciale uscente, Michele Mirabello: «Le mie dimissioni – ha detto il consigliere regionale – non necessariamente avrebbero dovuto portare ad un nuovo congresso. Il mio successore, infatti, sarebbe ugualmente scaturito dalla segreteria uscente e, invece, è stata scelta la via della partecipazione. Per l'elezione degli organismi interni attenderemo un'altra settimana, ma non consentiremo a nessuno di esercitare un potere interdittivo rispetto ad un percorso democratico».

Parole di apertura nei confronti dell'opposizione sono, invece, arrivate proprio dal neo segretario, Enzo Insardà, sostenuto dalla maggioranza interna: «Lavoriamo per superare gli individualismi. Il Pd non è di Censore e di De Nisi. Il Pd siamo noi». Il segretario provinciale del Pd vibonese ha, inoltre, annunciato l'avvio di un «processo volto a coinvolgere e a valorizzare i giovani e la storia di ciascuno», mentre con riferimento alla questione dei dipendenti della Provincia di Vibo, Insardà ha da subito chiarito che «non verranno fatte promesse irrealizzabili».

Diversi, infine, anche i sindaci e gli amministratori del Vibonese presenti tra il pubblico.

 

 

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    «La verità fa male, lo so. Ma che il consigliere comunale a Vibo Giuseppe Cutrullà, in pieno delirio, anziché chiedere le dimissioni del sindaco Costa - con il quale evidentemente continua ad avere un accordo o un inciucio - insiste nel chiedere le mie dimissioni, dimostra di non avere argomenti per rispondere alle considerazioni politiche mosse dal sottoscritto al gruppo consiliare del Pd vibonese».

    Non si è fatta attendere la controreplica di Giuseppe Pellegrino, dirigente regionale del Pd nonché commissario del Parco delle Serre, nei confronti del consigliere comunale a Vibo, Giuseppe Cutrullà che, in una precedente uscita, aveva chiesto le dimissioni dello stesso Pellegrino da numero uno dell’ente di via Rosellina.

    «Cutrullà - prosegue Pellegrino – cita la mia candidatura contro la lista del Pd a Filadelfia, ma non dice che tre mesi dopo mi sono candidato con lui nella lista del Partito democratico. Forse ancora non ha metabolizzato il fatto che io, pur non avendo voti ponderati della città capoluogo e senza padrini o padroni, abbia ottenuto più consensi dei suoi. In merito alle gravi affermazioni che continua a fare sul mio ruolo da commissario del Parco su ipotetiche pressioni fatte ad amministratori, abbia l'accortezza di recarsi alle autorità competenti e denunciarmi altrimenti provvederò io a farlo per difendere la mia persona e l'istituzione che ho l'onore di rappresentare. Sulla possibilità di esprimere giudizi politici, pur ricoprendo un incarico istituzionale, lo inviterei a leggere il testo unico sugli enti locali e qualche rivista sugli enti pubblici. Voglio ricordare al consigliere Cutrullà, ultimo esemplare di voltagabbana offerto al mercatino vibonese, che il sottoscritto è dirigente regionale del Pd e che l'essere commissario di un ente non mi fa perdere l'identità politica come forse lui vorrebbe».

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    Riceviamo e pubblichiamo:

    Da settimane il commissario Pellegrino, che da anni scrive sotto dettatura del potente di turno, in modo sconclusionato e confuso continua a inondare le redazioni dei giornali con comunicati stampa che hanno ad oggetto critiche al gruppo consiliare del Pd della città di Vibo.

    Lo stesso continua a riportare fatti che nulla hanno a che fare con la realtà ma sono il frutto di sue allucinazioni politiche e del suo essere visionario. Ricordo al commissario del Parco delle Serre, come già fatto precedentemente, che un dirigente di un qualsiasi ente pubblico, in ragione del suo ruolo, dovrebbe astenersi dal prendere una qualsiasi posizione politica. L’etica e la morale gli imporrebbero infatti di rimanere imparziale. Non è quindi concepibile né comprensibile che il commissario continui da settimane a fare pesanti dichiarazioni a mezzo stampa e pertanto lo stesso dovrebbe essere rimosso dall’incarico proprio perché sta contravvenendo all’imparzialità del suo ruolo. Lo stesso Pellegrino, in occasione delle elezioni provinciali, è stato responsabile di ingerenze politiche all’ indirizzo degli amministratori dei Comuni ricadenti nel Parco delle Serre. Dimentica tra l’altro Pellegrino che nelle scorse elezioni comunali di Filadelfia si è pubblicamente speso contro la lista del Pd presente in quella tornata. Appare strano come Pellegrino richiami articoli dello statuto del Pd quando egli stesso ai sensi dello statuto non potrebbe figurare tra gli scritti del Pd per essersi, appunto, candidato contro il Pd. Ma si sa, Pellegrino è un personaggio che da anni si distingue all’interno del partito per la ricerca di candidature e riconoscimenti politici a tutti i livelli. Certo questo suo ondivago modo di fare gli ha consentito negli anni di ottenere diverse poltrone. Invito il Pellegrino alle dimissioni dalla sua ultima poltrona conquistata, allora sì sarà più credibile nelle sue sconclusionate uscite a mezzo stampa, diversamente continuerà ad essere considerato un yes man a comando del potente di turno. 

    Giuseppe Cutrullà

    Consigliere comunale del Partito democratico – Vibo Valentia

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    Riceviamo e pubblichiamo:

    I consiglieri comunali sedicenti Pd della città di Vibo Valentia, dopo aver celebrato ieri mattina il Festival del pretesto e dell'ipocrisia, prima ancora di scendere dalle scale di via Argentaria hanno incassato l'ennesima figura barbina.

    Mentre in effetti Russo e compagni affastellavano argomenti e ricercavano giustificazioni per definire un inciucio politicamente inqualificabile, il consigliere Stefano Luciano li scavalcava a sinistra sul tema che di più mette a nudo le incoerenze e le timidezze del gruppo: la sfiducia a Costa.

    Dalle chiacchiere ai fatti, già oggi in sede di approvazione del DUP abbiamo verificato quanto regge il patto di potere sancito - officiante Vito Pitaro, con Mangialavori e il centrodestra - sulle elezioni provinciali di Vibo. Gli eroici tutori dell'ortodossia democratica in salsa vibonese hanno fatto ancora una volta da stampella a Costa e dimostrato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, quali erano i contorni del baratto politico stipulato in sfregio al Pd di tutto il territorio vibonese.

    Repentinamente chi, per qualche giorno, quando il proprio voto valeva 8, ha fatto il leone, è tornato a farsi pecorella in consiglio comunale quando è tornato valere 1, esattamente come accade da 3 anni. Del resto, la clamorosa incoerenza del gruppo dei "lanciatori di segnali" e cacciatori di incarichi in astinenza, oltre che nella totale infondatezza dell'assunto secondo cui per rafforzare il partito a Vibo bisogna votare Forza Italia, sta nella faccia tosta di presentarsi in federazione sedendo allo stesso tavolo con un consigliere che appena sei mesi fa si è candidato alle politiche in altra coalizione e che è già automaticamente decaduto dell'anagrafe degli iscritti.

    Peraltro il segretario di Federazione, diversamente da quanto ritenuto dalla banda degli onesti, mi risulta abbia già avviato la procedura presso la commissione di garanzia per la violazione dell'art. 4 del codice etico per come conclamata e dagli stessi ieri pubblicamente certificata.

    Pino Pellegrino

    Dirigente del Partito democratico

    Commissario del Parco naturale regionale delle Serre

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