Giovedì, 10 Gennaio 2013 18:49

Politiche 2013, è rissa nell'Udc calabrese

mini francescantonio-stillitaniNon c’è nulla di più sporco della “politica-mercato” che accende la vigilia di ogni elezione. E mentre i cittadini si aggrovigliano nel legittimo tentativo di capire a chi dare o non dare il consenso, illudendosi di poter consultare programmi e progetti, le idee latitano e la corsia preferenziale che porta a Roma è dominata, principalmente, da conflitti e strategie d’assalto.

 

L’importante per tutti non è spiegare che cosa faranno o vorranno fare una volta eletti, l’importante è esserci. Al bando programmi elettorali e proposte innovative, basta che si mangi.

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mini IMMAGINEXCOSERRA SAN BRUNO - Lou Palanca 2 (pseudonimo di Fabio Cuzzola) l'ha definita una "storia scomparsa". "Dimenticata". "Celata negli anni". La storia è quella di Luigi Silipo, sindacalista ed esponente di rilievo del Partito comunista italiano, assassinato a Catanzaro il primo aprile 1965, mentre rientrava a casa. A distanza di quarantasette anni, ancora oggi nessuno è riuscito a dare delle risposte. Di cosa si è trattato? Per quale motivo è stato ucciso Luigi Silipo? C'è l'ombra della 'ndrangheta dietro l'assassinio del dirigente del Pci? Si è trattato di un omicidio politico o passionale? Interrogativi, dubbi e incertezze che, ancora oggi, attendono di essere risolte. Un omicidio colmo di misteri insomma. Dopo un primo periodo di partecipazione e interesse, l'accaduto venne progressivamente dimenticato, fino ad essere cancellato dalla memoria collettiva.
Lou Palanca, attraverso il libro ''Blocco 52'', cerca di ripercorrere quei fatti e di fare luce sulla morte di Silipo. Storia di un dirigente del Pci per certi aspetti atipico. Dissidente rispetto ai quadri dirigenti del partito di Enrico Berlinguer e Palmiro Togliatti. Il romanzo, edito da Rubettino, è uscito nelle librerie lo scorso 30 dicembre e nella serata di sabato è stato presentato nel corso di una iniziativa organizzata dall' associazione culturale ''Il Brigante''. L'evento, dal titolo ''Pagine perdute. Calabria canta e piange: da Mastro Bruno Pelaggi a Sharo Gambino, da Ciccio Svelo a Lou Palanca'' - rientrante nell' ambito degli eventi organizzati dal ''Brigante'' in occasione del 100esimo anno dalla morte di Mastro Bruno Pelaggi, poeta e scalpellino serrese - si è aperto, appunto, con la presentazione del volume di Lou Palanca, per poi proseguire, in serata, con una cena sociale, allietata da musica e poesie, con Gianni Cusumano, Giancarlo Galante, Francesco Villari e Pino Amaddeo ('Autori Appesi') e dalle incursioni poetiche di Ulucci Alì. Il dibattito ha rappresentato anche l'occasione per ricordare altre figure vittime di una Calabria «negligente e menefreghista», come l'ha definita  lo stesso Cuzzola.
Peppino Valarioti. Ciccio Vinci. E tanti altri ancora. Ma anche Mastro Bruno Pelaggi, Sharo Gambino e Ciccio Svelo. Personaggi che hanno contribuito alla crescita culturale e politica della nostra regione. Quello di sabato, dunque, è stato un momento di ritrovo. Un evento utile per ripercorrere le vicende dei figli illustri della nostra terra. ''Blocco 52'', invece, è come un "figlio che deve condotto e portato sulla giusta via» affinché «la storia si diffonda e continui a camminare sulle gambe di ognuno di noi". Sulla morte di Silipo, però, prendono vita altre storie - raccontante da Lou Palanca - che dal capoluogo calabrese arrivano fino a Praga. Una narrazione "a più voci" racconta queste vicende, fra il "richiamo al sogno interrotto di una società più giusta e il mistero di un caso irrisolto". 

(articolo pubblicato su Calabria Ora)

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mini pagine_perduteLuigi Silipo. Bruno Pelaggi. Ciccio Svelo. Storie diverse, sbagliate. Forse ancora aggrappate ad un filo, sempre più esile e consumato, sfibrato dal peso del passato. Logorato come la terra che quelle storie le ha partorite e poi fagocitate. E’ il filo della memoria, di una Calabria che si è dispersa in tanti rivoli asciugati dal tempo. Alcune storie però riemergono anche dalla terra inaridita, come fili d’erba che valicano il cemento armato. Luigi Silipo era un comunista catanzarese, ucciso tra i vicoli della sua città il primo aprile 1965. Un dirigente che aveva il suo peso nel partito, spesso scomodo. Era impegnato anima e corpo nella lotta al fianco dei contadini calabresi. Affrontava a muso duro i proprietari terrieri che opprimevano i lavoratori servendosi della manovalanza della ‘ndrangheta che, di lì a breve, avrebbe conquistato il mondo. Si opponeva con forza, isolato nel suo partito, alla nuova urbanizzazione che avrebbe generato la Catanzaro cementificata che conosciamo oggi. La sua storia, dimenticata, è al centro del romanzo “Blocco 52”, di Lou Palanca, autore collettivo che sul mistero della morte di Silipo ha intrecciato altre meravigliose storie che, da Catanzaro a Praga, prendono corpo e vita sul cadavere del Novecento

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mini Botti_di_Capodanno_-_Foto_Giovanni_DallOrto_1-1-2007Dieci feriti, di cui uno grave nel Vibonese, colpito da un proiettile di fucile vagante. E' il bilancio del capodanno calabrese, che vede Catanzaro come unica provincia in cui finora non si sono registrati feriti. Tre feriti a Vibo: a San Costantino Calabro un giovane romeno di 26 anni è stato raggiunto da un colpo di fucile vagante e ora si trova all'ospedale di Vibo con prognosi riservata. Gli altri due feriti hanno solo 8 e 13 anni, e hanno riportato ferite giudicate guaribili in quindici giorni. La provincia con il maggior numero di feriti è Crotone: 4 persone finite in ospedale, tra cui un ragazzo di 20 anni a cui è stato amputato un dito della mano sinistra. In provincia di Reggio Calabria due persone hanno riportato ferite non gravi alle mani ed alle gambe.

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mini scopelliti

Non usano mezze parole i Giudici della sezione di controllo che in due sedute, il 13 ed il 20 dicembre, hanno vagliato le condizioni del Comune di Reggio Calabria: “Una situazione già compromessa, tipica di un ente decotto. Un dissesto ormai da tempo fattualmente concretizzatosi”. Si attende per tanto “la delibera accertativo-ricognitiva dello stato di decozione”. Insomma sulla neo città metropolitana aleggiano i fantasmi del dissesto finanziario e Palazzo San Giorgio, fortino di quel “modello Reggio” made in Giuseppe Scopelliti, è già con un piede nella fossa.

La carriera politica dello sprezzante Scopelliti scorre quindi sul filo del rasoio. Il governatore per sfuggire al tracollo della sua Reggio, avrebbe deciso di concorrere per il Senato in una lista apparentata al PDL. Le possibili alternative in questo caso sarebbero due: una candidatura da capolista con la sua “Scopelliti Presidente” o, più plausibilmente, nel movimento “Grande Sud”, a cui avrebbero già aderito diversi presidenti di regioni meridionali in quota PDL (Caldoro, Cappellacci e Jorio).

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Venerdì, 28 Dicembre 2012 16:28

‘Ndrangheta. Una piaga d'importazione

mini sharo_-_la_stampaA ben leggere nelle vicende storiche della 'ndrangheta, il suo dapprima lento e poi via via sempre più accelerato accrescimento è anche frutto di grossolani errori di valutazione. L'onorata società calabrese è stata in ogni tempo sottovalutata e ritenuta pericolo minore rispetto a quella siciliana. La riprova è nell'intervento delle forze dello Stato nella Locride e sull'Aspromonte, prima quasi inesistente ed ora massiccio in seguito alla frustata inferta moralmente da una madre scesa da Pavia in Calabria por cercare di recuperare il figlio prigioniero dell’anonima.

Il primo errore fu commesso all'alba dell'unità nazionale, allorché si provocò l'innesto sul suolo continentale della mafia siciliana. Avvenne sotto il governo Minghetti. Il ministro Tantelli, per rompere collusioni tra l'associazione criminosa e la pubblica sicurezza nelle province di Palermo, Trapani, Girgenti e Caltanissetta, adottò energiche misure di prevenzione. A partire dal 1874 per tre anni centinaia di mafiosi furono arrestati e condannati al domicilio coatto nelle isole di fronte alla Sicilia. Un contingente ebbe a destinazione la dirimpettaia Calabria

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Giovedì, 27 Dicembre 2012 13:19

Rosy per sempre

mini Rosy-BindiC’è un nome “nuovo” per le speranze della martoriata Calabria. Anzi un nome grosso. Nientepopodimeno che il presidente dell’assemblea nazionale del Pd in persona. Adesso è ufficiale: Rosy Bindi concorrerà a Reggio alle primarie del prossimo 29 dicembre. E’ stato Alfredo D'Attorre, commissario regionale del partito, a renderne nota la candidatura: “Il suo impegno rafforzerà il lavoro di ricostruzione del meridione che il Pd calabrese sta portando avanti”. Per inciso la Bindi è nata in provincia di Siena, ed ha trascorso tutti i suoi 61anni dividendosi fra la stessa Toscana, il Veneto (dove è stata coordinatrice regionale del Ppi) e Roma (ministro e deputato per 17anni). Quindi non proprio nel meridione e soprattutto non proprio in Calabria. Allora non si capisce come possa la Bindi rappresentare al meglio la nostra regione.

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mini bruno_zaffinoSERRA SAN BRUNO - Passerà il Natale in carcere l'ex assessore comunale Bruno Zaffino. Il Tribunale del Riesame ha rigettato il ricorso presentato dal suo legale di fiducia, Giovanni Vecchio, opponendosi quindi alla scarcerazione del consigliere comunale eletto con il Pdl. Zaffino è stato arrestato lo scorso 13 novembre nell'ambito dell'operazione "Saggezza" condotta dalla Dda e dai carabinieri di Reggio Calabria. L'indagine, che ha portato a 39 arresti in diverse province della Calabria e nel Nord Italia, ha portato alla luce l'esistenza di un organismo intermedio di raccordo tra le cosche della 'ndrangheta, denominato "Corona", che si colloca a metà tra il "locale" e il "mandamento". Per Bruno Zaffino, eletto consigliere comunale nel maggio 2011 con un boom di consensi e nominato assessore nella giunta Pdl guidata da Bruno Rosi - poi defenestrato all'improvviso alla fine del 2011 - i magistrati reggini hanno formulato l'accusa di violenza privata aggravata dal metodo mafioso.

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mini SSL20177SERRA SAN BRUNO - Ha rubato interamente la scena ai giovani presenti in sala con le sue storie, i suoi racconti di vita, i suoi aneddoti. Mario Tozzi, geologo noto al pubblico della tv, ha partecipato nella mattinata di ieri all' incontro organizzato nell'aula magna dell' Istituto di Istruzione Superiore "Einaudi" di Serra San Bruno, rientrante nell'ampio e articolato progetto del Tropea Festival 'Leggere&Scrivere', la rassegna culturale che, in questi giorni, sta interessando comuni quali Vibo Valentia, Soriano Calabro e - appunto - Serra San Bruno. Il convegno, dal titolo “Dopo il millennio. Natura, ambiente e sviluppo sostenibile” è stato moderato dal dirigente scolastico Tonino Ceravolo. Presenti, oltre a Mario Tozzi, anche Mauro Minervino, antropologo e scrittore e Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario vibonese. Dopo una breve introduzione del dirigente Ceravolo, a prendere la parola è stato Minervino, il quale si è soffermato, in particolare, sulle problematiche della nostra regione, sottolineando come 'il Sud e la Calabria rappresentano l'estrema complessità di questo Mondo. A me piace raccontare la Calabria di oggi. Mettere in luce le contraddizioni ma anche le bellezze di questa terra. Luoghi che bisogna amarli e custodirli, perchè rappresentano un pezzo della nostra storia, delle risorse per la nostra vita. Insomma, ripartire dalla cura dei luoghi. Una sfida - ha aggiunto Minervino - che i giovani devono prendere al volo. Un compito difficile si, ma non impossibile da attuare'. Subito dopo, ad intervenire è stato Mario Tozzi che, in estrema sintesi, ha posto l'attenzione sull' evoluzione dell'uomo e sulla scarsità di risorse presenti sulla Terra. La conclusione dei lavori è toccata a Floriani che, dal canto suo, ha considerato il Festival come 'un'esperienza culturale di particolare rilievo per tutto il Vibonese che, sicuramente, cercheremo di ripetere anche il prossimo anno'.

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mini IMG_9621Doveva essere un fine settimana di gelo intenso, e così è stato. Come le previsioni meteorologiche avevano puntualmente annunciato, la Calabria del post Immacolata, si sveglia nel gelido abbraccio della morbida coltre bianca. La perturbazione che fino alla mattinata di sabato aveva principalmente interessato le regioni del centro-nord Italia, già nel tardo pomeriggio di ieri ha finito per invadere il meridione, in particolar modo la nostra regione che risulta ovunque innevata, dal crotonese alle Serre fino alla Sila cosentina e catanzarese. La neve ha interessato quindi tutte le cittadine con altitudine superiore ai 650 metri s.l.m., mentre gli altri centri, in particolare quelli ubicati sulle fasce tirreniche e ioniche, sono stati colpiti da intense grandinate e forti raffiche di vento. Invaso anche il manto autostradale, dove ovunque è stata disposta la circolazione con pneumatici da neve o l’obbligo di catene a bordo, anche se al momento sembra non si sia registrato alcun incidente o limite alla circolazione.

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