Venerdì, 11 Gennaio 2013 13:18

Tanto rumore per nulla

 

mini santoro

I bookmakers inglesi si aspettavano la fuga del Cavaliere di gomma, che dopo 5 candidature e 4 legislature da Premier, ci riprova ancora ripartendo, anche stavolta, proprio dal suo mondo. Quello che lo ha reso famoso, vincente e soprattutto ricco. La Tv.
Sono giorni da maratona per Berlusconi che con lo spirito da teenager e le guance di plastica, saltella, una sera si e l’altra pure, da uno studio televisivo all’altro. Ma l’appuntamento di ieri, a Servizio Pubblico è di certo il più atteso fra tutte le ospitate televisive che da qui alla data delle elezioni riempiranno l’agenda del Silvione nazionale. Eppure, contrariamente alle attese, non accade nulla di particolarmente sconvolgente. 
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mini fotoSERRA SAN BRUNO – Erano da poco passate le 15 di ieri pomeriggio quando nel centro storico di Spinetto, popoloso quartiere della cittadina bruniana, alle due donne delle pulizie che, come ogni giorno, si sono recate nella casa di via Manzoni 5 (foto) a compiere il proprio lavoro, è apparsa una scena agghiacciante. Giuseppe Calabretta, 50 anni, diversamente abile che viveva nell’abitazione insieme al fratello, era riverso nel bagno in una pozza di sangue. Immediatamente le due donne hanno dato l’allarme chiamando i carabinieri della compagnia di Serra San Bruno e i sanitari del 118 del locale nosocomio, sul posto sono giunti anche gli agenti del locale corpo della polizia municipale. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il giovane, mentre si recava in bagno sarebbe stato colto da malore e, durante il mancamento, sarebbe caduto sulla porta a vetro del locale adibito ai servizi igienici, che si sarebbe infranta sotto il peso del cinquantenne. Un pezzo di vetro si sarebbe conficcato nel collo del poveretto recidendone la carotide e causando la morte dell’uomo per dissanguamento. All’arrivo delle due donne il cinquantenne era ancora agonizzante ma i soccorsi del 118 non sono valsi a salvargli la vita. Le cause dell’incidente che hanno determinato il decesso dell’uomo sono apparse subito chiare e la salma è stata messa immediatamente a disposizione dei familiari per i funerali, che si terranno già nelle prossime ore nella chiesa parrocchiale. L’uomo, diversamente abile dalla nascita, pur non riuscendo a parlare a causa della grave patologia che lo aveva colpito, era in grado di esprimersi e, fino a qualche tempo fa, era solito fare piccole passeggiate per il centro storico dov’era conosciuto e benvoluto da tutti. Prima che le condizioni di salute si aggravassero, riusciva anche a fare qualche piccolo giro in bicicletta per i vicoli che lo hanno visto nascere e crescere, dove da tutti era conosciuto come Pinuccio.

Pubblicato in ATTUALITÀ

mini solo_dinanzi_allunicoSERRA SAN BRUNO – Il mozzo che si arrampica sull’albero maestro per “scrutare i segni del mondo nuovo”. Il monaco, l’uomo, deve essere sempre vigilante, “totalmente teso verso il futuro a cui anela”. Le parole del priore della certosa di Serra, dom Jacques Dupont, che il giornalista del Corriere della Sera Luigi Accattoli ha raccolto nel libro “Solo dinanzi all’Unico” (Rubbettino 2011, pp. 140, 12 euro), presentato ieri sera nella chiesa dell’Assunta di Terravecchia, sono un “balsamo per l’anima”, un lenitivo per la coscienza interiore dell’uomo di oggi che, nell’iperattività vacua della società postmoderna, non riesce a raggiungere ciò a cui invece il certosino dedica la vita: il distacco dal mondo per entrare in comunione con Dio. Un colloquio frutto di tre giorni intensi, di vita certosina per Accattoli, di insolite confidenze per dom Jacques. Il risultato è un libro “che arricchisce e consola – ha commentato don Armando Matteo – un libro che genera quelle lacrime che puliscono l’occhio dell’uomo e gli consentono di vedere meglio”. In vista della visita del Papa in certosa, il priore ha accettato di sottoporsi alle tantissime domande rivoltegli dal decano dei vaticanisti italiani: dall’incontro con Dio nel tempo di internet al silenzio dei certosini nel chiasso del mondo attuale, dalle abitudini dei monaci di clausura alla possibilità che i giovani di oggi ci si possano adattare, dall’interpretazione (per niente tradizionale) del ruolo dell’ascesi al significato di parole come “sessualità”, “peccato”, “misericordia”. Il compito del monaco, o del mozzo che scruta l’orizzonte, secondo dom Jacques è quello di “dire” all’umanità di oggi che “Dio è anche in questo mondo e in questo tempo”.

Ad organizzare l’interessante presentazione del libro è stata l’Arciconfraternita dell’Assunta di Terrvacchia insieme al Museo della Certosa e alla casa editrice Rubbettino. Ad introdurre i lavori del convegno ha pensato il priore pro-tempore dell’Arciconfraternita, Vito Albano, che ha parlato della “vicinanza non solo fisica tra i certosini e i serresi, vicini nei secoli soprattutto attraverso la preghiera”. A coordinare gli interventi è stato invece Antonio Cavallaro, direttore commerciale della Rubbettino, che si è soffermato sull’affascinante rapporto tra monaco e silenzio. Quindi don Armando Matteo, scrittore e docente universitario, ha spiegato che il libro di Accattoli “va vissuto come un viaggio in compagnia di un mozzo eccezionale, visitando luoghi noti e altri ignoti ed entrando nel cuore di chi ha vissuto 41 anni di vita certosina”. L’amore cristiano, secondo dom Jacques, è vero solo se riesce ad “abbeverarsi della compassione, della tenerezza e della misericordia”.

“Mi sono lasciato convincere – ha spiegato il priore della certosa – perché qualche eccezione ogni tanto ci vuole, e perché è giusto, anche se raramente, ascoltare le parole che vengono direttamente dai certosini. Il libro – ha aggiunto – è il frutto di un incontro molto piacevole tra due mondi molto diversi, quello della comunicazione e quello del silenzio. L’isolamento secondo noi è negativo – ha concluso dom Jacques – ma la solitudine, che è ben altra cosa, è la via per la comunione con Dio”. 

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