mini Elezioni-amministrative-2012_01Si avvicina la primavera e con essa le elezioni amministrative del 6 e 7 maggio, che interesseranno 1024 comuni dello stivale di cui 87 calabresi, 14 dei quali nella provincia di Vibo. Tante le novità che caratterizzeranno questa tornata elettorale: le leggi in materia di contenimento della spesa degli enti locali obbligano ad una riduzione del 20% del numero dei consiglieri e degli assessori comunali rispetto all'ultima volta. Per i comuni fino a 10.000 abitanti sarà applicata un'ulteriore riduzione che vedrà nei comuni fino a 1.000 abitanti, l'abolizione della figura dell'Assessore comunale attribuendo così le competenze di Giunta al Sindaco. Il Vicesindaco sarà, dunque, nominato fra i Consiglieri.  Non si terranno invece le Elezioni Provinciali per le 9 province che avrebbero dovuto rinnovare gli organi amministrativi. Queste saranno commissariate secondo quanto previsto dal decreto "Salva Italia".

A meno di un mese dalla presentazione ufficiale delle liste che parteciperanno alla competizione elettorale, iniziano a circolare le prime indiscrezioni che, come è facile prevedere, ci accompagneranno fino a Pasqua. 

In quel di Brognaturo la situazione appare, sempre secondo le voci che circolano, oramai  abbastanza definita. Scontata la presenza della lista civica vincitrice dell'ultima tornata che però, sempre secondo indiscrezioni, pare non confermerà al comando il sindaco uscente ma punterà tutto su un volto nuovo della politica, pescato comunque sempre dal serbatoio storico del sindaco Tassone. Immancabile anche la presenza dell'eterno secondo Bruno Papa che, per la terza volta, capeggerà una squadra con apparentemente ben pochi cambiamenti rispetto alle ultime elezioni. A differenza di 5 anni or sono sarà presente una terza compagine che, nel segno del rinnovamento, proverà a sconvolgere gli equilibri politici del paese. Pare sia Mimmo Salerno il leader di questa squadra di volti nuovi pronti a battersi contro la stasi politica che da sempre caratterizza il piccolo borgo montano. Una cosa è certa, in un paese che conta circa 500 votanti, con tre compagini agguerrite, pronte a sfidarsi senza esclusione di colpi, nulla è scontato.

Decisamente più incerta la questione spadolese che vede confermata la scadenza naturale della legislatura con conseguente chiamata alle urne per i cittadini, ma il cui sindaco è stato eletto soltanto nel 2010 al turno di ballottaggio, ribaltando il risultato delle elezioni del 2007. Anche qui pare saranno tre le compagini che si daranno battaglia. Dovrebbe essere riconfermato, a capo di una delle liste, Giuseppe Barbara, attuale sindaco anche se, negli ultimi tempi si registra il serpeggiare di qualche malumore. Sicura, pare, appaia anche la presenza di Michela Tassone, vincitrice dell'elezioni del 2007, ma che, sempre secondo indiscrezioni, sarebbe alle prese con una diaspora interna al proprio gruppo dalla quale potrebbe nascere una terza lista.

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mini municipio serraRiceviamo e pubblichiamo: Diversi mesi orsono attivammo un confronto con l’Amministrazione Comunale di Serra San Bruno perché,con una manifestazione d’interessi illegittima e quindi pilotabile nella sua concretizzazione aveva inteso riorganizzare il personale Lsu ed Lpu utilizzato in quell’ente, premiando chi si era messo a loro disposizione in campagna elettorale e penalizzando chi invece aveva inteso esercitare le sue prerogative costituzionali in piena libertà.

Quel confronto si è esaurito con un nulla di fatto al Comune e perciò ci sarà a breve un seguito in Prefettura perché è lì che denunceremo gli ulteriori soprusi messi in atto.

Il risentimento,accompagnato da spirito di vendetta che si respira oggi al comune di Serra nei confronti della Uil per aver osato puntare l’indice contro il mediocre operato di questa amministrazione è esageratamente alto ed ha addirittura indotto il sindaco di centrodestra “sponsorizzato” dal Consigliere Regionale Salerno a cercare la sponda della Cgil “sponsorizzata” dal Consigliere Regionale Censore, nel tentativo di impedire che l’Organizzazione guidata da Luciano Prestia mettesse piede nel comune.

Il mandato a tutti i lavoratori che dovranno votare per l’elezione delle Rsu che si terranno a giorni è “votate chi volete ma non i candidati della Uil, a loro ed al Segretario Prestia taglieremo le gambe”. Affermazione testuale per cui a giorni presenteremo formale denuncia all’Arma dei Carabinieri indicando naturalmente chi l’ha profferita e chiedendo cosa volesse effettivamente dire.

Naturalmente la Uil non si lascia intimidire ed a breve chiederemo anche al Prefetto che venga istituita una Commissione per verificare se esistano interferenze che hanno determinato agevolazioni varie; promozioni di favore; utilizzo di lavoratori senza titoli affiancanti responsabili di settore soltanto perché congiunti; trasferimenti immotivati da altri enti; corresponsione di livelli retributivi illegittimi.

Se in tutto ciò dalla Prefettura saranno riscontrate irregolarità chiederemo che venga ripristinata la legalità oltre che adoperarsi per favorire un clima più sereno.

La Uil non ha nulla contro i Sindaco e la sua Amministrazione,vorrebbe soltanto che venissero rispettati i lavoratori, siano essi dipendenti comunali, lsu o lpu, così come vorrebbe che venisse attuato il programma elettorale lì dove venivano indicati concreti aiuti alle famiglie più bisognose, così come vorrebbe che si consentisse di riavviare al lavoro i sei dipendenti dell’Eurocoop, senza stipendio da novembre scorso, attraverso la ripresa del servizio della raccolta differenziata.

In una recente assemblea popolare sulle prospettive di sviluppo del territorio serrese avevo auspicato che, i due consiglieri regionali di Serra, rarità all’interno di un medesimo comune, sebbene da banchi opposti trovassero convergenza per favorire un processo di cambiamento e di rilancio del comprensorio,sotto gli occhi di tutti fermo a venti anni fa.

Alla luce delle ultime vicende possiamo dire che la convergenza c’è stata, ma per un obiettivo molto più piccolo,”tagliare le gambe alla Uil”, un sindacato evidentemente scomodo perché non acquistabile.

Il Segretario Provinciale UIL Vibo Valentia

Luciano Prestia

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mini municipio_serraIl segretario provinciale della Uil, Luciano Prestia, affronta la questione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità in servizio al comune di Serra San Bruno e attacca duramente l'amministrazione guidata da Bruno Rosi. In particolare, Prestia punta il dito contro la gestione del personale precario, che avverrebbe senza osservare criteri di regolarità e trasparenza e sarebbe invece soggetta a dinamiche riguardanti le simpatie politiche degli stessi lavoratori. Di seguito la nota diramata alla stampa da Prestia.

Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per quanto sta accadendo da qualche mese a Serra S. Bruno, cioè da quando si è insediata la nuova amministrazione, in merito alla riorganizzazione del personale LSU/LPU utilizzato presso l'ente comunale. Preoccupazioni che ci accompagnano già dal mese di Giugno 2011, quando il nuovo esecutivo ha avviato la procedura per adeguare l'utilizzazione dei 57 dipendenti LSU/LPU e già da allora si sono riscontrate forti irregolarità, a partire dalla mancanza di concertazione con le organizzazioni sindacali  così come previsto dalle normative vigenti, affinché tutto si attui nella piena trasparenza e senza sospetti di favoritismi.

Infatti, i titoli di studio e le esperienze dei lavoratori che sono i criteri oggettivi su cui normalmente si basano le scelte di pianificazione del personale, solo a Serra San Bruno avevano un peso minore rispetto al colloquio con la commissione in cui possono trovare spazio le simpatie o le antipatie. Ma è proprio quello che tanti lavoratori ci raccontano a margine delle riunioni che si tengono a Serra San Bruno, avvisandoci di avanzamenti o demansionamenti in base alla vicinanza politica ed alle amicizie personali. Noi, invece pensiamo che le prerogative del governo cittadino non possono lasciare spazio alle  vendette elettorali contro quei dipendenti che non hanno parteggiato per la compagine vincente e alla premiazione a favore di chi l'ha sostenuta.

Per questo la UIL è intervenuta immediatamente chiedendo l'annullamento di quel bando e che i lavoratori non fossero adibiti a nuovi incarichi mediante una procedura palesemente irregolare, richieste su cui il sindaco, comprendendo l’errore, aveva dato tutta la sua disponibilità. Quello che non potevamo immaginare, per un comune montano, è che il primo cittadino fosse così legato alle tradizioni marinare, comprese le famose promesse da non mantenere. Abbiamo risolto la cosa con una convocazione del sindaco in Prefettura in cui abbiamo denunciato i sistemi di “premiazione” del consenso elettorale, ed il sindaco si convinse che bisognava aprire una tavolo “serio” di contrattazione. Sebbene ad un primo incontro abbiamo potuto constatare un clima costruttivo che partiva proprio dalla spinta della UIL ad iniziare dai bisogni dei cittadini e da quando di buono era contenuto nel programma elettorale, a cominciare dalle politiche in favore dei cittadini più in difficoltà, al successivo incontro il vicesindaco ha imposto al sindaco di cambiare linea con una clamorosa svolta a U. Anzi, ci è stato chiaramente detto che in fondo gli impegni elettorali non sono vincolanti e che al sindacato non deve importare né quando e né come si realizzano le promesse con cui si è ricevuto il consenso.

Anziché dedicarsi a delineare una riorganizzazione complessiva dei 57 LSU/LPU con progetti di largo respiro, nei meandri del palazzo comunale le migliori menti si sono concentrate sui 15 lavoratori della differenziata prevedendo solo per loro una integrazione oraria e salariale. Rimandare tutti gli altri dipendenti a tempi migliori, utilizzandoli gratis per anni ed anni, sta provocando di fatto una spaccatura tra i lavoratori che, visto l’alto numero di famiglie coinvolte, costituisce una problematica rilevante all’interno della comunità serrese che l’attuale amministrazione ci pare non abbia nè la capacità né la voglia di risolvere.

Luciano Prestia

 

                                                                                                                           

 

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mini Rappoccio-AntonioIl consigliere regionale Antonio Rappoccio (appartenente al gruppo 'Insieme per la Calabria-Scopelliti presidente', in quota Pri) è stato rinviato a giudizio dal Gup di Reggio Silvana Grasso con l'accusa di corruzione elettorale. Rappoccio, che sarà a processo dal 29 marzo prossimo, è accusato di aver raggirato molte persone ideando dei concorsi fantasma attraverso cui avrebbe chiesto il sostegno elettorale ai partecipanti, ai quali veniva consegnata una scheda che poi loro restituivano compilata con i dati personali e anche l'indicazione della sezione e del seggio in cui avrebbero votato. La sede delle fantomatiche cooperative create da Rappoccio per mettere in piedi la truffa era proprio la segreteria reggina dell'esponente repubblicano. L'indagine è partita dalle denunce di Aurelio Chizzoniti, ex presidente del consiglio comunale di Reggio, che si è costituito parte civile, cosa che invece non ha fatto la Regione Calabria. Nel processo saranno decisive alcune testimonianze di persone che ruotavano nell'entourage di Rappoccio e che stanno rivelando ai magistrati il sistema ideato dal consigliere regionale per approfittare della crisi occupazionale ed estorcere il consenso a chi partecipava ai concorsi fantasma.

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mini mastro_bruno-cimiteroRiceviamo e pubblichiamo:

Chissà cosa avrebbe scritto! Ma forse neppure nella sua facondia avrebbe trovato le parole giuste per descrivere l’immobilismo o meglio l’assenza dell’amministrazione comunale. E si, perché, forse, neppure mastro Bruno Pelaggi sarebbe riuscito a descrivere “cu nu suniettu” lo stato comatoso in cui versa l’attuale maggioranza. Il buio cosmico dal quale sembrano essere avvolti gli inquilini di palazzo Tucci, trova ulteriore conferma nell’assenza di qualunque iniziativa tesa a celebrare il centenario del più grande poeta serrese. Non fosse stato per l’associazione culturale il “Brigante” l’evento sarebbe passato nel più assoluto silenzio. Certo, l’inerzia dell’amministrazione non sorprende nessuno, tanto più che a certificarne l’immobilismo è stato lo stesso sindaco che, nel cercare di dare una motivazione plausibile per mascherare il vero motivo della revoca della delega all’assessore Bruno Zaffino, ha parlano “di necessità di rilancio dell’azione amministrativa”. Un’azione che con tutta evidenza morde il freno in ogni ambito. Non fa eccezione il settore culturale, un settore, come peraltro tutti gli altri, in cui gli impegni assunti in campagna elettorale vengono quotidianamente disattesi. Ci saremmo aspettati, infatti, che in vista del centenario della morte di Mastro Bruno Pelaggi, l’amministrazione comunale si sarebbe attivata per celebrare degnamente l’evento. Ci saremmo aspettati che, sfruttando al meglio la famosa “sinergia comune-regione”, tanto professata in campagna elettorale, quanto disattesa nella quotidianità, cogliendo l’occasione del centenario pelaggiano, l’amministrazione avesse presentato un apposito progetto, all’assessorato regionale al ramo, per valorizzare e promuovere il patrimonio letterario locale. Sicuramente, non ci aspettavamo, maggiore serietà e rispetto degli impegni assunti in campagna elettorale, da parte di una compagine amministrativa che ha fatto delle promesse da marinaio una delle caratteristiche distintive. Per quanto riguarda la cultura, infatti, il programma sottoposto agli elettori dall’attuale maggioranza, a pagina sette, evidenziava la necessità di valorizzare “argomenti e problematiche specifiche del territorio e del patrimonio culturale locale”. Un patrimonio, oggi, mortificato dall’ignavia di chi avrebbe il dovere di tutelarlo e valorizzarlo. Un patrimonio al quale appartiene a pieno titolo mastro Bruno che, con i suoi versi, ha cantato il disagio, quanto mai attuale, di una terra in cui, ancora oggi, “cu pota si la scappa a novajorca”. Una “novajorca” che si trova in tutti in quei luoghi in cui tanti serresi, oggi come ieri, sono costretti ad emigrare per cercare un’opportunità. Una situazione che non dovrebbe lasciare indifferente la politica; o meglio una politica meno parolaia ed inconcludente come quella che, nel proprio programma elettorale definiva “cultura e turismo un binomio essenziale”. Un binomio che, con tutta evidenza, ha fatto la stessa fine di un altro binomio, quello comune –regione. Peccato che a non scappare a “novajorca” siano quanti dovrebbero andarci, “currijati cuomu cani/ cu frischi, cu lignati, cu bastuni, cu pitrati cu gruossi mazzacani”'. 

Mirko Tassone (consigliere comunale del gruppo "Al lavoro per il Cambiamento")

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mini adriano_tassoneSERRA SAN BRUNO – Adriano Tassone è il nuovo assessore che va ad integrare l’esecutivo comunale in seguito alla revoca di Bruno Zaffino. Il neo assessore manterrà le deleghe agli affari generali e alle politiche sociali che già deteneva da consigliere comunale, ma non è escluso che nei prossimi giorni, o già da domani, gli possano essere assegnate ulteriori deleghe. Adriano Tassone è considerato un fedelissimo del primo cittadino, non a caso di una sua possibile investitura ad assessore comunale si era parlato non appena si era diffusa la notizia del’estromissione di Bruno Zaffino, che era motivata, almeno ufficialmente, con la necessità di dare «maggior incisività all’azione politico amministrativa e considerato che ricorrono i motivi di opportunità relativi all’attuazione del programma politico-amministrativo e che impongono la necessità di rimodulare la Giunta Comunale al fine di dare maggiore impulso all’attuazione dello stesso programma e raggiungere gli obiettivi prefissati». Adriano Tassone, ex Forza Italia, ha seguito Rosi nell’avventura pidiellina, candidandosi nelle fila della lista di partito che ha avuto la meglio sulle altre compagini che si sono contese la guida di palazzo Tucci nella tornata elettorale dello scorso maggio. Dopo 20 giorni di attesa, dunque, dovrebbe chiudersi la questione del rilancio dell’attività amministrativa della giunta comunale. Rimossa, quindi, con la revoca di Zaffino, quella che evidentemente era l'unica causa della scarsa incisività dell'amministrazione, per il nuovo esecutivo serrese ora non ci sono più attenuanti ed è tempo di dare seguito alle tante promesse che il Pdl aveva fatto in campagna elettorale.

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Domenica, 08 Gennaio 2012 15:32

Comune, minoranza in catalessi

mini consiglio_comunale_serraSERRA SAN BRUNO - Menti assopite dall’ebbrezza dello spumante o catalessi procurata sulle note di "scurdammoce ‘o passato?". Di fronte alle molteplici disinvolture politiche della maggioranza pidiellina che si sono riprodotte nel corso di questo primo scorcio di consiliatura, la minoranza sembra non saperne - o forse volerne - approfittare. Ma che nemmeno con la revoca di Bruno Zaffino, l’assessore più pesante dell’esecutivo comunale, l’opposizione non prendesse la palla al balzo quantomeno per ricordarsi, nel bene o nel male, di rappresentare circa il 60 % degli elettori serresi, molti non se lo sarebbero aspettato. Oppure, come direbbe qualcuno, è tutto normale, accade pure nelle migliori famiglie e anche in quelle delle compagini politiche serresi, se non fosse per il fatto che in esse accade in contemporanea. Accade sia nel Partito democratico che non riesce a trovare la via per rialzare la china dalla batosta elettorale e che nel consiglio comunale è rappresentato dall’ex candidato a sindaco Rosanna Federico, accade nei frammenti che sopravvivono della lista “La Serra” divisa in due dalle differenti scelte politiche dei consiglieri comunali Raffaele Lo Iacono e Giuseppe Raffele, ed infine accade anche nella lista “Al lavoro per il cambiamento” con un Mirko Tassone inspiegabilmente “assente”. Cosa succede? Dal tutti contro tutti della campagna elettorale si è passati al “tutti amici” di questi giorni, eppure qualcosa non torna. Nessuna uscita pubblica dei quattro consiglieri comunali a rimarcare quanto successo nelle fila della maggioranza, un fatto politico che non trova precedenti nella recente storia della cittadina montana. Neppure il patron del centrosinistra, il consigliere regionale Pd Bruno Censore, è intervenuto a sottolineare il momento di difficoltà del centrodestra serrese, che ora è alle prese col toto assessori - a proposito del quale il sindaco Rosi è stato chiaro: nessun assessorato esterno. Una spiegazione ci sarebbe e potrebbe essere la seguente. Tra i big del centrosinistra che potrebbero trarre vantaggio da una defaillance della maggioranza ci sarebbero gli acerrimi avversari Lo Iacono e Censore. Entrambi tacciono, forse pensando che l’uscita dell’uno a sfavore della maggioranza, la cui caduta non gioverebbe a nessuno dei due, non farebbe che avvantaggiare la posizione dell’altro in grado di veicolare su se stesso il malcontento popolare esistente, per questo meglio tacere e limitarsi a galleggiare. Un’altra ipotesi, che riportiamo solo come tale, potrebbe essere ben più beffarda: chissà che la Befana non abbia voluto regalare ai serresi una maggioranza comunale un tantino più allargata. 

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mini Angela_NapoliAngela Napoli, parlamentare di Fli, interviene sul "caso Catanzaro", indicando senza mezzi termini l'unica via che a suo parere bisogna seguire: il commissariamento del comune. Di seguito il comunicato dell'on. Napoli. 
"Non è mio compito, tantomeno ne ho volontà, entrare nel merito delle motivazioni che hanno portato l’on. Michele Traversa alle dimissioni da Sindaco della Città di Catanzaro; sicuramente, però, non posso sottacere sulle perplessità che stanno investendo numerosi cittadini del capoluogo calabrese e buona parte dei partiti politici. Le dimissioni dell’on. Traversa non possono essere assunte all’insegna di 'Ponti d’oro al nemico che scappa', né, conoscendo la sensibilità e l’umanità che caratterizzano l’ex sindaco, mi accontento dell’alibi da lui scelto per assumere la decisione di abbandonare la guida della Città. I 'poteri forti' dell’intero territorio catanzarese sono già in azione e nessuno mi può togliere la libertà di pensare che sono proprio quegli stessi 'poteri forti' che hanno portato l’on. Traversa alla decisione assunta. Proprio per questo non può essere consentita alcuna discrezione da parte degli organismi preposti, in merito a quella che dovrà essere la gestione pre-elettorale della vita amministrativa della città del capoluogo. L’on. Traversa nella giornata di ieri ha formalizzato le sue preannunciate dimissioni da Sindaco e se non dovesse revocarle entro i termini stabiliti dalla normativa vigente, il Comune di Catanzaro dovrà essere commissariato. Un PDL che non si è saputo 'tenere caro' il suo Sindaco, eletto solo nel maggio scorso e con ben il 62% dei consensi, non può pensare di gestirsi la nuova campagna elettorale mantenendo lo  scranno comunale. E’ giunta l’ora di fare appello a coloro che amano davvero la Città di Catanzaro affinché si riesca a dimostrare, senza se e senza ma, che non è più tempo di lasciare spazi ai detrattori della sana amministrazione pubblica".

 

 

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