autovigilimagicaSERRA - L’allarme rifiuti pare sia finalmente rientrato. I cumuli di immondizia che nelle prime settimane di luglio campeggiavano indisturbati sui marciapiedi e per le strade del centro abitato, sembrano essere finalmente diventati un brutto ricordo. Le operazioni che hanno permesso di liberare le vie urbane dall’indecoroso pattume pare siano state rese possibili, soprattutto, grazie al trasporto della spazzatura da Serra San Bruno verso la discarica di Siderno oltreché in quella di Pianopoli.

Pubblicato in ATTUALITÀ

mini provincia-vibo“È una situazione inaccettabile che non siamo più disposti ad tollerare”. È un fiume in piena il vicesindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio, nel condannare senza mezzi termini la situazione di degrado ed abbandono in cui versano le arterie della nostra provincia ed, in particolar modo, la Marepotamo-Dasà e quella che conduce dal piccolo centro del Vibonese a Serra San Bruno. “Il neo commissario della Provincia di Vibo, Lucia Iannuzzi – prosegue Scaturchio – ha il dovere di dare le risposte che i cittadini attendono da anni perchè, ormai, il nostro territorio è abbandonato da tutti”. La denuncia del delegato all'Ambiente del Comune di Dasà arriva dopo che, nel mese di maggio, i sindaci del comprensorio avevano incontrato l'ex commissario della Provincia, Mario Ciclosi, il quale aveva garantito che, quanto prima, l'Ente sarebbe intervenuto per risolvere la situazione, stilando altresì una graduatoria d'intervento dei comuni del comprensorio. Impegno, questo, che sembra essere venuto meno non appena Ciclosi ha rassegnato le dimissioni: la Provincia, infatti, sembra essere intenzionata a dare priorità ai comuni costieri. “Non siamo un territorio di serie B – tuona Scaturchio – e inviterei il commissario Iannuzzi a recarsi di persona per rendersi conto della situazione delle strade ed in quali condizioni i nostri cittadini sono costretti a vivere”. Quello della scarsa manutenzione del manto stradale, però, non è il solo problema sollevato dall'amministratore del Comune di Dasà: “I segnali sono scarsi ed, in alcuni punti, sono addirittura assenti, per via delle erbacce. Non c'è illuminazione ed in alcune zone non sono segnati neppure i pericoli. Capisco – chiosa Scaturchio – che non si hanno fondi, ma quantomeno garantire gli interventi promessi dal commissario Ciclosi”.

 

Pubblicato in ATTUALITÀ

fondazione campanella 3La sanità regionale affossa sempre più. Ora, come già era nell’aria da tempo, a chiudere battenti potrebbe essere il Popolo oncologico della Fondazione Campanella di Catanzaro, unico centro oncologico di eccellenza nell’intera regione. Il provvedimento, che porterà contestualmente anche al licenziamento irreversibile dei 180 dipendenti occupati nella struttura, è stato reso noto qualche ora fa dai vertici amministrativi e sanitari dello stesso Polo.

Il management della fondazione Campanella è stato, infatti, costretto ad avviare la procedura che porterà, a partire dal prossimo giovedì 17 luglio, alla soppressione di tutte le attività di ricovero ed ambulatoriali, svolte fino ad ora nella struttura di Germaneto. Secondo quanto comunicato dagli stessi dirigenti del Campanella, «non vi sono più le condizioni per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari».

La decisione è stata ufficializzata anche tramite una lettera indirizzata all’attenzione del Governo, dove testualmente viene indicato come il Centro oncologico – di proprietà della Regione Calabria e dell’Università Magna Græcia di Catanzaro – sia stato trasformato nel tempo «in una clinica privata e ridotto in una situazione economica disastrosa, costretto a chiedere in prestito farmaci alle altre strutture sanitarie per non interrompere le cure dei propri pazienti». 

Nella stessa missiva sottoscritta direttamente dal Direttore generale Mario Martina e dal Presidente Paolo Falzea, viene sottolineato, inoltre, come l’imminente soppressione riguardi il fallimento di un «progetto culturale» imprescindibile per la rete sanitaria ed universitaria calabrese e non solo. Un dramma che «sta facendo affondare la Fondazione in un mare di debiti costringendola a chiudere i battenti» con circa, al momento, 500 pazienti «che sono in cura presso il Centro costretti a trovare un'altra struttura». Tutto ciò, viene fatto notare, «mentre nella vicina Crotone sta avviando la sua attività un Centro oncologico veramente privato».

Già lo scorso 19 maggio tutti i soggetti istituzionali interessati alla questione erano stati informati della condizione a dir poco complicata in cui verteva il presidio. In seguito il consiglio regionale ed il presidente dalla giunta regionale facente funzioni, Antonella Stasi, avevano dichiarato l’intenzione di avviare tutte le procedure utili a perseguire una giusta risoluzione del problema, tanto che la paventata soppressione era stato prolungata proprio fino alla scadenza del 17 luglio prossimo. Ma, a soli sei giorni di distanza, come rimarcato dalla lettera presentata oggi, «non si sa se e quando saranno trasferite le risorse necessarie per poter acquistare farmaci, dispostivi medici e pagare gli stipendi ai dipendenti». «Per la gestione di tutte le attività – si aggiunge nella nota – da parte della Fondazione sono necessari circa 30 milioni all'anno; ne sono stati previsti solo 10 milioni. Solo per la gestione delle attività non oncologiche un'apposita commissione paritetica Università - Regione ha stabilito il costo in circa 26 milioni all'anno».

«Sarà sempre la Regione – continua la nota – nei prossimi anni a pagare comunque i debiti accumulati dopo aver distrutto una struttura ove sono presenti eccellenti competenze che non possono essere sminuite nella loro professionalità da miopie di vario genere. Quotidianamente siamo costretti a ricorrere allo scambio al prestito di farmaci con altri ospedali della Regione; le case farmaceutiche si rifiutano di fornire i farmaci e dispositivi medici che comunque devono essere pagati in anticipo dopo estenuanti trattative». Nel comunicato è evidenziato inoltre che «già dal 14 luglio non sarà possibile effettuare presso la Fondazione le Pet. Nei prossimi giorni si darà corso ad ulteriori iniziative giudiziarie nella speranza che sia ancora la volta la magistratura ad intervenire per ripristinare il diritto alla salute dei cittadini calabresi».

Pubblicato in ATTUALITÀ

stadio la querciaDoccia fredda, anzi gelata, per i tanti appassionati di calcio e, soprattutto, per le società sportive di Serra San Bruno. Ormai giunti alle porte della stagione calcistica 2014/2015, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato qualche giorno fa il parere negativo espresso dal Fiduciario della FGIC Calabria, impegnato a valutare le condizioni di agibilità e sicurezza dell’impianto sportivo comunale “La Quercia”, storico ed unico campo sportivo cittadino, divenuto purtroppo nel tempo vittima dell’incuria e dell'indolenza degli enti locali competenti.

Pubblicato in ATTUALITÀ

incendio rifiuti1SERRA SAN BRUNO - Si è divisa non poco l’amministrazione comunale sulla questione rifiuti e più in generale sulle condizioni di degrado che da mesi interessano la cittadina. Proprio nelle ultime settimane, infatti, si è creato un vero e proprio strappo in maggioranza fra due fronti palesemente separati e distinti. Da una parte il primo cittadino Bruno Rosi, additato dalla quasi totalità dei componenti della stessa giunta comunale come responsabile unico di un fallimento arrivato ad interessare ogni comparto dell’attività amministrativa; dall’altra il fronte dei “salerniani”, ancorati alle direttive del dominus politico del centrodestra locale, che eppure da ormai oltre un anno deserta le sedute del Consiglio comunale.

Pubblicato in ATTUALITÀ
mini curvasanbrunoSono passati pochi giorni da quando la Serrese - che dalla prossima stagione prenderà parte al campionato di Promozione - ha reso noto il nome del nuovo allenatore. Scelta, questa, ricaduta su Luciano Mordocco, reduce dalla vittoria del campionato di Prima categoria nella sua Cittanova. Eppure, i tifosi biancoazzurri non sembrano essere poi tanto entusiasti della scelta operata dalla società, tanto che un gruppo di sostenitori manda messaggi chiari ai dirigenti ed, in primis, al presidente Albano: «Mordocco è sicuramente un tecnico stimato e di un certo spessore, visti i trascorsi e le esperienze avute sia da allenatore che, ancor prima da giocatore - si legge in una missiva -. Visto che, però, in questi anni siamo sempre stati vicini alla squadra, dimostrando con azioni concrete tutto il nostro attaccamento alla maglia, ci sentiamo in dovere di esprimere la nostra opinione su questa scelta, presa a nostro giudizio in modo assolutamente arbitrario. Da parte nostra - proseguono i supporter biancoblu - ci aspettavamo un maggiore coinvolgimento nella decisione del nuovo allenatore, così come pensiamo che la dirigenza avrebbe dovuto coinvolgere persone come il nostro capitano, Salvatore Piccolo, e tutti gli altri senatori della squadra». Cosa che, però, secondo loro «non è stata fatta. Ci teniamo a ribadire una cosa: non conosciamo mister Mordocco dal punto di vista tecnico, quindi non vogliamo fare considerazioni a riguardo. Ma se, come è vero, mister Rolando Megna – che, ricordiamo, ha già guidato negli anni la Serrese – si era reso disponibile a prendere il posto in panchina di Amoroso – al quale comunque va il nostro sentito ringraziamento per il risultato ottenuto – perchè non dare fiducia ad un tecnico apprezzato da tutti come Rolando Megna, che già conosce benissimo l'ambiente? Nulla contro Mordocco, sia ben chiaro. Chiediamo soltanto che la società coinvolga maggiormente noi tifosi nelle scelte e nelle decisioni che vengono adottate da qui in avanti, onde rischiare di creare problemi all'interno dello spogliatoio». 
 
I tifosi, inoltre, non hanno dimenticato le parole pronunciate dal presidente Albano che, subito dopo il successo contro il Piscopio, nella partita che ha consegnato alla Serrese la matematica Promozione, ai microfoni di RS98 aveva testualmente affermato che «la Serrese non è soltanto di Albano o del vice Bellezza ma è di tutta Serra San Bruno. E, se è così - puntualizzano alcuni rappresentanti della tifoseria -, per quale motivo alcune decisioni vengono prese soltanto da poche persone, come appunto quella riguardante la scelta del tecnico? Il nostro vuole essere soltanto un appello al presidente: vogliamo sapere cosa intende fare e, soprattutto, vogliamo sapere cosa ne sarà dei vari Piccolo, Carchedi, Raffa, Di Siena e Valente, giusto per citarne qualcuno. Per il resto, speriamo soltanto che il presidente accolga il nostro appello, coinvolgendo il più possibile anche i tifosi nel momento in cui vengono prese le decisioni più importanti. Così come speriamo soltanto che Piccolo, dato come possibile partente, continui ad essere il capitano di questa squadra».
 
 
(foto di Alessandro Timpano)
 
Pubblicato in SPORT

mini sorianoSORIANO CALABRO - Erano da poco passate le 23 e 30 di mercoledì scorso. Il presidente del consiglio comunale, Vincenzo Bellissimo, si trovava nella piazza centrale del paese. Una serata tranquilla come tante altre. Almeno così potrebbe sembrare. A distanza di pochi minuti, però, Bellissimo veniva aggredito e malmenato. Fortunatamente l'esponente della maggioranza non ha riportato gravi conseguenze ma soltanto alcune escoriazioni al polso, al ginocchio e all'avambraccio. Anche se le conseguenze avrebbero potuto essere ben più gravi.

Non è la prima volta che Bellissimo subisce aggressioni e minacce. Quello di mercoledì, dunque, è soltanto uno dei tanti episodi che lo ha visto - suo malgrado - protagonista: il presidente del consiglio comunale si trovava, dunque, in piazza quando, dopo aver notato alcuni bambini intenti a giocare a pallone, li ha richiamati ad un maggiore rispetto del vivere civile. Cosa questa che, però, non ha sortito alcun effetto, visto che i bambini hanno tranquillamente continuato a giocare. Bellissimo, dunque, decide di rivolgersi al parente di uno dei bambini, facendo notare ciò che stava succedendo. Non una parola di troppo. Da li a poco, però, il presidente del consiglio veniva aggredito da un adulto, che gli avrebbe sferrato un pugno, facendolo cadere a terra.

Ferma condanna sull'accaduto è giunta ieri sera, durante la seduta del consiglio comunale: «Per me è doveroso - ha detto il primo cittadino Francesco Bartone - condannare questo fatto. Il presidente Bellissimo è stato malmenato perchè portava alcuni ragazzi al senso civico. Sono cose che non dovrebbero assolutamente accadere. Se ci dovesse essere un procedimento saremo pronti a costituirci parte civile». Condanna per quanto accaduto è stata espressa anche dagli altri componenti dell'assise cittadina. Il sindaco, inoltre, ha già diramato un'ordinanza che vieta di giocare a pallone in piazza Ferrari. Poi, nel corso del consiglio, si è discusso dei punti all'ordine del giorno. L'amministrazione comunale, visto lo stato di dissesto finanziario, ha già venduto beni di proprietà del Comune, per oltre 600mila euro.

 

Pubblicato in ATTUALITÀ

bosco mamma 118Per avere maggiori chiarimenti in merito all'ormai imminente costruzione di una centrale a biomassa si è costituito a Mongiana, alcuni giorni fa, un sodalizio apartico, spontaneo, denominato Comitato Civico “Mongiana Salute”. Gli attivisti del neo movimento della cittadina delle Reali Ferriere, proprio per approfondire la questione, hanno indirizzato una lettera aperta all’attenzione del neo sindaco, Bruno Iorfida; al Procuratore di Vibo Valentia, Giovanni Bruno; al comandante della Compagnia dei Carabinieri e al dirigente del Commissariato di Polizia di Serra San Bruno e al comandante del Corpo Forestale dello Stato della sede di Vibo Valentia.

Attraverso la missiva il comitato spontaneo intende, anzitutto, informare ufficialmente le autorità «di una situazione grave e paradossale» che – a dire dei membri del sodalizio civico - «la gestione commissariale ha lasciato in eredità alla neonata amministrazione».

«Nel cuore di una cittadina che ha come suo unico valore l’ambiente, il verde, i boschi, una perla dove l’archeologia industriale lascia ancora intravedere la storia d’Italia, decisasi per molti versi anche in questi boschi – si legge ancora nella lettera - non si punta all’agro alimentare, che sarebbe il preludio del turismo, di uno sviluppo sostenibile, ma si punta alla produzione d’energia. Ben venga, se questa deve essere d’aiuto alla collettività, ma non a discapito anzitutto delle leggi, ma soprattutto della salute e della qualità della vita della nostra comunità».

Ci si riferisce, dunque, alla costruzione di un impianto di produzione d’energia a biomassa che dovrebbe sorgere in stretta vicinanza alla zona urbana, «a ridosso delle case» e che «la precedente e scellerata amministrazione ha concesso di far fare senza il benché minimo rispetto delle leggi vigenti in materia». Infatti, proprio perchè la Calabria non ha alcuna legislazione in merito alla costruzione ed ubicazione delle centrali a biomassa, rifacendosi quindi alla legislazione nazionale, la distanza minima dal centro abitato rispetto alla centrale dovrebbe essere di non meno di tremila metri in linea d’aria. A Mongiana, invece, i metri tra la centrale di prossima creazione e le prime abitazioni, secondo quanto riferito dal Comitato, sarebbe di soli cinquanta metri.

Il tutto sarebbe stato deciso, dunque, già da diversi anni, senza tra l’altro che fosse stata regolarmente informata la cittadinanza: «Esiste in Italia dal 30 Ottobre 2001 una convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione alle decisioni in materia ambientale da parte della cittadinanza, nota come Aarhus, (ratificata con la legge n. 108 del 16 marzo 2001)» spiega ancora la lettera indirizzata al sindaco.

«Non permetteremo mai che la nostra terra, che il lavoro di anni e anni di tante persone venga imbruttito e danneggiato da un mostro che divora bosco, ossigeno e silenzio. Hanno contezza coloro che hanno stabilito nelle segrete stanze e contra legem di creare questo inceneritore (perché nella buona sostanza di questo si tratta) di quanti e quali siano i danni creati dalle polveri sottili?» chiedono gli attivisti del Comitato, pronti dunque a lottare a tutela del proprio territorio.

 

 

Pubblicato in ATTUALITÀ

 

mini prefettura-viboSembrano esserci dei primi, confortanti segnali sulla questione relativa ai rifiuti tossici che potrebbero essere stati interrati anche nella zona delle Serre vibonesi, a cavallo tra gli anni '80 e '90. Dopo l'incontro tenutosi nei giorni scorsi presso la Prefettura di Vibo - al quale hanno partecipato numerosi sindaci ed i rappresentanti del Comitato civico Pro - Serre - il capo dell'Ufficio territoriale del Governo, Giovanni Bruno, ha deciso di andare fino in fondo alla questione, istituendo un apposito gruppo di lavoro che avrà il compito di "studiare in maniera approfondita la vicenda". La decisione è stata presa al termine di una riunione svoltasi stamane in Prefettura. "Il prefetto - è scritto in una nota della Prefettura - è intenzionato ad andare a fondo sulla questione, evitando inutili allarmismi attraverso l'avvio di opportune verifiche che saranno svolte in tempi brevi insieme alla Procura ed alle Forze dell'ordine". La vicenda dei rifiuti tossici è emersa dopo desecretazione delle informative del Sisde sullo smaltimento illecito dei rifiuti che, si presume, possano essere stati interrati anche nella zona montana della Provincia di Vibo Valentia e, tra i comuni interessati da questo traffico illecito ci sono anche quelli di Fabrizia e Serra San Bruno.

 

 

Pubblicato in ATTUALITÀ

mini fivefalernafutsalserraCala il sipario sul campionato di serie D. Il Futsal Serra, infatti, conquista la meritata promozione in C2 con due giornate di anticipo. Il gusto del successo, però, ha un sapore diverso, perchè la vittoria del campionato è arrivata proprio sul campo di una diretta concorrente, quello del Five Falerna, dove il Futsal Serra è riuscito ad imporsi con il risultato di 5 a 2, dando così il via ai festeggiamenti per una promozione tanto attesa quanto sperata.

Nessun problema di organico per il tecnico biancoverde, costretto a fare a meno del solo Lucio Zaffino. Mister Pisani, dunque, decide di fare affidamento su Carrera tra i pali, capitan Albano nel suo ruolo di centrale di difesa, coppia laterale formata da Domenico Zaffino e Ciconte, mentre Franzè viene schierato pivot.

I biancoverdi dimostrano fin dal primo minuto di voler fare la voce grossa: nel calcio, però, quando non concretizzi le occasioni create rischi di essere punito. E così ha fatto inizialmente la squadra del patron Domenico Mangiardi che, dopo essersi resa pericolosa in 4-5 occasioni (tra queste si segnala anche un legno colpito da Domenico Zaffino), viene punita al primo errore: una leggerezza di De Padova in difesa consente ai padroni di casa di portarsi in vantaggio. Tutto sommato, però, il Futsal Serra ha dimostrato di essere in partita. A dimostrazione di ciò, la straordinaria rimonta dei biancoverdi, che chiudono il primo tempo in avanti per 2 a 1: il gol del pareggio lo sigla Carrera su punizione diretta, mentre la rete del vantaggio la firma Ciconte che, nel frattempo, si era reso protagonista con altre due palle gol. Buona anche la prestazione di Carrera, che ha detto no alle conclusioni a rete dei lametini. 

Un secondo tempo giocato alla grande, poi, ha completato il mosaico della capolista: il tris lo sigla sempre Ciconte, mentre per Domenico Zaffino la porta dei padroni di casa sembra essere stregata. Alla fine, però, dopo varie palle gol, anche il bomber biancoverde contribuisce (e non poco) al successo, firmando una doppietta, per il definitivo 5 a 2. A nulla è valso il secondo gol del Five Falerna – che nel frattempo aveva deciso di schierare il portiere di movimento – quando il risultato era già sul 3 a 1. Alla fine, dunque, è prevalsa la legge del più forte…

Sabato prossimo sarà festa grande. La società invita tutti i tifosi ai festeggiamenti per la promozione, che inizieranno durante la sfida casalinga contro il Cavita (alle 16 presso il palasport di via San Brunone di Colonia) e proseguiranno, al termine della partita, nella centralissima piazza San Giovanni.

 

Pubblicato in SPORT
Pagina 3 di 23

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)