mini volley

SERRA SAN BRUNO - Fischio d' inizio alle 18 di oggi pomeriggio per l'esordio nel campionato di Prima divisione maschile di pallavolo del Serra nel volley che, presso la palestra interscolastica di via Mulè, affronterà l' Athletes World Pizzo, squadra vincente del torneo appena trascorso. Oltre a Serra e Pizzo, saranno impegnati nel campionato di Prima divisione anche Volley nel cuore Soverato, Next Atlas, Rocca di Neto volley, Farmacia Desando, Fer. Pi. volley e Blue.Angels.-.Voll. Cotronei.  Tra sette giorni, invece, la compagine serrese farà visita al Volley nel cuore Soverato. 

 

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mini asp-viboIn concomitanza con la scadenza del mandato della commissione ministeriale che ha gestito l'Asp vibonese per due anni, dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, ieri, con Decreto n.212 del Presidente della Giunta Regionale Giuseppe Scopelliti (nella qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario), ai sensi degli artt. 143 e 146 del D.L.vo. 267/2000, è stato nominato Commissario straordinario dell'Azienda sanitaria vibonese, per un periodo di trenta giorni, prorogabili una sola volta, salvo anticipata nomina del Direttore Generale, il Dott. Bruno Zito, dirigente della Regione Calabria. Smentite, almeno per il momento, le voci che vedevano favorito, per la nomina, l'attuale direttore sanitario Francesco Miceli

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Martedì, 18 Dicembre 2012 21:21

Arena, incendiato un escavatore

mini ccL'intimidazione sarebbe avvenuta nella serata di domenica, ma se n'è avuta notizia solo oggi pomeriggio: un escavatore, di proprietà di F.M., imprenditore del luogo, è stato dato alle fiamme da ignoti ad Arena, in località "Maisano". Secondo quanto si apprende il mezzo avrebbe dovuto essere impegnato, tra pochi giorni, nell'avvio dei lavori per la realizzazione di un impianto a risparmio energetico di tipo fotovoltaico. Sull'episodio indagano i carabinieri della locale stazione e della compagnia di Serra San Bruno.

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mini ALIM2355SERRA SAN BRUNO - "Grazie di cuore". Si chiudono con queste parole di Domenico Pozzovivo, corridore dell' ag2r, team francese che parteciperà al Giro d'Italia 2013, i tre giorni che lo hanno visto protagonista nelle Serre grazie all'impegno dell'Asd “amici del ciclo", di Ciclamatoricalabria e dell'hotel Lacina con il patrocinio del Comune di Serra San Bruno, della Regione Calabria e dal Parco Regionale delle Serre Calabre. Evento voluto fortemente dagli organizzatori per promuovere il territorio montano delle Serre ricco di bellezze naturali, storiche e culturali, volendo ricordare a tutti l'importanza di uno sport, il ciclismo, che è l' unico a passare tra la gente. Inizia così l'avvicinamento al Giro con la quarta tappa che il 7 maggio arriverà a Serra San Bruno. La tre giorni con Pozzovivo ha preso il via venerdì scorso con l’arrivo del ciclista, accompagnato da Fabio Provera, che ha ricevuto il benvenuto con una cena offerta dall’hotel Lacina alla quale hanno preso parte le amministrazioni locali.

Nella mattinata di sabato ha incontrato i ragazzi delle scuole superiori e medie di Serra, parlando di ciclismo a 360 gradi e rispondendo alle loro domande. La mattinata si è conclusa con la visita della città di Serra San bruno, che ha molto stupito per la bellezza del luogo. Nel pomeriggio, presso la sala dell'hotel Lacina, si è svolta una conferenza stampa presieduta da Luigi Giordano (presidente degli amici del ciclo), a cui hanno preso parte Pasquale Citrigno (responsabile del settore amatoriale in Calabria) che ha ricordato l' importanza di questo sport in Calabria, Antonio Brando, che ha tenuto una lezione di biomeccanica, e dallo stesso Pozzovivo che ha risposto alle domande dei giornalisti e del pubblico, il tutto coordinato da Fabio Provera.

Domenica in mattinata, accompagnato dagli amici del ciclo, il famoso ciclista ha voluto provare gli ultimi chilometri della quarta tappa del giro d’Italia con arrivo a Serra San Bruno; la tappa più lunga del giro. Ultimi chilometri piuttosto impegnativi perchè tutti in salita: si passa dallo svincolo autostradale delle Serre per salire verso Serra da Soriano, scollinando sul "gpm croce ferrata" per poi scendere fino al paese della certosa. Ottime le impressioni del corridore su questi ultimi chilometri: "Impegnativi – ha commentato Pozzovivo – ma belli anche grazie al paesaggio che li circonda". L' arrivederci ora è al 7 maggio, quando la carovana del Giro arriverà a Serra, sperando che il primo al traguardo serrese sia proprio Domenico…magari vestito di rosa.

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SERRA SAN BRUNO - È morto senza un perché. Ed i genitori, ancora oggi, chiedono verità e giustizia. Vogliono che sia fatta luce sulla morte di Pasquale. Non accettano che dopo appena un anno dal delitto, la Procura della Repubblica abbia deciso di archiviare il caso. Per Pasquale, così come per molte altre vittime innocenti, non ci sono colpevoli. I morti ammazzati, però - soprattutto in Calabria - ormai non si contano più. Giovani nel pieno della maturità trucidati barbaramente. Filippo Ceravolo, Pasquale Andreacchi e tanti altri. Vittime innocenti. Figli di una terra dimenticata da tutto e da tutti. Soprattutto dai media nazionali. Gli assassini di Pasquale, dunque, rimangono impuniti. E a Serra è come se nulla fosse successo. Il silenzio della gente comune è assordante. In questi casi, chi sa qualcosa, preferisce non parlare.
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Venerdì, 02 Novembre 2012 15:26

Quella bara bianca ci appartiene

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Lo acclama Soriano, chiuso in quella cassa portata come una croce a spalla da giovani come lui, il giorno del suo funerale. Sul feretro,  coperto da una bandiera della Juventus, c’è una fotografia: è Filippo che sorride ancora.

E c’è Filippo nello sguardo vuoto di sua madre, perso lontano  nel tempo...Nelle  mille parole, dette senza fiato, di seguito per non fermarsi a pensare, di suo padre il giorno prima. E nei sorrisi accesi di lacrime delle sorelle che lo stringono nei loro ricordi. Nel dolore dei familiari, tutti.

Che mondo è un mondo in cui un ragazzo di soli 19 anni viene trucidato innocente, così, per “caso”? E  che  Paese è quello in cui non ci si sorprende del male, dove il male che riguarda il sud è l’ovvietà che passa sotto silenzio ? Nessuna notizia nei  TG nazionali, nessuna parola spesa dai molti politici latitanti, “distratti”. Che valore ha la vita di un ragazzo di soli 19 anni? O, forse, è  "normale" che accada nel meridione d’Italia?
Nascere in Calabria, a Soriano e  morire tornando a casa, dopo essere stati dalla propria fidanzata, non è normale, non è naturale.

Filippo era un lavoratore e veniva da una famiglia per bene come molte altre che vivono in questa terra e che non cedono all’illegalità. Questa morte  è un sacrificio insostenibile, abbiamo il dovere di non renderlo vano. Abbiamo il dovere di non pensare più che fin tanto che ci si ammazza tra bande rivali la cosa non ci riguarda: è l’indifferenza che nutre il potere criminale. Perché non ci sia mai più  un altro “Filippo”.

E' un tempo che non dovrebbe accadere mai quello del sopravvivere ai propri figli, ma succede e , mentre si può trovare una "ragione" ad una malattia, ad un incidente col tempo, ci sono  ferite, invece,  che portano con sé mille domande senza risposta fino alla fine dei giorni, di giorni come  notti buie del cuore. A noi è concesso solo di immaginare ed immedesimarci sfiorando il dolore della famiglia Ceravolo, mai potremo capire a fondo quanto sia dilaniante ed eterno. Ma c’è qualcosa che noi possiamo e dobbiamo fare: condannare chi agisce nell’illegalità, cominciando a strappare le piante marce, smettendo di dar loro da “bere” i nostri volti e i nostri sguardi .

Insegniamo ai nostri figli la gioia del sacrificio e l’umiltà della  dignità. Insegnamo che il valore è in loro, non nelle cose. Insegniamo che il denaro “non” è facile ! Che c'è sempre una strada migliore ed onesta percorribile, forse più faticosa, ma leggera nel cuore. Perché nessun giovane venga più reclutato dalle mafie.

Nei miei occhi chiusi, Filippo è la voce felice di sua madre che riecheggia ancora in un bel giardino, uno stereo e la musica. E’ il rumore molesto di un motorino che scorazza per queste vie nei giorni di sole; è una mano tirata su a salutare con rispetto ed un sorriso buono appena accennato ; è una divisa sportiva ed un pallone che corre sul campo di calcio.

 E’ la vita che gioca e sorride spensierata. E’ la vita che vuole “andare” a mille all’ora…

Di notte è  il motore di un furgone che passa alle quattro  diretto verso qualche mercato, una fiera o una festa patronale . E’ lo stesso rumore che torna il pomeriggio, quando ogni casa ha finito di pranzare. E’ la vita che cresce col sudore onesto.

Soriano lo sa e si stringe attorno a questa famiglia ed al suo dolore, Soriano non è quell’arma che ha ucciso, Soriano è Filippo . Questo paese si indigna e dice “no” alle mafie e  sente  il dovere della memoria perché questa barbarie non si ripeta mai più, perché la morte si tramuti in vita.

Nel vuoto pieno di volti cari di questi giorni,  campeggiano nella casa dei Ceravolo delle  coppe sistemate  con devozione su un mobile , appartengono a Filippo e al suo papà. Parla, Martino, di come si sia sentito strappare il cuore vedendo suo figlio riverso sull’asfalto, di come aveva corso verso di lui, ricevuta quell’orribile telefonata, perdendo il controllo dell’autovettura  ben tre volte .Correva contro il tempo, verso Pizzoni, temeva in cuor suo che non l’avrebbe riabbracciato vivo. Parla del bambino che era e dell’uomo che sognava di diventare, del vuoto che sente, della sua solitudine. Martino ha perso un figlio, un amico, un compagno ed un fratello. Voleva comprare un nuovo camion per il lavoro appena ne avesse avuto la possibilità, Filippo, e regalare ai suoi genitori una crociera per il loro venticinquesimo anniversario di nozze. Trattiene le lacrime e ritorna ai suoi abbracci affettuosi. Racconta la sua gentilezza, di come accompagnava le signore alla macchina portando le buste della spesa; mi parla delle sue paure quando chiacchierando con qualche poliziotto o carabiniere che acquistava i loro prodotti, chiedeva se non avessero timore di portare un’arma ed effettuare operazioni pericolose. Concludeva sempre che lui non avrebbe mai avuto il coraggio di svolgere quel lavoro.

E parlano le sorelle, raccontano di un ragazzo che aveva paura dei  tuoni durante i temporali e  di restare solo in casa, ma al cognato, che gli raccomandava di non uscire di casa dopo gli ultimi omicidi avvenuti nel nostro territorio, rispondeva: "Cosa vuoi che facciano a me?".

In una bella lettera la sorella Maria Teresa scrive: "Ricordo le marachelle che combinavi, mi fanno sorridere, come quella volta che hai litigato con me e con Simone e hai fatto finta di andartene via di casa ed invece, fifone com’eri, ti sei nascosto sotto il tuo letto e non vedevi l’ora che io mi alzassi per venir fuori perché non ce la facevi più". E la piccola Giusi, di appena otto anni: "Caro Filippo mio bello, io sono sempre con te anche se sei in cielo, io sarò sempre con te e ti parlerò e verrò sempre, ma proprio sempre a parlarti…Per me sarai sempre il miglior fratellino del mondo".

Era ingenuo  e dolce, buono e generoso. La nonna materna ricorda che quando le comprava  qualcosa  cercava di non farlo pesare dicendo che gli era stato regalato da qualcuno. 

Martino lo conosco da quando ero bambino, conosco lui e la sua famiglia. Sua madre ha allevato i suoi figli  insegnando loro il sacrificio del lavoro onesto. La signora Sina, così la chiamiamo, era la “signora bidella” del Liceo Scientifico. Rimasta vedova presto, era una donna forte. Teneva sempre il suo sguardo vigile sui ragazzi. Una presenza a cui riconoscevamo autorevolezza e rispetto.

Mi racconta, di come negli ultimi anni del suo lavoro in quel Liceo si respirasse una società diversa, cambiata, "non sono più" dice "i tempi di un tempo…" ed orgogliosa celebra un suo cognato, oggi Professore, che all’epoca in cui studiava e si trovava a Soriano in vacanza, aiutava la famiglia. Ricorda la meraviglia delle persone nel vederlo lavorare e la dignità con cui lui aiutava i fratelli commercianti a sistemare i vasi destinati alle vendite. Non sono più i tempi di un tempo, è vero! Ma non è colpa dei giovani, riflettiamo…

Martino non trova la forza di ricominciare ora che il figlio non c’è più. Si alzava con lui ogni mattina alle 4.00; la sera prima lo aiutava a sistemare la roba sul camion per il giorno dopo, gli diceva che era meglio se ne occupasse lui, dal momento che  il padre stava diventando vecchio. Era instancabile, tornato a casa, aveva ancora la forza di giocare a calcio, la sua grande passione, ci metteva l’anima. Uno zio lo rammenta piccolo organizzare le partite con i cugini, ricorda i litigi e l’impegno che ci metteva. "Ogni partita per lui era come la Champions" , aggiunge il padre sorridendo.

E poi c’è Anna, la madre, il cui nome il ragazzo voleva tatuare sulla sua pelle. Nel suo sguardo perso nel tempo c'è un giorno sacro che è quello della vita che nasce e poi mille altri fatti di stelle sfavillanti nei suoi occhi, di carezze e premure, di vittorie e sconfitte, di notti insonni. L'amore verso il figlio è saldo nel profondo dell’ essere e non vi è nulla su questa terra che possa esservi paragonato, nulla.

La raggiungeva nel lettone, racconta, se c’era un temporale di notte; la costringeva a mettere la cintura di sicurezza in macchina anche se si sentiva soffocare, perché era prudente e senza cintura in macchina con lui non  si saliva; bussava piano la sera quando tornava dalla casa della ragazza con cui era fidanzato da quasi due anni per non svegliare il padre. Ad Ivana aveva  comprato un regalo per il suo compleanno ed aveva deciso di darglielo giorni fa, stranamente aveva voluto che lo avesse prima…

Buono e generoso nei ricordi di quanti lo hanno conosciuto, Filippo lascia un vuoto incolmabile e vola via, Angelo  tra gli Angeli.

Parli ancora la sua voce, come un’eco che risuona nei nostri cuori senza mai infrangersi.

Angela Varì

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mini Sora-StemmaSERRA SAN BRUNO - Adesso è ufficiale: di mattina a Palazzo Chimirri tutti si vogliono bene. Anche questa volta, immerso in una smielata atmosfera da libro “Cuore”, in solo mezzora si è velocemente consumato l’ennesimo Consiglio comunale serrese. Ma come mai dopo il vuoto atavico di 5 mesi (da marzo ad ottobre non ci furono convocazioni) si è passati ad un proliferare di ben 3 consigli in soli 17 giorni?

L’arcano è presto svelato. Il regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale all’Art. 19, riguardo la decadenza e rimozione dei consiglieri (leggi Bruno Zaffino) recita:  “la decadenza dalla carica di Consigliere per ripetuta e non giustificata assenza alle adunanze consiliari […] viene dichiarata quando le assenze hanno raggiunto il numero stabilito dallo statuto (ossia 3, ndr)”. Quindi lo scopo della convocazione di cosi tanti consigli in così pochi giorni, è probabilmente legato allo squallido tentativo di far fuori dall’assise il consigliere “scomodo”, già rimosso dalla carica di assessore, Bruno Zaffino. La maggioranza spera che Zaffino, assentandosi ingiustificatamente per 3 consigli consecutivi, possa decadere e subire di conseguenza la surroga, ossia la sostituzione. In tal modo sarebbe estromesso dai giochi, tanto da non poter più “esercitare nessuna delle funzioni connesse a tale carica (Art. 20 dello stesso regolamento)”. Per inciso, stamattina Zaffino era assente e per il 3 novembre, fra soli quattro giorni, è già stato convocato un’altro Consiglio Comunale. Repetita iuvant.

Per la cronaca, il 1° ed il 2° punto riguardano la determinazione delle aliquote Irpef ed Imu 2012. L’Irpef rimane quella del 2011, e l’IMU non può essere applicata al minimo perché, dice il Sindaco, “da qualche parte i soldi li dobbiamo prendere”. Se opere come gli impianti fotovoltaici, più che convenzionarli al Parco delle Serre, il Comune le facesse in autonomia forse quella “qualche parte” da cui prendere i soldi non corrisponderebbe con la già magra tasca dei cittadini. I punti passano.

A proposito di convenzioni, il 3° punto si preoccupa del mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace. La quota annuale di 25mila euro per le spese di utenza e cancelleria sarà ripartita in: 5mila apportati dal Comune di Serra, 10mila da altri comuni ed i restanti 10mila dalla Comunità Montana che nel suo stabile ospita già l’ufficio. Perfetto. La cosa non fa una grinza. Peccato che la minoranza si ritrovi in mano uno schema di convenzione “copia e incolla”. Infatti l’atto ufficiale votato stamattina più che della Comunità Montana delle Serre Calabre, riporta il nome del Comune di Sora (cittadina del Lazio meridionale). La conservazione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Sora fu discussa, come si può notare dall’albo on-line dello stesso comune del Frusinate,  nel Consiglio comunale di Sora dello scorso 1 marzo con prima convocazione alle ore 17 e seconda convocazione alle ore 18. Ecco svelato il perché dei Consigli Comunali mattutini. Il pomeriggio la maggioranza serrese è impegnata a seguire quelli di Sora.

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mini imagesCAGWIJ8GSPADOLA - La crisi idrica che sta attanagliando il territorio delle Serre sembra non voler conoscere la parola fine. Ma l’emergenza che si sta registrando in questi giorni a Spadola ha davvero poco a che fare con l’annosa questione  “acqua sporca” che recentemente ha portato al sequestro dell’invaso Alaco. Infatti il comune di Spadola gestisce l’acqua in perfetta autonomia e non dipende quindi dal lago in mano a Sorical ormai dal 2006, ma si tratta comunque dell’ennesimo capitolo giallo di un romanzo idrico sempre più bizzarro e misterioso.

Il 16 ottobre scorso, il Sindaco Giuseppe Barbara ha emesso un’ordinanza di non potabilità sulla base di una nota trasmessa dall’ASP di Vibo Valentia (prot. 823/IP), tramite cui il Dipartimento Prevenzione della stessa Azienda Sanitaria comunicava che i risultati delle analisi di routine microbiologiche, effettuate su un campione d’acqua prelevato in uscita del serbatoio comunale sito in località ‘Corvo’, non rientrerebbero nei limiti di potabilità previsti dal Dlgs 31/2001. Provvedimento che, già 13 giorni fa, ha quindi vietato “l’uso dell’acqua potabile ai fini del consumo umano, nelle zone della rete idrica alimentate dal serbatoio in località Corvo”.

Ma la disposizione di semplice non potabilità, che indirizza la cittadinanza al non utilizzo dell’acqua, è stata insolitamente seguita da un totale black-out idrico. Un allarmante stato di disagio dettato dalla completa sospensione dell’erogazione dell’acqua nella quasi totalità del territorio spadolese.

Ormai da ore gli uffici comunali sono inondati da telefonate da parte dei numerosi cittadini legittimamente infastiditi dalle difficoltà legate all’essere completamente privi di acqua corrente nelle proprie abitazioni, tanto che per i servizi igienici o per la doccia molti hanno dovuto rivolgersi a parenti ed amici residenti nelle vicine Brognaturo e Simbario.

Al di là della non potabilità ormai acclarata da quasi due settimane, la completa assenza di acqua potrebbe essere connessa ad un difetto tecnico alla rete idrica comunale. Infatti a lasciare a secco i cittadini di Spadola potrebbe essere stato un guasto tecnico a una delle condotte principali del serbatoio centrale da cui poi l’acqua viene ripartita nelle case del centro abitato. 

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mini 404596_508392025838353_1913095502_nSERRA SAN BRUNO - Se nell’almanacco dei Guinness World Records 2012 ci fosse stato posto per i Consigli comunali più brevi e sdolcinati della terra, oggi tutto il mondo avrebbe parlato di Serra San Bruno. Un Consiglio, ancora di mattina, che si brucia presto. Solo mezz’ora. Le sedie sono quasi completamente vuote. Salerno e Lo Iacono riescono addirittura ad andare d’accordo: un altro record.

Unici punti all'ordine del giorno 2 correzioni. La prima riguarda il Piano di gestione del patrimonio forestale e l’allegato sugli interventi culturali del ventennio 2010/2029. La seconda, inizialmente non prevista ed integrata in ‘zonaCesarini’ solo 4 giorni fa, è relativa alle misure correttive al bilancio pretese dalla Corte dei Conti (delibera n.127/2012). Il che fa presagire che sarà una mattinata tranquilla. Molto tranquilla. Conviene a tutti.

Così, proprio al secondo punto, esordisce dopo un anno e mezzo l’assessore Tassone, che sciorina in 10 minuti le modifiche da apportare al bilancio. Tra cavilli, residui e correzioni la discussione arriva alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti. Argomento che fa rivivere, per un solo istante, il brivido blu delle mischie del Consiglio di 9 giorni fa. Lo Iacono prova a dare sapore al confronto: “L’introito che scaturisce dall’aumento del 43% della TARSU non reca benefici economici all’ente, visto che metà di questi fondi devono essere girati direttamente nelle casse dell’azienda creditrice Ielapi”. L’aumento della TARSU assicura al Comune un’entrata di 130mila euro. Ogni viaggio della Ielapi, la ditta privata che ha effettuato il prelievo, lo smaltimento ed il trasporto di rifiuti solidi urbani e di quelli ingombranti da Serra a Lamezia per 2 mesi, ci costerà 320euro IVA esclusa. Ben 72.365euro in totale. Paradossalmente la discussione si rasserena. La seduta sembra addormentata, con maggioranza ed opposizione assopite come se avessero ancora i pigiami addosso. Troppa calma. Un motivo in più per ritornare ai Consigli serali.

Il punto passa con il favore della maggioranza. Si astengono in 3: i consiglieri d’opposizione presenti, Federico e Lo Iacono, più Bruno Zaffino, consigliere di maggioranza tornato in aula dopo l’assenza della seduta scorsa.

Degno di nota l’atteggiamento di fredda indifferenza reciproca fra il capogruppo PdL Salerno ed il sindaco Rosi. L’ennesima mattinata passata senza guardarsi mai negli occhi. Neanche per un secondo. Eccetto quando lo stesso Salerno ‘invita’ il sindaco, come fece anche nello scorso Consiglio, a cambiare metodo di gestione, esortandolo ad “iniziare ad usare finalmente il pugno di ferro”. Ma al di là di tutto, almeno per questa volta, nessuno ha abbandonato anzitempo la seduta. 

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mini liberaIl dovere della memoria. Su questo sarà incentrata la due giorni di incontri vibonesi di don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di Libera - Associazione Nomi e Numeri Contro le Mafie. Oggi pomeriggio alle 17 presso la biblioteca comunale di Vibo Valentia si terrà una tavola rotonda sul tema "Dovere della Memoria, persone scomparse nel vibonese. Istituzioni e società civile si confrontano", cui parteciperanno, oltre a don Cozzi, alcuni giornalisti locali e diversi familiari di persone scomparse. Domani mattina invece, dalle 10, si terrà un incontro con i ragazzi dell'istituto tecnico commerciale 'Galilei' di Vibo a cui prenderanno parte, oltre al dirigente scolastico Diego Cuzzocoli, Mons. Giuseppe Fiorillo (coordinatore provinciale Libera-Vibo Valentia); Matteo Luzza (familiare di vittima innocente criminalità); Barbara Vinci (familiare di vittima innocente criminalità); Rocco Mangiardi (testimone di giustizia); Don Marcello Cozzi (vice-presidente Libera).

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