Giovedì, 04 Ottobre 2012 08:44

'Faida dei boschi', dieci arresti nel Vibonese

 

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 Dieci persone - accusate a vario titolo di associazione a delinquere, spaccio di sostanze stupefacenti e di aver preso parte alla faida dei boschi che, da anni, sta insanguinando le Serre vibonesi e parte del Catanzarese - sono state arrestate dalla squadra mobile di Catanzaro, a seguito di un' inchiesta della DDA del capoluogo calabrese. I provvedimenti, in particolare, riguarderebbero alcune persone ritenute appartenenti alla cosca denominata 'Ariola', attiva nei comuni del Vibonese, e con canali di approvvigionamento dello stupefacente in Olanda ed Albania. 

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Lunedì, 17 Settembre 2012 15:58

Falsi esami all'Unical, i nomi dei 75 indagati

mini unical_cosenza1Secondo la Procura della Repubblica di Catanzaro sarebbero ben 72 le ‘false lauree’ conseguite alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria dal 2004 al 2011. Finiti nel registro degli indagati, assieme a 72 tra laureati e laurendi, anche un tutor accademico e due impiegati amministrativi, a cui a vario titolo vengono contestati i reati di falso ed introduzione abusiva nel sistema informatico dell’ateneo.

Il filone delle indagini aveva avuto il via proprio dalla denuncia dello stesso preside di facoltà, Raffaele Perrelli, che nel corso di una seduta di laurea si era accorto che la sua firma, apposta sullo statino di un candidato, era stata contraffatta.

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mini schiuma-acqua_alacoSERRA SAN BRUNO - Mentre presso la Procura vibonese è in corso la conferenza stampa sul clamoroso sequestro dell'invaso dell'Alaco, si cominciano ad apprendere i primi particolari sull'operazione che stamattina ha portato i carabinieri dei Nas e gli uomini del comando provinciale del Cfs a sequestrare, oltre all'invaso, l'impianto di potabilizzazione e diversi serbatoi dislocati nei comuni che si riforniscono di acqua dall'Alaco. I 26 indagati sono: Sergio Abramo

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mini franco_leoneÈ Franco Leone (foto), della lista “Per Catanzaro” in forza alla coalizione di centro-destra targata Sergio Abramo, il candidato indagato dalla Procura di Catanzaro con l’accusa di compravendita di voti. Assieme a Leone, che sulla base dei voti computati risulterebbe eletto, sono finiti nel registro degli indagati altri due cittadini del capoluogo calabrese, colti in flagranza ad elezioni in corso dagli agenti della Digos mentre si rendevano autori di movimenti sospetti nelle strette vicinanze dei seggi elettorali di Santa Maria e Siano. I due sono stati sorpresi in possesso di materiale propagandistico-elettorale e di un’ingente somma di danaro.   Oltre ai tre indagati la Procura ha convocato ed ascoltato i componenti delle commissioni di seggio, i rappresentanti di lista ed altri soggetti ritenuti a conoscenza dei fatti. Da quanto emerso nei primi interrogatori pare che sia di 50 euro il compenso elargito per ogni singolo voto. Per una straordinaria coincidenza proprio nel solo seggio di Santa Maria il candidato Leone ha ricevuto ben 576 preferenze.

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mini abramo_sindaco_catanzaro--400x300E’ nato! Fiocco azzurro-piddielle nel capoluogo Catanzaro. Dopo uno scrutinio che è durato quasi più della campagna elettorale (2 giorni per votare e 4 per scrutinare) la gravidanza è finita. Sarà Sergio Abramo, mister SoRiCal, il nuovo sindaco della città del Cavatore. Risultato sofferto: le votazioni si sono chiuse lunedì alle 15 ed ancora giovedì alle 10 della sera non se ne sapeva nulla e Catanzaro rimaneva cristallizzata, con la squadra in serie C, ma senza un sindaco, né di destra né di sinistra. La città di tutti e di nessuno. Alla base del ritardo diverse “incomprensioni”. La prima era già sbocciata a voto in corso, quando a 20 metri da un seggio, la Digos aveva perquisito due noti furbetti del luogo in possesso di fac-simili elettorali e di una cospicua somma di denaro. I due, già indagati nel 2011 per la vicenda delle schede fotografate nelle amministrative che videro trionfare Traversa (PdL), sono stati inscritti nel registro degli indagati per compravendita di voti insieme ad un terzo furbetto: un candidato, Franco Leone, che risulta eletto in una lista del centrodestra che ha sostenuto la candidatura di Abramo.

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mini tropea3Erano ineleggibili perchè avevano debiti verso il comune, per tasse non pagate, per alcune migliaia di euro. E quando sono stati eletti nel consiglio comunale di Tropea avrebbero dichiarato il falso. Così sette consiglieri comunali, di cui quattro assessori, hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini e sono accusati di false attestazioni a pubblico ufficiale. Una tegola pesantissima per l'amministrazione guidata da Gaetano Vallone, in carica dall'agosto scorso dopo che il Consiglio di Stato ha ribaltato l'esito delle elezioni del 2010 che avevano sancito la sconfitta dell'attuale sindaco per soli tre voti. Dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Vibo e' emerso che gli indagati erano debitori da piu' anni verso il comune.

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mini gdfNessuna fase preliminare, si va al giudizio immediato per tutti gli indagati dell’operazione “Business Cars”. L’indagine, com’è noto, è partita dalle denunce di alcuni imprenditori finiti nelle maglie di due gruppi di presunti cravattari, uno operante nel Vibonese l’altro nel Reggino. La data dell’inizio del processo è stata fissata per il 19 giugno. Si va subito in dibattimento, quindi, per evidenza della prova. Il gip Gabriella Lupoli, saltando l’udienza preliminare e accelerando l’iter processuale, ha accolto a pieno la richiesta del procuratore Mario Spagnuolo e ha disposto il giudizio immediato

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mini SpagnuoloUn fenomeno di diffusa illegalità che rispecchia un'abitudine consolidata da parte di certi individui secondo la quale il rispetto delle regole riguardi gli altri ma non se stessi". Sono state queste le parole pronunciate dal Capo della Procura di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, nell'odierna conferenza stampa tenutasi per illustrare i dettagli della maxi-operazione, "Resort", condotta dagli uomini della Guardia di Finanza che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di ben 63 persone.

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mini inps1Ancora una truffa ai danni dello Stato. La Procura della Repubbilca di Vibo Valentia ha iscritto 218 persone, per lo più falsi braccianti agricoli e responsabili di patronato, nel registro degli indagati per una truffa ai danni dell'Inps quantificata in 2,4 milioni di euro. I carabinieri hanno scoperto come in provincia di Vibo Valentia, stando a quanto risulta dalla situzione degli indagati, fiumi, torrenti, boschi ed addirittura cave fossero state adibite alla coltivazione di ortaggi e frutta. Tutti gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell'Inps.

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mini gdfVIBO VALENTIA - Ci sarebbe un'evasione fiscale da 9 milioni di euro dietro la vendita di gasolio a prezzo agevolato scoperta oggi dalla Guardia di Finanza. L'inchiesta della Procura di Vibo Valentia ha portato al sequestro di un'azienda e di alcuni depositi di carburante a Catanzaro, mentre sono state iscritte nel registro degi indagati 15 persone con l'accusa di truffa. I finanzieri hanno infatti scoperto che l'azienda vendeva il gasolio a costo agevolato a chi non aveva titolo a comprarlo.    

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