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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Un uomo di 45 anni, Salvatore Russo, già noto alle forze dell'ordine per precedenti in materia di droga, è stato freddato nella serata di ieri, a Tropea, mentre si accingeva ad entrare nel palazzo in cui viveva, alle case popolari. Russo sarebbe stato ucciso con almeno quattro colpi di pistola. Trasportato in ospedale, l'uomo è arrivato già morto.
La Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha aperto un fascicolo sulla morte di una donna di 64 anni, Vittoria Luberto, avvenuta ieri mattina all'ospedale Jazzolino di Vibo. La donna era ricoverata da alcune settimane a causa dell'aggravarsi di alcune patologie di cui soffriva tra le quali scompensi cardiaci e diabete. Momenti di tensione si sono registrati al momento del decesso tra i familiari della donna ed alcuni sanitari. Sul posto sono intervenuti poliziotti e carabinieri che hanno riportato la calma. I carabinieri hanno anche provveduto ad aprire le indagini sequestrando la cartella clinica. I familiari hanno poi formalizzato la denuncia lamentando eventuali responsabilità del personale dell'ospedale. Del caso si sta occupando il pm di turno Gabriella Di Lauro. Al momento non risultano essere stati adottati provvedimenti giudiziari. I familiari lamentano ritardi nei soccorsi alla donna che manifestava un progressivo aggravamento.
Francesco Meddis, 50 anni, dipendente Sacal, è stato ferito gravemente in un agguato avvenuto stamattina a Stefanaconi. Appena uscito di casa, Meddis è stato colpito all'addome e al petto da diversi colpi di pistola. Le condizioni dell'uomo, trasportato all'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia, sono state giudicate gravi. I carabinieri hanno avviato le indagini sull'ennesimo fatto di sangue verificatosi nel Vibonese negli ultimi mesi. Sempre a Stefenaconi, piccolo centro alle porte di Vibo, il 21 marzo scorso è stato gambizzato un 38enne, mentre il 20 febbraio è stato ucciso un imprenditore 33enne.
Convalidato il sequestro dell'invaso dell'Alaco. Il giudice per le indagini preliminari, Gabriella Lupoli, ha confermato il provvedimento della Procura vibonese che ha riguardato l'impianto che si trova sul monte Lacina e altri 57 siti ad esso collegati. Il sequestro preventivo, scattato il 17 maggio scorso, era arrivato con l'inchiesta condotta dal pm Michele Sirgiovanni e sulla scorta delle indagini dei carabinieri del Nas di Catanzaro e del Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato. 26 le persone indagate, alcune per avvelenamento colposo di acque, tra dirigenti, funzionari e tecnici Sorical, Asp e Arpacal, e alcuni sindaci. L'impianto investigativo ha dunque retto
SIMBARIO - Un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato nel pomeriggio di ieri a Simbario, in località "Cerchione", all'interno di un'officina di sfasciacarrozze. L'incendio pare sia partito da un cumulo di pneumatici che è ben presto divampato facendo alzare una colonna di fumo nero di cui si sono accorti molti cittadini della zona. Le fiamme, che si sono propagate anche a del materiale meccanico e plastico che era nelle vicinanze dei pneumatici, sono state domate grazie all'intervento dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Serra San Bruno, coadiuvati dai colleghi di Vibo Valentia. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno che hanno dato il via alle indagini per risalire alle cause dell'incendio.
SERRA SAN BRUNO - L'ennesimo furto in un'abitazione serrese si è verificato nella mattinata di martedì, quando l'ormai famigerata banda del buco si è introdotta nella casa di un 80enne del luogo sita nelle vicinanze di via Aldo Moro. I ladri, approfittando dell'assenza dell'uomo, hanno portato via alcuni vassoi in argento e alcuni orologi. Sul posto sono intervenuti i poliziotti del locale commissariato guidati dal dirigente Domenico Avallone che, con l'ausilio degli specialisti della scientifica, hanno effettuato i rilievi del caso e hanno dato avvio alle indagini.
Il sostituto procuratore Michele Sirgiovanni ha emesso gli avvisi di conclusione delle indagini a carico di sette persone, tra cui l'ex sindaco Romano Loielo e i componenti della sua giunta, accusate a vario titolo di abuso d'ufficio e falso, in relazione ad una gara d'appalto per il servizio di trasporto pubblico che si aggiudicò la "Viaggi Gullì". La procura della Repubblica di Vibo, guidata da Mario Spagnuolo (foto), ha chiuso le indagini a carico di Loielo, degli ex assessori Aurelio Tassone, Pasquale La Rosa, Alberto Franzè, Antonio Maiolo e Antonio Franzè, e di Vincenzo Gullì, titolare dell'azienda che si era aggiudicato l'appalto. Quest'ultimo è accusato di aver falsificato un documento bancario che attestava alcuni requisiti patrimoniali richiesti per partecipare alla gara. Secondo l'accusa, l'ex sindaco e la sua giunta - sciolta di recente per infiltrazioni mafiose - hanno affidato il servizio con una serie di delibere senza far passare la gara attraverso la Stazione unica appaltante.
Ancora una pesante intimidazione ai danni della Cooper Poro Edile, un'azienda di Rombiolo che da tempo è nel mirino della criminalità organizzata. Nell notte tra domenica e lundì, intorno alle 3, ignoti hanno collocato una corona funebre davanti al cancello della sede dell'azienda, sito nell'area industriale di Rombiolo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione guidati dal maresciallo Carmine Pica che hanno dato avvio alle indagini. L'ultimo atto intimidatorio in ordine di tempo risale al 23 gennaio scorso, quando furono sparati dei colpi di contro il portone dell'abitazione di Antonio Pata, presidente della Cooper Poro Edile.
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