È stato il personale di vigilanza in organico al Parco Naturale Regionale delle Serre, nell’ambito dell’esplicazione del progetto denominato “Natura e turismo” a rinvenire, nel corso di una perlustrazione in prossimità della riserva biogenetica naturale “Cropani-Micone”, un abete bianco monumentale di particolare interesse naturalistico.

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santa maria dallaltoA distanza di poco meno di due anni, la Foresta Srl – riconducibile alla stessa società che nell’autunno 2012 avviò a poche centinaia di metri dal Santuario di Santa Maria del Bosco e dalla Certosa di San Bruno, una centrale a biomassa – ha ufficialmente trasmesso richiesta di «concessione di derivazione dell’acqua pubblica dai torrenti Ancinale e Rio Notaro da adibire ad uso idroelettrico».

La richiesta – inoltrata all’attenzione del settore Ambiente, Servizio tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche – è stata trasmessa dallo stesso dipartimento provinciale agli enti competenti in materia, lo scorso 25 settembre, tra i quali compaiono il Comune di Serra San Bruno, il Parco Naturale delle Serre, l’Autorità di Bacino regionale ed il dipartimento Lavori Pubblici ed Acque della Regione Calabria.

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Venerdì, 20 Settembre 2013 13:40

Vibo: la Storia sotto i piedi

 

mini DSC01628_optBisogna chiedere informazioni a qualcuno che si reca al cimitero a visitare la tomba di un congiunto. Oppure affidarsi alle mappe di google. Se non si è vibonesi e si desidera – per curiosità, interesse turistico o per ragioni di studio – vedere di persona le antiche fortificazioni di età greca che proteggevano la subcolonia locrese di Hipponion, bisogna informarsi per tempo e dettagliatamente. Una volta giunti sul posto indicato, poi, c'è da indovinare l'ingresso al sito. Proprio così, perchè sul cancello arrugginito semichiuso non c'è alcuna indicazione circa il luogo a cui si accede. Superato il timore di invadere una proprietà privata, e tenendosi bene a distanza dai fili che fuoriescono da una cassetta elettrica completamente divelta, si capisce quindi che le famose mura greche sono lì, a testimonianza dei fasti di una città che, oggi, sembra aver smarrito se stessa a tal punto da non fare neanche più caso al degrado in cui versano i suoi luoghi simbolicamente più importanti.

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mini bastone_del_cittadino_a_FabriziaRiceviamo e pubblichiamo: 

FABRIZIA - In questi giorni si sono accavallati un paio di eventi politici di notevole rilievo sostanziale i quali, tuttavia, considerandoli all'esito dello svolgimento e sotto il profilo della magra risonanza ottenuta, si sono rivelati di scarsissimo interesse partecipativo per la cittadinanza di Fabrizia: il Consiglio Comunale di sabato scorso e le primarie del Centro-sinistra del 25 novembre.

Quasi ignorati entrambi.

Il Consiglio comunale non ha più nulla da far conoscere: il sistema è consolidato ed il potere non ha altro compito se non quello di perpetrare se stesso – sia pur nel totale immobilismo amministrativo e decisionale.

Una mesta presidenza, quasi artificiale, utile solo per la modesta remunerazione e, forse, per ravvivare un morente sentimento di potere in estinzione.

Nonostante gli argomenti abbastanza rilevanti per l'intera collettività, siamo costretti ancora una volta a sottolineare la negativa dimostrazione d'interesse della gente e, cosa ancora più grave, della minoranza consiliare – latitante sia sotto il profilo della forma sia sotto quello dei contenuti. Questo è, non ci stanchiamo di rilevarlo, un grave nocumento alla democrazia, poiché in assenza della necessaria partecipazione dell'Opposizione consiliare, si perde il contrappeso democratico della gestione della cosa pubblica.

Sotto il profilo contenutistico, poi, non si è capito bene quali siano i provvedimenti che il Consiglio ha approvato per l'assestamento di bilancio. Infatti, chi aveva il potere e dovere di richiedere i chiarimenti, cioè l'Opposizione, non ha rivolto il suo interesse al problema, pur mantenendo formalmente l'attribuzione elettorale. L'Amministrazione in carica ringrazia sicuramente per l'autonomia ed il monopolio di fatto che, a scapito delle istanze democratiche e partecipative, gli è stato regalato.

Eppure, l'assestamento di bilancio è un argomento così importante che, da solo, avrebbe meritato maggior credito. Mancano circa 59 mila euro per quadrare il bilancio, è stato detto. La soluzione ha fatto riferimento semplicisticamente alla necessità di affrontare con oculatezza la situazione, non rilevando altri problemi sostanziali. Pare tuttavia che i problemi ci siano. Perché, altrimenti, prevedere la necessità di vendere appositamente le case popolari, non in risposta a legittime istanze abitative degli aventi diritto, ma solo strumentalmente, per quadrare il bilancio? Pur assumendo per buono l'intervento di salvaguardia degli equilibri di bilancio mediante l'alienazione di case popolari, si deve in ogni caso tener presente che l'entrata che si prevede a copertura del disavanzo deve avere il requisito della certezza. Nel caso di alienazione di immobili (secondo la Corte dei Conti) la certezza di entrata si ha solo in presenza del titolo che ne attesti la compravendita, non essendo sufficiente il compromesso o il preliminare di vendita, dai quali si acquisisce solo il diritto di portare a termine l'operazione. Pertanto, nel caso di specie, con la semplice emissione del bando per la dismissione non si può dire che si sia di fronte ai requisiti richiesti per avere la “certezza” dell'entrata. Tutto ciò è questione sostanziale: riguarda il rispetto del principio di legalità nell'agire amministrativo – a prescindere dalla giustezza e dalla opportunità inerente la scelta della vendita delle case, probabilmente abitate da famiglie che non possiedono le capacità economiche per acquistare la proprietà di un alloggio. Per inciso, non si può tralasciare un altro dato oggettivo: Fabrizia è strapiena di case in vendita, forse a più buon mercato e migliori di quelle offerte dal Comune.

Infine, sull'argomento dei rilievi della Corte dei Conti, riferiti in sintesi dal Sindaco, liquidato con noncurante ovvietà mediante un semplicistico rinvio al “prendere per buona” la relazione della Responsabile di Ragioneria, non vi è stato alcun esaustivo chiarimento. Si potrebbe, in teoria, comprendere il disagio per l'assoluta mancanza di pubblico, se non fosse che nella stessa sala vuota, il Sindaco ha, invece, ritenuto essenziali altre comunicazioni, di natura politico-propagandistiche, quale il preannuncio del prossimo resoconto semestrale dell'amministrazione.

A tutto ciò si aggiunga una breve meditazione sullo svolgimento delle primarie del Centro-sinistra: ancora una volta si rileva il fenomeno di un grande disinteresse per alcuni eventi di rilievo della vita sociale. E' stato così per questa occasione di democratica partecipazione alla scelta della leadership di metà del popolo italiano, del rappresentante che probabilmente dovrà governare le sorti del Paese Italia per cinque anni dal prossimo marzo 2013. Si consideri che ha votato uno scarso 6% degli aventi diritto. Cosa dire? Sarà colpa del disamore per la politica, come dappertutto? Oppure ci sarà un motivo più radicato nell'ambito locale, che discenda da umori contrastanti e da notevoli incertezze per un futuro sociale in forte inibizione, promanante dalla strana mescolanza politica e dall'intreccio di interessi tutt'altro che democratici e trasparenti su cui è stato costruito l'ultimo esperimento elettorale?

Maria Cirillo

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mini CensoreBruno

Riceviamo e pubblichiamo

 

'L’attuale condizione e la complessa realtà socio-economica del Vibonese ci impone a non tralasciare l’elemento essenziale della politica che, a questo punto giova ricordarlo, deve agire nell’esclusivo interesse dei cittadini'. E’ quanto afferma il Consigliere Regionale del PD Bruno Censore, rivolgendo un invito al Consiglio Provinciale di Vibo Valentia affinché approvi il Bilancio di Previsione. 'L’attuale condizione – prosegue il Consigliere Regionale del Partito Democratico – non permette atti di grave irresponsabilità che non passeranno inosservati, con conseguenze pesantissimi per tutti, in particolare per le famiglie vibonesi. A Vibo Valentia la crisi generale rischia di essere pesantemente acuita dalla logica puramente e dissennatamente contabile che ha partorito il Decreto legge sul riordino delle Province, un provvedimento che ancor di più a queste latitudini produrrebbe l’unico risultato di generare confusione, gettando nel caos l’intero territorio, generando disservizi e miseria e, cosa ancor più grave, diminuendo sensibilmente i posti di lavoro. Pertanto - continua Bruno Censore – è quanto mai opportuno che il centrosinistra faccia fino in fondo la propria parte e che il Popolo della Libertà e gli altri partiti che formano l’attuale opposizione in senso al Consiglio Provinciale di Vibo Valentia la smettano di praticare ad oltranza i noti “giochi della politica”. Bene farebbe anche il Presidente Francesco De Nisi, a cui chiedo di fare chiarezza sulle sue dimissioni, spiegando con chi le abbia concordate stante il silenzio ufficiale del Partito Democratico e sgombrando così il campo da dubbi che stanno creando difficoltà politiche al nostro partito, a ripresentarsi in Aula. Sarebbe un gesto di grande valore, che marcherebbe la differenza tra la buona e la cattiva politica. Gli appelli univoci e accorati che giungono in questi giorni da organizzazioni sindacali, dalle forze produttive e imprenditoriali locali non possono restare inesauditi e impongono alla politica tutta, senza alcuna distinzione partitica, di dimostrare coesione attorno all’unico interesse che giustifica la nostra postazione istituzionale: i cittadini. In caso contrario – conclude Bruno Censore – uomini e forze politiche che in questi anni hanno rappresentato i vibonesi dentro il Consiglio provinciale, saranno costretti ad assumersi l’intera responsabilità di una pecca che avrà ripercussioni insostenibili per imprese, lavoratori, dipendenti e per molte famiglie'.

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BRUNOCALVETTA m_3001Attualmente ricopre l'incarico di dirigente del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria. Dirigente, tra l'altro, esterno, considerando che arriva dall'Asp di Vibo Valentia. Dal 2012, però, Bruno Calvetta ha ottenuto due incarichi di prestigio come docente: uno dalla Luiss e l'altro dalla Sspa (Scuola superiore della pubblica Amministrazione). Guarda caso, però, entrambi hanno già stipulato delle convenzioni con la Regione Calabria, passati dagli uffici guidati dallo stesso Calvetta. Ed il deputato del Pd Franco Laratta ha deciso di vederci chiaro intorno a questa vicenda, per capire se ci sia un vero e proprio conflitto di interessi. Come riportato dal Corriere della Calabria, il deputato del Partito democratico spiega che "per ottenere il via libera e siglare l'accordo con Catanzaro, la Sspa ha usufruito del parere di coerenza con esito positivo del suo futuro docente Calvetta

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mini mostra_rocco_giancottiSERRA SAN BRUNO – Rocco Giancotti non ha ancora compiuto 10 anni. A dispetto della sua giovanissima età, però, è già alla sua seconda mostra di pittura. Dopo il successo della sua prima personale, che ha ospitato centinaia di visitatori a ridosso del Natale scorso, il giovanissimo artista serrese ha riproposto una seconda esposizione che proprio in questi giorni sta riscuotendo notevole interesse. “Illusione, inganno, realtà: il magico mondo dell’arte”, questo il titolo della personale che rimarrà aperta fino a stasera a mezzanotte nei locali di Palazzo Chimirri. Da più di due anni Rocco si diletta con tele e pennelli sotto la guida esperta di Nazzareno Vellone, noto artista serrese che sta forgiando il pittore in erba lasciando ampio spazio alla sua innata creatività. E di creatività Rocco ne ha parecchia: seppure si tratti sempre di un bambino, è evidente, passando in rassegna le sue opere, la sua capacità di assorbire, comprendere ed interpretare la società in cui sta crescendo. Gli innumerevoli stimoli a cui ogni bambino di questo secolo è sottoposto trovano in Rocco una via di fuga che, inevitabilmente, diventa espressione artistica. Così, nelle sue tele dipinte ad olio, si possono scovare segni e simboli che rimandano a suggestioni magari distanti dall’estetica apparente del quadro, si ravvedono attimi di realtà che, nella fantasia di un artista bambino, assumono contorni surreali, a volte eterei. Alcuni dei dipinti che hanno riscosso maggior interesse nella sua prima mostra sono stati riproposti – come il ritratto di Charlie Chaplin, che pare abbia ricevuto anche delle offerte di acquisto importanti – mentre moltissime sono le novità a cui invece Rocco ha lavorato in questi mesi e che ora sono esposte a palazzo Chimirri. Come si era già capito, le sue fonti di ispirazione artistica sono eterogenee e differenti tra loro, e adesso sono arricchite anche dallo studio della storia dell’arte: dai collage alla Rotella, alle nature morte con rimandi vagamente caravaggeschi, alle installazioni postmoderne che non ti aspetteresti da un bambino di questa età. Così al centro della mostra Rocco ha piazzato una sua singolarissima opera: un ritratto di Silvio Berlusconi a cui manca mezza faccia – perché, ci ha spiegato lui stesso, è uno che fa le cose sempre a metà – con un microfono puntato sul quadro – che simboleggia la pervasività e le devianze dei media di massa – e una sorta di altarino da cui spuntano delle scarpe da donna – rimando, quest’ultimo, alla società dell’immagine e dell’apparenza. E c’è anche molto altro nei quadri di Rocco, un piccolo artista tutto da scoprire.      

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mini dinamiDi seguito il comunicato stampa diffuso dal capitano Stefano Esposito Vangone, comandante della Compagnia dell'Arma dei carabinieri di Serra San Bruno:

È di questa mattina l’intervento operato dai Carabinieri del Comando Stazione di Dinami che, liberi dal servizio, hanno fermato e successivamente tratto in arresto COCEA Nicosur Marius nato in Romania il 28.04.1987, latitante romeno con una condanna di tre anni da espiare per una serie di furti aggravati e reiterati commessi in Romania tra il settembre 2006 ed il maggio 2007.

Era da poco giunto nella cittadina di Dinami, quando tre carabinieri liberi dal servizio, scorgendo l’anonimo volto del Cocea aggirarsi indisturbato per il paese, hanno ritenuto opportuno procedere al suo controllo all’interno di un bar, mentre lo stesso aveva iniziato a sorseggiare un caffè.

Il nervosismo e lo stato di evidente agitazione del Cocea, certamente non imputabili alla caffeina, hanno da subito destato sospetto e suscitato interesse nei militari che, a seguito di interrogazione alla banca dati, ne hanno acclarato lo stato di latitanza.

Espressioni di plauso sono state rivolte ai Carabinieri anche dalle forze dell’ordine romene che da 5 anni stavano indagando sul suo conto. Prima di essere tradotto in carcere, il Cocea, incredulo, come in un romanzo di Conan Doyle, ha chiesto di poter almeno finire il suo caffè.

Legione Carabinieri “Calabria”

Comando Provinciale di Vibo Valentia

Compagnia Carabinieri di Serra San Bruno

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