Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Riceviamo e pubblichiamo:
«Ci troviamo dinanzi ad una vicenda che sta assumendo i connotati di una polveriera sociale che potrebbe esplodere da un momento all’altro, con conseguenze funeste per chi da circa sedici anni lavora senza nessuna garanzia previdenziale e senza alcuna regolarità nei pagamenti e per Comuni e Enti territoriali che rischiano di trovarsi nelle condizioni di dover interrompere servizi e funzioni fondamentali».
Bruno Censore, dopo le innumerevoli battaglie condotte in Consiglio regionale assieme ai colleghi di schieramento De Gaetano e Guccione, adesso ha deciso di portare il caso a Roma: il deputato del Partito Democratico chiede una definitiva soluzione per l’annosa e irrisolta questione dei lavoratori LSU-LPU e, come primo firmatario, assieme ai colleghi calabresi Demetrio Battaglia, Enza Bruno Bossio, Stefania Covello, Ernesto Magorno, Nicodemo Oliverio e Ferdinando Aiello, ha indirizzato una circostanziata interrogazione al Presidente del Consiglio e al Ministro al Lavoro.
Una interrogazione parlamentare, dunque, per proporre, tra le altre cose, un tavolo di concertazione con la Regione Calabria al fine di studiare un percorso che porti all’individuazione delle risorse finanziarie che garantiscano la stabilizzazione degli Lsu-Lpu e per rilanciare alcune richieste (istituzione di un Fondo nazionale a sostegno dei Comuni che intendono stabilizzare gli Lsu-Lpu, e l’allenamento delle norme che bloccano le assunzioni negli enti pubblici) emerse nel corso di un recente incontro promosso a San Giovanni in Fiore dallo stesso Censore insieme ad altri esponenti del PD quali Nino De Gaetano, Carlo Guccione e Franco Laratta.
«In Calabria - sottolinea l’on. Bruno Censore - la condizione dei Lavoratori Socialmente utili e di Pubblica Utilità è divenuta ormai insopportabile. Sebbene gli oltre 5000 Lsu-Lpu svolgano da molti anni un lavoro insostituibile negli Enti locali, la loro condizione di precarietà risulta sempre più grave, tanto che in seguito alla recente sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato l’art.55 del collegato alla Manovra finanziaria 2012 della Regione Calabria i rischi per il loro futuro sono improvvisamente divenuti elevatissimi».
La Corte Costituzionale, infatti, con sentenza n.18/2013, ha rimarcato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 55, comma 1, della Legge regionale n.47/2011 che aveva prorogato il termine per la stabilizzazione dei lavoratori dal 31 dicembre 2011 al 31 dicembre 2014.
«Senza un intervento urgente di stabilizzazione, i lavoratori LSU-LPU a luglio saranno licenziati e in Calabria – osserva Censore - potrebbe esplodere una vera e propria bomba sociale anche per i gravissimi ritardi dell’amministrazione regionale che non ha mai inteso avviare un percorso virtuoso di regolarizzazione dei lavoratori precari, lasciati addirittura senza stipendi per numerosi mesi. Va ricordato – prosegue il parlamentare del PD - come nella scorsa legislatura, il Governo Berlusconi ha destinato 110 milioni di euro per la stabilizzazione degli Lsu di Napoli e di Palermo, lasciando del tutto dimenticati i precari calabresi, nonostante le vibrate proteste delle opposizioni parlamentari e delle forza sindacali». Insomma, la richiesta avanzata al Governo da Bruno Censore è lapidaria: «Bisogna porre fine a questa lunga condizione di incivile precariato, rammentando che senza l’apporto dei lavoratori Lsu/Lpu sarà messa in ginocchio non solo l’economia di oltre 5.000 famiglie ma anche la normale gestione dei servizi essenziali in molti enti locali».
SERRA SAN BRUNO - All'indomani del grave episodio che ha visto protagonista il consigliere comunale Mirko Tassone, la cui autovettura è stata data alle fiamme da ignoti, proseguono gli attestati di solidarietà nei confronti dell'esponente politico serrese. Dopo quello dell'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Bruno Rosi, anche il movimento politico ''Al lavoro per il cambiamento'' esprime «solidarietà e vicinanza» al rappresentante del gruppo in seno all'assise cittadina. «Si tratta di un episodio gravissimo - ha affermato Michele Grenci, coordinatore di ''Al lavoro per il cambiamento'' - che tutti noi del movimento condanniamo con fermezza. Ci auguriamo che le forze dell’ordine possano individuare quanto prima gli autori di questo becero atto, figlio di una logica anacronistica dettata dall’ignoranza. Siamo sicuri, però, - chiosa Grenci - che Tassone non si lascerà intimidire. Noi saremo sempre al suo fianco, nella battaglia per la legalità e per una politica seria, al servizio della gente e lontana da ogni compromesso». Vicinanza e solidarietà vengono espresse anche dal circolo locale del Partito democratico. «Condanniamo con fermezza questo vile gesto di criminalità che contribuisce a turbare la serenità della nostra comunità cittadina – si legge nella nota-. Coloro che agiscono in maniera così scellerata dimostrano la chiara intenzione di voler interrompere il processo di legalità e trasparenza che per secoli ha contraddistinto la storia di Serra San Bruno. Auspichiamo, pertanto, che tale fenomeno non venga sottovalutato e che le forze dell’ordine, già mirabilmente impegnate nelle operazioni di investigazione, assicurino alla giustizia i mandanti e gli esecutori di questa esecrabile intimidazione che consideriamo essere inaudita e lontana dalla cultura democratica del popolo serrese. Allo stesso tempo, invitiamo il consigliere Tassone a continuare la sua attività in consiglio comunale ben sapendo che il Partito democratico è e sarà sempre paladino dei valori che sono alla base del vivere civile».
MONGIANA – Grave incidente sul lavoro nella mattinata di ieri, quando un giovane operaio del paese delle Reali Ferriere, Antonio Cavallaro di 21 anni, è rimasto gravemente ferito al volto da una fune di ferro che si sarebbe accidentalmente spezzata nel corso di operazioni di traino di alcuni tronchi. Il ventunenne, subito soccorso da altri operai che lavoravano con lui, è stato immediatamente trasportato presso l’ospedale civile di Serra San Bruno, dove i sanitari lo hanno stabilizzato per essere successivamente ricoverato presso l’ospedale Pugliese di Catanzaro. Più in particolare, secondo quanto si è potuto apprendere, i medici del nosocomio serrese avrebbero riscontrato al giovane operaio un trauma cranico e un trauma maxillo-facciale, richiedendo peraltro l’immediato intervento dell’elisoccorso vista la gravità delle ferite. Elisoccorso però non sarebbe riuscito a decollare a causa del forte vento, a quel punto il ventunenne è stato trasferito presso il policlinico con un’ambulanza scortata dai Carabinieri della compagnia di Serra San Bruno. Nella serata di ieri, intanto è stato sottoposto ad un primo intervento chirurgico, il ventunenne sarebbe in gravi condizioni e quindi in prognosi riservata. L’intera comunità mongianese è rimasta sconvolta dall’accaduto, il giovane infatti noto in tutto il paese è considerato un ragazzo per bene, un lavoratore che purtroppo, come spesso accade nei lavori particolarmente pericolosi, è rimasto ferito nell’adempimento del suo dovere quotidiano, quello di assicurare a se stesso e alla propria famiglia un tozzo di pane.
(articolo pubblicato su Il Quotidiano dela Calabria)
Sarà presentato mercoledì prossimo, presso la Sala Gullo della Casa delle Culture a Cosenza, il romanzo di Claudio Dionesalvi dal titolo “B.D.D. romanzo degli anni zero” (edizioni Coessenza). Oltre all'autore, saranno presenti anche Elena Giorgiana Mirabelli, Eugenio Furia, Giuliano Santoro. Siamo nella seconda metà del decennio scorso. Micuzzo, Lucio, Picchi’ e gli altri protagonisti di questa storia vivono e si muovono nella città in cui nacquero, ma sono consapevoli che Cosenza è cambiata a causa di un mutamento sociale e culturale che investe tutto il pianeta. E così faticano ad adattarsi, non si ambientano. Sanno che è avvenuto un “delitto” che li indigna. Spinti da motivazioni passionali, indagano per risalire agli assassini. E s’imbattono in una realtà parallela all’apparente normalità che vegeta intorno a loro. Dietro le avventure del professore-ultrà e dei suoi amici, eterni precari nel lavoro e nella vita, si intrecciano episodi veri e vicende fantastiche. Sullo sfondo, vibra l’eterno tema del male e delle infinite forme che esso può assumere. La zona di confine tra reale e surreale, un linguaggio ritagliato sull’oralità, la scelta di vivere in prima persona i fatti narrati, sono al centro del lavoro dell’autore che è pervenuto alla definitiva versione del testo soltanto dopo un lungo cammino di condivisione con gli individui ai quali si è ispirato per caratterizzare i personaggi. “B.D.D.” può essere interpretato come sequel e prequel di “Mammagialla” (2003), il diario della settimana trascorsa in carcere, dove Claudio Dionesalvi fu ingiustamente rinchiuso insieme ad altri 19 attivisti noglobal, con l’accusa di cospirazione politica. Lo stadio San Vito, luogo simbolico intorno al quale ruota l’intera vicenda, diviene metafora di una generazione che proprio non vuole rassegnarsi a vivere da spettatrice.
“Lu Siettu”. La seduta. In ogni paese, e nel meridione la cosa diventa quasi obbligatoria, c’è un angolo del centro storico eletto dagli anziani indigeni a punto di ritrovo quotidiano. Le facce e i personaggi, in una sorta di equazione che si ripete anche in luoghi molto diversi, sono quasi sempre uguali, e se anche non vi fossero somiglianze somatiche tra i vari personaggi, certamente le assonanze caratteriali, le similitudini antropologiche, aumentano in modo esponenziale. L’impiegato comunale in pensione, l’operaio che ha perso la giornata di lavoro causa maltempo, l’emigrato di ritorno che racconta delle sue avventure e del suo “Klondike”, chi ancora non ha mai lavorato e fa l’opinionista di paese come attività prediletta.
Insomma un paese, una micro comunità come tante in Calabria. Lu “siettu” di Mormanno ha una storia. Un muro che costeggia un lato di una chiesa dalla facciata barocca dove gli elementi e i fregi in pietra locale la fanno da padrone. Questo muro era stato preso “di mira” dai commercianti del vicino paese, Laino Borgo, che arrivavano due volte a settimana in quel di Mormanno ad offrire i loro prodotti in cambio di denaro, oppure ancora barattando le proprie mercanzie con altri prodotti dei mormannesi.
Riceviamo e pubblichiamo
“Entro trenta giorni dal nostro insediamento asfalteremo tutte le strade!”. Questa, la promessa scandita, negli ultimi giorni di campagna elettorale, dai componenti l’attuale maggioranza in consiglio comunale. Come sia finito il proclama enunciato con toni solenni, è sotto gli occhi di tutti. Così come in tanti altri casi, a partire dai cento posti di lavoro al Parco regionale delle Serre, per finire alla creazione del “secondo ospedale”, dopo aver chiuso il primo, l’impegno è rimasto lettera morta. A distanza di quasi due anni dall’inizio della consiliatura, non c’è angolo della cittadina in cui il manto stradale non risulti pericolosamente dissestato. Da San Rocco, a Santa Maria, per gli automobilisti è una continua gincana. E’ sufficiente fare un semplice giro per il paese per constatare le innumerevoli voragini presenti sul manto stradale. Tuttavia, il paradigma dell’ennesima promessa non mantenuta, è rappresentato da via San Brunone di Colonia, dove gli automobilisti sono costretti a veri e propri slalom per evitare le innumerevoli buche. Quella che dovrebbe essere un’arteria di decongestionamento appare come una pericolosissima mulattiera da terzo mondo, puntellata da pericolose transenne non segnalate che, nelle intenzioni di chi le ha collocate, dovrebbero evidenziare le voragini più rischiose. Lo stato di degrado in cui versa la strada rappresenta un autentico attentato all’incolumità di quanti sono costretti a percorrerla. Lo sforzo compiuto dagli automobilisti per evitare i crateri presenti sull’asfalto causa, infatti, continue invasioni di carreggiata con il conseguente rischio di incorrere in incidenti. A ciò si aggiunga il fattore pioggia, a Serra, tutt’altro che raro. Con le precipitazioni, infatti, le tante buche si riempiono d’acqua divenendo invisibili agli ignari conducenti che corrono il rischio di finirvi rovinosamente dentro con le loro autovetture. Ai tanti pericoli corsi dagli automobilisti si aggiunge, quello per le casse comunali, sempre più, oberate di debiti a causa dei continui risarcimenti avanzati per i danni subiti sull’intera rete cittadina. Quanto la situazione sia insostenibile, lo dimostrano, infatti, le continue richieste di indennizzo e le innumerevoli sentenze con le quali il comune viene condannato a pagare i danni subiti dai cittadini. Eppure, mentre tutto ciò si abbatte sulle spalle dei serresi, l’amministrazione comunale, tanto per non perdere l’abitudine, continua ad esercitarsi in un dormiveglia che sta conducendo Serra alla rovina. Non si può perdere altro tempo nell’ignavia, è necessario adoperarsi tempestivamente per scongiurare ulteriori danni ai cittadini ed alle casse comunali. Serve un intervento risolutore, per farlo è sufficiente asfaltare le strade dissestate, così come è stato fatto per una delle poche arterie cittadine rimesse a nuovo, quella che passa davanti casa del sindaco.
Mirko Tassone
Consigliere comunale gruppo 'Al lavoro per il cambiamento'
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