mini bambinimongianaMONGIANA - Si è conclusa nella giornata odierna, su iniziativa dei Ministeri dei Beni Culturali e della Pubblica Istruzione, la manifestazione dal titolo "Libriamoci", che ha preso il via mercoledì scorso in tutti gli istituti scolastici del Paese. Anche il piccolo centro del Vibonese ha deciso di aderire a questa iniziativa e, nella mattinata di oggi, alle ore 11.00, presso la sala congressi del “Museo delle Reali Ferriere Borboniche”, alla presenza del primo cittadino, Bruno Iorfida, del dirigente scolastico Tiziana Furlano, degli studenti dell’istituto Comprensivo di Fabrizia, plesso scolastico di Mongiana, e della Pro loco di Mongiana, si è tenuto un incontro con gli studenti, nel corso del quale lo stesso Iorfida ha letto un brano sulla storia di Mongiana, oltre ovviamente anche altri testi scelti direttamente dagli studenti . La manifestazione ha l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi alla lettura e di stimolare la curiosità e la voglia di sapere e conoscere l’identità culturale del proprio paese. Al termine della manifestazione, il Comune ha provveduto a donare alla scuola un libro sul paese delle Ferriere a ricordo della giornata trascorsa assieme. 

 

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moschetto2Nella giornata di ieri i carabinieri della stazione di Soriano – guidati dal maresciallo Barbaro Sciacca – nel corso di una perquisizione effettuata preso il domicilio di I.L., 23 anni, residente a Sant'Angelo di Gerocarne, hanno rinvenuto un moschetto da guerra calibro 91/38.

Il giovane, già noto alle forze dell’ordine, aveva celato l’arma sotto al proprio letto. Per lui, nella serata di ieri, è scattata la denuncia a piede libero per detenzione illegale di arma.

 

 

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mini mediciNon c’è la disponibilità di un posto letto. Non c’è quasi mai la disponibilità dell’autoambulanza per soccorrere il paziente o trasferirlo in un altro ospedale. Non c’è neanche un adeguato livello di professionalità, in grado di dare indicazioni appropriate sullo stato di salute di chi si rivolge al presidio, vista la precarietà in cui oggi lo stesso personale sanitario è costretto a lavorare. Non c’è una diagnostica accurata. C’è solo la morte. Questa volta è toccato a una donna serrese di 55 anni, madre di due figli, che purtroppo - dalle prime ore dell’alba di ieri - non c’è più.

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mini ospedale_serraSERRA SAN BRUNO - Proprio mentre impazza la bagarre mediatica per i paventati tagli al Sistema Sanitario Nazionale - operati nell’ambito dell’imminente “legge di stabilità” varata dal governo Letta - nel territorio delle Serre calabre si registra l’ennesimo caso che mette in evidenza tutti i limiti di un comparto ormai al collasso. Infatti dopo il fatto emblematico dello scorso giugno – quando Bruno Pelaggi, pensionato 80enne serrese, morì nel cortile di un supermercato a soli 100 metri di distanza dal locale nosocomio attendendo i soccorsi per oltre 40 minuti – questa volta si è registrato un nuovo episodio con un seguito per fortuna non altrettanto tragico ma comunque anche questo frutto di dinamiche a dir poco ambigue.

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mini chiesa_Mongiana_e_foto_NadileMONGIANA – Questa volta non ci sarà il solito percorso di montagna che porta al lavoro, fatto di terra umida o polvere, questa volta ad accogliere Nazzareno Nadile, l’operaio 42enne morto a causa di un incidente sul lavoro, ci sarà un sentiero fiorito che porta al ristoro dalla fatica, dove riposa chi ha vissuto con la coscienza pura. I funerali del boscaiolo si sono celebrati ieri pomeriggio nella chiesa di Mongiana dedicata alla Beata Vergine delle Grazie. Il corteo quasi ammutolito, ha seguito il feretro che dalla casa è giunto in chiesa tra la commozione di parenti, amici e colleghi di lavoro, che da sempre hanno condiviso con lo sventurato lavoratore, numerose ore di lavoro e di fatica per garantire a se stessi e alla propria famiglia un'esistenza libera e dignitosa. Nazzanero Nadile da alcuni giorni si trovava ricoverato in gravissime condizioni presso il reparto di rianimazione dell’ospedale Pugliese di Catanzaro, dov’era giunto, a bordo di un elicottero del 118, in seguito alle conseguenze di un incidente sul lavoro che lo avevano costretto a lottare tra la vita e la morte, come spesso accade alla persone meno fortunate, non ce l’ha fatta. Le condizioni negli ultimi giorni si erano aggravate al tal punto che i sanitari stessi avevano lasciato ai familiari ben poche speranze circa la ripresa del giovane. La prognosi per tutto il periodo del ricovero era stata riservata fino a quando per il giovane non c’è stato più nulla da fare. E’ deceduto dopo le gravi ferite riportate in quella che avrebbe dovuto essere una delle tante mattinate di lavoro e che invece si è trasformata in una tragedia. Ora non è rimasto altro che un ultimo saluto a quel giovane che, dopo le estenuanti ore di lavoro, con la dolcezza che solo il cuore di un figlio può avere, era solito occuparsi della madre invalida a cui ogni sera rimboccava le coperte adagiandola amorevolmente nel letto. Quel letto dove lui era nato e che ora non lo rivedrà più.

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mini ospedale_chiaravalle_c.leIl decreto regionale n.162 del 13 settembre approva lo studio di fattibilità per la riconversione dell’ex P.O. di Chiaravalle C.le (CZ) in Casa della Salute. Continua quindi la riorganizzazione della rete di assistenza territoriale operata dal Presidente della Giunta Regionale, Scopelliti, in qualità di Commissario ad Acta. Oltre a quella di Chiaravalle, saranno 7 le Case della Salute istituite in tutto il territorio regionale di cui 4 nel cosentino (Praia a Mare, Trebisacce, San Marco Argentano e Cariati), una nel crotonese (Mesoraca), 2 nella provincia di Reggio (Scilla e Siderno) e nessuna in quella di Vibo.

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Domenica, 19 Agosto 2012 14:44

Serra, Tassone: "L'ospedale è stato chiuso"

 

mini ospedale_serra

SERRA SAN BRUNO - "L’ospedale di Serra non c’è più». La sintesi di quanto accaduto nonostante «l’inguaribile ottimismo dei pidiellini serresi", secondo il consigliere comunale di minoranza della lista “Al lavoro per il cambiamento” Mirko Tassone è proprio questa e la conferma la si trova nel "decreto n. 101, del 5 luglio scorso", quando il presidente della giunta Regionale, nella sua qualità di commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, ha preso atto della deliberazione del 13 giugno con la quale la commissione straordinaria dell’Asp provinciale ha ridisegnato la mappa dei posti letto nel vibonese. "A ciò – ribadisce il consigliere di opposizione - si aggiunga che, con lo stesso decreto, è stato dato mandato alla commissione straordinaria per integrare l’atto aziendale in coerenza con il decreto n. 106/2011, ovvero il provvedimento con il quale è stato disposto l’avvio del processo di riordino della rete ospedaliera". In altri termini, si tratta di un provvedimento che "ratifica il definitivo smantellamento e la sostanziale chiusura del presidio ospedaliero serrese. A Serra, infatti, sono stati assegnati solamente 25 posti letto, di cui, 18 per la medicina e 7 per day hospital. Rimarrà, quindi, aperta una semplice postazione di medicina generale e null’altro". Ora più che mai, secondo Tassone viene da chiedersi che fine abbia fatto “L’Ospedale del futuro” sbandierato in campagna elettorale. "Viene, ad esempio, da chiedersi – rincara il consigliere della minoranza - che fine abbiano fatto il “primario di chirurgia” promesso e mai arrivato e gli “almeno 2 posti di semiterapia intensiva”. Sarebbe interessante capire dove siano andati a finire i progetti di rilancio dell’ospedale sbandierati dal sindaco e dall’attuale maggioranza durante la campagna elettorale. In una situazione in cui stanno, ormai, emergendo le tante bugie propinate ai serresi, quel che più inquieta è l’immobilismo, in questo come in tutti gli altri campi della vita amministrativa, del sindaco e della sua maggioranza". Di fronte al ridimensionamento ed alla sostanziale chiusura dell’unico presidio sanitario del territorio, "qualunque amministrazione degna di questi nome avrebbe alzato le barricate. Tanto più, che l’ospedale rappresenta, anche, il principale motore economico del circondario. Non comprendere che la chiusura dell’ospedale rappresenterà il declino di un intera area geografica significa dare prova di superficialità ed inadeguatezza". Insieme a Tassone "in molti, oggi si chiedono che fine abbia fatto la “sinergia comune-regione” declamata in campagna elettorale. Ancora di più, sono coloro i quali si domandano se il “dovere morale” di cui parlava il sindaco e la sua maggioranza sia rappresentato dal clientelismo e dalle parentepoli dei giorni scorsi. Ma forse, - conclude - troppo occupati, a “piazzare” qualche cugino o qualche cognato, tra il Parco delle Serre ed il Comune, gli attuali amministratori non si sono accorti di aver trascinato Serra in un baratro dal quale sarà impossibile risalire".    

(articolo pubblicato su "Il Quotidiano della Calabria")

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mini Paolo_MeneguzziNon ci siamo mai fatti mancare nulla, a Serra San Bruno. Un santo di quelli che contano. La visita di due papi. Una certosa millenaria. Carte in regola, insomma, per essere “la capitale europea del turismo religioso”. Come no. Ci credeva il sindaco Bruno Rosi. Così com’era convinto che il “binomio Comune-Regione” avrebbe davvero elargito 100 posti di lavoro al Parco delle Serre, che avrebbe potenziato l’ospedale e che ci saremmo resi autonomi da Sorical e dall’Alaco. Ci credeva. D’altronde i suoi “santi in paradiso” glielo avevano garantito, e lui si è sempre fidato dei suoi santi.

L’ospedale del futuro promesso da Nazzareno Salerno, presidente della Commissione sanità, si è sbriciolato sotto i colpi dei decreti emanati dall’Altissimo, Scopelliti, a cui i nostri eroi volevano dare la cittadinanza onoraria.

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mini foto_furto_serraSERRA SAN BRUNO - Ancora un furto a Serra, sempre nel centro storico, ma questa volta in pieno giorno. Vittima una pensionata 70enne, G. C., a cui ignoti hanno sottratto 5mila euro in contanti mentre lei era fuori casa. L'episodio, che ha dell'incredibile, si è consumato nel pomeriggio di oggi a pochi passi dalla centralissima via Giacomo Matteotti: la solita banda del buco ha infranto i vetri di una finestra che dà proprio sulla via che si immette nel centro storico serrese, ben visibile da via Matteotti. Dopo essersi introdotti in casa, i ladri hanno preso i soldi da un borsellino in camera da letto, in cui la donna teneva i risparmi prelevati nei giorni scorsi da un istituto bancario del luogo. Rientrata a casa intorno alle 19 - era uscita nel primo pomeriggio - la pensionata serrese si è accorta del furto e ha subito avvisato i carabinieri della locale Compagnia diretta dal capitano Esposito Vangone. 

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mini rocco_larizza_manifestazioneSERRA SAN BRUNO - "Grazie al lavoro svolto in un anno e mezzo dalla giunta regionale, dal presidente Scopelliti e dal presidente della terza commissione sanità on. Nazzareno Salerno, il cosiddetto Tavolo Massicci ha sbloccato 220 milioni di euro spettanti alla sanità calabrese. Questo è quanto proclamano Scopelliti e Salerno, continuando a dire che la strada intrapresa è quella giusta e dimenticandosi dei tagli fatti e dei disagi creati ai cittadini calabresi". Lo afferma Rocco Larizza, vicepresidente del Comitato civico Pro-serre, che ha cuore le sorti dell’ospedale di Serra San  Bruno ormai sulla via della chiusura, e che in una nota intende porre l’attenzione "su come molti pazienti che rivolgendosi al pronto soccorso di vari ospedali calabresi sopratutto nel vibonese, e in particolare presso il nosocomio di Serra San Bruno, con varie patologie più o meno gravi, si sono sentiti dire che nella nostra regione non c’erano posti letto". A questo punto, "rivolgendomi al presidente Regione Calabria e della Commissione sanità chiedo di uscire dalla campana di vetro del palazzo regionale, e di prendere atto dei disagi causati dalle loro scelte. Una volta ci si curava fuori per scelta ora ci vieni mandato per mancanza di posti letto. Bisogna cambiare la strada. Quanti ospedali chiuderanno ancora per ottenere la rimanenza della premialità? C’è bisogno di un po’ di umanità ed è necessario toccare con mano i veri bisogni dei cittadini. Stesso discorso per quanto riguarda i malati terminali che non trovando posti letto non usufruiscono delle cure necessarie per diminuire le atroci sofferenze. Invece con la chiusura dei punti nascita si è creato disagio alle donne che per tutta la gravidanza devono fare via vai dagli studi privati dei medici che lavorano nelle strutture pubbliche". Secondo l’attivista sarebbe necessario incontrare Scopelliti affinchè "ascolti le nostri ragioni; non si può chiudere i presidi pubblici soprattutto quelli di montagna per poi finanziare le cliniche private per creare clientelismi e favorire imprenditori amici. Vi ricordo che la sanità è un diritto di tutti, e noi cittadini paghiamo le tasse per questi servizi". L’invito è quello a rimboccarsi le maniche: "Lavorate nella giusta direzione senza causare altri disagi ai cittadini. Noi cittadini rappresentanti dei comitati civici non chiediamo altro che i nostri diritti, i meriti li lasciamo a voi se saprete fare il vostro dovere e l’interesse delle popolo che vi ha votato".

 

(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria)

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