Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Potrebbe scatenare un vero terremoto sociale la comunicazione inviata poche ore fa dal Dipartimento Lavoro della Regione Calabria a tutti gli enti "utilizzatori" di Lsu-Lpu (Comuni, Province, Comunità montane, Asp, cooperative sociali). Per effetto della sentenza n.18/2013 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimo l'art.55, comma 1, della legge regionale 47/2011 (che modificava il termine per la stabilizzazione spostandolo dal dicembre 2011 al 2014), questi enti non hanno più il presupposto giuridico per mantenere in servizio i lavoratori precari che, stando così le cose, non potranno neanche ricevere le spettanze riguardanti il 2013. Il Dipartimento Bilancio, infatti, ha rimandato indietro, non impegnata, la proposta di decreto di impegno fondi per sussidi e integrazioni LSU-LPU annualità 2013.
Riceviamo e pubblichiamo: Mercoledì 6 marzo, il Comitato Portuale di Gioia Tauro si dovrà pronunciare sulla concessione quarantennale di un’area demaniale alla LNG MedGas Terminal Srl per la realizzazione del più grande rigassificatore previsto in Italia. Un appuntamento importantissimo che potrebbe decidere le sorti di una regione intera, ma che non trova il giusto rilievo nella stampa regionale.
Stiamo parlando di un’opera che terrebbe un’area vastissima di questo territorio sotto il costante rischio di una catastrofe: non sono le associazioni ambientaliste a dire questo, ma diversi istituti competenti, tra cui uno studio del 2003 citato dalla Commissione Energetica della California, ventilano l’ipotesi che, nel malaugurato caso di incidente in un impianto del genere, si genererebbe una nube incendiaria che distruggerebbe tutto nel raggio di 55km.
A fronte di queste preoccupazioni, supportate da fonti sempre citate in anni di sensibilizzazione contro la realizzazione di questo impianto, siamo costretti a leggere tentativi di sminuire fortemente questi rischi, attraverso degli articoli pubblicati su diverse testate dove non viene citato alcuno studio o alcuna fonte, ma la cui omogeneità fa pensare ad un’unica mente ispiratrice.
Per richiamare l’attenzione sull’appuntamento del 6 marzo e sui pericoli del progetto, abbiamo affisso uno striscione davanti alla Camera di Commercio di Reggio Calabria. La scelta non è casuale, visto che la Camera di Commercio reggina è una delle istituzioni che compongono il Comitato portuale: al suo presidente Lucio Dattola, e agli altri componenti che dovranno pronunciarsi su questa concessione, rinnoviamo l’invito a tenere in considerazione le preoccupazioni delle popolazioni locali e a dire No a un’opera le cui scarse ricadute nel territorio non giustificano affatto un rischio così grande.
Ai reggini, e a tutti i calabresi, chiediamo invece di rendere evidente la loro preoccupazione partecipando alla manifestazione che si terrà davanti l’Autorità portuale mercoledì 6 marzo dalle ore 9.30, in occasione della riunione del Comitato Portuale.
c.s.c. Nuvola Rossa
c.s.o.a. Angelina Cartella
Collettivo UniRC - AteneinRivolta
Mercoledì 6 marzo si consumerà l’ultimo atto di una storia divenuta ormai tragicomica: il Comitato Portuale dovrà decidere sulla concessione per la realizzazione del rigassificatore all’interno del porto di Gioia Tauro. Un’opera che, come ben ricordano i comitati e le associazioni che hanno annunciato per l’occasione un presidio davanti l’Autorità portuale, continua il suo iter nonostante la contrarietà di enti locali come il Comune di Gioia Tauro e dello stesso Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Un progetto spacciato come necessario per affrontare una fantomatica emergenza gas, portatore di occupazione e sviluppo, ma che in realtà è utile solamente alle lobbies che ci stanno dietro, che potranno esportare il gas trattato nel resto d’Europa, lasciando poco dal punto di vista economico nel territorio ma tantissimo per quel che riguarda i rischi per la salute e per l’ambiente.
Mano pesante del pubblico ministero Vincenzo Capomolla contro i presunti appartenenti della cosca Sia-Procopio-Tripodi, operante nel Soveratese. Il pm - nell'ambito dell'operazione ''Showdown'' - ha chiesto al giudice per le udienze preliminari, Assunta Maiore, condanne con pene variabili dai 3 ai 14 anni di reclusione. Tra le persone coinvolte c'è anche il brigadiere dei carabinieri, Vincenzo Alcaro, per il quale sono stati richiesti 10 anni di carcere, in quanto accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Le altre condanne riguardano Daniela Iozzo (4 anni), Bruno Procopio (3 anni e 8 mesi), Pietro Aversa (6 anni), Vincenzo Bertucci e Patrick Vitale (12 anni), Francesco Vitale (4 anni), Vincenzo e Giuseppina Mirarchi e Pietro Danieli e Vincenzo Todaro (3 anni), Angelo e Giuseppe Santo Procopio (10 anni) e Vincenzo Ranieri (8 anni).
VIBO VALENTIA - Sono accusate a vario titolo di tre omicidi e quattro tentati omicidi compiuti nell'ambito della faida di 'ndrangheta tra i clan di Stefanaconi, in particolare quello dei Patania, e il "locale" emergente di Piscopio, le 11 persone fermate stamattina su richiesta della Dda di Catanzaro. L'indagine del Ros e del Nucleo investigativo dei carabinieri , denominata "Gringia", ha fatto luce sugli omicidi di Michele Mario Fiorillo, commesso a Francica il 16 settembre 2011, di Giuseppe Matina, commesso a Stefanaconi il 20 febbraio 2012, e di Francesco Scrugli, commesso a Vibo il 21 marzo 2012. Inoltre sarebbero stati individuati gli autori del tentato omicidio compiuti una prima volta ai danni degli stessi Giuseppe Matina (Stefanaconi 27 dicembre 2011) e Francesco Scrugli (Vibo Valentia 11 febbraio 2012), oltre a quello di Francesco Calafati, commesso a Stefanaconi il 21 marzo 2012 e di Francesco Nazzareno Meddis, commesso a Stefanaconi il 26 giugno 2012. I fermi sono stati eseguiti in varie località delle province di Vibo, Reggio Calabria e Viterbo
Sotto l'ombrellone, con la calura soffocante e i bambini che giocano a fare castelli di sabbia. In riva al mare, quando l'obiettivo è nudo, disarmato. La 'ndrangheta in Calabria uccide anche così. Dal Tirreno allo Jonio. Davide Fortuna, 31 anni, è stato freddato ieri pomeriggio, intorno alle 17, sull'affollatissima spiaggia di Vibo Marina. Proprio come Ferdinando Rombolà, 40 anni, crivellato di colpi sulla spiaggia di Soverato il 23 agosto 2010. Fortuna, come Rombolà, era in spiaggia con la moglie ed i figli piccoli. A Soverato il killer, dopo aver sparato, gridò ai bagnanti terrorizzati: "State zitti e fermi". Ieri a Vibo Marina, dopo aver piantato cinque colpi di pistola nel petto del 31enne, il sicario ha sparato un colpo in aria per farsi strada nella fuga.
Di seguito pubblichiamo il reportage fotografico realizzato da Salvatore Federico e Filippo Rachiele il 24 marzo scorso durante la storica manifestazione pro ospedale organizzata dal Comtato Civico Pro Serre.
SERRA SAN BRUNO - Continua la pacifica occupazione, da parte del comitato civico Pro-Serre, dei locali della casa comunale della cittadina bruniana e con essa continuano a rimanere invariate anche le condizioni che gli occupanti pongono affinché il presidio sia sciolto, tenendo duro ai vani, e forse anche un po' sterili, tentativi da parte dell'amministrazione comunale per trovare un compromesso; ma andiamo con ordine.
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