mini carmelo_gallicoLa Polizia ha arrestato in Spagna il boss della 'ndrangheta Carmelo Gallico, di 48 anni, capo dell'omonima cosca di Palmi. Gallico si nascondeva in un'abitazione nel centro di Barcellona. L'arresto e' stato eseguito dalla Squadra mobile di Reggio Calabria e dai Mossos d'Esquadra di Barcellona, con il supporto del Servizio centrale operativo e del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia. Carmelo Gallico era latitante dal 30 novembre scorso, giorno in cui la Dda di Reggio Calabria aveva emesso un provvedimento di fermo a suo carico. Analoghi provvedimenti erano stati emessi anche a carico di altri tre affiliati alla 'ndrangheta, Gesuele Misale, Alfonso Rinaldi e Domenico Nasso, e di un avvocato del Foro di Palmi, Vincenzo Minasi, difensore di Carmelo Gallico. Nei confronti dell'avvocato Minasi, inoltre, era stata eseguita anche un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano su richiesta della Dda nell'ambito dell'inchiesta sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Lombardia. Nel contesto della stessa inchiesta della Dda di Reggio Calabria erano stati perquisiti gli studi degli avvocati Francesco Cardone, del Foro di Palmi, e Giovanni Marafioti, del Foro di Vibo Valentia.

Negli anni in cui era detenuto nel supercarcere di Fossombrone, Gallico fu al centro dell'attenzione delle cronache, questa volta letterarie però, poichè, allora 39enne, si appassionò allo studio della filosofia e della letteratura e una sua recensione vinse un premio che gli valse una menzione sul Corriere della Sera. Appassionato poeta e scrittore, Gallico firmava i suoi scritti in carcere con lo pseudonimo "Erasmus".  

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mini terremoto l aquila prefetturaQuattro arresti, questa mattina all'alba, nei confronti di altrettante persone legate al mondo dell'imprenditoria aquilana, accusate di aver operato a vantaggio della cosca reggina Caridi-Zincati-Borghetto, inserita secondo gli inquirenti nel locale di 'ndrangheta dei Libri. L'operazione, denominata "Lypas" (dal nome di una delle aziende coinvolte), vede impegnati gli uomini della Sezione criminalità organizzata della Questura aquilana e i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria-Gico del capoluogo abbruzzese, che hanno eseguito i provvedimenti di custodia cautelare in carcere, su richiesta della Procura della Repubblica-Direzione distrettuale antimafia, emessi dal Gip Marco Billi nei confronti di B.S., 34 anni di L'Aquila; V.A. di 45 anni, V.M. di 38 anni e I.F. di 58 anni, tutti di Reggio Calabria, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica Alfredo Rossigni e dal sostituto procuratore Fabio Picuti, sono durate circa due anni e hanno evidenziato il forte interessamento degli esponenti della cosca reggina ai lavori di ricostruzione degli immobili da parte dei privati, nel cui ambito non e' prevista alcuna procedura a evidenza pubblica nè alcuna certificazione antimafia per l'impresa individuata per l'esecuzione dei lavori.

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