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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Di seguito il testo del manifesto (foto) affisso ieri sera per le vie di Serra San Bruno dal movimento politico-culturale "La Serra":
IMMOBILISMO ED INCAPACITA', DUE PAROLE PER RIASSUMERE IL FALLIMENTO DEL SINDACO ROSI
Ha vinto le elezioni promettendo 100 posti di lavoro, un ospedale futuristico, acqua potabile nelle nostre sorgenti, un efficiente raccolta differenziata ecc. ecc. Ed invece...ecco i risultati:
LAVORO: Non solo ha consapevolmente e spudoratamente mentito sulla reale possibilità di creare 100 posti di lavoro, ma non è riuscito nemmeno a farsi approvare dalla Regione Calabria il nuovo piano regolatore generale (Psc) mettendo così in ginocchio tutta l'economia serrese con imprese ed attività artigianali che chiudono lasciando a casa decine di padri di famiglia.SERRA SAN BRUNO – Il movimento politico “Al lavoro per il cambiamento” , che alle scorse amministrative scese in campo autonomamente con candidato a sindaco Mirko Tassone, consigliere comunale di opposizione, non ha esaurito la sua attività con la conclusione della campagna elettorale, ma si è strutturato al suo interno e continua a seguire con attenzione le dinamiche politiche e sociali della cittadina bruniana. Per fare il punto della situazione il movimento ha convocato una conferenza stampa in cui sono stati resi i noti i ruoli organizzativi: Michele Grenci coordinatore, Anacleto Federico vice coordinatore, Giuseppe Manno segretario, Angelo Carrera cassiere. All’incontro con i cronisti hanno partecipato diversi simpatizzanti e militanti del gruppo che, alle elezioni del maggio 2011, con una lista civica autonoma ha eletto un proprio rappresentante in seno all’assise cittadina. Ad aprire gli interventi, dopo aver letto un messaggio di Bruno Salerno, è stato proprio il neo coordinatore, Grenci, che riferendosi all’operato dell’esecutivo targato Pdl, ha parlato di “promesse non mantenute”, chiedendo nel contempo al primo cittadino di “rendere note le reali motivazioni che lo avrebbero portato ad estromettere dalla giunta l’ormai ex assessore Zaffino”. Antonio Andreacchi, invece, ha ribadito che “il movimento politico ‘Al lavoro per il cambiamento’ c’è, è ben radicato sul territorio e continuerà a battersi per la tutela e la salvaguardia dei nostri diritti”. Secondo Raffaele Masciari “le difficoltà alle quali siamo costretti a far fronte sono sotto gli occhi di tutti. Nel corso degli ultimi anni, stiamo assistendo ad un depauperamento nel campo della sanità, con il declassamento del nostro presidio ospedaliero; in quello della giustizia, con la probabile soppressione dell’ufficio del giudice di Pace e non è detto che, da qui a breve, non venga soppresso anche il Commissariato di Polizia”. Angelo Vavalà ha elencato gli “impegni disattesi” dal sindaco Bruno Rosi, soffermandosi in particolare sulla promessa dei “cento posti di lavoro al Parco delle Serre”, sulla “rimodulazione del progetto relativo alle case albergo” e sul “problema inerente le attività della piscina”. In conclusione, l’intervento del consigliere comunale Tassone: “Il nostro – ha affermato – non è un intento polemico nei confronti dell’amministrazione comunale. Il desiderio che ci anima da un anno a questa parte è un’ altro: siamo partiti dall’analisi di quelle che sono le reali problematiche del nostro territorio (emigrazione, attività commerciali che sono costretti a chiudere, sanità e giustizia), cercando di dare una soluzione pratica alla risoluzione delle negatività che ci circondano”. Un accenno anche ai recenti provvedimenti adottati dall’esecutivo comunale: “Con la delibera datata mercoledì 11 gennaio - ha spiegato - il Comune ha rinunciato ai giudizi pendenti con la Sorical in cambio di trenta denari. Intanto dell’acqua non si sa nulla. Nella seduta del 29 settembre scorso – ha aggiunto Tassone – l’amministrazione comunale aveva promesso che entro il 1 gennaio sarebbe partita la raccolta differenziata. Sono trascorsi due mesi ed il problema persiste”. Tassone ha poi posto il problema del rispetto del ruolo della minoranza all’interno del Consiglio, con interrogazioni che rimangono senza risposta da tempo. “Fino a poco tempo fa – ha detto ancora Tassone – la maggioranza in Consiglio diceva che la giunta era di alto profilo e che era il prodotto delle migliori forze della compagine che ha vinto le elezioni, subito dopo hanno escluso Bruno Zaffino dicendo che bisognava rilanciare l’azione amministrativa. O non era vera la prima affermazione o non è vera la motivazione data alla sostituzione di Zaffino. Secondo noi un po’ tutt’e due”. Riguardo alla gestione dell’emergenza neve, quindi, Tassone ha rilevato che “chi denuncia le criticità esercita un diritto democratico, mentre irresponsabile piuttosto è chi convoca una conferenza stampa per auto incensarsi in piena emergenza”. Anche sulle politiche culturali, l’amministrazione comunale, secondo il consigliere di ‘Al lavoro per il cambiamento’, “ha fatto cadere nel vuoto la venuta del Papa, che si è esaurita in momento sicuramente grande ma per il quale non è stato predisposto alcun progetto di valorizzazione. Stesso discorso per il Centenario di mastro Bruno Pelaggi”. Ultime considerazioni sulla Fondazione Pisani – “giusto revocare i beni, ma doveva essere nominato il nuovo presidente e non si è saputo più nulla, e poi che fine ha fatto il ‘caso Lo Iacono’?” – e sulla raccolta differenziata: “Nella seduta del 29 settembrela maggioranza aveva annunciato in Consiglio che dal 1 gennaio sarebbe partita la differenziata. Ad oggi non se ne sa nulla, la differenziata a Serra è ad un misero 8% ed entro la fine dell’anno secondo la legge dovrebbe arrivare al 60%. Su queste cose vogliamo confrontarci – ha concluso Tassone – perché queste non sono polemiche sterili ma fatti concreti”.
SERRA SAN BRUNO - Dopo le abbondanti nevicate di questi giorni, e questa piccola pausa che ha permesso quanto meno la pulizia delle strade, sul comprensorio delle Serre sta per tornare il brutto tempo. E' in formazione sullo stretto di Sicilia un intenso gruppo temporalesco che a partire da oggi pomeriggio porterà delle precipitazioni, che inizialmente potranno presentarsi sotto forma di pioggia, ma che nella nottata probabilmente si trasformerà in neve. Inizialmente la quota neve sarà intorno a 900-1000m, poi, come detto, dovrebbe abbassarsi nella notte. Questa perturbazione proveniente dal nord Africa sarà in grado di far precipitare la temperatura nella giornata di domani e poi soprattutto tra lunedì e martedi, dove la neve potrebbe cadere anche a quote di 2-300 m, e con la colonnina di mercurio che scenderà di diversi gradi sotto lo zero. Le correnti in questo caso arrivano da sud, e in una tale configurazione, generalmente, sul nostro territorio si sarebbero registrate temperature superiori aglio 8-9° (in pieno inverno). Questa volta invece il nord Africa è un serbatoio di gelo, che molto probabilmente verrà dispensato sul nostro territorio nei prossimi giorni. Tornando alle previsioni, potremmo godere di una parziale protezione del colle d'Arena, ma questo piccolo baluardo potrà essere facilmente superato dalla perturbazione. Le zone maggiormente colpite potranno essere ancora Mongiana e Fabrizia, Nardodipace risulta essere più coperto ma anche qui le precipitazioni non mancheranno, andando ad aggravare una situazione che risulta essere ancora ad oggi molto complicata. Questa è una configurazione nuova per il sud, con gelo proveniente dal nord Africa, e quindi di difficile previsione, anche per i modelli matematici, quindi l'unico mezzo è l'immagine satellitare. Dalle immagini delle ore 15, si può notare come quell'ammasso nuvoloso si stia spostando verso le regioni del mezzogiorno, andando a generare un peggioramento del tempo, che molto probabilmente non risparmierà nemmeno la cittadina della Certosa.
Dopo tante voci ufficiose, si va ormai delineando il futuro del Nosocomio di Serra San Bruno. La dura battaglia di questi mesi potrebbe aver scongiurato la chiusura totale della struttura. Un merito che va riconosciuto a quanti si stanno battendo, sin da subito, con numerose iniziative e anche manifestazioni plateali, condotte senza cedere a qualunquistiche tentazioni individualistiche e monocolore, ma sforzandosi di tenere al centro l’interesse della nostra comunità e della sanità del comprensorio. Sta di fatto, però, che la decisione sul futuro dell’Ospedale spetta sempre a Scopelliti, il quale è riuscito ad emarginare il nostro “San Bruno” riducendolo ad un piccolo ricovero temporaneo.
Rimarranno solo 20 posti letto di degenza medicina. L’ospedale di Serra San Bruno rimarrà forse fisicamente aperto perché, evidentemente, Scopelliti non ha potuto fare a meno di cedere alle ragioni e alle forti motivazioni di quanti si sono dichiarati contrari al suo Piano di Rientro, in primis al Comitato civico pro Serre. Non tutto è perduto, dunque, ma resta il fatto che le scellerate scelte del centro destra al Governo della Regione Calabria, su cui il PDL e i suoi alleati non hanno mai avvertito la necessità di esprimersi, se non attraverso artificiosi comunicati attaccando l’operato del Comitato civico pro Serre a danno dell’ospedale stesso, hanno portato ad una forte diminuzione della qualità del servizio sanitario locale, privandolo della piena efficienza di una struttura, che grazie agli sforzi degli ultimi anni, stava conoscendo una nuova era, basti pensare che al primo e al secondo piano ci sono anche delle nuove sale operatorie. Due per l’esattezza. Tutte inutilizzabili perché a meno di quattro anni dalla loro inaugurazione si è constatato che non servivano più! Che importa se la gente non può essere operata qui ed è costretta a scappare verso le regioni vicine pure per un appendicite, perché l’ospedale di Vibo Valentia non riesce a sfoltire le numerose richieste dell’utenza. Che importa se non ci sono posti letto per soddisfare nemmeno le esigenze di un comprensorio geograficamente penalizzato.
La riconversione che è stata annunciata da circa un anno e che a breve dovrà essere posta in essere, il noto decreto 18 di Scopelliti, comporterà riguardo al “San Bruno” un risparmio di spesa che sarà una goccia nel mare degli sprechi della spesa pubblica. Per queste ragioni va ribadito il diritto e il dovere di tutti i serresi di lottare per il mantenimento del nostro ospedale, un ospedale che sia funzionale alle esigenze del territorio e che non sia solo un ambulatorio per lo smistamento dei malati. Per salvare la vita delle popolazioni del comprensorio Serra ha bisogno di un ospedale generale (come Tropea e Soverato), di una seconda ambulanza in pianta stabile, di un reparto di chirurgia h 24 e di un pronto soccorso funzionale che possa servire a salvare la vita delle persone. Per queste rivendicazioni il Comitato Pro-Serre continua a lottare dal basso e con la gente e per questo si sta preparando un grande sciopero generale a cui dovrà sentirsi chiamato a partecipare chiunque abbia a cuore la sopravvivenza del nostro territorio.
Bruno Schiafone (Comitato Pro-Serre)
SERRA SAN BRUNO - La piscina comunale sita in via San Brunone di Colonia è chiusa da da diverso tempo ma i tanti utenti del servizio non hanno alcuna informazione sul perchè la struttura non riapre e sulle future intenzioni dell'amministrazione comunale e dell'azienda, la Cogeis, che gestisce l'impianto polisportivo alla luce del contratto stipulato con il comune quando era in carica la giunta Lo Iacono. Il consigliere comunale del Pd Rosanna Federico ha presentato un'interrogazione per conoscere i motivi della chiusura della struttura e le future intenzioni dell'amministrazione in proposito. La discussione sulla piscina era già emersa in Consiglio comunale, con la polemica sul peso finanziario del servizio per le casse comunali che, da contratto, devono garantire una parte dei costi per il funzionamento della struttura. Di seguito l'interrogazione del consigliere Federico.
Al Presidente del Consiglio Comunale di Serra San Bruno
INTERROGAZIONE
IN MERITO AL FUNZIONAMENTO E GESTIONE DELLA PISCINA COMUNALE
Premesso che:
Per sapere:
- per quali motivi la piscina comunale di Serra San Bruno non abbia ancora ripreso le proprie attività;
- se l’amministrazione comunale ha provveduto ad interrogare la società preposta alla gestione ed a sollecitare la riapertura dell’impianto;
- quali azioni verranno poste in essere dall’amministrazione comunale a fronte dei disagi subiti dagli iscritti;
- quali azioni verranno poste in essere dall’amministrazione per garantire la continuità del servizio offerto;
- quali sono le reali intenzioni in ordine alla futura gestione dell’impianto;
- se l’amministrazione comunale di Serra San Bruno ha valutato, o intende valutare, la possibilità di dotare l’impianto sportivo di un sistema di produzione di energia da fonte rinnovabile onde consentire una riduzione dei costi a carico dell’Ente e garantire il perdurare del servizio ai cittadini.
Rosanna Federico Consigliere Comunale del Partito Democratico
Serra San Bruno, 02.02.2012
Domenica 29 gennaio alle 17,30 a palazzo Chimirri si terrà un’assemblea pubblica indetta dal Comitato civico Pro-Serre, che sta organizzando nuove forme di protesta contro il forte ridimensionamento in atto all’ospedale di Serra San Bruno. Il decreto 106 del commissario ad acta per il piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, Giuseppe Scopelliti, ha assegnato al nosocomio cittadino soltanto 20 posti letto nel reparto di medicina. Nel corso degli ultimi anni, inoltre, sono stati smantellati reparti fondamentali per il nostro territorio quali Ginecologia-Ostetricia, Chirurgia e Cardiologia. Lo smantellamento dell’ospedale, come la mancanza di molti altri servizi scippati alle Serre, comporterà delle ripercussioni negative anche sul tessuto economico-sociale del comprensorio. Per questo il Comitato civico Pro-Serre sta organizzando, probabilmente per sabato 11 febbraio, uno sciopero generale per protestare contro la politica dei tagli che ha privato il nostro territorio di servizi essenziali. In vista di questa giornata di sciopero, il Comitato ha invitato tutti i commercianti serresi, i sindacati, le associazioni di categoria e le altre realtà produttive e associative del territorio delle Serre, a partecipare all’assemblea che si terrà domenica 29 gennaio nei locali di palazzo Chimirri a Serra San Bruno.
Nell’intento di coagulare e di sollecitare tutti quanti abbiano la possibilità di migliorare la preoccupante condizione in cui versa il Comprensorio delle Serre, il Comitato ha invitato all’assemblea pubblica anche i sindaci della zona, con l’intento di individuare le priorità che possono costituire una piattaforma di rivendicazioni sociali per il rilancio di un territorio ormai abbandonato da tutti. La riunione sarà aperta a chiunque voglia apportare il suo contributo, così come i suoi intenti non vogliono essere di parte. L’unico obiettivo dei promotori è quello di avviare un percorso condiviso teso a ridare dignità ad un territorio emarginato e indifeso ed ai suoi cittadini.
Facciamo sentire la nostra voce, per il futuro dei nostri figli.
Comitato civico Pro-Serre
ARENA - Un appello al paese. Rivolto "in particolar modo" a chi "è ormai stufo di guadare a passato", a chi intende "volgere lo sguardo al futuro" e a chi vuole "bandire inutili personalismi che non giovano alla crescita della comunità". A lanciarlo una dozzina di giovani del luogo, riunitisi in un comitato civico spontaneo che da un mese a questa parte continua ad organizzare incontri-dibattiti con la cittadinanza con l’intento di promuovere - in vista delle prossime elezioni comunali - un modello democratico che parta dal basso, attraverso la costruzione di una "grande piattaforma programmatica aperta al contributo di tutti".
Il loro obiettivo? Diciamolo subito: "Favorire, anzitutto, la formazione di laboratorio di idee, da cui possano emergere proposte e soluzioni condivise. Un processo che, possibilmente, possa poi condurre alla presentazione, per le prossime elezioni, di un’unica lista", in modo tale da accantonare "rancori passati" e per "raccogliere le migliori energie sia del mondo politico sia della società civile arenese", spiegano i portavoce del comitato.
Il loro obiettivo, in un luogo in cui i fantasmi del passato continuano ad aleggiare imperterriti, si preannuncia arduo. Ma i promotori di questa idea ambiziosa ma meritoria di attenzione si dicono fiduciosi. "Capita d’altronde - proseguono - di incontrare anche qui ad Arena persone di grande competenza, di grande forza di volontà e di dedizione. Persone che non hanno rinunciato a impegnarsi nel lavoro, nell’associazionismo o nel volontariato. Abbiamo realtà associative che rappresentano un fiore all’occhiello per l’intero Vibonese. Quindi, siamo speranzosi: gli arenesi hanno nelle loro mani la risorsa principale, ossia la capacità di costruire sinergie e strategie per indicare obiettivi, priorità e direttrici per lo sviluppo del nostro territorio".
La sfida, comunque, resta difficile e irta di ostacoli. Ma non impossibile. "La complessità della sfida che abbiamo di fronte, frutto della difficile situazione che stanno affrontando gli enti locali, richiede un impegno straordinario, senso di responsabilità e concretezza nell’amministrazione della nostra comunità". Per questa e altre ragioni ancora, come poc’anzi detto, l’intento piuttosto esplicito è quello di costituire un’unica lista, un passo "indispensabile per voltare pagina. Come giovani, come cittadini che hanno deciso di investire il loro futuro ad Arena, auspichiamo - proseguono - che il nostro appello sia accolto da un numero sempre maggiore di arenesi. Crediamo, al contempo, che sia giusto essere chiari e trasparenti sin da subito nei confronti dei cittadini. Per questo, ribadiamo che non abbiamo né un candidato a sindaco né una lista pronta. Il nostro unico intento, lo ripetiamo, per il momento è e resta l’apertura di un tavolo di confronto sulle proposte e non sui nomi, in modo tale da disegnare Arena nei prossimi anni. Priorità - quali lavoro, politiche sociali e giovanili, cultura, ambiente, sviluppo sostenibile, servizi, agricoltura rurale, artigianato, commercio, turismo, centro storico e infrastrutture - sono i temi principali sui quali poggiare un percorso a servizio di una comunità ricca di risorse e di talenti come quella arenese. I nomi, quello del candidato a sindaco e degli aspiranti consiglieri, verranno dopo. Qualora si ritenessero indispensabili, ben vengano anche le primarie per l’individuazione del candidato a sindaco che chiunque deciderà di sposare il progetto riterrà più idoneo a portare avanti il programma e quell’idea di futuro credibile e ambizioso del quale tutti gli arenesi devono sentirsi parte, se davvero vogliono che col passare del tempo non si facciano sempre più strada la sfiducia e la rassegnazione all’oblio".
SERRA SAN BRUNO - “Al presidente Scopelliti diciamo che sull’ospedale di Serra San Bruno il Partito democratico non getta la spugna. A costo di essere pedanti e ripetitivi, il Pd chiede la revisione dei decreti che finora hanno provocato tagli scellerati ai servizi sanitari del territorio Vibonese”. Con queste parole il consigliere regionale del Pd, Bruno Censore, ha esordito all’affollato dibattito che ieri sera si è svolto presso il circolo democratico di Serra San Bruno a difesa del diritto alla salute per i cittadini dell’area interna delle Serre. L’iniziativa, organizzata dai giovani democratici Serresi, è stata indetta con lo scopo di mantenere alta la guardia dell’opinione pubblica del comprensorio Serre sulla sorte dell’ospedale San Bruno. “Il progressivo smantellamento dell’ospedale di Serra San Bruno – ha continuato Censore - rischia di riversare un carico eccessivo di pazienti sull’ospedale di Vibo che oggi non si trova nelle condizioni strutturali e strumentali per poter sopportare l’utenza di tutta la provincia. Il Partito democratico, insieme ad altre forze civiche che si sono costituite per la difesa del diritto alla salute, mantiene alta la guardia ed invita il Commissario Scopelliti alla revisione immediata dei decreti che egli stesso ha emanato facendo finta di disconoscere le difficoltà in cui versano i territori delle aree interne come quello delle Serre. Questa battaglia per la difesa di un diritto essenziale viene portata avanti a nome dei calabresi e per tutti i cittadini che stanno pagando a caro prezzo le scelte sbagliate del Commissario che ad oggi non sa produrre i riscontri economici a seguito dei tagli nei servizi. Più che razionalizzare, a noi sembra che tutto sia frutto dell’irrazionalità per questo chiediamo maggiore responsabilità e sensatezza nelle scelte”.
A dare il loro contributo all’incontro sono stati l’ex assessore provinciale Domenico Dominelli, il coordinatore del Circolo Serrese del Pd Paolo Reitano, il capogruppo del Pd in consiglio comunale Rosanna Federico, ed inoltre Andrea Pisani, Maria Rosaria Franzè e Luigi Tassone.
Ad aprire la lunga schiera di interventi è stato proprio Reitano, il quale si è soffermato sulle misure previste dal Piano di rientro, evidenziando come "le scelte del governo regionale abbiano portato al depauperamento delle aree interne". Presente anche il primo cittadino di Spadola, Giuseppe Barbara, che non ha esitato a lanciare strali nei confronti della politica nazionale, regionale e provinciale. L’esponente del Pd nell’assise cittadina, Rosanna Federico, ha spiegato le ragioni dell’iniziativa, soffermandosi anche sulle "devastanti" conseguenze del Piano di rientro. "Soprattutto negli ultimi mesi – ha aggiunto – stiamo assistendo alla demolizione del sistema sanitario e, come se ciò non bastasse, le misure vengono attuate senza alcun riguardo ai principi di eguaglianza territoriale. La provincia di Vibo, infatti, è quella più emarginata dalle scelte della politica regionale, indifferente di fronte ai problemi del nostro territorio". Critiche anche nei confronti del primo cittadino, Bruno Rosi, che continua ad essere "defilato" di fronte alle problematiche del nostro nosocomio. Anche a giudizio dell’ex consigliere comunale Vincenzo Damiani, bisogna "mettere in atto quei pochi servizi che si possono mantenere". Maria Rosaria Franzè, dal canto suo, ha criticato il "fiume di parole inutili" del presidente Scopelliti, per poi aggiungere che "noi, come cittadini, non siamo più disposti a tollerare tale situazione". Presente anche l’esponente locale dell’ Udc, Antonio Andreacchi, il quale si è congratulato con gli organizzatori dell’iniziativa, non risparmiando però la classe politica del nostro Paese, che dovrebbe "fare di tutto per trasmettere fiducia nelle persone". Secondo Pisani, negli ultimi mesi si sta diffondendo "la moda di affidare incarichi senza seguire alcuna metodologia, basata anche su un minimo di meritocrazia". L’esponente dei Gd Luigi Tassone, invece, ha preso di mira il consigliere regionale del Pdl Salerno ed il sindaco Rosi, che si starebbero mostrando "indifferenti" di fronte al problema della sanità calabrese.
SERRA SAN BRUNO – Si terrà domani alle 17,30 presso la sede del circolo del Pd di Serra San Bruno, l’iniziativa promossa dai giovani democratici su “Le scelte di politica sanitaria regionale: quali conseguenze per il nostro territorio”. All’incontro con i giornalisti durante il quale è stata presentata la manifestazione, il coordinatore cittadino Paolo Reitano ha sottolineato come "non è possibile più sostenere un’azione che mira a ridurre la sanità nel vibonese. E’ necessario che la politica dia segnali forti circa i reali bisogni della gente". Non sono mancati strali da parte del coordinatore democratico nei confronti dei 4 consiglieri regionali di maggioranza del vibonese rei di non intervenire sulla politica del presidente Scopelliti. Critiche anche nei confronti del binomio comune-regione propagandato dal sindaco Bruno Rosi in campagna elettorale e diventato "una formula fallimentare che ha portato solo conseguenze negative. Quello a cui assistiamo – ha detto Reitano – e lo smantellamento dell’ospedale e l’immobilismo del sindaco e del presidente della commissione regionale sanità Nazzareno Salerno". Per il consigliere comunale di minoranza Rosanna Federico, l’iniziativa è necessaria per "evidenziare le conseguenza devastanti del piano sanitario di rientro di Scopelliti. Il silenzio della classe politica - ha ammonito - non può essere indifferenza o rassegnazione e l’amministrazione comunale ha una posizione poco chiara e defilata, e finge di non vedere la politica scellerata della Regione che incide negativamente sul diritto alla salute dei cittadini e sulla sopravvivenza economica e sociale del nostro territorio". Secondo Maria Rosaria Franzè sul territorio esistono soltanto "servizi sanitari inadeguati. Quello che è certo – ha aggiunto – è che non abbiamo più intenzione di rinunciare ai nostri diritti a fronte di meri calcoli numerici che non fanno altro che portare discriminazioni". Di "emergenza sanitaria" ha parlato Luigi Tassone che ha accusato Scopelliti e la sua maggioranza di non sapere cosa significhi "smantellare l’ospedale. A questa politica – ha affermato – noi diciamo no mentre riscontriamo l’immobilismo del sindaco e dell’amministrazione comunale". Andrea Pisani ha invece sottolineato come il presidente della commissione sanità Nazzareno Salerno sia interessato "solo all’ospedale di Tropea. La nostra manifestazione – ha concluso – non vuole essere un’alternativa a quella del comitato Pro-Serre".
(articolo pubblicato si Il Quotidiano della Calabria)
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