Sabato, 18 Gennaio 2014 15:40

Serra, paese invaso dai topi

 

mini topo_via_silvio_pellicoSERRA SAN BRUNO – Fanno scorribande notturne, in pieno giorno e non sono ladri d’appartamento. Potrebbe essere l’inizio di un indovinello se non fosse che la risposa è fin troppo facile e conosciuta dagli abitanti del centro storico del popoloso centro montano: sono i topi! Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere pare che ieri sono passati addirittura sulle scarpe di alcuni lavoratori. «Situazione intollerabile» fanno sapere alcuni abitanti di via Silvio Pellico dove proprio ieri un grosso ratto è stato fatto fuori dalla rabbia di qualche proprietario di case. «Abbiamo più volte denunciato la questione in periodi estivi ed ora anche d’inverno, ma non è stata mai risolta». Ora però il vaso è colmo e i cittadini serresi promettono battaglia. Diverse famiglie del centro storico sia di Terravecchia che di Spinetto lamentano l’inattività dell’amministrazione comunale che dovrebbe interessarsi del problema chiedendo l’intervento dell’Asp per la derattizzazione. Tanti i residenti del paese che rischiano di trovarsi con i ratti in casa o in negozio. La storia dei topi, delle fogne e della convivenza con i serresi è una questione annosa. Impossibile eliminare il problema senza un intervento radicale sulla fognatura e su alcuni fossi, da dove probabilmente, i grossi roditori escono in quanto trovano un terreno fertile per la loro proliferazione. Bene. Immaginate un gruppo di turisti che passeggia e incappa in un topo morto, con l’altissimo rischio di schiacciarlo. Non è un bello spettacolo, vero? Ecco, a Serra San Bruno non serve l’immaginazione, perché questo ‘’spettacolo’’, ultimamente, è andato in scena più volte. Insomma, i cittadini lamentano che in pieno centro - ormai da tempo - è possibile vedere ratti in circolazione, oltretutto a pochi metri da tanti esercizi commerciali molto frequentati. Chissà che come la fiaba dei fratelli Grimm, a soccorrere la popolazione non giunga da qualche paese sconosciuto un uomo che, al posto di trappole e disinfestatori, non porti con se un semplice piffero, con buona pace del borgomastro.

 

(articolo pubblicato su "Il Quotidiano della Calabria")

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mini diga-alacoDa ormai diversi giorni l’acqua in alcune zone dell’abitato di Spadola viene distribuita a singhiozzo - pare - per via delle esigue disponibilità nei serbatoi comunali, messi quasi totalmente a secco dalla lunga siccità registratasi in tutto il territorio nelle ultime settimane. “Abbiamo un problema con la quantità d’acqua disponibile – ha spiegato il sindaco Giuseppe Barbara – legato alla lunga siccità che ha caratterizzato questa prima parte della stagione autunnale. Speriamo il disagio possa rientrare celermente”.
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mini prostituzioneLa prostituzione adolescenziale spontanea, un fenomeno in preoccupante ascesa anche nei nostri territori. Una “scelta di vita” inquieta. Figlia del bisogno, del malessere o di disturbi comportamentali trascurati. Un dramma crudo che si modella lentamente e cresce, tra l’indifferenza ed il silenzio generale. Storie che tutti guardano, pesano e giudicano, ma senza agire. Senza trovare il coraggio di denunciare. Una ferita aperta che, sulle vittime, a lungo termine, causerà danni irrimediabili.  
 
La prostituzione adolescenziale sembra stia prendendo purtroppo piede anche nella “tranquilla” Serra San Bruno, così come in altri centri del comprensorio, perché una volta scomparsi i valori morali - nella piena decadenza culturale - non è affatto difficile ritrovarsi a vivere in città socialmente morte.
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Martedì, 16 Aprile 2013 13:23

Il lago di gomma

mini alaco_schiumaLo hanno battezzato il lago di gomma. Un bacino artificiale nelle montagne delle Serre, a quasi mille metri d’altezza, nel cuore verde della Calabria centro-meridionale. Non è una montagna come un’altra, quella che ospita l’invaso dell’Alaco. Probabilmente ha nascosto tra i suoi abeti molti briganti sfuggiti ai Savoia e, più recentemente, anche qualche latitante di ‘ndrangheta. Una montagna in cui sono stati investiti tanti soldi, che ha dovuto cedere i suoi spazi incontaminati ad un parco eolico e ad una megapiscina abbandonata, che ha visto anche l’orrore delle nuove faide che hanno insanguinato tre province. Negli anni 70, qui, sono cominciati i lavori per costruire una diga diventata ben presto leggenda: decine di sospensioni e altrettante varianti, lavori bloccati per vincoli ambientali poi spariti, 160 miliardi di lire di fondi pubblici spesi a fronte dei 15 previsti nel progetto iniziale. Un’opera maestosa su cui si sono addensati gli interessi della malapolitica, di imprenditori e multinazionali senza scrupoli, e della ‘ndrangheta

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mini 20130318_007Una protesta che andrà avanti “ad oltranza”, fin quando ai precari calabresi non saranno riconosciuti i diritti che rivendicano da anni. La bomba sociale, come anticipato dal Vizzarro.it, è puntualmente scoppiata dopo che la legge regionale che rinviava il termine della stabilizzazione al dicembre 2014 è stata bocciata dalla Corte Costituzionale. In conseguenza di ciò gli “enti utilizzatori” hanno sostanzialmente perso il presupposto giuridico per mantenere in servizio i precari

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mini scuola_elementare_spinettoIl grave stato di abbandono in cui versa la scuola elementare ‘Nazzareno Carchidi’ del quartiere ‘Spinetto’ – paradossalmente la struttura scolastica più giovane del paese – era già balzato agli onori della cronaca nel dicembre scorso, quando una delegazione di genitori, dopo vane e reiterate proteste, aveva deciso di presentarsi in massa nell’ufficio del Sindaco Bruno Rosi, per spronarlo a prendere finalmente dei provvedimenti sull’ormai annoso problema del cattivo funzionamento del riscaldamento scolastico. Un problema che si ripresenta con cadenza annuale e che aveva esortato molti genitori a lasciare i propri figli a casa, sottraendoli alle lezioni svolte in aule-frigorifero in cui la temperatura interna non superava i 10 gradi. L’iniziale intervento di manutenzione da parte degli operai comunali, non aveva sortito alcun effetto positivo e si era finito per acquistare, seppur tardivamente, una nuova caldaia. Ma i problemi che riguardano la ‘Nazzareno Carchidi’ sembra non siano affatto finiti. 

L’aspetto più critico è che le vie a ridosso della scuola non sono dotate di una cartellonistica stradale adeguata a segnalare l’attraversamento pedonale di scolari e né, tanto meno, si registra la presenza di un’Agente Municipale preposto a vigilare l’entrata e l’uscita dei bambini dalla scuola, come invece avviene con cadenza quotidiana all’esterno dell’‘Azaria Tedeschi’ di ‘Terravecchia’. Proprio in riferimento a ciò qualche giorno fa si è rasentata la tragedia, quando un corriere a bordo di un grosso furgone ha rischiato di investire un gruppo di bambini a pochi metri dall’ingresso della scuola. Il ragazzo, mortificato per quello che stava accadendo, richiamato veementemente dai genitori degli stessi bambini, si è scusato ma, allo stesso tempo, ha altrettanto legittimamente ribadito di non essersi accorto di trovarsi nelle vicinanze di una scuola “dove è scritto che qui c’è una scuola?”. Un pericolo fortunatamente scampato che avrebbe potuto sfociare nel dramma,  proprio perché le strade attigue all’istituto non presentano alcuna segnalazione stradale. 
 
Inoltre, secondo gli stessi genitori ci sarebbero più interventi urgenti da effettuare sulla struttura scolastica. In primis sarebbe necessario operare un’adeguata manutenzione delle grondaie e del tetto. In particolar modo la copertura dell’edificio era stata pesantemente danneggiata dall’abbondante nevicata del febbraio 2012, così come la pensilina sull’atrio della scuola, praticamente inesistente, che rendeva assai complicato l’ingresso e l’uscita dei bambini nei giorni di forte pioggia. 
Altra preoccupazione, sempre connessa allo stato di abbandono della copertura, è la totale assenza dei sistemi di sicurezza ‘fermaneve’, utili a prevenire il pericolo della caduta di cumuli di neve dal tetto (foto). Per fortuna l’inverno sta volgendo al termine, non dovrebbe più nevicare e i bambini della ‘Nazzareno Carchidi’, almeno per quest’anno, non rischiano di vedersi franare sulla testa qualche ‘valanga’ generata dalla neve ammassata sul tetto dell’istituto. Le grondaie invece risultano mozzate a qualche metro da terra, cosa che accelera sensibilmente la formazione di muffa e umidità sulla pareti interne delle aule scolastiche. L’uscio dell’edificio non è protetto da una cancellata, ne consegue che il citofono intercomunicante sia stato completamente devastato dalla mano dei soliti vandali balordi e ad oggi non è ancora stato sostituito. I bagni, a causa della rottura dello scaldino, sono sprovvisti di acqua calda.
 
 

foto di Antonio Potrino
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mini andreacchi-stillitani
Riceviamo e pubblichiamo
 
 
La politica negli ultimi tempi è cambiata molto. Abbiamo assistito all'uscita di scena di Berlusconi nei panni di presidente del consiglio per dare spazio al cosiddetto governo tecnico che aveva il compito di risanare i conti e di “migliorare” l'immagine dell'Italia, cosa che a quanto pare è avvenuta... Il problema sta nel come! Il presidente del consiglio Mario Monti soprannominato “Super Mario” dai mass media (appellativo che tenta di dare leggerezza e forza allo stesso tempo a un personaggio che in fin dei conti è figlio delle banche e dei poteri forti) ha imposto agli Italiani tasse e tagli in nome dei mercati e dell'Europa. Lo ha fatto ed è stato forte con i deboli e debole con i forti, non c'è stata equità, i commercianti (categoria alla quale appartengo) sono diventati a suo dire gli evasori per eccellenza, si sono toccate in maniera diretta e indiretta le pensioni e gli stipendi, per chi ha la fortuna di prenderlo, poiché anche il mercato del lavoro è crollato, abbiamo assisto a dichiarazioni che additavano i giovani disoccupati come “schizzinosi” o meglio “choosy” per citare il ministro Elsa Fornero, che però non ha problemi a trovare lavoro ai propri figli. Oggi il mio partito ha deciso di legittimare col voto il professore, cosa che non mi trova assolutamente d'accordo, poiché mi sono candidato alle scorse elezioni ho avuto l'opportunità di entrare nelle case e di parlare con la gente, i problemi del popolo non sono i mercati finanziari, i pensieri della maggior parte delle famiglie sono le bollette del gas, dell'energia elettrica, della benzina, del bollo, dell'IMU, delle tasse e infine, ma primo per importanza, di fare la spesa per mangiare.
Fra i valori che dovrebbero identificare l'UDC in primis è spesso menzionata la famiglia, quella di Monti non mi sembra una scelta dettata dai valori che professa questo partito, poiché le famiglie sono state vessate da costui. Se i valori dell'UDC sono mutati i miei non lo sono, e visto che di questi tempi si fa largo uso della parola coerenza, io per coerenza con i miei valori mi dissocio dal partito. Non intendo certo fare una campagna elettorale per Monti. Negli anni ho affrontato insieme a tanta gente delle battaglie che toccano più da vicino il territorio, Serra San Bruno è afflitta oltre che dalle tasse, che la nostra amministrazione non ci risparmia, da problemi sociali che toccano più da vicino la popolazione, come il depauperamento del nostro presidio ospedaliero e l'ormai acclarato problema dell'acqua, problematiche che normalmente affliggono paesi africani meno sviluppati. Battaglie che io ho portato avanti insieme ad altri, per il bene della nostra cittadina e per le quali non ho mai avuto il supporto del partito, l'appoggio indiscusso a Scopelliti nelle scelte in materia di sanità devo confessare che mi ha sempre irritato, penso che un partito debba fare il bene del territorio e non viceversa. Finora ho accettato certe scelte che lo scudo crociato dettava nella speranza di un miglioramento, il quale non è arrivato neanche con l'ingresso di un consigliere provinciale con qualche elemento a seguito, pensavo che un partito “più forte” potesse essere portavoce più efficace per le istanze di questo territorio. Una delusione.
Negli ultimi tempi l'UDC di Serra San Bruno si è trasformato, eravamo in pochi ma buoni e soprattutto leali, le scelte si facevano insieme in maniera collegiale, c'era un progetto politico, si condividevano delle battaglie, si ascoltava la base, eravamo persone venute dal popolo che si battevano per il popolo, oggi invece vedo nei nuovi arrivi solo opportunismo e interesse personale, non si cerca più il modo per portare giovamento al territorio, sfruttando ad esempio il fatto di essere maggioranza alla regione, piuttosto vedo un paio di personaggi che vedono l'approssimarsi della campagna elettorale come una buona occasione per “la cura del proprio orticello”. Persone che se ne infischiano del fatto che la gente fatica ad arrivare a fine mese, ma si sa che, citando un vecchio proverbio serrese, “Lu gurdu non critta mai lu dijunu” (Chi è sazio non ha mai creduto chi è a digiuno). Nel partito ci siamo dovuti prendere coloro i quali sono stati “scaricati” da altri perché scomodi e deleteri, mi sono battuto invano fin dall'inizio perché ciò non avvenisse, ma si sa, il pesce puzza dalla testa.
Ormai sembra di stare su un autobus di linea dove a ogni fermata c'è gente che sale e che scende all'occorrenza.
Un altro problema sconcertante è IL SILENZIO: è strano che un partito che ha preso in carico cinque consiglieri provinciali che fino a poco tempo fa erano in maggioranza, eviti accuratamente di prendere posizione sui recenti avvisi di garanzia emanati nei loro confronti, mi riferisco alle recenti indagini sui fondi antiracket. Naturalmente l'ultima parola spetta sempre alla magistratura, nella quale ho piena fiducia, ma il partito avrebbe dovuto quanto meno sospendere i suddetti ex consiglieri provinciali fino a conclusione delle indagini.
Io faccio politica perché voglio migliorare la società in cui vivo, perché i miei futuri figli possano un giorno ringraziarmi per il contributo che ho dato affinché la loro generazione possa godere di un mondo non perfetto ma migliore.
Nell'UDC lascio amici, con i quali ho condiviso momenti belli e brutti, vittorie e sconfitte, sono certo che un giorno capiranno la mia scelta e la condivideranno, il sentimento di amicizia va al di la della politica, sempre.
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mini comitato_pro_serre

Nella mattinata di oggi, una delegazione del Comitato civico Pro - Serre, guidata dal presidente Salvatore Albanese, è stata ricevuta in Prefettura dal capo dell' Utg di Vibo, Michele Di Bari, per avere delucidazioni sulla non potabilità dell'acqua e su quali potrebbero essere le misure da attuare da qui a breve per risolvere il problema e, soprattutto, per venire incontro alle esigenze di circa 400mila calabresi, sgomenti e confusi a seguito del susseguirsi di ordinanze da parte delle amministrazioni locali.

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mini rubinettoRiceviamo e pubblichiamo:

Un disastro senza fine! Per riparare i danni, compiuti dall’amministrazione comunale più inadeguata che la storia di Serra ricordi, non basterà un intero lustro. L’elenco dei guasti è lungo, forse interminabile. Si potrebbe cominciare con la responsabilità di aver fatto arrivare, per la prima volta nella millenaria storia cittadina, una commissione di accesso agli atti, per finire all’aver avallato, con l’indifferenza ed il complice silenzio, la sostanziale chiusura dell’ospedale. A ciò si aggiunga, la mancata soluzione del problema connesso con la potabilità dell’acqua. Una vera e propria emergenza, in cui l’amministrazione comunale ha palesato tutti i suoi limiti. Prova ne è la vergogna derivante dall’ordinanza n. 28, con la quale è stata disposto: il divieto “all’uso dell’acqua potabile” per i cittadini serviti dal serbatoio “di acqua denominato “Guido””, la chiusura delle fontane pubbliche “ubicate in località Santa Maria ed in piazza Monsignor Barillari”, nonché l’apposizione di cartelli indicanti la non potabilità dell’acqua alle fontane ubicate nelle località “Scorciatina” e “Guido”. Un provvedimento  analogo ad altri, se non fosse, per un dettaglio tutt’altro che irrilevante. L’ordinanza in questione è stata emanata il 3 ottobre 2012 e non è mai stata ritirata. In altri termini, da oltre tre mesi, i cittadini, le cui case sono approvvigionate tramite il serbatoio di località “Guido”, sono privi di acqua potabile. Viene quindi da chiedersi, come sia possibile che un’ordinanza di non potabilità possa durare così tanto, senza che nessuno intervenga. Chi dovrebbe chiarire la situazione tace. Nelle quindici settimane intercorse dalla pubblicazione dell’ordinanza, il sindaco e la sua maggioranza, non hanno mai sentito l’esigenza d’informare i cittadini, di chiarire cosa stia succedendo, di fare luce sui colpevoli ritardi nella soluzione del problema. Non è più possibile andare avanti così, i cittadini, sempre più inermi, non possono essere trattati alla stregua di sudditi di una repubblica delle banane. In una situazione del genere, in molti si chiedono, con quale coraggio si possa imporre ai serresi di pagare il servizio idrico in cambio acqua putrida. Tocca fare chiarezza,  non è più possibile, infatti, che i cittadini inizino le loro giornate con il dilemma se l’acqua sia potabile o meno. Non è possibile che le persone anziane siano costrette a consumare acqua non potabile perché non hanno la possibilità di acquistare o semplicemente trasportare dal supermercato a casa acqua minerale. E’ indecoroso, che i cittadini non conoscano le cause e le conseguenze per la salute, degli agenti inquinanti che rendono, sistematicamente, l’acqua non potabile. Nonostante lo scorso 6 agosto, chi scrive, abbia presentato un’interrogazione per ricevere ragguagli sulla situazione generale dell’acqua, allo stato non  è pervenuta nessuna risposta. Forse, troppo intenti a disputarsi uno scranno da assessore sul quale dormire all’ombra di uno stipendio pagato dai serresi, la maggioranza non ha il tempo per occuparsi dei problemi dei cittadini. Qualora non fosse  la lotta per “l’investitura” ad impedire alla maggioranza di trovare il tempo necessario per risolvere il problema dell’acqua, potrebbe esserci dell’altro. Forse, il sindaco e la sua giunta, supportati dai consiglieri, stanno vagando nella foresta alla ricerca dei boscaioli mandati a cercare le sorgenti (così come promesso dal sindaco in campagna elettorale) necessarie a staccare Serra da Sorical, forse non riescono a completare il conteggio di quel milione di euro derivante dalla rinegoziazione dei mutui (così come asserito dal sindaco nella trasmissione del maggio 2012 a telejonio) con il quale risolvere definitivamente il problema, forse stanno cercando un porta valori per trasportare i trecentomila euro di fondi regionali ( di cui il sindaco,  a settembre, aveva assicurato l’imminente arrivo, salvo non prevederli in bilancio) da impiegare per ripulire i serbatoi. In attesa di assistere all’ennesima promessa da marinaio, condannati vivere una situazione da commedia dell’assurdo, i serresi, come il grande De Filippo, pensano che “ha da passà a nuttata”. Speriamo passi presto.  

Mirko Tassone

Consigliere comunale “Al lavoro per il Cambiamento”

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SERRA SAN BRUNO - Critiche all' amministrazione comunale guidata dal sindaco Bruno Rosi. Ma non solo. Nel pomeriggio di ieri, i rappresentanti del gruppo 'Al lavoro per il cambiamento' hanno organizzato un incontro con la stampa durante il quale si è cercato anche di elaborare un primo bilancio dell'attività politica di questi mesi. 'Abbiamo lavorato tra mille difficoltà – ha affermato il consigliere comunale, Mirko Tassone – avendo come obiettivo quello di fare politica a livello locale, rilanciando una vera alternativa rispetto a quanto visto finora. Dall’amministrazione non c’è stata alcuna risposta sui molti problemi della cittadina'. Secondo Tassone, inoltre, 'non sono stati nemmeno capaci di fare la tradizionale illuminazione natalizia, non hanno risolto il problema dell’acqua potabile e quello relativo alla Sorical, al cimitero è stato compiuto un intervento abusivo a fronte di una spesa dissennata e ancora non siamo riusciti a capire l’utilità dell’estensione dei vigili estivi fino quasi a dicembre, se non per dare contentini e creare una piccola parentopoli'. Michele Grenci, coordinatore del gruppo, ha chiesto a gran voce le 'dimissioni del sindaco e degli amministratori' per 'manifesta incapacità', che, tra le altre cose, 'ci ha portati ad una commissione di accesso agli atti per presunte infiltrazioni mafiose'. Raffaele Masciari, invece, ha avvertito il bisogno di 'dare al territorio la possibilità di potersi riscattare, facendo una politica incentrata sulla legalità e nell’interesse sociale. Con chi condivide questi punti possiamo aprire un dialogo costruttivo per costruire un’alternativa. Non chiudiamo le porte a nessuno ma dialogheremo solo con chi vuole il rilancio del territorio'. L' 'incompetenza dell' amministrazione' è stata evidenziata anche da Anacleto Federico, il quale si è soffermato sul problema della mancanza di riscaldamenti presso la scuola elementare 'Nazzareno Carchidi'. Angelo Vavalà, invece, ha parlato di situazione 'tragica', aggiungendo che, però, 'con il nostro movimento vogliamo scuotere le coscienze del popolo diventato ormai passivo'.
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