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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Ennesimo fallimento per la Regione Calabria. Alla malconcia Sanità e al problema di gestione delle risorse idriche, si accoda l’annullamento dei mezzi pubblici. Due assiomi garanti della vita ridotti al lumicino: Salute e Trasporti. E il paradosso si ingrandisce quando ci si rende conto che per raggiungere le strutture sanitarie oramai dilapidate d’organico e strumentazione, in moltissimi comuni bisogna usufruire del servizio di trasporto pubblico. Intorno a Serra San Bruno, ad esempio, sono tanti i cittadini dei comuni limitrofi impossibilitati a spostarsi. Tra questi gli abitanti di Simbario, Spadola, Brognaturo, Mongiana, Fabrizia, Nardodipace e frazioni, la maggior parte lavoratori e studenti. Senza contare chi ogni mattina deve raggiungere Serra San Bruno per recarsi in ospedale o presso gli uffici pubblici quali l’Asp, il Centro per l’Impiego, la Posta, l’Inps ecc.
SERRA SAN BRUNO – Dure critiche da parte dello Slai Cobas delle Serre Autonome alla «delibera n.1299/CS del 5 settembre 2012» con la quale «la Commissione Straordinaria dell’A.S.P. di Vibo Valentia ha nominato il nuovo Direttore Sanitario dell’ Azienda, il dott. Francesco Miceli. L'eccellente chirurgo – si legge nella nota diffusa alla stampa - che succede all'ammiraglio dott. M. Tarabo e al referente sanitario dott. D. Consoli è stato scelto - dai commissari dott.ssa Rosanna Bonadies, dott. Vincenzo Indolfi e dott. Marco Serra - tra 12 aspiranti in quanto si è constatato, dopo un lungo e approfondito esame sulla questione, che il 64enne dott. F. Miceli non ha superato i 65 anni e di conseguenza si è stabilito che “è in possesso dei requisiti previsti dalla vigente normativa in materia per accedere all'incarico di Direttore Sanitario Aziendale nonché della peculiare professionalità ed esperienza richieste per assolvere all'incarico”». Sarebbe, secondo gli autonomi che usano l’ironia «una scelta che per la prima volta all'interno dell'A.S.P. vibonese premia il merito, tanto di cappello dunque ai vertici aziendali». E’ da ricordare, secondo il sindacato di base «il valente dott. Miceli quale direttore dell'U.O. di Chirurgia dell'Ospedale Iazzolino, dove ha dato un notevole impulso all'attività chirurgica migliorandola sia dal punto di vista della qualità che della quantità delle prestazioni, tutte di altissima chirurgia, adoperando tecnologie operatorie innovative e all'avanguardia; annullando la mobilità dei pazienti verso le altre strutture ed anzi invertendo addirittura la tendenza, dato che oggi sono i pazienti delle altre strutture - anche da fuori regione - a venire a Vibo Valentia per farsi operare e i circa 450 interventi di chirurgia generale in regime di ricovero ordinario al 30 settembre 2012 (di cui diversi contestati dalla Regione Calabria perché inappropriati) lo stanno a dimostrare». Non si ferma l’ironia degli autonomi che criticano i numeri dell’attività chirurgica del neo-direttore sanitario aziendale, e infatti «si dovrebbero vergognare quelle malelingue che hanno fatto circolare voci critiche sull'operato della Chirurgia di Vibo Valentia diretta dal dott. Miceli; che affermano che sono stati effettuati pochissimi interventi nonostante Vibo Valentia abbia un organico da far invidia a UU.OO. di Chirurgia di Milano o di Roma, con 13 chirurghi, 20 infermieri di sala operatoria e 10 di reparto oltre al personale di supporto e nonostante siano quasi chiuse le chirurgie di Serra e Tropea, con lo spostamento di tutta l'attività operatoria su Vibo Valentia». E si dovrebbero vergognare anche «quelle malelingue che sostengono che la nomina sia dovuta non alla capacita professionale del dott. Miceli ma alla vicinanza politica dello stesso con il gruppo di maggioranza che oggi governa la Regione Calabria, spiegando che il dott. Miceli è stato premiato per essersi candidato con la lista Scopelliti-Presidente». Forse, a detta dello Slai-Cobas delle Serre Autonome, sarebbe proprio questo che fa infuriare i detrattori della nomina del dott. Miceli e cioè «che possa portare tutta la sanità vibonese agli altissimi livelli del dipartimento di chirurgia. Ecco perché riteniamo utile e necessario che i Commissari dell'ASP, con l'indipendenza e l’onesta intellettuale che li contraddistinguono, ci confermino i numeri dell'attività operatoria da noi elencati e il tipo di interventi effettuati, a dimostrazione del fatto che la nomina del Direttore Sanitario Aziendale è dovuta esclusivamente al lavoro e al merito».
Riceviamo e pubblichiamo:
“L’ospedale San Bruno è ormai ridotto ad un simulacro, senza più alcuna possibilità concreta di offrire cure e prestazioni adeguate. Con cadenza quotidiana, i cittadini assistono inermi alla lenta ed inesorabile agonia di una struttura sanitaria ormai smembrata e svuotata nei servizi essenziali. Dopo le gravi decisioni assunte dai vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia di ridurre le sedute operatorie in day surgery per favorire la funzionalità delle attività chirurgiche presso l’ospedale Jazzolino, appare evidente che nella struttura ospedaliera di Serra non c’è più possibilità di essere curati. Di fronte a questo stato di cose, il Partito democratico di Serra San Bruno esprime profonda indignazione e dura condanna nei confronti delle scelte politiche scellerate del centro-destra che finora hanno prodotto una mole di disastri che sarà difficile recuperare”.
E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla segreteria del Partito democratico di Serra San Bruno dove la notizia della riduzione del servizio di day surgery è stata messa al centro di una discussione che porterà presto alla redazione di un documento di protesta.
“Il quadro globale del deficit delle prestazioni sanitarie – si afferma nella nota – è fortemente aggravato dal fatto che già nei mesi scorsi l’attuazione del piano di rientro aveva stabilito il ridimensionamento del presidio sanitario serrese con il conseguente disagio per gli oltre 40 mila cittadini appartenenti ad un territorio già fortemente indebolito.
Ma che fine hanno fatto le promesse e gli impegni assunti dal PDL locale durante la campagna elettorale? Quali sono ad oggi i risultati del binomio Regione-Comune e quali sono le iniziative portate avanti dall’amministrazione pidiellina per difendere l’ospedale cittadino?
La prova che il disegno di riforma della sanità fortemente voluto da Scopelliti sia fallito è ormai sotto gli occhi di tutti. Si tratta di un fallimento organizzativo e strutturale che stanno pagando a caro prezzo tutti i cittadini calabresi la cui fiducia nel sistema sanitario regionale è ormai ridotta al lumicino. Desideriamo ricordare al governatore Scopelliti che
la Calabria mantiene ancora il primato per la più alta spesa sanitaria con la differenza che nella nostra regione non si intravedono possibilità di innalzamento della qualità dei servizi ma solamente soppressione di intere strutture e tagli di personale. Ci chiediamo invece se una sensata politica sanitaria non possa essere fatta anche attraverso adeguati investimenti che finora non si sono visti nonostante i continui proclami per la costruzione dei nuovi ospedali e per l’implementazione strumentale degli ospedali Hub. Se il governatore pensasse di più a lavorare per la sua regione invece di pensare alle apparizioni TV magari la situazione complessiva della Calabria sarebbe diversa. Ma tutto ciò è utopia sperarlo".
Circolo PD Serra San Bruno
Se decine di persone passano perplesse sotto al balcone del Brigante, chiedendoci “ma che c’entra la bandiera No-Tav?”, vuol dire che siamo molto più indietro del previsto. Anzi dello sperato. Allora urge porre dei riferimenti precisi. Assegnare ad ogni ‘i’ il proprio puntino. Chiarire il perché di un concetto vecchio quanto il mondo: la solidarietà e la vicinanza a chi si oppone con tutte le proprie forze alla distruzione del territorio in cui vive. Alla devastazione di una comunità. Di se stesso. Quella contro la Tav è una battaglia che ci interessa molto più da vicino di quanto si possa pensare. Anzi di quanto fino ad ora è stato pensato. Una battaglia contro una violenza che in Calabria conosciamo bene. Una violenza che da noi non si chiama Tav. Che indossa abiti di colore apparentemente diverso, ma puzza dello stesso identico marcio. Una lotta che ha mille altri nomi, ma che si pone in continuità con quella dei No-Tav. Che riflette ed agisce su questioni aperte, come la 'ndrangheta, il ponte sullo Stretto, le navi dei veleni, la Marlane, il dissesto idrogeologico, la sanità che non è più sanità, l’acqua pubblica, quella sporca della diga Alaco, i faccendieri della Sorical o i commissariamenti d’oro della gestione rifiuti.
Lunedì 24 settembre. Reggio, Palazzo Campanella. Ore 11 del mattino. Attorno alla sede del consiglio regionale è il caos. La ‘testa d’ariete’ dei lavoratori forestali è pronta a sfondare i cordoni della polizia. Contemporaneamente Talarico, presidente del consiglio, partorisce il topolino: ‘Il controllo dei bilanci dei gruppi consiliari sarà affidato ad una società esterna. Lavoreremo per individuare ulteriori risparmi’. Sì, l’ha detto proprio lui. Franco Talarico, che per il 2012, stipendio a parte, gioverà di 185mila euro per spese di rappresentanza. 17 volte il salario di uno di quei padri di famiglia, forestali, a cui la regione dice ‘non ci sono soldi’.
Orgoglioso e deciso, il Comune di Serra San Bruno l’ha lanciata su Facebook come fosse un’impresa epica: ‘Arrivano 50 studenti egiziani e 3 tutor. Saranno ospiti del Comune di Serra San Bruno. Frequenteranno la scuola alberghiera fino al diploma. Il mediterraneo, la Calabria, Serra San Bruno ed il Medio Oriente, sempre più vicini, nella cultura’. Ma al di là dei proclami, il progetto regionale ‘Pitagora Mundus’, che porterà 350 studenti diciottenni egiziani in 6 scuole della Calabria, fra cui l’Alberghiero di Serra, rischia di sfiorire prima del previsto.
Alaa-Eldin Adris, curatore egiziano del progetto, avrebbe rivelato che mentre dal Ministero di Alta formazione della Repubblica Araba d’Egitto sono già arrivati i fondi dovuti, ancora i soldi calabresi latitano.
A quanto pare siamo alla frutta. La gestione del Comune di Reggio Calabria potrebbe essere, già nei prossimi giorni, risolta con l’affidamento dell’ente ad una triade commissariale. Nella giornata di giovedì il Ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, ha convocato d’urgenza il Prefetto di Reggio, Vittorio Piscitelli, per approfondire ulteriormente i particolari emersi dalla relazione stilata dalla commissione d’accesso insediatasi nella città dello Stretto nel gennaio scorso. Argomento dell’incontro, la presunta continuità di rapporti fra l’amministrazione reggina e la criminalità organizzata, sia per il periodo della gestione Scopelliti, sindaco di Reggio Calabria fino al 2010 ed attuale presidente della Regione, sia per il breve mandato dell’attuale sindaco Demetrio Arena. Ieri matrimoni, ricevimenti, battesimi, feste e festini. Oggi meticci. Cani di tutte le taglie con le catene incarnate al collo e che si sbranano a vicenda. Affamati, maleodoranti e sporchi.
Con Sorical o con i cittadini? Questo è il problema. Un dubbio amletico, controverso e snervante, che accompagna il sindaco Rosi fin dal giorno della sua incoronazione. Di acqua sporca a Serra se ne parla da mesi, anzi da anni. Lo fece anche lui, a campagna elettorale in corso. Aveva promesso l’autonomia, il distacco da Sorical, il ripristino dei pozzi comunali e l’indagine di nuove falde acquifere con l’ausilio di improbabili boscaioli-rabdomanti. Promesse da marinaio che subiscono la metamorfosi imposta dall’obbedienza incondizionata alla voce del padrone. Ai comandi impartiti da chi sta sopra per gerarchia. Da chi sta alla Regione, che possiede il 53% di Sorical, e muove i fili disegnando nell’aria imposizioni a cui non si può disubbidire. Il Vizzarro.it - quotidiano online
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