mini santa_mariaSul caso della centrale idroelettrica che dovrebbe sorgere a Serra San Bruno, nel cuore del bosco di Santa Maria, a poche centinaia di metri dall’omonimo santuario e dalla Certosa di San Bruno da Colonia, a pronunciarsi sul fatto è stato Pino Paolillo, responsabile del Wwf Calabria. 

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On the news acquaroIn occasione dell'arrivo dell'urna reliquiario di San Rocco ad Acquaro, previsto per il prossimo 18 agosto, l'associazione “Amici di San Rocco” si prepara ad accogliere i resti mortali del Santo che saranno accompagnati dal procuratore e guardiano di San Rocco, Fratel Costantino De Bellis. Dell'evento se ne parlerà sabato prossimo dalle ore 10.00, sulle frequenze di rs98.

In studio il presidente dell'associazione, nonché responsabile per la provincia di Vibo Valentia e Catanzaro dei gruppi associati, Giuseppe Parrucci; il parroco, Don Rosario Lamari ed il segretario dei gruppi associati della provincia di Vibo Valentia e Catanzaro, Claudio Inzitari.

Segui la diretta anche in streaming all'indirizzo:
http://tunein.com/radio/Radio-Serra-RS-980-s3103/

 

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de masi thyssenTORINO - Si riapre la vicenda giudiziaria sull’incendio dello stabilimento ThyssenKrupp, l'acciaieria di Torino in cui, nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007, divampò un tragico rogo che provocò sette vittime - tutti operai - tra cui il giovane Giuseppe Demasi, all’epoca 26enne, i cui genitori sono originari di Fabrizia.

Nella serata di ieri le sezioni unite penali della Cassazione, inaspettatamente, hanno annullato con rinvio le condanne a danno dei manager imputati per il rogo della ThyssenKrupp, multinazionale tedesca leader nel settore dell'acciaio. Quindi, contrariamente alle sentenze precedenti, i giudici supremi hanno confermato la responsabilità degli imputati per omicidio colposo ma allo stesso tempo hanno annullato una parte della sentenza di appello che riguarda una circostanza aggravante, riferita – secondo la difesa - alle omesse misure di sicurezza. Ci sarà bisogno quindi di un nuovo processo d’appello per rideterminare le pene.

Il verdetto ha scatenato la rabbia dei familiari delle vittime, tanto che proprio in seguito alla pronuncia della sentenza, fuori dall’aula, si sono levate le urla di dissenso da parte di molti dei presenti. «Avete scelto di non decidere in modo che questi vigliacchi non vadano in carcere», hanno gridato alcuni parenti degli operai che persero la vita nel tragico incidente di sei anni e mezzo fa.

Si attendono quindi le motivazioni della decisione, soprattutto perché il procuratore generale Carlo Destro aveva chiesto la conferma delle pene inflitte in appello per omicidio colposo: 10 anni di reclusione per l’ex amministratore delegato, Harald Espenhahn, e dai 9 ai 7 anni per i dirigenti Gerald Priegnitz e Marco Pucci, il direttore dello stabilimento Raffaele Salerno, il responsabile dell’area tecnica Daniele Moroni e il responsabile della sicurezza Cosimo Cafueri. Pene che erano comunque state ridotte rispetto alla sentenza di primo grado del 15 aprile 2011, in cui Espenhahn - con una decisione definita all’epoca «un verdetto senza precedenti per i casi di morte sul lavoro» - era stato condannato per omicidio volontario con dolo eventuale. Ora, però, le pene per gli imputati dovranno essere rideterminate.

 

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mini diga-alacoLa Procura della Repubblica di Vibo Valentia ha disposto la chiusura delle indagini nei confronti di trentasei persone, coinvolte a vario titolo nell'operazione che ha portato, nel maggio del 2012, al sequestro dell'invaso dell'Alaco, situato a cavallo tra le province di Vibo Valentia e Catanzaro. Nei loro confronti gravano le accuse di avvelenamento colposo di acque, inadempimento di contratti di pubbliche forniture, omissione in atti d'ufficio e interruzione di un servizio di pubblica utilità.
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mini san_calogeroLa carenza di giudici in servizio presso il Tribunale di Vibo Valentia sta mettendo a serio rischio prescrizione una delle più importanti inchieste in materia ambientali dell’intero territorio provinciale. Un’inchiesta – condotta dalla Procura e dalla Guardia di Finanza – che, tra il 2009 e il 2010, aveva scoperchiato l’annosa questione “Fornace Tranquilla” di San Calogero: un’ex fabbrica di laterizi ufficialmente dismessa, ma dove in realtà sono state smaltite illegalmente per ben 7 anni, circa 135mila tonnellate di rifiuti pericolosi. Ceneri e fanghi industriali provenienti dalla centrale a carbone Enel “Federico II” di Brindisi, ammassi in un’area di 150 metri quadri. Il presunto smaltimento illecito dei rifiuti, avrebbe fruttato agli imputati un risparmio di oltre 18 milioni di euro.
 
Anche le associazioni, in primis il Wwf, si sono costituite parte civile nel processo, ma nell’udienza dello scorso 24 novembre – presieduta da un giudice onorario – non era presente neanche il pm titolare dell’inchiesta. Il processo è stato quindi rinviato al 2014. Cosa che rende il rischio prescrizione ormai assodato. Insomma, in definitiva sia il filone inerente alla gestione non autorizzata dei rifiuti, al traffico e l’illecito smaltimento degli stessi (effettuati fino al 2007), sia quello riguardante il reato di disastro ambientale (fino al 2009) rischiano di chiudersi con un nulla di fatto.
 
Secondo gli inquirenti i rifiuti tossici (metalli pesanti, solfuri, cloruri, floruri, nichel, selenio, stagno e vanadio) venivano ufficialmente classificati come non pericolosi, destinati al rimpiego del ciclo produttivo. In realtà venivano interrati proprio nel terreno dell’ex “Fornace Tranquilla” limitrofo agli agrumeti. Il CTU dell’accusa non ha escluso «la concreta e reale possibilità che i componenti pericolosi presenti in abbondanza nel sito potessero essere diffusi nell'ambiente circostante». Infatti, inseguito alla conclusione delle indagini, all’epoca il prefetto di Vibo, dispose la distruzione di tutti i prodotti agricoli coltivati nell’area interessata. 
 
Tra le 12 persone per cui era stato disposto il rinvio a giudizio vi erano: Giuseppe Romeo, 67 anni di Taurianova (incaricato della gestione dei rifiuti che arrivavano all'impianto), Stefano Romeo, 34 anni di Taurianova, Umberto Acquistapace, 80 anni di Rosarno (legale rappresentante della S.r.l. “Fornace tranquilla”) e Angelo Vangeli (dipendente e ragioniere della società). A cui si aggiungono i responsabili delle società detentrici dei rifiuti e incaricate del trasporto: Vito Sabatelli, 56 anni di Cisternino (titolare dell'omonima impresa individuale), Antonio Roma, 70 anni di Carovigno (aministratore unico della “Società lavori ecologici S.r.l.”), Angelo Ippolito, 39 anni di Monopoli (rappresentante legale della “Sotram S.r.l.”), Giuseppe Antonio Marraffa, 49 anni di Carovigno (rappresentante legale, dal 2003 al 2006, della “Ecoservizi S.r.l.”), Vito Antonio Sacco, 53 anni di Carovigno (amministratore unico, fino al 2003 e dal 2006, della stessa azienda). Infine gli uomini Enel: Luciano Mirko Pistillo, 54 anni di Rovigo (responsabile dell'unità di business della centrale di Brindisi dal 2003 al 2006), Carlo Aiello, 49 anni di Brindisi (responsabile della liena movimentazione materiali, compresi i rifiuti della “Federico II”), Diego Baio, 55 anni di Roma (dal 2001 al 2006 responsabile “Esercizio Ambiente e Sicurezza” della centrale a carbone).
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Venerdì, 24 Maggio 2013 13:34

'Le matriosche del sindaco di Fabrizia'

mini fabriziaRiceviamo e pubblichiamo:

FABRIZIA - Se il Sindaco non può, per varie ragioni, assumersi le responsabilità gestionali di competenza dirigenziale, non è obbligato a farlo. Non è peraltro comprensibile una posizione ibrida e rischiosa che evidenzi sostanziali limiti per tempo a disposizione e per competenze specifiche. Per quale recondito motivo, invece di autonominarsi, non ha fatto ricorso ad altri, anche all’interno della struttura? In molti piccoli enti ci si avvale del Segretario comunale, il quale affida i procedimenti a personale di adeguata qualifica: il Comune di Fabrizia è fornito di queste possibilità. Probabilmente la scusante assunta a sostegno del mancato turn over in occasione del pensionamento del personale nel 2011 sarà stata la ristrettezza delle risorse, ma su questo ci sarebbe molto da ridire. Avrà intenzione di usare lo stesso sistema fra qualche mese, allorché si verificherà la fuoruscita di altri due dipendenti giunti al top dell’anzianità di servizio e d’età pensionabile? Evidentemente non c’è molto da giustificare. Infatti i contratti di lavoro dei dipendenti pubblici sono fermi al 2010 per disposizioni del Governo. La vacanza nella titolarità dell’Area Amministrativa, risalente al 2011, non ha conseguito gli eventuali risparmi matematici. In effetti, nonostante il numero ridotto di personale, la spesa da consuntivo recentemente approvato, tra il 2011 ed il 2012 si equivale.

Ma, facciamo il punto sull’anomalia dei compiti e responsabilità trattenute dal Sindaco iN capo a sé. L’atto è solo formale, soprattutto, strumentale. Esempio lampante ne è la recente occasione del bando per la formazione di una graduatoria di aspiranti alla frequenza di un corso di formazione per braccianti agricoli disoccupati, regolarmente retribuito e finanziato dalla Regione Calabria. In tale occasione, sapientemente, il Sindaco-Responsabile di Area, ha pensato bene di delegare la sua responsabilità ad una specie di Commissione. Il problema però, non è solo la commissione – assurda quanto assurdo è l’averla costituita – ma soprattutto il "commissariamento" dei suoi doveri. Avrebbe potuto e dovuto confrontarsi direttamente con la sua responsabilità ed avrebbe potuto farlo affidando il procedimento interno ad idoneo personale comunale a disposizione, che avrebbe steso matematicamente la graduatoria provvisoria, sulla base dei formali ed automatici criteri oggettivi cristallizzati nel bando. Invece ha ideato un inutile strumento, a mo’ di scatola cinese, o per meglio dire Matriosca, dentro e fuori della quale c’è la sua regia, il suo “seme”, ma anche, piaccia o no, la sua responsabilità. Ha assegnato ad un organismo strutturalmente fuori luogo, un’attribuzione sua, per poi tornarci come “approvatore”, come se si trattasse di un compito di altri e non di un suo precipuo dovere strutturale. Quand’anche si facesse una forzatura mentale per accettare, dal punto di vista squisitamente organizzativo, l’utilizzo di una bizzarra commissione per un compito elementare quale mettere in ordine di grandezza degli indicatori Isee, non si capisce perché abbia esagerato pretendendone anche l’avviamento! Al pari grave, se non di più, è stato l’aver bypassato addirittura la pubblicazione della graduatoria provvisoria, facendola dichiarare immediatamente definitiva e rubando agli interessati esclusi la possibilità di difendere il proprio diritto eventualmente negato. Mimetizzare le responsabilità amministrative, traslandole – in apparenza, perché ne è e ne rimane il solo responsabile - artificiosamente su dipendenti comunali indifesi, non può essere metodo per affrancarsi dalle le responsabilità politiche sgradevoli ed autoritarie.

Per questo tipo di eventi ci sarebbe forse da far intervenire il Prefetto, mostrandosi in tutta evidenza motivi ben più ragionevoli di quelli che hanno reconditi scopi da campagna elettorale, interna ed esterna dell’Amministrazione comunale. Ma questa campagna elettorale quasi certamente resterà inascoltata da chi aspira a legalità piuttosto che all’autoritarismo di vecchio stampo, riproposto fuori tempo massimo.

Maria Cirillo

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mini Casolare_1Riceviamo e pubblichiamo: 

Il responsabile aveva incaricato per la realizzazione del casolare, in zona boschiva sottoposta a vincoli, una ditta edile del luogo senza essere in possesso delle relative autorizzazioni.

Mongiana – Gli agenti del Comando Stazione di Serra San Bruno (VV) hanno denunciato un pensionato 62enne del posto, tale M.C., perché, senza aver acquisito le necessarie autorizzazioni, aveva commissionato ad un ditta edile locale la costruzione di una struttura in legno con platea in cemento nella località Gozzi dello stesso Comune.

L’accertamento è stato possibile effettuando un consueto giro di perlustrazione e controllo del territorio nella zona interessata.

Al momento della constatazione stava lavorando un solo operaio il quale riferiva che l’opera era stata ordinata dal M.C., proprietario del fondo. Non era a conoscenza, però, dell’esistenza o meno delle necessarie autorizzazioni.

Convocato sul posto, il M.C. non era in grado di esibire alcun titolo autorizzativo, propedeutico per la realizzazione del casolare in questione.

La mancanza delle autorizzazioni veniva confermata dagli accertamenti espletati presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Serra San Bruno.

Di conseguenza, si procedeva ad apporre i sigilli e sequestrare l’intero manufatto, avente una superficie pari a 60 mq.

Il responsabile veniva deferito presso la competente Autorità Giudiziaria per violazione al vincolo paesaggistico-ambientale, per violazione alla normativa urbanistico-edilizia nonché per violazione al vincolo idrogeologico perché, sempre in assenza di autorizzazione, per effettuare lo sbancamento del terreno si era altresì reso necessario praticare il taglio di parte del soprassuolo boschivo ed effettuare lo sradicamento delle ceppaie.

CORPO FORESTALE DELLO STATO
COMANDO PROVINCIALE
VIBO VALENTIA 

 

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mini ccNella notte tra lunedì e martedì i carabinieri del Comando Provinciale di Vibo Valentia hanno tratto in arresto Domenico Lavecchia, 38 anni, ricercato da otto giorni perchè accusato del tentato omicidio di Salvatore Stambè, pastore 26enne ferito da diversi colpi di pistola dieci giorni fa, mentre pascolava il suo gregge nelle campagne di Dinami. Il presunto responsabile del tentato omicidio è stato scovato nelle campagne di Francica. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, alla base dell'episodio ci sarebbero dei contrasti che durano da tempo tra la famiglia di Stambè e quella di Lavecchia per motivi legati al pascolo abusivo.  Dopo l'ennesimo diverbio, dunque, Lavecchia avrebbe deciso di risolvere la questione con le armi. Determinante, nella ricostruzione dell'episodio, è stata la testimonianza resa da un 30enne rumeno che lavorava per Lavecchia e che ha riconosciuto proprio nel suo datore di lavoro l'autore del tentato omicidio. 

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mini cesare_staropoliIl comune di Serra San Bruno, nella persona del sindaco Bruno Rosi, accettando la domanda di prestazione di volontariato nei servizi comunali presentata dal rag. Cesare Giuseppe Staropoli, delega lo stesso “alla gestione della comunicazione e della propaganda sugli atti d’interesse generale di previsione posti in essere dal Sindaco, riguardanti tutti gli atti amministrativi e la realizzazione di opere pubbliche”; così recita il documento che il rag. Staropoli ha fatto personalmente pervenire presso la nostra redazione.

“Compiti del Delegato alla Comunicazione sono: la selezione, l’organizzazione e la compilazione dei contenuti da comunicare, nonché la selezione dei canali di comunicazione da utilizzare, sotto le direttive dell’Ufficio del Sindaco.

Rientrano, inoltre, tra le sue attività: la compilazione della guida, della brochure, dei volantini informativi dell’Ufficio del Sindaco, l’organizzazione dei contenuti da inserire sul sito internet, relativo al Portale del Comune di Serra San Bruno.

Per la gestione delle comunicazioni attraverso il sito internet del comune, il Delegato alla Comunicazione si avvarrà della collaborazione del Responsabile del sito internet del comune, dipendente Giuseppe Procopio”.

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mini mpa serraSERRA SAN BRUNO - Il gruppo consiliare Movimento Per le Autonomie all’interno del Comune di Serra San Bruno segnala nuove irregolarità che sarebbero sorte dall’attività amministrativa del sindaco Bruno Rosi. Il comunicato diramato alla stampa è stato sottoscritto dal consigliere comunale di minoranza Raffaele Lo Iacono. Sotto accusa, le mancate pubblicazioni delle determinazioni sull’Albo Pretorio on-line, strumento di trasparenza fruibile da tutti e cronistoria dell’attività amministrativa. Come si apprende dalla richiesta di Raffaele Lo Iacono, protocollata presso l’ufficio competente in data 11 maggio 2012, l’intento del gruppo consiliare è quello di sapere se nei mesi di ottobre, novembre, dicembre 2011 e gennaio, febbraio, marzo 2012, sono state emanate "determinazioni di impegno di spesa, di liquidazione, di aggiudicazione, a contrattare", ecc. Se così fosse, assolutamente ingiustificata risulterebbe la mancata pubblicazione di questi provvedimenti all’interno dell’Albo Pretorio on-line. Infatti, a partire dal 1 gennaio 2011, "le pubblicità effettuate in forma cartacea non hanno effetto di pubblicità legale". Pertanto, è obbligo delle amministrazioni pubblicare sull’Albo Pretorio on-line.

Oltre a ciò, Raffaele Lo Iacono chiede di sapere se «in merito alla D. G. n. 49/2012, - Identificazione utenze servizio raccolta differenziata dei rifiuti - sono state avviate le procedure di gara per l’individuazione del fornitore del servizio di riconoscimento dei cittadini attraverso il metodo dei “codici a barre” e, in caso affermativo, chiedevo il rilascio in copia dell’elenco delle ditte invitate e della lettera d’invito». In merito a quanto detto sopra, Lo Iacono vuole che si faccia luce sulla data di spedizione e il relativo numero di protocollo assegnato, la scadenza di presentazione delle offerte, il metodo di gara utilizzato e l’eventuale prezzo a base d’asta.

Il gruppo consiliare, in data 23 aprile 2012, aveva già indirizzato una lettera arrecante le medesime richieste al Responsabile del Settore Manutentivo e Servizi Comunali, e per conoscenza al sindaco, adducendo in premessa che «alla data odierna, per quanto concerne codesto settore, non risultano essere state pubblicate le Determinazioni relative ai mesi di ottobre, novembre, dicembre 2011 e gennaio, febbraio, marzo 2012; che con Delibera n. 49, del 16.03.2012, la Giunta Comunale ha impartito alla S. V., in qualità di Responsabile del Settore Manutenzione e Servizi dell’Ente, apposita direttiva finalizzata all’attivazione, all’interno del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti “porta a porta”, di un metodo per l’identificazione dell’utente conferitore dei rifiuti e della tipologia dei rifiuti conferiti»

Scrive infine il consigliere di minoranza rivolgendosi al sindaco: «Sono certo converrà, che queste sono richieste legittime per un consigliere comunale che vuole solo valutare la correttezza e l’efficacia dell’operato dell’amministrazione. Purtroppo - continua - ad oggi, nessuna risposta è stata data in tal senso, anzi, corrono voci delle avvenute dimissioni da parte del Responsabile, che spero non siano state formalizzate per il “semplice” fatto che la sopra citata gara pare sia stata bloccata da qualche improvvido consigliere, dopo che le lettere erano già state protocollate in partenza, forse con il n. 5333, del 13.04.2012».

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