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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Il Comune di Nardodipace, dopo le note vicende giudiziarie dei mesi scorsi, potrebbe finire nuovamente nell'occhio del ciclone. L'operazione “Insubria” di martedì scorso, condotta dalla Dda di Milano, ha portato all'arresto di ben 40 persone, tra cui anche i fratelli Salvatore e Massimo Iacopetta di Cassari, frazione di Nardodipace, cognati di Maurizio Maiolo, assessore nella giunta guidata dal sindaco Romano Loielo. In particolare, Salvatore Iacopetta, arrestato con l'accusa di estorsione ai danni di un imprenditore, è sospettato di essere affiliato alla locale di ‘ndrangheta di Fino Mornasco, in provincia di Como. Massimo Iacopetta, invece, è finito in manette per reati legati alla detenzione di armi.
Pochi minuti fa, proprio in conseguenza al fatto, attraverso un comunicato stampa diffuso direttamente dall’Ufficio del sindaco, è stata resa nota la decisione dell’assessore Maurizio Maiolo di rassegnare le dimissioni. Nella comunicazione, sottoscritta dal sindaco Romano Loielo, è specificato come il provvedimento nasca dall’esigenza di «sgomberare il campo da ogni possibile strumentalizzazione politica ovvero dei consueti vili e puntuali attacchi contro la mia persona e l’amministrazione comunale».
Il primo cittadino, candidato in quota Fratelli d’Italia alla carica di consigliere per le elezioni regionali del prossimo 23 novembre, ha inoltre chiesto al Prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, «un incontro urgente al fine di discutere la questione prima dell’assunzione di ogni provvedimento in materia». Le dimissioni rassegnate oggi da Maiolo, infatti, non sono state ancora accettate dallo stesso sindaco di Nardodipace.
Contestualmente, ancora Loielo, ha comunicato che «l’amministrazione sta valutando tecnicamente l’eventuale presentazione di una querela nei confronti del Tg3 per l'infondata notizia andata in onda nelle due edizioni serali di ieri, nella parte in cui si affermava che nel 2011, prima dello scioglimento del consiglio comunale, il vice sindaco dell’epoca, Romolo Tassone, veniva tratto in arresto». Il consiglio comunale di Nardodipace era stato infatti sciolto proprio nel 2011 per quelli che vennero definiti «gravi condizionamenti della criminalità organizzata». All’epoca dei fatti, a risultare decisivo per lo scioglimento, era stato il coinvolgimento nell'operazione “Crimine” del padre e del cugino dell'allora vice sindaco, Romolo Tassone, che in quel caso però non era stato interessato da alcun provvedimento di fermo.
Il record, non certo positivo, l'hanno raggiunto sia Nicotera che Briatico, Comuni sciolti per mafia per ben due volte nell'arco di circa 10 anni. Come loro, in Calabria, solo Rosarno e Roccaforte del Greco, Comune sciolto addirittura 3 volte tra il 1996 e il 2011. In Italia, nessuno. Ma quello delle amministrazioni pubbliche in cui sono state riscontrate ingerenze della criminalità organizzata non è solo l'ennesimo triste primato della nostra regione, e al dato statistico, impressionante, va aggiunto anche quello politico, che racconta di uno stato di temporanea sospensione della democrazia che, in alcune zone in particolare, sta diventando la normalità.
Il diciassettesimo Consiglio dell’amministrazione Rosi si snocciola in leggerezza. Un bar dello sport contraddistinto da cellulari squillanti, sarcasmo e continui sogghigni. In maggioranza si respira quindi un’aria frivola, nonostante nella seduta odierna si tratti del futuro occupazionale di diversi giovani serresi reso - in un tempo già magro - ancora più incerto dalle grossolane inadempienze di un pugno di pseudo-amministratori locali.
SERRA SAN BRUNO - Lo ha detto davvero. Tra lo stupore dei presenti, ieri, nel corso della sua "protesta", il sindaco Bruno Rosi ha annunciato: "Se dovesse arrivare il decreto di scioglimento del Comune senza una motivazione plausibile, sono disposto anche ad arrivare a gesti estremi: convocherò una nuova conferenza stampa e mi taglierò un dito in diretta". Una dichiarazione senza precedenti, quella del primo cittadino, una sorta di minaccia, surreale e grottesca, causata evidentemente dall’ormai imminente commissariamento dell'ente. E' l'ultima trovata, la mossa della disperazione, il tentativo di fare gol da centrocampo quando ormai il tempo è scaduto: "In questi mesi abbiamo subito continui attacchi, anche a mezzo stampa. È evidente che ci siano pressioni anche dall’esterno per far sciogliere il nostro Comune". È un sindaco che sfida tutti, innanzitutto il senso del ridicolo.
SERRA SAN BRUNO – Ormai non dovrebbe mancare molto al verdetto definitivo del Consiglio dei ministri sulla sorte dell’amministrazione comunale serrese. La relazione redatta dopo quasi sei mesi di indagini della Commissione d’accesso è arrivata a Roma già da qualche giorno e, a quanto pare, la Prefettura di Vibo avrebbe proposto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’amministrazione comunale guidata da Bruno Rosi. L’attuale primo cittadino, fedelissimo del consigliere regionale Nazzareno Salerno – vero dominus politico dell’amministrazione Rosi – alle comunali del 2011 sconfisse gli avversari con una lista targata Pdl.
«Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'interno, ha deliberato lo scioglimento, ai sensi della normativa antimafia di 6 consigli comunali: Polizzi Generosa (Palermo), Mascali (Catania), Quarto (Napoli), Melito Porto Salvo (Reggio Calabria), Siderno (Reggio Calabria), San Calogero (Vibo Valentia), nonché‚ la proroga per 6 mesi dello scioglimento del Consiglio comunale di Nardodipace (Vibo Valentia)». E quanto si legge nel comunicato diffuso al termine del Consiglio dei ministri di oggi. Proprio in questi giorni, intanto, ha concluso il suo lavoro di indagine la Commissione d'accesso che era stata inviata dalla Prefettura al Comune di Serra San Bruno 
di Dante il Sapiente
Noi passavam su per il comune che adona
la greve pioggia, e ponavam le piante
sovra lor cazzunaggini che par persona.
Ma dimmi chi tu se' che 'n sì dolente
loco se' messo con la commissione,
che, s'altra a giugnu, alla casa minati».
Ed elli a me: «Lo vostro paese, ch'è pieno
di contentezza sì che già la gente si gusta,
nazza mi tenne in la vita serena.
Voi cittadini mi chiamaste umile:
per la dannosa colpa delle carte,
come tu vedi, a li jestimi mi fiacco.
E io anima trista non son sola,
ché tutti nella giunta simil pena stanno
per simil colpa». E più non fé parola.
Io li rispuosi: «umile, il tuo affanno
mi pesa sì, ch'a smascidharmi mi 'nvita;
ma dimmi, se tu sai, a che verranno
li cittadin de la città colpita;
s'alcun v'è giusto; e dimmi la cagione
per che l'ha tanta discordia assalita».
E quelli a me: «Dopo lunga tencione
verranno allo scioglimento, e la parte onesta
caccerà l'altra con molta offensione.
Alte terrà lungo tempo le fronti,
tenendo l'altra in galera buia,
come che di ciò pianga o che n'aonti.
Il salatino e 'l bracaluni, che fuor sì degni,
penzo de caria, ponzio e 'l nazza
e li altri che nel duemilaundici preser voti,
dimmi ove sono e fa ch'io li conosca;
ché gran disio mi stringe di savere
se palmi li addolcia, o siano li attosca».
E quelli: «Ei son tra l'anime più nere:
diverse colpe giù li grava al fondo:
se vai pi Riggiu, là i potrai vedere.
Li umili occhi torse allora in biechi;
guardommi un poco, e poi jestimò a Dio:
andò al bar a par de li altri suopi.
(Le tentazioni di Sant'Antonio, Domenico Morelli, 1878)
SERRA SAN BRUNO – Da “risorsa” per il paese e per il suo partito a figura scomoda da scaricare in fretta e in furia. Sapevano chi era e quanti voti avrebbe portato in dote, lo hanno cercato, gli hanno chiesto di candidarsi, hanno insistito. Poi, una volta conquistato il comune, hanno cercato di disfarsene, di prenderne le distanze come da un commensale prima invitato a sedersi a tavola e poi trattato da indesiderato. “Il rilancio dell’attività amministrativa” è la motivazione, evidentemente poco credibile, con cui l’hanno cacciato dalla giunta.
MONGIANA – In seguito allo scioglimento del consiglio comunale di Mongiana «ai sensi della normativa antimafia», il civico consesso del paese delle Reali Ferriere è stato sospeso per sessanta giorni con provvedimento del Prefetto di Vibo Valentia, in attesa che entro tale termine lo scioglimento venga formalizzato con decreto del Presidente della Repubblica. La decisione era giunta nel corso dell’ultimo consiglio dei ministri quando è stata accolta la proposta di scioglimento avanzata dal ministro dell’interno Annamaria Cancellieri. Lo stesso consiglio dei ministri ha deliberato la gestione dell’ente a cura di una Commissione straordinaria composta dal Viceprefetto Maria Carolina Ippolito, dal Viceprefetto aggiunto Silvana Merenda e dal Funzionario economico e finanziario Ielo. La Commissione si è quindi insediata nella tarda mattinata di ieri e si è messa subito a lavoro, compito sarà quello di passare al setaccio con la eventuale e contestuale bonifica degli atti amministrativi effettuati dalla precedente amministrazione comunale. La terna commissariale durerà in carica da un anno a diciotto mesi, prorogabili di ulteriori sei mesi fino a due anni in totale, fino al primo turno elettorale utile, quando gli elettori mongianesi torneranno alle urne per scegliere una nuova amministrazione comunale. Si conclude cosi l’esperienza amministrativa dell’amministrazione comunale guidata dall’ex primo cittadino Rosamaria Rullo che era in carica dal 2009, quando aveva vinto alla testa di una lista di centrodestra le elezioni comunali per soli 18 voti di scarto contro l’ex primo cittadino Vito Scopacasa che si era ricandidato alla guida invece di una compagine di centrosinistra.
MONGIANA – Il 27 marzo scorso ha avuto termine il periodo di proroga della commissione d’accesso agli atti inviata dalla Prefettura nello scorso settembre. La terna, composta dal Capo di Gabinetto del Prefetto di Vibo Valentia Anna Aurora Colosimo, dal dirigente del Commissariato di Polizia di Serra San Bruno Domenico Avallone e dal Maggiore dei Carabinieri Vittorio Carrara, ha avuto il compito di passare al setaccio gli atti amministrativi per accertare se esistessero le presunte infiltrazioni mafiose ravvisate dalle pregresse attività info-investigative condotte dalle forze dell’ordine Il Vizzarro.it - quotidiano online
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