martino

Riceviamo e pubblichiamo:

"Le recenti dichiarazioni del Presidente della Giunta Regionale Scopelliti rappresentano un punto fondamentale da cui ripartire per tutta la politica nazionale. Il nostro Governatore con le sue affermazioni si fa portavoce di un messaggio fortemente radicato nella società civile. Per ridare credibilità alla politica è irrinunciabile lo svecchiamento della classe dirigente e dire basta con le scelte imposte da Roma. Devono essere gli elettori calabresi a scegliere i loro rappresentati al Governo nazionale. Il ricambio della classe politica è fondamentale per una terra come la Calabria che nell'ultimo ventennio ha ottenuto ben pochi risultati di conquiste politiche. Tra un anno si voterà per la Camera dei Deputati ed è giusto che la Calabria apra al nuovo, a nuovi politici radicati nel territorio che possano, per davvero, rappresentare a Roma le esigenze di una terra come la nostra che mai come oggi ha bisogno di progettazione, di sviluppo, di finanziamenti, di rinovvamento. E' in corso una nuova fase politica che riflette l'attuale periodo storico caratterizzato dalla crisi sia finanziaria che occupazionale. La gente non riesce ad arrivare a fine mese e non si sente rappresentata adeguatamente nei palazzi romani.E' giunto il momento di rinnovare. Gli elettori premieranno i nuovi volti che hanno voglia di fare, di progettare, di proporre concretamente qualcosa di positivo per tutti i calabresi. La Giunta regionale sta lavorando  moltissimo e sta raggiungendo risultati importanti che testimoniano il grande impegno e la voglia di rinnovamento di Beppe Scopelliti.  Le proposte di Scopelliti - ha aggiunto Martino - sono condivise dalla maggioranza dei cittadini moderatri calabresi e sono sicuramente le uniche in grado di riavvicinare i cittadini e la politica. In Calabria - ha concluso l'esperto del Consiglio Regionale - il buon governo ed il grande impegno della Giunta Regionale è sotto gli occhi di tutti. Il laboratorio politico dei moderati calabresi è visto di buon occhio anche a Roma ed a Milano a testimonianza della voglia di rinnovamento in atto in Calabria."

Ivan Martino

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mini consiglio prov. 21 dic 2011Riceviamo e pubblichiamo: Ormai da diverse sedute di Consiglio Provinciale ci troviamo ad assistere al persistente “inciucio” tra le forze di opposizione che si riconoscono nel Pdl e nella Lista Scopelliti e la maggioranza di centrosinistra guidata dal Presidente De Nisi. Un comportamento che avevamo già denunciato nel corso della recente seduta di Bilancio e che si è appalesato ulteriormente anche nel corso della seduta consiliare di ieri sera, durante la quale si è definitivamente consumata, a causa dell’irresponsabile condotta politica dei Gruppi Consiliari che fanno riferimento al Pdl/Lista Scopelliti, la rottura definitiva del fronte delle forze di opposizione. La decisione pressoché unanime (ad eccezione di un solo consigliere) assunta dai gruppi consiliari del Pdl/Lista Scopelliti di avallare lo scippo perpetrato dall’esecutivo De Nisi a danno delle popolazioni del comprensorio di Tropea

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mini manifestazione_24_marzo_2Una delegazione del Comitato civico Pro-Serre, dopo aver occupato per due giorni il Municipio di Serra San Bruno, è stata ricevuta stamattina da S.E. il Prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari. Il lungo e costruttivo colloquio in Prefettura ha riguardato la condizione attuale dei servizi sanitari pubblici sul territorio e in particolare la situazione dell’ospedale “San Bruno”. S.E. il Prefetto, a cui va il nostro sentito ringraziamento per la grande sensibilità dimostrata, ha preso l’impegno di farsi promotore di un incontro tra il Comitato e il commissario ad acta Scopelliti, dicendosi disponibile anche a prendere parte a tale incontro.

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mini assemblea_comitatoIl Comitato Civico Pro-Serre ha vinto una battaglia, ma la guerra in difesa dell’ospedale di Serra San Bruno continua, nella convinzione sempre più forte che solo i cittadini, ormai, possono difendere i propri diritti e possono difendere se stessi dalla malapolitica che ha emarginato e mortificato il nostro territorio. Il Comitato stasera metterà fine all’occupazione del Municipio perché S.E. il Prefetto ha accettato di incontrare, domani mattina alle 10, una nostra delegazione.

Quella di ieri è stata una giornata storica per il comprensorio delle Serre. Almeno 4mila persone hanno risposto all’appello del Comitato, scendendo in piazza per chiedere dignità per un popolo a cui è stato tolto il diritto alla salute

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mini 2012-03-24_21.00.35SERRA SAN BRUNO - Continua la pacifica occupazione, da parte del comitato civico Pro-Serre, dei locali della casa comunale della cittadina bruniana e con essa continuano a rimanere invariate anche le condizioni che gli occupanti pongono affinché il presidio sia sciolto, tenendo duro ai vani, e forse anche un po' sterili, tentativi da parte dell'amministrazione comunale per trovare un compromesso; ma andiamo con ordine.

Oggi intorno alle 13.00 un gruppo di manifestanti, come atto culmine dell'imponente manifestazione svoltasi durante la mattinata, ha occupato il municipio di Serra San Bruno; le richieste sono chiare: ospedale generale per Serra, senza se e senza ma, con conseguente modifica dei decreti 18/2010 e 106/2011 del commissario ad acta alla Sanità, Giuseppe Scopelliti;

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mini enzo_ciconteLa mossa Kansas City è quando guardano a destra e tu vai a sinistra. Sì, è vero: pensare a Bruce Willis e alla sua battuta da blockbuster guardando alla scesa in campo di Enzo Ciconte (foto) con il Terzo Polo catanzarese fa un certo effetto. In quanto al fisico del ruolo il consigliere regionale non sembrerebbe proprio adatto alla metafora trash che qui, umilmente, si propone, e infatti non è il candidato a sindaco che ha guastato i piani di Scopelliti il tessitore della tela politica palesatasi in questi giorni, che va ben al di là del capoluogo calabrese. Ciconte è stato candidato a Roma. Il suo nome è stato di fatto ufficializzato da Casini, anche se il candidato non è neanche dell’Udc, almeno fino al momento in cui scriviamo. Dunque, stabilire cosa ci sia dietro la mossa catanzarese dello scudocrociato potrebbe risultare anche più arduo che risalire all’appartenenza partitica di Ciconte, anche perché pare che quest’ultimo dettaglio sia solo tale, nella vicenda.

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mini comitatoDi seguito la nota stampa del Comitato civico Pro-Serre:

Lo scorso 22 febbraio, nella Sala Consiliare della Comunità Montana delle Serre Calabre, il Comitato Civico Pro Serre ha incontrato i segretari e rappresentanti dei partiti e dei movimenti politici attivi a Serra San Bruno per esortarli ad esprimere una posizione netta e precisa sulla questione sanità e sul pesante ridimensionamento del P.O. San Bruno. All’incontro hanno partecipato tutti i rappresentanti politici convocati a cui è stata proposta la piattaforma di base secondo cui il prossimo 24 marzo sarà proclamato lo sciopero generale. Di seguito, in sintesi, gli interventi di ogni singolo segretario e le eventuali adesioni: 

Valeria Giancotti (Mpa) ha dichiarato che “è fondamentale basare lo sciopero su una richiesta precisa da indirizzare al Commissario ad Acta Scopelliti, per tanto non si può che individuare nel referente locale del PdL, Nazzareno Salerno, la reale controparte. Ad ogni modo l’Mpa aderirà attivamente allo sciopero.”

Da Michele Grenci (Al lavoro per il Cambiamento) è arrivata la disponibilità “ad aderire allo sciopero indetto dal Comitato, e di conseguenza ad esortare i nostri attivisti alla partecipazione. Siamo consapevoli che non basta semplicemente organizzare un corteo, ma piuttosto c’è l’esigenza di iniziative più incise”.

La posizione del PRC (Alessandro De Padova), individua “nel PDL l’avversario politico, nello specifico il commissario Scopelliti ed il Presidente della Commissione Sanità Salerno, verso cui indirizzare la protesta.”

Antonio Andreacchi (UDC) ha spiegato che “in questo momento è fondamentale l’unità per la salvezza dell’ospedale, ma non può che essere Scopelliti l’interlocutore del Comitato e della mobilitazione cittadina, nonostante il nostro partito sia parte determinante della maggioranza regionale. Di conseguenza non possiamo che partecipare attivamente all’iniziativa del Comitato a salvaguardia dell’ospedale”.

Paolo Reitano (PD) ha chiarito che “il Partito Democratico appoggia la piattaforma promossa dal Comitato, come d’altronde già ribadito in altri incontri pubblici, coinvolgendo il maggior numero di attivisti. Scopelliti come Salerno sono interlocutori diretti della protesta, perché non si ha notizia precisa di quale sia il loro concreto operato ed impegno per il San Bruno”.

Per Antonio Gambino (PDL) invece “i veri referenti della protesta dovrebbero essere i Commissari attualmente a capo dell’ASP provinciale. Non condivido la piattaforma del Comitato e di conseguenza il mio partito non può scendere in piazza contro il Commissario ad Acta Scopelliti. Inoltre abbiamo fede nella bontà del piano di rientro”.

Il Comitato accoglie con soddisfazione l’adesione di quasi tutte le forze politiche presenti sul territorio alla piattaforma di rivendicazioni* per l’ospedale “San Bruno”. Nella consapevolezza che il risveglio del territorio, dal basso, sia l’unica via per reagire alle politiche di emarginazione e impoverimento prodotte negli anni ai danni delle Serre, il Comitato prosegue il confronto con le realtà associative presenti nella zona, con le quali si stanno promuovendo incontri quotidiani in vista della mobilitazione generale del 24 marzo.


*PIATTAFORMA PROGRAMMATICA PER LA MOBILITAZIONE GENERALE IN DIFESA DELL’OSPEDALE

 

- L’ospedale “San Bruno” è stato fortemente ridimensionato fino ad essere svuotato di ogni funzionalità.  Nel 2007 è stato chiuso il reparto di Ginecologia-Ostetricia, il che ha creato gravi disagi alle donne delle Serre costrette ad andare a partorire in strutture molto distanti da casa, per di più con collegamenti stradali da terzo mondo. Nel 2011 sono stati chiusi i reparti di Cardiologia e Chirurgia, ridimensionati molti servizi tra cui Radiologia, laboratorio analisi e riabilitazione, lasciando il territorio scoperto con solo 20 posti letto di medicina. Il pronto soccorso, inoltre, continua ad avere gravi carenze di mezzi e personale che rendono inadeguato e inaffidabile il sistema delle emergenze. La struttura ha in dotazione una sola ambulanza, fatto grave che mette a rischio la salute di migliaia di persone. Il Comitato chiede che il “San Bruno”, classificato come ospedale di montagna nel piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, venga riconosciuto come ospedale generale e venga dotato di una seconda ambulanza, affinché si garantiscano i livelli essenziali di assistenza sul territorio. Per questo il Comitato chiede la modifica dei decreti 18/2010 e 106/2011 del commissario ad acta (il presidente della Regione Calabria) che hanno inferto un colpo durissimo all’ospedale e quindi al diritto alla salute di decine di migliaia di cittadini.

Il Comitato si rivolge, con la piattaforma programmatica appena descritta, ai partiti politici presenti sul territorio delle Serre, sottoponendo tale documento ai locali segretari di circolo. Ai partiti il Comitato chiede di esprimersi sul futuro dell’ospedale di Serra, sulle rivendicazioni appena elencate, sulla volontà di partecipare attivamente con i propri militanti alla mobilitazione generale del 24 marzo. 
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mini Giardina-Colonnello-carab-processo-MetaDal modello Reggio al "sistema Reggio". E' così che il colonnello dei carabinieri Valerio Giardina (foto), ex comandante del Ros in riva allo Stretto, descrive, nella sua deposizione al processo "Meta", la "lobby affaristico-massonica in cui ci sono i vertici delle cosche e della politica". Un gruppo di potere politico-mafioso, dunque, di cui, secondo l'ufficiale dei carabinieri, sarebbero parte integrante l'attuale presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e il fratello Consolato (Tino). Per l'ex sindaco di Reggio, le parole che Giardina ha pronunciato ieri nell'aula bunker in cui si svoge il processo, sono pesanti come macigni: Scopelliti avrebbe un ruolo di primo piano nella "zona grigia"

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mini scopelliti Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro della sanità, rende noto di aver ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. A Scopelliti vengono contestati la stipula del “Patto di Legislatura” tra la Regione e l’Aiop, la delibera di giunta relativa al rinnovo del protocollo d’intesa tra Regione Calabria e l’Università Magna Graecia e l’approvazione con delibera di giunta del regolamento attuativo contenente i requisiti minimi per l’autorizzazione al funzionamento e le procedure per l’accreditamento dei centri socio riabilitativi per disabili e la riconversione dei servizi Siad, relativi alla Fondazione Betania Onlus.

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mini foto_manifest._b._schiafoneRiceviamo e pubblichiamo:

Dopo tante voci ufficiose, si va ormai delineando il futuro del Nosocomio di Serra San Bruno. La dura battaglia di questi mesi potrebbe aver scongiurato la chiusura totale della struttura. Un merito che va riconosciuto a quanti si stanno battendo, sin da subito, con numerose iniziative e anche manifestazioni plateali, condotte senza cedere a qualunquistiche tentazioni individualistiche e monocolore, ma sforzandosi di tenere al centro l’interesse della nostra comunità e della sanità del comprensorio. Sta di fatto, però, che la decisione sul futuro dell’Ospedale spetta sempre a Scopelliti, il quale è riuscito ad emarginare il nostro “San Bruno” riducendolo ad un piccolo ricovero temporaneo.

Rimarranno solo 20 posti letto di degenza medicina. L’ospedale di Serra San Bruno  rimarrà forse fisicamente aperto perché, evidentemente, Scopelliti non ha potuto fare a meno di cedere alle ragioni e alle forti motivazioni di quanti si sono dichiarati contrari al suo Piano di Rientro, in primis al Comitato civico pro Serre. Non tutto è perduto, dunque, ma resta il fatto che le scellerate scelte del centro destra al Governo della Regione Calabria, su cui il PDL  e i suoi alleati non hanno mai avvertito la necessità di esprimersi, se non attraverso artificiosi comunicati attaccando l’operato del Comitato civico pro Serre a danno dell’ospedale stesso, hanno portato ad una forte diminuzione della qualità del servizio sanitario locale, privandolo della piena efficienza di una struttura, che grazie agli sforzi degli ultimi anni, stava conoscendo una nuova era, basti pensare che al primo e al secondo  piano ci sono anche delle nuove sale operatorie. Due per l’esattezza. Tutte inutilizzabili perché a meno di quattro anni dalla loro inaugurazione si è constatato che non servivano più! Che importa se la gente non può essere operata qui ed è costretta a scappare  verso le regioni vicine pure per un appendicite, perché l’ospedale di Vibo Valentia non riesce a sfoltire le numerose richieste dell’utenza. Che importa se non ci sono posti letto per soddisfare nemmeno le esigenze di un comprensorio geograficamente penalizzato.

La riconversione che è stata annunciata da circa un anno e che a breve dovrà essere posta in essere, il noto decreto 18 di Scopelliti, comporterà riguardo al “San Bruno” un risparmio di spesa che sarà una  goccia nel mare degli sprechi della spesa pubblica. Per queste ragioni va ribadito il diritto e il dovere di tutti i serresi di lottare per il  mantenimento del nostro ospedale, un ospedale che sia funzionale alle esigenze del territorio e che non sia solo un ambulatorio per lo smistamento dei malati. Per salvare la vita delle popolazioni del comprensorio Serra ha bisogno di un ospedale generale (come Tropea e Soverato), di una seconda ambulanza in pianta stabile, di un reparto di chirurgia h 24 e di un pronto soccorso funzionale che possa servire a salvare la vita delle persone. Per queste rivendicazioni il Comitato Pro-Serre continua a lottare dal basso e con la gente e per questo si sta preparando un grande sciopero generale a cui dovrà sentirsi chiamato a partecipare chiunque abbia a cuore la sopravvivenza del nostro territorio.

Bruno Schiafone (Comitato Pro-Serre)

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