Il Vizzarro.it - quotidiano online
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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
È una vera e propria ecatombe quella che è emersa mercoledì scorso nell’incontro tenuto nella sala del consiglio provinciale sullo stato di agibilità degli edifici scolastici del Vibonese. Su 32 strutture di competenza della Provincia – di cui 26 di proprietà e 6 in affitto – solo 4 risultano completamente a norma antincendio, mentre, a parere dei Vigili del fuoco, se l’analisi si estende a tutte le 200 scuole del Vibonese, solo 7 risultano essere perfettamente in regola con le vigenti disposizioni. Una situazione catastrofica sancita dal fatto che per l’adeguamento degli edifici sono stati presentati progetti per un importo complessivo di 9milioni di euro. Progetti che, però, non hanno al momento avuto alcuna copertura finanziaria. La situazione si fa ancora più catastrofica se si considera che, invece, per l’adeguamento alle normative antisismiche di milioni ne occorrerebbero addirittura 30.
Dopo un inizio ottobre abbastanza perturbato, che ha fatto pensare ad un rapido ingresso della stagione autunnale, le ultime due settimane hanno dato un sapore decisamente estivo e alquanto anomalo per il territorio delle Serre, abituato a continue e prolungate giornate uggiose. Ma la situazione è in rapido peggioramento, per via di una perturbazione che tra domani e giovedì si impossesserà del nostro territorio portando un deciso cambio di rotta con un brusco calo delle temperature.
L’elemento saliente di questa perturbazione non sarà tanto la quantità di pioggia, che potrà risultare in alcune zone abbondante (coste tirrenica e ionica), quanto le temperature che crolleranno raggiungendo valori tipicamente invernali. In riferimento a quest’ultime – come è possibile osservare dagli spaghi – subiranno una flessione di oltre 10 gradi rispetto la giornata odierna, portandosi su valori che anche in pieno giorno faticheranno a superare gli 8-9°, e in condizioni di pioggia intensa avranno valori anche inferiore, con la possibilità, se pur scarsa, dei primi fiocchi di neve in cima alle nostre amate montagne (circa 1400 metri s.l.m.).
Questa situazione si prolungherà per un paio di giorni, in seguito le temperature subiranno un incremento di 3-4° ma rimanendo su valori inferiori rispetto alla media, fino alla fine del mese di ottobre.
Il rischio di eventi intensi è elevato a causa di una perturbazione a carattere freddo che, attraversando un mare ancora caldo, può generare cellule temporalesche imponenti, le quali sono in grado di scaricare ingenti quantità di pioggia in porzioni di territorio molto ristretto. Tale rischio sarà maggiore sulle coste, con la possibile creazione di trombe d’aria, mentre per quanto riguarda il nostro territorio possiamo dire che saremo maggiormente protetti dai fenomeni estremi grazie alla barriera creata dal nostro sistema montuoso.
"Spaghi" Serre Calabre - martedì 21 ottobre - mercoledì 5 novembre
“È una situazione inaccettabile che non siamo più disposti ad tollerare”. È un fiume in piena il vicesindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio, nel condannare senza mezzi termini la situazione di degrado ed abbandono in cui versano le arterie della nostra provincia ed, in particolar modo, la Marepotamo-Dasà e quella che conduce dal piccolo centro del Vibonese a Serra San Bruno. “Il neo commissario della Provincia di Vibo, Lucia Iannuzzi – prosegue Scaturchio – ha il dovere di dare le risposte che i cittadini attendono da anni perchè, ormai, il nostro territorio è abbandonato da tutti”. La denuncia del delegato all'Ambiente del Comune di Dasà arriva dopo che, nel mese di maggio, i sindaci del comprensorio avevano incontrato l'ex commissario della Provincia, Mario Ciclosi, il quale aveva garantito che, quanto prima, l'Ente sarebbe intervenuto per risolvere la situazione, stilando altresì una graduatoria d'intervento dei comuni del comprensorio. Impegno, questo, che sembra essere venuto meno non appena Ciclosi ha rassegnato le dimissioni: la Provincia, infatti, sembra essere intenzionata a dare priorità ai comuni costieri. “Non siamo un territorio di serie B – tuona Scaturchio – e inviterei il commissario Iannuzzi a recarsi di persona per rendersi conto della situazione delle strade ed in quali condizioni i nostri cittadini sono costretti a vivere”. Quello della scarsa manutenzione del manto stradale, però, non è il solo problema sollevato dall'amministratore del Comune di Dasà: “I segnali sono scarsi ed, in alcuni punti, sono addirittura assenti, per via delle erbacce. Non c'è illuminazione ed in alcune zone non sono segnati neppure i pericoli. Capisco – chiosa Scaturchio – che non si hanno fondi, ma quantomeno garantire gli interventi promessi dal commissario Ciclosi”.
SORIANO CALABRO – Due anni di attese, di speranze, di buoni propositi. Martino Ceravolo sa cosa significa perdere un figlio. Soprattutto se chi, come Filippo, non ha mai avuto problemi con la giustizia. Mai una denuncia, mai un processo. Eppure, ci sono dei casi nei quali la vita, spesso, riserva degli incidenti di percorso. Piccoli o grandi che siano. E la perdita di un figlio, specie se innocente, non può mai passare inosservata. In silenzio, come se nulla fosse accaduto. Da circa due anni Martino Ceravolo conduce una battaglia contro la burocrazia nella giustizia italiana. Ad oggi il volto dell'assassino di Filippo Ceravolo non ha un nome. Colpa della giustizia, o meglio della malagiustizia che, nel nostro Paese, ha spesso ucciso vittime innocenti.
Intanto sono trascorsi quasi due anni dall'omicidio di Filippo, avvenuto la sera del 25 ottobre 2012, quando il giovane si trovava in auto in compagnia di Domenico Tassone, sulla strada che collega Soriano a Pizzoni. Filippo, quindi, aveva deciso di recarsi appunto a Pizzoni per trovare la ragazza ma, al ritorno, ha chiesto un passaggio alla persona sbagliata. Il vero obiettivo dell'agguato era, appunto, Tassone ma il destino ha voluto che a cadere sotto i colpi dei sicari fosse proprio Filippo Ceravolo.
Nonostante il tempo trascorso, Martino Ceravolo non ha ancora avuto giustizia e, per cercare di smuovere quantomeno le coscienze, nella mattinata odierna si è incatenato davanti alla prefettura d Vibo Valentia, portando con sé anche una tanica di benzina. Vista la situazione, il capo dell'Utg Giovanni Bruno ha deciso di ricevere Martino per capire un po' la situazione: «Il prefetto – ha detto il papà di Filippo – si è dimostrato sensibile verso l'argomento. Ha detto che farà il possibile affnché si possa arrivare presto a una solzuione e seguirà passo dopo passo l'evolversi della vicenda. Così come mi ha assicurato che farà il possibile affinché Filippo sia riconosciuto vittima di mafia e di questo lo ringrazio. Se, però – ha aggiunto Martino – non ci saranno risposte certe in tempi brevi allora sarò disposto anche a sacrificare la mia vita: mi cospargerò di benzina e mi darò fuoco».
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Sono rimasti letteralmente sbalorditi i tanti avvocati che, poche ore fa, si erano recati all’Ufficio del Giudice di Pace di Serra San Bruno per svolgere delle udienze fissate per la mattinata odierna. Inspiegabilmente, una volta giunti alla sede, i legali hanno infatti trovato l’Ufficio completamente privo di dipendenti e cancelliere, trasferiti in blocco al Tribunale di Vibo Valentia.
“Non è tutto oro quello che luccica. A Rete Kalabria i giornalisti non ricevono lo stipendio da otto mesi e, nonostante le reiterate promesse, il Gruppo Pubbliemme, che ha acquisito l’emittente televisiva di Vibo Valentia nel settembre scorso, non ha neppure provveduto a saldare le mensilità correnti”.
Carlo Parisi, vicesegretario nazionale della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, denuncia la drammatica situazione in cui versano i cinque giornalisti dell’emittente vibonese che, nonostante il passaggio di proprietà, non hanno visto modificare la loro situazione creditoria nei confronti dell’azienda che, anzi, risulta aggravata dalla mancata corresponsione delle due ultime mensilità.
Nel popoloso centro montano è arrivato il momento della conta dei danni. Il violento nubifragio che ha interessato questa notte un po' tutta la regione non ha risparmiato neppure l'entroterra vibonese. A Serra San Bruno piogge intense e venti forti hanno creato forti disagi alla circolazione già dalle prime luci dell'alba. Le vie principali del paese sono andate completamente allagate. In alcune zone, inoltre, è venuta a mancare anche l'energia elettrica. Danni anche all'interno di molti esercizi commerciali. Da stamattina è attiva la macchina dei soccorsi. I volontari della Protezione civile, i Vigili del Fuoco, i carabinieri e gli agenti di Polizia stanno monitorando la situazione, anche se tutto pian piano sta tornando alla normalità.
Acquaro - È uno spettacolo indecoroso quello che appare agli occhi dei cittadini acquaresi che, quotidianamente, si recano al cimitero per fare visita ai propri cari. Incuria e degrado prevalgono da diversi anni. Come si può notare dalle immagini, una volta riesumate le salme, il tutto viene lasciato lì, nel più totale abbandono. In alcuni loculi, addirittura, ci sono tutt'oggi i resti di bare e di materiali usati, appunto, per la riesumazione. Una situazione questa che purtroppo vige da tempo, ma la politica si dimostra latitante anche di fronte a questo genere di problemi. Pubblichiamo alcune foto scattate e inviate da un lettore della zona
SERRA SAN BRUNO - È stato probabilmente il ritardo dei soccorsi a peggiorare ulteriormente una situazione già di per sé grave. Bruno Pelaggi, pensionato 80enne del luogo, è morto nel cortile di un supermercato, situato nei pressi dell’ ospedale 'San Bruno’, dopo essere stato colto da un malore. L’ anziano, secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, si era recato al negozio per comprare della frutta. Ad un certo punto, però, dopo un malore, si è accasciato a terra. I titolari dell’ esercizio commerciale hanno dato subito l’allarme, ma l’unica ambulanza presente al locale nosocomio, che soddisfa le esigenze di oltre 30mila persone, era impegnata in un altro servizio. A prestare soccorso al pensionato, è stata un’ altra ambulanza proveniente però da Soriano, giunta sul posto dopo circa 40 minuti.
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