Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Sul fatto che si tratti di un bilancio senza grossi investimenti ci sono pochi dubbi, ma è altrettanto vero che i tagli e i vincoli imposti dal governo non lasciano molto spazio alle Regioni. La manovra 2012 è stata approvata ieri sera dal Consiglio regionale riunito a palazzo Campanella (foto): pur riguardando una cifra complessiva di oltre 9 miliardi di euro, solo 800 milioni rientrano nella immediata disponibilità della Regione, circa 70 in meno rispetto allo scorso anno a causa dei tagli ai trasferimenti statali. Il 48% del bilancio riguarda la spesa sanitaria; 53 milioni sono per l'Afor; 37 milioni per l'Arssa; 15 milioni per l'Arpacal; 8 milioni per il porto di Gioia Tauro; 78 milioni per il trasporto pubblico. E' stato rinnovato per un altro anno, inoltre, il contratto per Lsu e Lpu.
L'obiettivo dichiarato e obbligato del documento previsionale è il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2014. Traguardo molto difficile ma necessario, per questo si è cercato di tagliare in più settori e si è puntato - come sempre, da vedere poi i risultati concreti - al recupero di maggiori entrate con la lotta all'evasione fiscale. Perplessità e polemiche hanno suscitato la questione Afor e Arssa, con la maggioranza che ha votato un'ulteriore proroga del commissariamento dei due enti già in liquidazione da tempo, e la creazione di una nuova società in house, la "Fondazione Calabresi nel mondo", che per l'opposizione è nient'altro che "un nuovo carrozzone".
Per la maggioranza sono intervenuti in aula, tra gli altri, l'assessore al bilancio Giacomo Mancini e i consiglieri Fedele, Serra, Imbalzano, Orsomarso, Magarò, Salerno, Dattolo, Grillo, Magno e Pacenza. Tutti più o meno sulla stessa linea: "Il bilancio risente dei tagli statali ed è mirato al raggiungimento del pareggio, ma è sobrio, innovativo e coniuga rigore e crescita". Per l'opposizione sono intervenuti Censore, Mirabelli, Battaglia, Principe, Talarico e Giordano: "E'un bilancio ingessato - è la linea di Pd e Idv - che prevede tagli da una parte e nuovi carrozzoni dall'altra. E' inadeguato ai bisogni del calabresi e non prevede alcun investimento per il futuro".
Con il Collegato alla manovra, tra le altre cose, è stata disposta la rideterminazione degli importi della tassa di circolazione per i veicoli storici. Sono stati revocati, inoltre, i finanziamenti destinati alla programmazione di opere pubbliche, qualora in realzione ad esse non sia stato comunicato al dipartimento regionale competente l'avvenuto inizio dei lavori. 400mila euro sono stati destinati alla Sogas (società che gestisce l'aeroporto dello Stretto), mentre 5 milioni (risorse Por Calabria) per il 2012 sono stati destinati al museo nazionale di Reggio Calabria. Sono stati stabilizzati, infine, i giornalisti che fanno parte dell'ufficio stampa della Giunta regionale.
Bruno Procopio, 24enne di Davoli coinvolto nell'operazione della Dda di Catanzaro sulla faida del Soveratese scattata giovedì scorso, avrebbe manifestato l'intenzione di collaborare con la giustizia, e avrebbe iniziato a farlo già sabato scorso durante gli interrogatori di garanzia svoltisi di fronte al Gip Antonio Rizzuti. Da quello che si è riusciti ad apprendere, pare che Procopio si sia autoaccusato dell'omicidio di Ferdinando Rombolà (foto), freddato in spiaggia a Soverato l'estate scorsa davanti agli occhi atterriti della moglie e del figlio. Alcune delle dichiarazioni fornite da Procopio, inoltre, pare che vadano ad incrociarsi con alcune delle testimonianze rilasciate dal pentito Antonino Belnome, che già dalla fine del 2010 sta collaborando con la Dda di Milano facendo tremare molte 'ndrine calabresi.
Il Gip Rizzuti ha convalidato il fermo di Antonio Gullà e dello stesso Bruno Procopio - che giovedì era sfuggito al fermo ma che si è costuito il giorno dopo - mentre, pur non convalidando il fermo, ha disposto la custodia cautelare in carcere per Michele Lentini, Fiorito Procopio, Angelo Procopio e Vincenzo Bertucci. Gli arresti domiciliari, invece, sono stati concessi a Manuel Procopio, Francesco Vitale e Giovanni Nativo, mentre tutti gli altri fermati sono stati rimessi in libertà.
https://www.ilvizzarro.it/Cronaca/faida-del-soveratese-18-fermi.html
Nuovi clamorosi arresti nell'inchiesta della procura di Cremona sul calcioscommesse che aveva già portato all'arresto, tra gli altri, anche di Beppe Signori. Altri cinque calciatori sono stati arrestati oggi insieme ad altre dodici persone, accusate di far parte di una organizzazione "transnazionale" che tramite una rete di collaboratori (di cui gli arrestati costituirebbero la "base" italiana) a Singapore e nell'Europa dell'est lavorava per alterare i risultati di molte partite nei campionati italiani e in altri paesi. Tra i calciatori arrestati ci sono nomi eccellenti, come il capitano dell'Atalanta Cristiano Doni, e qualcuno che ha giocato anche in Calabria, come il centrocampista dello Spezia Filippo Carobbio (foto), che ha militato nella Reggina nella stagione 2005-06 e fino a dicembre 2007. Il procuratore Roberto Di Martino ha spiegato in conferenza stampa che l'organizzazione investiva somme da 500 a 1,5 milioni di euro a partita, e questi soldi "venivano ripartiti tra i vari membri e anche coloro che non avevano partecipato alla manipolazione ricevevano una quota della somma". Oltre a Doni e a Carobbio, sono finiti in carcere perchè accusati di essere coinvolti nella combine delle partite gli ex giocatori Luigi Sartor (Parma, Vicenza, Inter e Roma) e Alessandro Zamperini (serie B, Lega Pro), e Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso). I giocatori e gli ex, sostiene la procura di Cremona, sarebbero i referenti dell'organizzazione nel nostro paese, e sarebbero stati corrotti per falsare i risultati degli incontri su cui l'organizzazione aveva scommesso ingenti somme di denaro.
"Il Comitato Civico pro Serre si mobilita solo ed esclusivamente per il bene del comprensorio e continuerà a farlo finché non raggiungerà il suo obiettivo. Per quel che ci riguarda i copiosi e continui trionfalismi di qualcuno sono solo perle della stessa ridicola collana". Il Comitato che sta lottando da mesi per la difesa dell'ospedale "San Bruno" interviene sulla questione dei 220 milioni di euro sbloccati dal "tavolo Massicci" destinati alla sanità calabrese. "A poco serviranno le premialità sbloccate - si legge ancora in una nota del sodalizio locale - se tali fondi si continueranno ad utilizzare sempre e solo a favore degli stessi territori, come ad esempio quelli del reggino, e se si deciderà di continuare a distribuire accreditamenti e convenzioni per continuare ad “ingrassare” le tasche dei proprietari di laboratori e cliniche private, condannando ulteriormente a morte la sanità pubblica. L’ormai ex Presidio Ospedaliero “San Bruno” e tutti gli altri ospedali di montagna, che sono stati bruscamente tagliati e ridimensionati, beneficeranno dei fondi sbloccati dal Tavolo Massicci? O questi saranno impiegati per i nuovi 280 impiegati (di cui ben 65 a tempo determinato) frutto dell’assorbimento della Fondazione Campanella di Cz e per tutti gli altri sprechi che Scopelliti continua a dispensare? Ed il Vibonese? Per quanto tempo ancora continuerà ad essere il fanalino di coda della nazione con i suoi 1,4 posti letto per mille abitanti?".
"Inoltre - proseguono gli attivisti del Comitato - chi, come il consigliere regionale del Pdl Nazzareno Salerno, dice testualmente che 'l’attuale classe dirigente ha messo in primo piano i reali interessi dei cittadini attuando un progetto in cui sono sempre stati ben chiari sia le situazioni e le necessità del presente sia gli obiettivi di lungo termine', dovrebbe dire una volta per tutte, visto che si parla di obiettivi a lungo termine, che fine ha fatto il tanto sbandierato 'ospedale del futuro' di Serra, un feticcio ormai mitologico su cui in tempi di campagna elettorale lo stesso Salerno costruì convegni e banchetti, illudendo migliaia di cittadini del comprensorio e soprattutto accaparrandosene il voto. La classe dirigente che lui tira in ballo sapeva dell’ospedale del futuro a Serra San Bruno? E se lo sapeva allora, oggi a riguardo come si pronuncia? Quando Scopelliti parla di campanilismi territoriali si riferisce ai cittadini delle Serre che difendono fino alla stregua il proprio ospedale? Ed ancora, soprattutto, quali sono i progetti per il P.O. San Bruno, oggi ridotto ad un pronto soccorso ed un reparto di medicina? Quali saranno dopo il 30 marzo 2012?".
Il Comitato civico Pro-Serre non demorde nella battaglia in difesa dell’ospedale di Serra San Bruno, fortemente ridimensionato con i tagli del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, e ridotto a solo 20 posti letto di medicina dai provvedimenti del commissario ad acta, il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. Gli attivisti serresi hanno organizzato un nuovo sit-in di protesta per martedì 13 dicembre a Catanzaro, e nell’annunciarlo ribadiscono le loro critiche al presidente della Commissione snaità Nazareno Salerno e al sindaco di Serra Bruno Rosi, che hanno a loro volta criticato le iniziative del Comitato e sarebbero stati “sbugiardati” in merito alla notizia dei fondi per la messa in sicurezza della struttura ospedaliera. Di seguito la nota integrale diffusa dal Comitato Pro-Serre:
«Nonostante il dramma vissuto dalla nostra terra e dai cittadini del comprensorio (in 38.000 senza una struttura sanitaria adeguata e con una solo autoambulanza a disposizione) c’è chi ancora coglie la palla al balzo per strumentalizzare i fatti, il più delle volte del tutto inventati, per continuare a rimpinguare la propria immagine politica, senza mai pensare al bene della cittadinanza. E così il consigliere regionale del Pdl Salerno e tutti i suoi seguaci si sono pronunciati sui fondi per le ristrutturazioni esterne del “San Bruno”, di cui al momento non esiste alcuna prova documentata, accaparrandosene la paternità.
Andiamo per gradi. Vista la situazione di profondo sdegno da parte del comprensorio nei confronti di chi fino a qualche mese fa prometteva l’ospedale del futuro ed oggi, dopo il valzer del “mi dimetto - non mi dimetto”, si trova ancora alla guida della Commissione sanità, Salerno ha pensato bene, per sedare gli animi, di raccontarci l’ennesima bugia e si è autoproclamato salvatore della patria, attribuendosi la paternità di un fondo “salva intonaci” che in realtà non è mai esistito, quantomeno non per l’ospedale di Serra San Bruno. Si tratta piuttosto di una somma cospicua, complessivamente 14 milioni di euro, che secondo le direttive regionali andavano ripartiti solo a favore dei P.O. di Tropea e di Vibo Valentia. Piuttosto, come rivelato dal Quotidiano qualche giorno fa, è stata la Commissione dell’Asp di VV a chiedere per iscritto a Scopelliti che parte dei fondi originariamente destinati allo Jazzolino di Vibo fossero dirottati sul “San Bruno”. A riguardo da parte della Regione non è stata inoltrata alcuna risposta. D’altronde perché finanziare la ristrutturazione di un ospedale che nei piani di Scopelliti è già chiuso da tempo?
Partendo dal presupposto che intonaci, murature, infissi e cornicioni messi a nuovo serviranno a nulla quando alla porta del Pronto Soccorso busseranno infartuati e donne in gravidanza, risulta ancora più chiaro che chi si permette di apostrofare l’operato del Comitato Civico Pro Serre, in realtà muove queste critiche solo perché si sente messo all’angolo da una cittadinanza disillusa, stanca delle eterne bugie e che trova la forza di scendere in strada, come accaduto anche a Reggio Calabria, per urlare la propria indignazione nei confronti di una classe politica che non solo trascura gli interessi del territorio, ma addirittura persevera nel dispensare falsità a destra e a manca, mantenendo un atteggiamento poco riguardoso nei confronti dei cittadini stessi.
Intanto i 300 cittadini dei comitati per la difesa degli ospedali di montagna, che riuscirono poco più di una settimana fa a bloccare via Cardinale Portanova congestionando per 5 ore il traffico reggino, e che sono stati bollati dal solito Salerno come una trentina di scalmanati, sono riusciti a far ottenere un incontro fra i Sindaci del territorio e Scopelliti. L’incontro si terrà martedì 13 a Catanzaro, e il Comitato Pro Serre sarà presente ancora una volta, poiché non si sente affatto rappresentato dal sindaco di Serra San Bruno, che si impegnò immediatamente a riempire colonne di giornali per lodare l’impegno, oggi rivelatosi una bufala, di Salerno e del suo fondo “salva-intonaci”, ma che ancora non si sente in dovere di raccontare alla popolazione, ad esempio, perché il Tavolo Massici continui a bocciare l’operato del commissario ad acta Scopelliti, oppure perché oggi nel suo partito nessuno parla più di “ospedale del futuro”».
Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
Associazione "Il Vizzarro”
via chiesa addolorata, n° 8
89822 - Serra San Bruno