Giovedì, 02 Maggio 2013 15:33

L'oro di Serra

mini mbutirruL'oro di Serra è n'atra cosa. L'oro di Serra - o di la Serra, come dicono i suoi abitanti - non è una valigetta piena di soldi, non è una borsa di diamanti, non è uno scrigno di preziosi. L'oro di Serra non è oro, l'oro di Serra è n'atra cosa. Non si trova dentro forzieri introvabili, ma è altrettanto raro. Se lo trovi, lo puoi avere per pochi euro, ma prima devi essere capace di trovarlo. Non è petrolio, non è nulla che faccia gola a magnati, industriali e business-men, l'oro di la Serra è proprio n'atra cosa. E se abiti lì, se vivi a Serra da una vita, probabilmente non ti rendi neanche conto di che tesoro ti trovi in casa.

Alla Serra, ci vengo una o due volte all'anno, di solito mi fermo per un paio di settimane, giusto il tempo per assaporare boschi e aria di montagna e poi tornare nella mia piatta e inquinata città del nord. Resto a Serra giusto il tempo per non voler più tornare indietro, insomma.

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mini figli_di_un_dio_minoreIl vento piange. La terra asciuga. Le urla e le lacrime rimbalzano tra i vicoli vuoti del centro abitato. Tra le case e le strade. Poi si frantumano. Si sciolgono nel silenzio. Gemono. Si spengono. Le vite non hanno ovunque lo stesso peso, figuriamoci le morti. L’unità di misura cambia al variare delle latitudini geografiche, in una nazione spaccata nei sentimenti e discorde nelle opportunità.  C’è la vita di chi muore ammazzato in una pineta di Ripe di Civitella, in fondo ad un pozzo nella campagna di Avetrana o tra la fitta vegetazione di un campo incolto alle porte di Brembate Sopra. E poi ci sono le “altre” morti. Quelle che non valgono la prima pagina dei quotidiani, il plastico di “Porta a Porta”, le poltrone bianche di “Domenica In” o l’indignazione sintetica della Barbara D’Urso di turno. Storie di microfoni spenti che uccidono ancora. Per la seconda volta. Come per Filippo Ceravolo, 19 anni, innocente. Sparato in un agguato ‘ndranghetista fra Pizzoni e Soriano Calabro. A bordo di una macchina che non era la sua macchina.

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mini fortapascNella notte tra martedì e mercoledì l’auto di Ilario Filippone è saltata in aria. L’aveva acquistata pochi mesi fa: l’hanno incendiata, dopodiché hanno sfasciato la cassetta della posta di casa sua. Filippone è un cronista di nera e di giudiziaria, scrive di ‘ndrangheta dalla Locride per Calabria Ora. Le prime a vedere la sua auto in fiamme sono state sua madre e sua sorella. Un attentato gravissimo, l’ennesimo, alla libertà di informazione in Calabria. Una frase banale, questa, ipocrita, che ogni volta che accade un fatto simile rimbalza nei comunicati sfornati in serie dagli uffici stampa di politici e sindacalisti, rappresentanti delle istituzioni e predicatori della “società civile”. Eppure fatti gravi, come quello accaduto a Filippone, a queste latitudini sono all’ordine del giorno. E sempre fiumi di solidarietà vomitevole.

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mini trematerra"Abbiamo confermato la volonta' di mettere in pista il Terzo Polo in Calabria. Abbiamo dato mandato ai segretari provinciali di avviare da subito dei tavoli per fare una prima scrematura in vista delle amministrative di primavera. Poi riferiranno alle segreterie regionali e vedremo come armonizzare la prossima campagna elettorale''. E' quanto ha dichiarato il coordinatore regionale dell'Udc, Gino Trematerra (foto), al termine dell'incontro con i responsabili delle altre forze del Terzo Polo. All'incontro, convocato dalla coordinatrice di Fli Angela Napoli, hanno partecipato anche Bianca Rende, per l'Mpa, e Sarino Conforti, per l'Api, oltre ai rappresentanti provinciali delle quattro forze politiche. Trematerra ha confermato che per il suo partito le ''alleanze con il Pdl alla Regione ed in altre Amministrazioni restano, comunque, forti e salde", ma ha anche aggiunto: "Fin quando amministriamo bene le cose vanno bene così, se domani succede il '48 è una cosa diversa".

Sulle scelte del Terzo Polo in vista delle ormai prossime elezioni amministrative di Catanzaro, Trematerra ha spiegato che ''per il momento non si e' parlato di candidature, ma di armonizzare il Terzo Polo che poi puo' andare da solo come puo' trovare alleati. Anche su scala nazionale il quadro politico non e' quello di ieri. Il governo tecnico un po' scombussola tutti gli orientamenti che c'erano. Nel frattempo facciamo questa ricognizione per vedere come si puo' armonizzare un discorso unitario ed allo stesso tempo aspettiamo il mese di gennaio per vedere anche a livello nazionale come ci si muove. L'indicazione del partito nazionale e' di armonizzare un Terzo Polo che possa scendere in campo insieme nell'interesse dei nostri amministrati''.

"Quello di oggi - ha aggiunto il coordinatore regionale dell'Udc - e' stato un incontro proficuo perche' intanto abbiamo cominciato a parlare tra noi ed a schiarirci le idee sul tipo di programma che vogliamo fare. Molto spesso si parla di sottogoverno, di assessori ma e' un metodo ormai sorpassato. Dobbiamo vedere cosa ci puo' unire sulla base di un programma e delle esigenze di una comunita', specialmente adesso che i Comuni vivono un momento tragico per cui se non c'e' la massima convergenza, se non ci sforziamo tutti insieme a dare una mano, i Comuni possono fare poco. Rispetto a prima, adesso ci sono le segreterie provinciali di Api e Fli e quindi c'e' un interlocutore con cui possiamo interfacciarsi. I nostri rappresentanti provinciali cominceranno a discutere sul territorio sulle prospettive e poi, come regionali, noi daremo il nostro contributo. Di candidature parleremo piu' avanti. Adesso dobbiamo parlare di cosa vogliamo fare. Su Catanzaro, per esempio, dobbiamo vedere cosa vogliamo fare per la citta' e sulla base di questo cercare anche un candidato che possa realizzare il progetto politico''. Sulle alleanze con il Pdl, Trematerra ha sostenuto che ''fin quando le cose vanno bene, amministriamo bene e diamo risposte ai cittadini va bene cosi'. Se domani succede il 48 e' una cosa diversa, ma per il momento l'alleanza e' salda, sia a livello regionale che nelle Province e nei Comuni dove abbiamo raggiunto l'intesa".

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