mini announo12Questa sera, come ogni giovedì sera, su La7 dalle ore 21.00 il pallino della diretta televisiva passa in mano alla squadra di Michele Santoro. Dopo la stagione, appena conclusasi, targata Servizio Pubblico, ora tocca ai ragazzi di AnnoUno. Il programma - andato in onda a partire da giovedì 8 maggio, proprio in sostituzione di Servizio Pubblico - diretto da Giulia Innocenzi, apre una interessante “finestra” sulle opinioni, i pareri e le idee della generazione dei ragazzi. Il format, che nel titolo ricorda il fortunato AnnoZero di Santoro, prevede la presenza di due politici in studio a rappresentare due visioni opposte sull’argomento della puntata, con ventiquattro ragazzi ospiti fissi per commentare i temi più caldi dell’attualità e confrontarsi con gli ospiti.

Durante la puntata in onda questa sera, largo spazio sarà lasciato agli elaborati in concorso nella terza edizione del premio per videoreporter emergenti, GenerazioneReporter.

Nella prima fase del concorso, i candidati - di età compresa tra i 18 e i 30 anni - hanno inviato alla redazione di ServizioPubblico un reportage realizzato esclusivamente da loro, della durata massima di 7 minuti. Poi, una commissione formata da Carlo Freccero, Giulia Innocenzi, Peter Gomez, Sandro Ruotolo, Alessandro Renna, Stefano Maria Bianchi, Mauro Ricci, Maddalena Oliva e Giuseppe Vitale ha selezionato i tre finalisti tra le decine di video pervenuti.

Tra i concorrenti in gara Angelo De Luca, 30enne di Vibo Marina, che ha superato la selezione preliminare ed ora è stato scelto tra i tre finalisti. De Luca, come gli altri due video reporter finalisti, ha avuto la possibilità di realizzare dunque un ulteriore reportage girato e montato, però, questa volta, con mezzi tecnici e personale messi a disposizione proprio dalla redazione di ServizioPubblico.

Il giovane giornalista ha deciso di puntare alla prima posizione con un reportage titolato “L’abbicci”, della durata di sette minuti incentrato sul caso Alaco e sulla lotta No Alaco che trova il suo cuore pulsante nell’Associazione Culturale “Il Brigante” di Serra San Bruno e negli attivisti del “Comitato Civico pro Serre”. Il reportage, girato proprio fra la gente ed i luoghi delle Serre, in pochi minuti, è capace di far emergere una spaccato - fedele ai tempi giornalistici, asciutto e diretto - in grado di evidenziare tutto il dissenso e la rabbia nutrito da un territorio che quotidianamente viene vessato e avvelenato da multinazionali e dirigenti politici capaci di lucrare sulla salute di centinaia e centinaia di calabresi. Le speranze di quella stessa gente sono ora affidate al lavoro svolto dalla magistratura nell’ambito del Processo “Acqua Sporca” che dovrebbe aprirsi nelle prossime settimane e che vede tra gli imputati 36 soggetti, alcuni dei quali inquisiti per avvelenamento colposo delle acque. 

I tre reportage prodotti, tra i quali, dunque, "L’abbicci” di Angelo De Luca verranno giudicati attraverso una votazione on-line. Ad esprimersi sarà una giuria popolare - composta dalla "Rete dei Donatori di Servizio Pubblico" e dagli "Abbonati de Il Fatto Quotidiano" - che decreterà il vincitore.

 

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santoro1-640Servizio Pubblico, il programma in onda su La7, diretto da Michele Santoro, ha lanciato la terza edizione del premio per videoreporter emergenti, Generazione Reporter.

L'obiettivo, come per le precedenti edizioni, è quello di promuovere e valorizzare talenti emergenti nell'ambito del giornalismo di inchiesta. In palio quest'anno un contratto di lavoro della durata di 6 mesi con la redazione di Servizio Pubblico e la pubblicazione del video sui siti serviziopubblico.it e ilfattoquotidiano.it., nonché la messa in onda durante una puntata della trasmissione Anno Uno, ideata da Santoro e condotta da Giulia Innocenti proprio su La7.

Nella prima fase, i candidati - di età compresa tra i 18 e i 30 anni - hanno inviato alla redazione di Servizio Pubblico un reportage realizzato esclusivamente da loro, della durata massima di 7 minuti, che raccontasse un aspetto della realtà che fosse di pubblico interesse. Poi, una commissione formata da Carlo Freccero, Giulia Innocenzi, Peter Gomez, Sandro Ruotolo, Alessandro Renna, Stefano Maria Bianchi, Mauro Ricci, Maddalena Oliva e Giuseppe Vitale ha selezionato i tre finalisti tra le decine di video pervenuti.

Tra i concorrenti in gara Angelo De Luca, 30enne di Vibo Marina, che ha superato la selezione preliminare ed ora è stato scelto tra i tre finalisti. Approdato quindi alla fase finale, come gli altri due concorrenti in gara, ha avuto la possibilità di realizzare un ulteriore reportage girato e montato, però, questa volta, con mezzi tecnici e personale messi a disposizione proprio dalla redazione di Servizio Pubblico

De Luca ha deciso quindi di puntare alla prima posizione con un reportage titolato “L’abbicci”, della durata di sette minuti incentrato sul caso Alaco e sulla lotta No Alaco che trova il suo cuore pulsante nell’Associazione Culturale “Il Brigante” di Serra San Bruno e negli attivisti del “Comitato Civico pro Serre”. Il reportage, girato proprio fra la gente ed i luoghi delle Serre, in pochi minuti, è capace di far emergere una spaccato - fedele ai tempi giornalistici, asciutto e diretto - in grado di evidenziare tutto il dissenso e la rabbia nutrito da un territorio che quotidianamente viene vessato e avvelenato da multinazionali e dirigenti politici capaci di lucrare sulla salute di centinaia e centinaia di calabresi. Le speranze di quella stessa gente sono ora affidate al lavoro svolto dalla magistratura nell’ambito del Processo “Acqua Sporca” che dovrebbe aprirsi nelle prossime settimane e che vede tra gli imputati 36 soggetti, alcuni dei quali inquisiti per avvelenamento colposo delle acque.
I tre reportage prodotti, tra i quali, dunque, "L’abbicci” di Angelo De Luca verranno giudicati attraverso una votazione on-line. Ad esprimersi sarà una giuria popolare - composta dalla "Rete dei Donatori di Servizio Pubblico" e dagli "Abbonati de Il Fatto Quotidiano" - che decreterà il vincitore.

Si può prendere visione de “L’abbicci” al seguente link
http://www.serviziopubblico.it/2014/05/labbici-di-angelo-de-luca-2/

 

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mini matteo_renzi_pollice_thumb400x275Il Pd ha “trionfato” alle elezioni europee trascinato dal suo giovane (ma solo anagraficamente!) segretario. D’altra parte, quando a competere contro di te ti ritrovi la vecchia Forza Italia, il gruppo di “rivoluzionari” del Nuovo Centro Destra e un Movimento 5 Stelle che non può reggere sui ritmi di una sola persona, ciò che si definisce “epopea” è in realtà un gioco da ragazzi. Già la Storia ricorda il poveretto Bersani che alle ultime governative faceva la parte del Milan nella finale di Champions League del 2007 contro il Liverpool… ma mentre in quel contesto lo “psico-nano” veniva recuperato e sconfitto, nel secondo recuperava e quasi sconfiggeva.
 
Mentre tutto ciò accadeva, Renzi, l’accademico oratore, rottamatore e aspirante Sindaco d’Italia, studiava la propria scalata, tant’è che, sulla scia di un tecnico (Monti) e di una marionetta (Letta) conquista la segreteria del Pd e, per gentile concessione del Presidente della Repubblica diviene Presidente del Consiglio, con il popolo italiano costretto ancora una volta ad assistere alla staffetta del potere… nel proprio “democratico” Paese.
 
Il rottamatore studia e talmente tanto da rendersi conto che, per andare avanti deve comportarsi come tutti coloro che vorrebbe rottamare.
 
Il sistema dello psico-nano è infallibile, perché non adottarlo? Vi direte, l’uomo del Pd, che vuole cambiare le cose non potrebbe mai essere come l’uomo di Forza Italia nelle sue scelte di governo. Sì, è infatti un paradosso, quasi come se un democristiano durante un suo comizio dicesse ai convenuti che quando qualcuno nomina Berlinguer deve prima sciacquarsi la bocca… Una barzelletta!
 
Arriva dunque il Decreto Legge n. 66/2014 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 24 aprile 2014… in pieno fermento per le elezioni europee, ci voleva proprio la soluzione “populista” per andare contro l’ancora retorico reddito di cittadinanza del Movimento 5 Stelle. Una tantum, in un periodo in cui gli italiani soffrono e credono “80 euro al mese almeno Renzi ce li dà…”. Un pensierino non lungi dalla famosa Social Card, come il “maestro” insegna. E immagino già i lupi di quartiere dove il Pd è radicato, a differenza del Movimento 5 Stelle, lì a dire, “Votateci e vi daremo 80 euro al mese per sempre!!” senza specificare che gli ipotetici 80 euro sono solo per l’anno 2014 e a partire dal mese di maggio.
 
Ma poi, chi avrà i famosi 80 euro? Secondo quanto previsto dal decreto e come spiega l’Agenzia delle Entrate, il bonus Renzi è in realtà un credito «riservato a chi guadagna dagli 8mila ai 26mila euro» e riscuotibile «in tutti i casi in cui l’imposta lorda dell’anno è superiore alle detrazioni per lavoro dipendente». E per i redditi dai 24 ai 26mila euro diminuirà proporzionalmente.
 
O tramite autocertificazione al datore di lavoro o in sede di dichiarazione dei redditi, 4 gatti – e forse nemmeno! – potranno usufruire del grande bonus. I più, la gente che ha veramente bisogno, rimarrà delusa quando scoprirà che in realtà l’elemosina renziana non gli spetta…
Il fumo negli occhi è comunque arrivato e il 40% degli elettori ne è rimasto come folgorato. In fin dei conti, oggi non esistono sconfitte in politica… purtroppo a perdere è sempre e comunque il Popolo.
 
Se questa non è compravendita di voti, allora come si chiama?!
 
 
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mediciIl sostituto procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Gabriella Di Lauro, ha aperto tre fascicoli d'indagine - al momento contro ignoti - per far luce su altrettanti decessi registratisi negli ultimi giorni nel Vibonese in circostanze ancora non molto chiare. Una triplice inchiesta, dunque, per accertare o meno se le tre morti siano potenzialmente imputabili a casi di malasanità.

La prima indagine, eseguita sulla base degli accertamenti effettuati dai Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia, mira a fare luce sui fatti che di recente hanno determinato il decesso di Massimo Prestia, 67 anni, ex primario ginecologo in servizio all’ospedale di Serra San Bruno fino a qualche anno fa. Il decesso di Prestia era arrivato lo scorso 27 aprile, dopo 10 giorni di dolori e dopo varie visite effettuate prima al Pronto soccorso di Vibo e poi a quello di Tropea, a causa di una sospetta dissecazione aortica legata ad una peritonite acuta.

Il secondo fascicolo d’indagine riguarda invece la morte di Giuseppe Di Renzo, deceduto lo scorso 2 maggio all’età di 78 anni, in seguito ad un tragico incidente stradale mentre si trovava a bordo della sua carrozzina a motore. Conseguentemente all’urto con un veicolo, l’anziano era stato trasportato d’urgenza all’ospedale Iazzolino di Vibo, dove è deceduto. I Carabinieri hanno effettuato, in queste ore, il sequestro della sua cartella clinica. 

Altro caso sul quale contestualmente sono state avviate le indagini riguarda la morte di Luigi Pacifico, 66 anni, residente a Pizzo Calabro. L’uomo era stato ricoverato nel reparto di Chirurgia dello stesso Iazzolino di Vibo, dove è deceduto a causa di una presunta embolia polmonare.

 

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mini panor_discaricaQuello dell’ex isola ecologica comunale di Serra San Bruno - trasformata ormai in semplice punto di conferimento dei rifiuti - sta diventando un vero e proprio tormentone primaverile. Già nelle scorse settimane la struttura si era guadagnata l’attenzione delle cronache locali con il sequestro preventivo di cui era stata oggetto. 

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Venerdì, 18 Aprile 2014 14:59

Serra, dissequestrata l'isola ecologica

mini discarica_sequestrata_dueIl Tribunale del Riesame di Vibo Valentia ha accolto l'istanza presentata dal primo cittadino di Serra, Bruno Rosi, revocando dunque il decreto di sequestro e convalida dell'isola ecologica, sita in località “Leonà” sulla statale 110 in direzione Mongiana.

A seguito di questo provvedimento, dunque, il centro di conferimento dei rifiuti torna nella piena disponibilità del Comune. Il sequestro era stato causato dalla cattiva gestione della struttura, inizialmente nata – su un'area prima destinata ad un parco giochi – come isola ecologica ma ben presto trasformata in un'autentica discarica a cielo aperto.

A causa, inoltre, del sequestro dell'area, per giorni il popoloso centro montano ha dovuto fare i conti con strade colme di spazzatura di ogni genere. I cittadini, a questo punto, sperano che si sia fatto un ulteriore passo in avanti verso la risoluzione del problema, ma certamente permangono dubbi e perplessità sulle modalità di gestione e sulla sicurezza del sito.

 

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locandina commedia chiaravalleContinua sulla scia di un ottimo successo la stagione culturale della città di Chiaravalle Centrale. Oggi sabato 29 marzo, all'interno della sala Impero, a partire dalle ore 21, si esibirà la celebre Compagnia Teatro Popolare della città di Vibo Valentia. Il longevo sodalizio vibonese porterà in scena la commedia “Don Vicenzu, Mastru Turi e l’imbenzioni i l’acqua cadda”, testo redatto da Raffaele Gemelli, adattamento e regia di Carmelo Genovese, quest'ultimo trascinatore e anima del gruppo teatrale.

L'ambientazione della suddetta opera è un tipico contesto familiare, dove Don Vincenzo vuole farla da padrone, imponendo finanche un'assurda 'patria potestà' sulla sorella, destinata ad occuparsi delle faccende familiari e impossibilitata ad uscire di casa per evitare di fomentare le gelosia del fratello.

Ma, oltre alla gelosia nutrita nei confronti delle sorella, la vera fissa di Don Vincenzo sono le invenzioni! Infatti, la sua casa non è altro che un laboratorio, dove lo stesso tenta di realizzare i suoi fantomatici progetti. Però, di conseguenza ad un curioso espediente adottato dalla sorella e dalla futura sposa di Don Vincenzo, le cose per lui cominceranno a cambiare... Come ogni commedia che si rispetti, il finale sarà caratterizzato da una giusta dose di colpi di scena.

Gli interpreti del gruppo teatrale saranno: Paolo Cusa, Domenico Borgia, Genny Longo, Nunzia Ambrosio, Stefania Romano, Letizia Lico, Bentivoglio Angela, Roberta Greco e Rocco Valente.

La stagione culturale della città di Chiaravalle Centrale è curata dall'Assessorato alla Cultura del Comune, supportato dall'Associazione Culturale “Tempo Nuovo”, dall'Associazione Culturale “Dinamicamente” e dal “Gruppo Folcloristico Città di Chiaravalle”. 

 

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mini ingressoDopo le due sconfitte rimediate in casa contro l’Aurora Gallico in coppa Calabria e quella di sabato scorso a Sorbo San Basile contro la Tegola Canadese in campionato, il Futsal Serra rialza la testa e, nel match testa-coda che vedeva di fronte, appunto, la capolista del presidente Mangiardi ed il Real Monterosso, fanalino di coda del torneo, i biancoverdi portano a casa i tre punti, andando a segno in ben dieci occasioni.

Risultato a parte, anche ieri in campo non si è visto il miglior Futsal Serra. Soltanto nei dieci minuti finali la squadra ha fatto vedere qualcosa di buono. Alla fine, però, è arrivato il successo e mercoledì Albano e compagni saranno chiamati a compiere una vera impresa, ribaltando il risultato dell’andata, nel ritorno della semifinale di coppa Calabria contro il Gallico.

Pisani, per l’occasione, decide di schierare il quintetto formato da Carrera tra i pali, capitan Albano centrale di difesa (che sabato ha festeggiato al meglio i suoi 30 anni), Ciconte e Domenico Zaffino laterali e De Padova pivot.

Strano ma vero, le prime occasioni più nitide capitano sui piedi dei giocatori ospiti. È il Futsal Serra, però, a sbloccare il risultato intorno al 5? con Domenico Zaffino sugli sviluppi di un calcio d’angolo: diagonale sul secondo palo e portiere battuto. Nonostante l’ultima posizione, il Real Monterosso tira sicuramente di più in porta rispetto ai padroni di casa. Basti pensare che Carrera in più occasioni è stato costretto a ribattere le conclusioni di Valente. Lo stesso Valente, poi, prova a riportare il Real Monterosso in parità con un tocco che supera Carrera ma il prodigioso intervento di capitan Albano salva la squadra di Pisani. Al quarto d’ora, Franzè sigla il gol del momentaneo 2 a 0: tiro da fuori sul quale Daniele Ciconte non può far nulla. Sempre Franzè, poi, accompagnato da Carchidi, spreca incredibilmente una buonissima occasione per portare a tre il vantaggio. In due contro uno, il numero 3 del Futsal Serra prova a servire Carchidi tutto solo sulla sinistra, ma il passaggio è troppo lungo. Passano pochi minuti è sempre Franzè butta via un’altra opportunità: servito da Carchidi con un rasoterra sul secondo palo, spreca mandando la palla a lato. Nel frattempo, il Monterosso (giunto a Serra con gli uomini contati) si rende pericoloso poco dopo con un diagonale di Gullì: la palla prima colpisce il palo e poi esce a lato. Il Futsal Serra prova a chiudere l’incontro ma Ciconte, a tu per tu con l’estremo difensore ospite, si fa respingere il tiro con i piedi. Sempre Ciconte, poi, rischia incredibilmente l’autogol direttamente da centrocampo: fortunatamente, però, la palla prima sbatte sulla traversa e poi scende. Gol o non gol? Il pallone sembra dentro ma l’arbitro lascia correre. Al 27? ecco il tris dei padroni di casa ad opera di Ciconte.Ad inizio ripresa, il Real Monterosso si rende pericoloso sempre con Gullì: tiro potente ma Carrera devia in angolo. Dopo cinque minuti dall’inizio del secondo tempo, Pisani decide di sostituire De Caria, che lascia il posto a De Padova. Prima del cambio, però, l’ultimo arrivato in casa Futsal Serra sigla il poker. Poco dopo gli ospiti sfruttano nel migliore dei modi una disattenzione dei biancoverdi in avanti e, a seguito di una ripartenza, siglano quello che alla fine si rivelerà come il gol della bandiera con La Tessa. 

Negli ultimi 10-15 minuti, si vede il miglior Futsal Serra dell’incontro (complice anche il fatto che gli ospiti hanno mollato la presa). In una manciata di minuti, la capolista si porta addirittura sul 7 a 1 con le reti, in ordine cronologico, di Carchidi (servito da Lucio Zaffino dopo un’azione in velocità) lo stesso Lucio Zaffino (su assist di Domenico Zaffino) e con Domenico Zaffino che sfrutta un assist di Carchidi. Sempre Carchidi, poi, al 21? porta ad otto le reti con un diagonale sul secondo palo e al 22? D. Zaffino batte per la nona volta il portiere ospite.
 
Mister Pisani, nel finale, decide di dare spazio al giovane Vincenzo Zaffino, che ricambia la fiducia del mister siglando il suo primo gol con la maglia del Futsal Serra. Zaffino  che, poco dopo, nega anche la gioia del gol agli ospiti, con un salvataggio di testa sulla linea.
Domani sera la squadra tornerà ad allenarsi. Mercoledì pomeriggio, con inizio alle ore 15, c’è la delicata sfida di ritorno delle semifinali di coppa Calabria, contro l’Aurora Gallico. In terra reggina, Albano e compagni dovranno rimontare la sconfitta subita all’andata per 5 a 4.
 
Per visualizzare i risultati completi della quinta giornata di ritorno e la classifica aggiornata, basta collegarsi sul sito ufficiale della squadra all'indirizzo www.futsalserra.it
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s nicolaUn territorio alla mercé del dissesto idrogeologico e che, più di molti altri, frana costantemente, moralmente e fisicamente verso l’abisso. Un po’ a causa delle ecomafie, un po’ per la negligenza delle istituzioni, ancora una volta, all’indomani dell’ennesima “tempesta”, il Vibonese si sveglia devastato, con lividi ovunque ed il viso ammaccato come un pugile suonato, messo duramente ko nell’incontro del giorno prima.

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san nicola 2La forte ondata di maltempo, che ancora oggi insiste sulla Calabria, non ha chiaramente risparmiato il territorio Vibonese, provocando danni ingenti causati da svariati crolli e frane. In particolare a San Nicola da Crissa, poco dopo le 10.30 di ieri mattina, in Via Roma – l’arteria principale della piccola cittadina delle Serre - si è registrato il crollo parziale di un vecchio edificio in muratura, determinato chiaramente dalle forti piogge e dalle incessanti raffiche di vento. L’immobile, una palazzina di due piani disabitata, appartenente ad un imprenditore del luogo, verteva già da tempo in condizioni precarie, tanto che alla fine degli anni ’90 sia l’amministrazione Comunale, che quella Provinciale avevano sollecitato lo stesso proprietario ad apportare adeguamenti strutturali all’edificio, in modo da tutelare l’incolumità pubblica. Per fortuna però il crollo verificatosi ieri mattina pare non abbia causato danni a persone o cose, nonostante il punto fosse un tratto di passaggio cruciale per il traffico cittadino e per il collegamento verso l'autostrada A3. In seguito alla segnalazione di alcuni ragazzi, allarmati dal rumore provocato dal cedimento della struttura, sono intervenuti sul posto i Carabinieri della locale stazione - guidati dal maresciallo Massimiliano Cervo - unitamente a quelli della stazione di Serra San Bruno ed ai Vigili del Fuoco di Vibo Valentia che hanno constatato il collassamento della copertura di travi in legno e tegole all'interno della costruzione stessa. L’area è stata posta in sicurezza e l’edificio risulta, tutt’ora, circondato da transenne. Le forze dell’ordine, oltre ad aver prontamente ripristinato la circolazione stradale, hanno ordinato l’immediata demolizione della struttura. Operazione che potrebbe però causare non pochi problemi vista la stretta adiacenza con altre abitazioni, una delle quali ospita una famiglia che è stata sgomberata proprio per il pericolo che possano registrarsi ulteriori cedimenti.

Anche ad Arena quella di ieri è stata una mattinata di paura. Erano passate da poco le 8.00, quando alcuni cittadini hanno udito un sinistro boato causato da un’ingente frana che ha destato non pochi problemi. La grande quantità di pioggia caduta in questi ultimi giorni ha infatti causato un pericoloso smottamento, provocato dal cedimento di un muro di epoca fascista sito in prossimità di una delle vie d’accesso al paese che - come abbiamo raccontato ieri - ha messo a rischio l’incolumità di alcune persone, residenti in un abitazione ai piedi della collina interessata dalla frana. Le due famiglie sono state sgomberate. Analogo rischio per l’antica chiesetta di epoca medievale intitolata alla Madonna Addolorata, posta sulla stessa collina, proprio sulla quale - alcuni mesi fa - erano state effettuate corpose operazioni di disboscamento. Sul posto sono intervenuti gli uomini delle stazioni dei Carabinieri di Serra e di Arena, oltreché i tecnici della Protezione Civile e i Vigili del Fuoco, arrivati - anche quest’ultimi – dal distaccamento di Serra San Bruno. Proprio i Vigili del Fuoco sono riusciti, con l’ausilio di alcune motopale, ad aggirare i detriti della frana e raggiungere la chiesetta per poi svuotarla di tutti gli oggetti custoditi al suo interno. Sempre ad Arena si sono verificati altri smottamenti che hanno interessato vie interne all’area urbane ed alcuni costoni che fiancheggiano la strada provinciale. L’allarme – anche per la giornata di oggi – resta alto.

Due frane si sono verificate anche a Drapia. Gli smottamenti hanno provocato danni sulla carreggiata e causato il blocco al traffico su un tratto della strada provinciale che collega il copoluogo Vibo Valentia con Tropea. I due cedimenti si sono registrati ad una distanza di circa 5 chilometri l'uno dall'altro. In particolare, nei pressi del bivio di Drapia si è originata una voragine a causa proprio del crollo del manto stradale. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, volontari della Protezione civile e i tecnici della Provincia.




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