Giovedì, 13 Giugno 2013 11:21

Paese che vai, fucilate che trovi

 

mini fabrizia_2Marcare il proprio territorio, è abitudine e usanza e degli uomini e degli animali. Il gatto maschio, ad esempio, delimita il proprio territorio con degli spruzzi di urina, sulle superfici verticali in particolar modo. Un altro modo usato dal gatto per delimitare il territorio è lasciare il segno delle unghie su muri ed alberi. Così facendo diffonde un odore particolare secreto dalle ghiandole situate alla base dei cuscinetti plantari, oltre a mettere in bella mostra la “potenza” dei suoi graffi. Cosa che succede anche nei cani, anche in quelli sofisticati e quasi irreali cani da show, resistono istinti e comportamenti ancestrali e selvaggi. Il più comune, anzi, quotidiano è la delimitazione del territorio. Alzare la zampa e fare pipì. Ogni palo, cespuglio o muretto è buono.

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mini presidio_blocco_dei_camion_20_maggioSCALA COELI – Camminando lungo la strada che porta alla discarica si intuisce subito che la calma bucolica che si respira tutt’intorno è effimera. Più che di una strada, per la verità, si tratta di un sentiero sterrato, una mulattiera che si intrufola in mezzo alle colline verdeggianti chiuse a semicerchio che sembrano proteggere, tra terreni coltivati e prati lasciati al pascolo degli animali, l’avanzata del fiume Nicà verso lo Jonio. C’è qualcuno che, senza farsi vedere, sorveglia il sentiero, dall’alto. Sono le sentinelle della valle, appostate sulle colline controllano con discrezione che non ci provino di nuovo, perché finora hanno vinto loro ma sanno bene che si tratta solo di una battaglia.
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Riceviamo e pubblichiamo
 
 
Il Giro d'Italia è un evento unico. Un avvenimento non solo sportivo ma anche culturale, didattico e turistico. Un appuntamento storico che appassiona grandi e bambini, uomini e donne. In tutta la penisola la “giornata rosa” è vissuta come una grande festa e chiunque si riversa entusiasta ai bordi della strada per aspettare con trepidazione il passaggio della carovana. Perché il ciclismo è l’unico sport che va dalla gente, ti passa sotto casa riempiendo di emozioni le strade e i paesi, portando fascino ed allegria ovunque. Ma il ciclismo non è solo quello che si vede in tv: il Giro d'Italia, il Tour de France o la Vuelta. Il ciclismo è anche quello amatoriale, fatto del sudore e della passione di amanti delle due ruote che tutti i giorni, con il sole o con la neve, ed entusiasti si preparano alle uscite. Amatori che fanno fulcro sulla loro passione per promuovere tra mille ostacoli ed in ogni modo - con incontri, dibattiti, gare e manifestazioni - il territorio che vivono e che amano. Questo è quello che il gruppo amatoriale "ASD Amici Del Ciclo" fa dal 2009. Unica realtà ciclistica presente a Serra e provincia, regolarmente tesserata e ufficialmente riconosciuta dalla FCI e che vanta nelle proprie fila i due giovani Campioni Regionali 2011 e 2012 nella categoria JMT, sia su strada che a crono. 
Una realtà capace nel tempo di tessere relazioni importanti con associazioni attente alle questioni sociali quali l'AVIS e l'ADMO e di collaborare con altri sodalizi impegnati nel campo della cultura o con enti pubblici ed amministrazioni di varie cittadine del comprensorio. 
In particolare, in cinque anni di attività amatoriale, l’ASD Amici Del Ciclo si è resa promotrice di numerosi eventi, tra i quali ben due edizioni de “Il Giro delle Tre Province", un'edizione di "Onda d'Urto", un'edizione della "Due Giorni delle Serre" con relativi Campionati Regionali e nel novembre 2012 della "Tre Giorni con Pozzovivo", corridore professionista impegnato per l’occasione oltre che in sella sulle strade che il successivo 7 maggio avrebbero condotto il Giro d' Italia a Serra San Bruno, anche e soprattutto nelle scuole cittadine, dove ha potuto parlare a centinaia di studenti di sport e di promozione del territorio. In quest’ultimo caso la tre giorni è stata organizzata insieme al Recidence Lacina e con il patrocinio del Parco Naturale delle Serre, della Regione Calabria e del Comune di Serra San Bruno. L’unico scopo era quello, di instaurare un rapporto di collaborazione, in previsione della venuta del Giro, con questi ed altri enti invitati ufficialmente all’evento con Domenico Pozzovivo. Nell’occasione, in particolar modo, l’amministrazione serrese partecipò con ben due esponenti che si dissero pronti a dare inizio ad una forte cooperazione tra l’ASD Amici del Ciclo ed il Comune di Serra San Bruno, per preparare al meglio i giorni che avrebbero preceduto il Giro. Ma nonostante la piena e ripetuta disponibilità, l'associazione non è stata presa minimamente in considerazione per la promozione e lo svolgimento dell’evento, né tantomeno è stato consegnato alcun pass alla stessa associazione per poter accedere alla zona riservata, come invece è stato fatto a favore di molti soggetti senza alcun titolo o merito socio-sportivo. 
Se l'unica associazione ciclistica presente sul territorio viene esclusa da un importante evento ciclistico, vuol dire che non si dispone di una chiave di lettura adeguata a valutare quali siano le reali risorse umane, sociali, sportive e culturali che operano con solerzia e contro mille difficoltà ogni giorno sul territorio e di conseguenza non si può che constatare una scarsa conoscenza dello stesso territorio. Dispiace che una realtà come la nostra - costituita da cittadini prima ancora che da atleti appassionati di ciclismo 365 giorni all’anno - sia stata posta ai margini, anzi sia stata esclusa dalla promozione di un evento importante come il Giro d’Italia. Dispiace anche e soprattutto che per l' ennesima volta un'amministrazione, evidentemente cieca e sorda, abbia mantenuto questo atteggiamento reticente nei confronti di una realtà fortemente presente da ormai cinque anni nello sport e sul territorio.
 
ASD AMICI DEL CICLO
 
(foto di Filippo Rachiele)

 

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mini omicidio_ciconte_sorianello_25_settembre_2012VIBO VALENTIA - Salvatore Lazzaro pensava di essere al sicuro. Nella casa della sua famiglia, nelle Preserre Vibonesi, seduto sul divano al pian terreno, non poteva sapere di essere nel mirino dei killer appostati sotto la sua finestra. Il 23enne di Savini, frazione di Sorianello, era agli arresti domiciliari perchè coinvolto in un’operazione antidroga della Procura di Torino. Aveva dei precedenti, era legato da amicizie e parentele a un gruppo di giovani che adesso qualcuno vuole sterminare. Storie sbagliate, storie di ragazzi uccisi a colpi di lupara, forse da coetanei, in una striscia di terra, tra Ariola di Gerocarne e Savini, insanguinata dal ritorno di una vecchia, feroce, faida di ‘ndrangheta. Che potrebbe non essere circoscritta alle Preserre, ma essere frutto di manovre occulte, di una guerra fredda tra cosche ben più potenti, se non addirittura tra mandamenti.

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mini comprensorio_serreE’ iniziato il 30 aprile scorso, presso il campetto sintetico di Via Matteotti a Serra S. Bruno, il “torneo dell’amicizia Comprensorio delle Serre”, riservato alla categoria Pulcini. Un evento dedicato quindi ai piccoli e che guarda al calcio come forma di aggregazione e di amicizia. 
 
Quattro le società che prenderanno parte al’evento: due provenienti da San Nicola da Crissa, quella dell’ASD Real Serra e una di Pizzoni. Una scelta operata da tre società sportive, utile a dare la possibilità ai bambini dagli 8 ai 10 anni di poter conoscere nuovi ragazzi e mettere a frutto quanto di buono hanno seminato durante i mesi invernali di scuola calcio. 
 
Il torneo, con gare d’andata e ritorno, terminerà a fine maggio. Il turno conclusivo del campionato sarà caratterizzato da  una giornata di sport con la presenza di altre squadre ospiti, nel corso della quale saranno premiati tutti i piccoli calciatori partecipanti all’iniziativa. “Questo è un primo passo - hanno sottolineato gli organizzatori - verso una nuova collaborazione tra alcune delle scuola-calcio del comprensorio. L’unione fa la forza, soprattutto in un territorio dove le strutture sportive e le risorse economiche necessarie allo svolgimento delle attività sono carenti ”. 
 
A breve le società si incontreranno per organizzare nuove manifestazioni e nuove collaborazioni inerenti al settore giovanile. Per la cronaca, la partita d’esordio si è conclusa con la vittoria del San Nicola da Crissa A contro il Real Serra per 9 a 6 in un match che ha entusiasmato genitori, parenti e appassionati che hanno potuto guardare i piccoli atleti incontrarsi su un campo da gioco per correre dietro a quel pallone che suscita entusiasmo ovunque. 
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mini lazzaroL’agguato a Salvatore Lazzaro è stato pianificato in ogni dettaglio. Il killer, appostato dietro la finestra dell’abitazione del 23enne, ha aspettato il momento giusto per fare fuoco sul suo obiettivo. Due colpi di fucile calibro 12: uno, mortale, colpisce il giovane tra testa e collo. Il sicario fugge, aiutato da uno o più complici. Sono le 21 di venerdì. Quel giorno è successo qualcosa di strano: la mattina un uomo viene fermato nel territorio di Pizzoni e derubato da due individui armati, il pomeriggio alcuni colpi d’arma fuoco vengono sentiti a Serra San Bruno, in una zona poco abitata, vicina al bosco. Le forze dell’ordine si mobilitano per indagare sui due episodi, ma qualche ora dopo dovranno occuparsi dell’agguato di Savini, frazione di Sorianello, teatro di una faida infinita che covava sotto cenere e che è riesplosa nell’ultimo anno. Se gli episodi in questione siano scollegati, se sia solo una coincidenza, o se qualcuno abbia provato a deviare l’attenzione delle forze dell’ordine dal territorio compreso tra Sorianello e Gerocarne, è difficile dirlo.

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mini liberaRiceviamo e pubblichiamo:

- Pensiamo che una reale Liberazione della nostra Terra di Calabria non possa non passare per la liberazione dalle mafie e dalla denuncia e testimonianza pubblica di ciascuno di noi. Invitiamo perciò tutti gli iscritti e simpatizzanti a partecipare alla Festa della Liberazione, che avrà luogo il 25 aprile 2013 in piazza Diaz, organizzata anche con la collaborazione, tra gli altri, di Libera-Vibo Valentia e dell'Associazione  Il Brigante. Durante la festa lasceremo un "microfono aperto" dove ogni cittadino e cittadina potrà esprimersi Liberamente riguardo ai temi della giornata, per testimoniare la propria esperienza di resistenza e liberazione in Calabria. Facciamo sentire la nostra voce onesta contro le manovre 'ndranghetiste, dei corrotti e dei disonesti.

La difesa del territorio e delle regole contro una subcultura mafiosa che oramai è radicata, richiede lo sforzo di tutti quanti. A voi ragazzi del "Brigante" di Serra San Bruno,che nei giorni scorsi siete stato oggetto di un vile atto intimidatorio, e che siete impegnati quotidianamente sul 'campo' per la difesa dei diritti, per la difesa del bene primario dell'acqua -bene pubblico e che deve rimanere libero dagli interessi delle lobby-  
a voi che in questi anni siete stati 'sentinelle' di legalità, in un territorio dove lo strapotere delle consorterie criminali è soffocante, ,
vogliamo esprimere solidarietà e vicinanza. 
Non mancherà il nostro sostegno e l'appoggio per continuare nel percorso che abbiamo assieme intrapreso da diverso tempo per riprenderci il presente e far ripartire il futuro di questa nostra terra. 

Coordinamento Provinciale Libera Vibo Valentia

- Esprimo la mia solidarieta' e quella del WWF Calabria a tutti i militanti dell'Associazione "Il Brigante" di Serra San Bruno per il barbaro atto di intimidazione subito ieri sera, nella certezza che simili manifestazioni di vile arroganza mafiosa non potranno che rafforzare la volonta' di continuare a lottare per la difesa del nostro territorio .

Pino Paolillo

- L'amministrazione comunale di Sorianello, guidata dal sindaco Sergio Cannatelli ed il consigliere Bruno Ciconte, condannano il vile atto che ha colpito l'associazione culturale ‘Il Brigante’ ed esprimono ai componenti del sodalizio la più totale ed incondizionata solidarietà e vicinanza per quanto accaduto. È evidente che si tratti di un messaggio di chiaro stampo mafioso, perpetrato da chi, probabilmente, vorrebbe intimidire giovani attivisti che, da anni, si battono per la tutela della salute pubblica, contro l’invaso dell’ Alaco e, non per ultimo, contro ogni forma di criminalità organizzata. Nel ribadire con forza il nostro sostegno all’associazione, invitiamo i componenti a proseguire su questa strada, perchè solo così si potrà liberare la nostra terra dalle ingiustizie e dalle malefatte.

- Una testa di pecora grondante sangue lasciata sulla soglia della porta. Un’immagine macabra da film di far west o tipo il padrino. Una triste realtà, invece, che si è materializzata nei giorni scorsicontro i compagni e le compagne dell’associazione culturale il Brigante di Serra San Bruno. Un chiaro segnale di stampo ‘ndranghitista ad uno “sgarro” maldigerito dalle onorate locali che con la copertura delle famigliepolitiche/massoniche più influenti si spartiscono e gestiscono le ricchezze ed i posti di potere nell’amministrazione del territorio. I compagni del brigante non sono nuovi a tali attacchi. Nei mesi scorsi pallettoni sono stati lasciati sui gradini dell’abitazione di Sergio uno degli esponenti più in vista del collettivo, ora invece il pacco è stato recapitato sotto il portone dei locali dell’associazione, a dimostrazione che qualcosa nella prassi politica del collettivo ha infastidito, e pure parecchio, qualcuno. Ai briganti di serra sempre in prima linea nella difesa del territorio delle serre vibonesi, contro gli scempi dei boschi e dei terreni, contro le speculazioni nella gestione dell’acqua, in difesa dei diritti dei lavoratori dei precari e degli sfruttati, la nostra solidarietà militante, certi che non saranno tali atti a smorzare la loro caparbietà, a frenare la loro volontà, ad annichilire la loro convinzione nella giustezza della causa e nella conduzione della lotta per una società diversa. L’unico freno all’ingerenza delle ‘ndrine, al potere dei padroni e al malaffare dei politici è l’autorganizzazione popolare e la lotta politica di massa, non l’intervento di questori, prefetti e polizia sempre pronti a pose e dichiarazioni roboanti solo dopo che si materializzano atti di tale portata, ma che niente fanno di realmente efficace e concreto per prevenirli. Ed in questa direzione noi andiamo avanti. La solidarietà è un’arma. Lunga vita ai briganti

CPOA RIALZO - COSENZA


 

 

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mini brigante_piazzettaRiceviamo e pubblichiamo:

- Il Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” ed il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua esprimono piena solidarietà e vicinanza ai militanti e alle militanti dell’associazione Il Brigante di Serra San Bruno (VV) per il vile messaggio intimidatorio fattogli recapitare ieri notte proprio all’ingresso della sede della storica associazione che da anni, nelle Serre Calabresi, si batte in difesa del territorio e per l’acqua pubblica.Dopo i bossoli di lupare nel novembre del 2011, arriva la testa mozzata di una pecora, chiarissimo messaggio intimidatorio di matrice ‘ndranghetista rivolto ai militanti dell’associazione, aderente al Coord. Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”, che da tempo si batte per far emergere la verità sulla gestione dell’invaso dell’Alaco e sull’inquinamento delle sue acque.

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mini sede_associazione_Il_BriganteSERRA SAN BRUNO - Ieri sera l’Associazione Culturale Il Brigante ha subito una raccapricciante intimidazione: una testa mozzata di pecora è stata ritrovata, pochi minuti dopo le ore 22:30, ai piedi della porta d’ingresso della sede storica de Il Brigante, in pieno centro a Serra San Bruno. La macabra scoperta l’hanno fatta alcuni attivisti che si trovavano in quel momento all’interno dei locali dell’associazione e che hanno prontamente denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine. Un segno di matrice inequivocabilmente ‘ndranghetista: un’inquietante minaccia di morte, rappresentata con il classico rito del “macabro” cimelio della testa di animale decapitata e adagiata, col sangue ancora caldo, sull’atrio di ingresso. Un atto gravissimo che ha colpito un luogo di aggregazione sociale e di lotta politica

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mini no_rigassificatore"A 14 giorni di distanza dalla prima manifestazione contro il rigassificatore di Gioia Tauro, che culminò con il rinvio del Comitato Portuale che avrebbe dovuto dare le autorizzazioni finali alla LNG Medgas, torniamo a manifestare. Il 6 marzo il Comitato Portuale fu rimandato, non per permettere la legittima consultazione democratica della popolazione, che fino a quel momento non era avvenuta, ma per motivi di ordine pubblico. Adesso torneremo a farci sentire per far capire ai 30 votanti che il territorio il rigassificatore non lo vuole, e per comunicare alla società investitrice che QUI NON LA VOGLIAMO!". E' su questi presupposti, di certo non campati in aria, che il Comitato contro il rigassificatore di Gioia Tauro tornerà a dare voce al dissenso del territorio

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