Nato nella ‘ndrangheta, è stato un bambino soldato ed è diventato boss a 30 anni. Nel 2007 ha poi deciso di pentirsi e di iniziare a collaborare con la giustizia «da libero, senza nessuna condanna». Luigi Bonaventura, in passato elemento di spicco delle cosche di Crotone, è stato tra i primi a deporre nel maxiprocesso “Rinascita-Scott” contro le cosche del Vibonese e giovedì sarà ospite di “Detto tra noi”, la trasmissione di informazione e approfondimento condotta da Daniela Maiolo e Sergio Pelaia con la regia di Bruno Iozzo.

Ai microfoni di Radio Serra, Bonaventura approfondirà le rivelazioni fatte nell’aula bunker di Lamezia, dove ha tratteggiato la figura degli «invisibili, quelli che stanno nel mondo di mezzo, tra le cosche e altri mondi». Non si tratta a suo dire di personaggi formalmente affiliati perché devono restare «coperti», nascosti, per poter agire nell’ombra a favore dei clan.

Un altro ospite d’eccezione nella puntata che andrà in onda giovedì 11 febbraio tra le 17 e le 19 sarà Lucio Musolino, giornalista del Fatto Quotidiano che parlerà di quanto scritto nero su bianco nella storica sentenza “Ndrangheta stragista”, che ha collocato attentati e omicidi dei primi anni ’90 «all’interno di una strategia omogenea e unitaria portata avanti da una serie di soggetti provenienti da differenti contesti (politici, massonici, servizi segreti)», commentando inoltre quanto emerge dalla collaborazione con la giustizia di Seby Vecchio, ex poliziotto ed ex assessore reggino le cui dichiarazioni sono confluite nel processo “Gotha”.

La puntata di giovedì, nella quale ci sarà anche spazio per i consigli di lettura affidati allo storico della scienza Francesco Barreca, si può seguire sulle frequenze di Radio Serra e, in diretta streaming, sul sito rs98.it e sulle pagine Facebook di Radio Serra e del Vizzarro.