La storia della Calabria è fatta di rotture, di traumi, di strappi che raramente vengono ricomposti. Anzi, lo strappo a volte diventa arte inconsapevole. È il caso del “lacerato anonimo” di Angelo Maggio che, in questo scatto, immortala un sindaco senza volto su uno dei tanti cartelloni elettorali piantati come bandierine su un territorio che va disfacendosi. Nonostante i (o proprio a causa dei) proclami della politica. Che, come sta avvenendo nella campagna elettorale per il Comune di Catanzaro, non fa che rimescolarsi e riciclarsi in operazioni di restyling in cui, appunto, l’obiettivo principale sembra sia nascondere il vero volto dei candidati e dei loro portatori di voti.

"Fotologhie" è una rubrica settimanale curata da Salvatore Federico e Angelo Maggio. Il primo vive e lavora a Serra San Bruno (qui i suoi reportage), il secondo a Catanzaro (qui il sito dedicato ai suoi scatti sul "non finito calabrese"). Il titolo della rubrica parte dal termine "logos" (in greco antico: λόγος, lógos, corrispondente al latino verbum e all'ebraico דבר davar), deriva dal greco légο (λέγω), che significa scegliere, raccontare, enumerare, parlare, pensare. Maggio e Federico non sono fotografi da cartolina. Una foto, secondo loro, deve far nascere qualcosa in chi la osserva.

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