Domenica, 22 Novembre 2020 11:29

Quando la realtà supera la satira, Lo Statale Jonico si racconta a Radio Serra

Scritto da Bruno Greco
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Leggendo un titolo di cronaca apparentemente inverosimile o bizzarro, a chi non è mai capitato di dire: «Ma è Lo Statale Jonico?», per poi rendersi conto che a volte la realtà supera di gran lunga la satira. Proprio come il balletto sulle nomine dei commissari alla Sanità calabrese nell’ultimo periodo, dove tra figuracce dei diretti interessati, quanto del governo, è risultato difficile tracciare il confine tra attualità e ironia. D’altronde, parafrasando Dostoevskij, “la tragedia e la satira sono sorelle e vanno di pari passo; tutte e due prese insieme si chiamano verità”.

A raccontare la sua esperienza in seno a Lo Statale Jonico, il più noto sito di satira calabrese, è stato uno dei due fondatori Isidoro Malvarosa. Ospite a “Detto tra noi”, programma in onda ogni giovedì su Rs98, condotto da Daniela Maiolo e Sergio Pelaia per la regia di Bruno Iozzo, Malvarosa ha evidenziato proprio l’aspetto paradossale di alcune notizie che non hanno bisogno di essere reinterpretate per suscitare ironia: «È proprio vero che ultimamente la realtà ci ha superato, in un certo senso siamo contenti, perché più riflettori si accendono sulla Calabria e meno si può ricorrere a magagne, ma allo stesso tempo percepiamo un senso di spaesamento perché viviamo una situazione quasi grottesca». Una bella prova restare dunque nei limiti del grottesco in una Calabria, quella attuale, che se fosse raccontata dai primi Ciprì e Maresco non avrebbe bisogno di alcuna sceneggiatura. Chi si occupa di satira come Lo Statale Jonico oltre alla capacità di far ridere riesce a instillare nel lettore anche una profonda riflessione, ha la capacità di andare oltre la notizia completandola tramite un’amara ironia. Come, ad esempio, uno degli ultimi pezzi pensati da Lo Statale dal titolo: “Cambiare le cose in Calabria: tra le affascinanti ipotesi anche quella di non votare persone colluse”.

«Abbiamo tante anime – ha continuato Malvarosa – chi ci conosce lo sa. Partiamo come una pagina che rappresenta anche una rottura nel panorama satirico calabrese, andando oltre una certa narrativa della nostra regione con l’espediente dell’autoironia. Poi, chiaramente, col tempo abbiamo cominciato ad affiancare ai temi duri anche quelli più soft perché non è possibile parlare sempre di malaffare, sanità, ecc.».

GLI ALBORI DEL PROGETTO «Io e Antonio Soriero, l’altro fondatore de Lo Statale – ha raccontato ancora Malvarosa – siamo entrambi fuori sede a Roma. Assieme agli altri fuorisede di altre regioni del Sud abbiamo sempre riscosso simpatia per i giochi di parole e il nostro sarcasmo in generale. L’idea è nata quando io e Antonio abbiamo cominciato a confrontarci sulla Calabria, davanti a una birra. Il nostro sguardo da fuori verso la nostra terra, disilluso e cinico, ci trovava d’accordo su tantissimi argomenti. Avendo entrambi delle competenze nel mondo della comunicazione abbiamo deciso di aprire questa pagina nel 2013». Il nome è nato da ciò che era un po’ «la quintessenza della Calabria» ossia la Statale jonica, strada che unisce Reggio e Catanzaro ossia le città d’origine dei fondatori, ma anche lo stereotipo del sempre ambito «posto statale».

«UN LAVORO ARTIGIANALE BASATO SULLA FIDUCIA» Il metodo di pubblicazione è rimasto tale d’all’inizio, ossia «artigianale e basato sulla fiducia», con post pubblicati sia da Malvarosa che da Soriero anche senza previo confronto, una sorta di effetto sorpresa della notizia/satira anche per gli stessi redattori de Lo Statale. «A prescindere dai post – ha precisato poi Malvarosa – chiaramente il confronto è quotidiano rispetto ai temi di attualità». Poi, sul “commissariamento sì/commissariamento no” della Sanità calabrese, Malvarosa ha spiegato quanto possa essere ridicola la retorica politica regionale: «Trovo assurdo il fatto dei politici calabresi che si recano a Roma in protesta per dire di ridare in mano la Sanità ai calabresi. Certo il commissariamento rappresenta una sconfitta per noi, ma se gridi che la Sanità deve tornare in mano ai calabresi e poi apprendi della notizia dell’arresto del presidente del consiglio regionale Tallini mi sembra che la politica che ci gira intorno non sia poi così rassicurante».

IL CASO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE A REGGIO La realtà che supera la satira raggiunge l’apice quando un post viene scambiato per notizia vera. Uno dei tanti casi è successo alle ultime elezioni comunali a Reggio. L’aneddoto riportato da Malvarosa riguarda il candidato del centrodestra Minicuci che in un comizio ha citato un post de Lo Statale scambiandolo per una notizia vera. «Alle amministrative di Reggio – ha spiegato Malvarosa – noi prendevamo in giro Falcomatà, il candidato del centrosinistra, perché nelle ultime due settimane aveva inaugurato tantissime opere, di cui alcune anche incomplete, come è solito fare in campagna elettorale. Il nostro post era: “L’Istat dice: più inaugurazioni nelle ultime due settimane che in cinque anni di mandato”. Minicuci l’ha presa come notizia vera citando proprio l’Istituto nazionale di statistica in un suo comizio». Sostanzialmente, un post pensato per prendere in giro Falcomatà diventa pretesto inconsapevole per il suo sfidante per prendere in giro se stesso. È la potenza della satira, rafforzata dalla certezza tutta calabrese che alla fine “chi la ‘nduja la vince”.

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