Stampa questa pagina
Lunedì, 20 Maggio 2013 19:04

Pitagora mundus, la denuncia di un imprenditore: 'A rischio licenziamenti per le inadempienze di Comune e Iscapi'

Scritto da Redazione
Letto 2677 volte
mini egizianiRiceviamo e pubblichiamo: Ieri è stata domenica. Apparentemente una domenica come le altre, ma non per noi dell’Agriturismo Fondo dei Baroni. Siamo un gruppo di lavoro molto affiatato, amici veri. Personalmente ho impiegato anni a creare questo ambiente di lavoro sereno e professionale, mirato ad arricchire quella parte di Calabria che sa di potercela fare al di fuori degli schemi convenzionali di corruttela e sottogoverno. Ho coltivato, giorno dopo giorno, in chi mi sta accanto la passione per il lavoro, l’etica, il rispetto delle persone e dell’ambiente.
Anche grazie a questo impegno quotidiano siamo stati di recente “premiati” a livello nazionale con la partecipazione diretta alla trasmissione televisiva Geo & Geo.
Solitamente, durante le ore che trascorriamo insieme, c’è sempre stato tra di noi spazio per sorridere. Ultimamente, purtroppo, non è più così. Il merito di tutto questo è del progetto Pitagora Mundus e della cattiva amministrazione, pubblica e privata! Alla fine di settembre dello scorso anno, il Sindaco di Serra San Bruno ci chiese di ospitare nelle nostre strutture un gruppo di ragazzi Egiziani aderenti al progetto “Pitagora Mundus”, promosso dalla Regione Calabria e da ISCAPI (soggetto attuatore e coordinatore per conto della Regione Calabria). Dopo l’arrivo dei ragazzi abbiamo più volte chiesto al Sindaco la stipula di una convenzione che ci garantisse il pagamento dei servizi prestati. Tale convenzione non è mai stata stipulata a causa dei continui dinieghi e rinvii dell’Amministrazione Comunale. Quando ormai avevamo deciso di sospendere i servizi prestati agli ospiti, ISCAPI ha deciso, autonomamente e liberamente, di sostituirsi al Comune di Serra San Bruno assumendo direttamente l’onere del pagamento dei servizi ed ha sottoscritto con noi un contratto.
Nonostante numerosi incontri, anche alla presenza dei delegati di S. E. il Prefetto di Vibo Valentia, e nonostante impegni sottoscritti innanzi a questa autorità l’Iscapi e l’Amministrazione Comunale di Serra San Bruno non solo non hanno rispettato gli impegni sottoscritti ma hanno avviato, nei nostri confronti, il gioco delle “tre carte”, ovvero del rimbalzo delle responsabilità. I risultati dell’ospitalità e del nostro lavoro sono:
· solo 1000 servizi di pernottamento pagati su oltre 4000 servizi già resi;
· mancanza di liquidità e sovraindebitamento dell’impresa;
· ritardi nei pagamenti degli stipendi e dei fornitori;
· licenziamento di tutti i dipendenti a partire dal prossimo 4 giugno.
Proprio per questo ieri, per noi, non è stata una domenica come le altre. L’inerzia e le inadempienze dell’Amministrazione comunale di Serra San Bruno e di Iscapi ci hanno negato persino il sorriso, non solo tra di noi, ma anche all’interno delle nostre famiglie. Ho scritto, come Mastro Bruno Pelaggi, lettere allu Patritiernu e allu Dimuonu (Parlamentari, Prefetto, Assessori, Consiglieri Regionali, Sindaco e Iscapi) per esprimere questo disagio crescente e questo dramma incombente. Ad eccezione di S.E. il Prefetto, nessuno , così come anche per mastro Bruno, ha ascoltato questo grido di dolore.
A dispetto della dignità delle persone e del lavoro onesto (difficile in un territorio come il nostro, raro in questo particolare momento di crisi) siamo considerati solo un numero, una mera pratica burocratica…
Ci sentiamo sempre più vicini alle situazioni di disperazione che ormai quotidianamente occupano le cronache nazionali. Non abbiamo più la mente lucida e stiamo correndo velocemente verso un baratro che è, per noi, il 4 giugno. Non è nostra intenzione quella di proclamare amputazioni di dita e diete forzate, ma se la situazione non arriva velocemente  ad una svolta, non posso escludere, né per me né per i miei amici/dipendenti, che qualcosa di veramente drammatico possa accadere. Al Sindaco di Serra ed al Presidente di Iscapi chiediamo: era necessario arrivare a questo punto?
A tutti chiediamo: volete difendere i diritti dei vivi o commemorare la memoria dei morti?
Domenico De Paola

Articoli correlati (da tag)