SERRA SAN BRUNO - «Adesso basta! Bisogna abbandonare realmente l’atteggiamento demagogico tipico della campagna elettorale e fare qualcosa per un territorio martoriato e sempre più abbandonato. È da anni, oramai, che politici di ogni grado e colore chiedono consensi per rappresentare i nostri comuni in Parlamento o in seno al Consiglio regionale. Il risultato è che più rappresentanti ci sono più il nostro territorio perde qualcosa: pensiamo all’ospedale, all’Inps, al Giudice di Pace. Per non parlare delle condizioni della viabilità che ogni giorno ci costringono a incredibili salti mortali. È evidente, dunque, che essere rappresentati da politici del nostro territorio non è affatto un vantaggio».

Non usano mezzi termini alcuni artigiani delle Serre, che hanno scelto di alzare la voce proprio alla vigilia di una data significativa, quella del 4 marzo, utile all’elezione dei parlamentari. A decidere di farsi portavoce del gruppo di piccoli imprenditori (alcuni di loro costretti a chiudere le proprie aziende) è stato Francesco Carchidi, titolare di una fabbrica (falegnameria e segheria) con sede a Serra San Bruno, che giornalmente si trova ad affrontare mille difficoltà per ritagliarsi un posto nell’intricata giungla del mercato. «Continuiamo a investire sul nostro territorio e nonostante tutte le difficoltà abbiamo deciso di non lasciare e resistere. Io e tanti altri colleghi artigiani siamo da sempre in contatto con una potenziale clientela che richiede il pregiato legno calabrese e la lavorazione con standard di qualità da sempre riconosciuti nel nostro territorio. Ma alla fine, a conti fatti, per il cliente conviene sempre cambiare piazza. Gli interessati, con un mezzo pesante, nei comuni delle Serre vibonesi non sanno come arrivarci. E qualora ci proponessimo di consegnare noi il materiale o i lavori, le spese di trasporto proibitive, a causa di una viabilità inesistente, non ci permettono di essere competitivi».

Per gli artigiani delle Serre e i piccoli imprenditori che da sempre operano nel settore dell’edilizia è arrivato il momento di «farla finita con le campagne fatte solo da slogan» e passare ai fatti. Nel loro sfogo raccontato al Vizzarro, a voce unanime, hanno evidenziato come un territorio ricco di risorse e maestranze è costretto a rimanere in coda per colpa di «scelte politiche sbagliate che, contrariamente a quanto si sostiene nel periodo preelettorale, non sono mai state assunte per favorire il territorio ma solo ruoli di potere».

Soprattutto chi è costretto a dover viaggiare necessariamente con mezzi pesanti, per portare avanti il proprio lavoro, non ammette più che la Trasversale delle Serre continui, a distanza di 50 anni, a essere utilizzata ancora con scopi elettoralistici perché «si continua ad offendere, ad oltranza, l’intelligenza delle persone». Come al solito, l’importante arteria (Ss 713) che dovrebbe collegare l’hinterland con lo sbocco autostradale e la costa jonica continua a rimanere l’eterna incompiuta costringendo artigiani e imprenditori, ma anche pendolari e gente comune, a percorrere strade come la ex Ss 110 che ha visto la luce in epoca borbonica e ad oggi quasi impercorribile per mancanza di manutenzione del tratto che spetterebbe all’ente Provincia, già in situazione di dissesto.

«Noi, e non lo diciamo per fare retorica – hanno ancora dichiarato gli artigiani nella loro denuncia – per trasportare un bancale di materiale da e per l’autostrada, con un grosso mezzo quale potrebbe essere un autosnodato, a volte rischiamo anche la vita su tratti stradali che le persone oramai si rifiutano di percorrere con piccole utilitarie. Per questo siamo stanchi di ascoltare da sempre le stesse cose. Se si vuole davvero fare qualcosa per il territorio è ora di passare ai fatti, altrimenti avvertiteci così ci organizziamo anche noi per andare altrove, perché uscire dall’apnea è già difficile ma in queste condizioni è veramente impossibile…».