Mercoledì, 27 Marzo 2019 08:36

A Monterosso l’Earth Hour del Wwf Vibo. Tanti i Comuni della provincia che aderiscono all’evento

Scritto da Redazione
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Si rinnova l’appuntamento Earth Hour (Ora della Terra), la grande mobilitazione globale del Wwf che si basa sul semplice gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora (dalle 20,30 alle 21,30 di sabato prossimo 30 marzo) e unisce cittadini, istituzioni e imprese in una comune volontà di dare al mondo un futuro sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico. È la dimostrazione che insieme si può fare una grande differenza.

Anche il Vibonese vuole mostrarsi protagonista della grande campagna ambientalista promossa dal Wwf. Il Wwf Vibo quest'anno organizzerà il suo evento a Monterosso Calabro, splendido borgo che si affaccia sull'Oasi Wwf del Lago Angitola. È stato infatti previsto un nutrito programma per sabato 30 marzo. A partire dalle 18 ci sarà il trekking urbano curato dalle associazioni del territorio. Alle 19,30 il Wwf Vibo parlerà dei cambiamenti climatici con relazioni e proiezioni di filmanti nella sala del consiglio comunale. A seguire verranno premiati anche i lavori svolti nelle scuole. Dalle 20,30 fino alle 21,30 partirà l’Earth Hour, un’ora senza luci per far respirare il mondo, durante la quale a Monterosso si esibiranno i gruppi bandistici locali. Ma sono numerose le amministrazioni comunali della provincia che hanno dato l’adesione all’evento premurandosi di spegnere le luci su monumenti e luoghi simbolici: Acquaro, Arena, Briatico, Capistrano, Dasà, Drapia, Fabrizia, Filogaso, Gerocarne, Jonadi, Mongiana, Monterosso, Parghelia, Polia, Ricadi, Sant'Onofrio, Serra San Bruno, Simbario, Sorianello, Soriano Calabro, Spadola, Stefanaconi, Tropea, Zambrone, Francavilla Angitola e Serra San Bruno.

EARTH HOUR Dalla prima edizione del 2007, che ha coinvolto la sola città di Sidney, la grande ola di buio si è rapidamente propagata in ogni angolo del Pianeta, lasciando al buio piazze, strade e monumenti simbolo come il Colosseo, Piazza Navona, il Cristo Redentore di Rio, la Torre Eiffel, Il Ponte sul Bosforo e tanti altri luoghi simbolo, per manifestare insieme contro i cambiamenti climatici. Il cambiamento climatico evolve molto rapidamente e gli impatti sono sempre più seri e preoccupanti. Finora le azioni dei governi a livello nazionale e globale sono state troppo lente e poco incisive, non al passo con un rischio che mette a repentaglio il Pianeta come lo conosciamo e dunque la stessa civilizzazione umana. L’effetto-clima sulle specie animali e vegetali è un amplificatore della “Sesta estinzione di massa” che l’uomo sta provocando nei confronti della ricchezza della vita sul Pianeta. Ma, al contrario delle prime 5 estinzioni già avvenute, non è frutto di fenomeni geologici naturali ma avanza rapidissima ed è causata da una sola specie: l’uomo.

La Iunc (International Union for Conservation of Nature) ci ricorda che quasi la metà (il 47%) delle specie di mammiferi monitorate e quasi un quarto delle specie di uccelli (24,4%) subiscono l’impatto negativo dovuto ai cambiamenti climatici. In totale si tratta di circa 700 specie. A tutto questo va aggiunto che la perdita di biodiversità nel mondo comporta una perdita economica pari a 50 miliardi di dollari ogni anno. Nella Cop21 di Parigi, nel dicembre del 2015, si è però raggiunto un accordo storico che può segnare una inversione di tendenza, a patto che si acceleri la decarbonizzazione, cioè l’abbandono dei combustibili fossili e il passaggio all’energia rinnovabile e a modelli di efficienza e risparmio energetico.

Il messaggio del Wwf: «Dobbiamo mobilitarci tutti, fare la nostra parte e pretendere che i governi assumano la crisi del clima come priorità. Le giovani e le future generazioni hanno il diritto di ricevere in eredità un mondo pieno di vita e che non sia condannato a cambiamenti climatici catastrofici. A chi ci rivolgiamo. A tutti gli abitanti del Pianeta Terra; ai giovani, cioè a coloro che rischiano di vedere le conseguenze più drammatiche del cambiamento climatico; alle Istituzioni, a partire dalle città, che possono diventare motori e pungolo del cambiamento; alle imprese, che possono divenire attori dell’economia del futuro; a te che leggi».

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