Mercoledì, 28 Marzo 2018 17:41

“Congelamento” indennità, Salerno: «Così pago due volte: oltre al danno, la beffa»

Scritto da Redazione
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«Avrei preferito che non ci fosse questa risonanza mediatica a pochi giorni dall’inizio del processo, ma forse è meglio fare chiarezza fino in fondo e spiegare esattamente come stanno andando le cose».

È l’incipit di una nota a firma del consigliere regionale Nazzareno Salerno, il quale interviene «in riferimento al “congelamento” dell’indennità a seguito del pignoramento presso terzi emanato dal Tribunale di Vibo Valentia in esecuzione di un decreto ingiuntivo presentato dalla Cooperfin Spa. Devo sottolineare - afferma Salerno - che per lo stesso fatto era già stato disposto, in data 27 gennaio 2017 il sequestro di beni mobili ed immobili anche futuri da parte dell’autorità giudiziaria. A tal proposito devo specificare che il mancato pagamento di alcune rate del finanziamento concessomi è stato causato dalle conseguenze scaturite dal provvedimento cautelare personale avvenuto il 2 febbraio 2017 e al suddetto sequestro preventivo per equivalente dei miei conti correnti e dei miei beni personali disposti nell’ambito dell’inchiesta “Robin Hood”».

Il settore Risorse umane del consiglio regionale ha provveduto nelle scorse settimane ad «accantonare le somme richieste dalla Cooperfin (anch’essa coinvolta nell’inchiesta) fino al raggiungimento dell’ammontare di oltre 53mila euro (il debito ammonta a poco più di 34mila euro) comprensivi di spese legali ed interessi. Il provvedimento - di cui è in fase di verifica da parte delle autorità competenti la legittimità - si è tradotto materialmente nel “blocco” dell’erogazione dell’intero versamento mensile di circa 8mila euro (rimborsi compresi) da parte dello stesso consiglio regionale. Non può passare inosservato - aggiunge Salerno - che, tempo fa, tramite i miei legali, ho chiesto il sequestro alla Dda delle cambiali concernenti il prestito senza aver ricevuto ancora riscontro ed inoltre che ho presentato querela per usura nei confronti della Cooperfin. Proprio per questo, nell’udienza del 19 marzo scorso, il Tribunale di Vibo - giudice per l’esecuzione non ha assegnato le somme a Cooperfin, ma ha fissato l’udienza per il mese di settembre per discutere nel merito. Solo allora, dunque, si saprà se Cooperfin avrà diritto ad ottenere le somme. Non ha importanza se lo stipendio è stato congelato, in quanto è stato sempre utilizzato per aiutare gli altri. Continuerò a svolgere il mio ruolo di consigliere regionale anche senza percepire alcunché, ma ritengo che sia stata commessa una profonda ingiustizia. Non è possibile che ci sia stato il sequestro e che, per lo stesso fatto, sia nello stesso tempo in atto il congelamento dell’indennità ed il pignoramento di altri beni mobili».


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