È questa la decisione presa dal settore Risorse umane di palazzo Campanella, a seguito della quale l’Ufficio trattamento economico dei consiglieri regionali provvederà a trattenere dal mese in corso una somma di poco superiore agli 8mila euro, fino a raggiungere quella di 53mila euro.

Si tratterebbe di un finanziamento che la Cooperfin ha erogato in passato su richiesta dello stesso Salerno per le sue attività imprenditoriali. Nel frattempo è stata portata a termine l’inchiesta “Robin Hood”, relativa a un presunto sistema illecito sulla gestione dei fondi europei destinati al Credito sociale, ovvero alle famiglie disagiate, e Salerno non riesce a far fronte all’impegno assunto con la Cooperfin, anche perché nei suoi confronti scatta anche un sequestro preventivo che blocca tutti i suoi conti correnti. Secondo l’accusa, i fondi del Credito sociale sarebbero finiti anche sui conti correnti di alcune società private e distratti dagli scopi originari. Dopo diversi mesi in carcere, Salerno viene rimesso in libertà e successivamente, il 10 gennaio, rinviato a giudizio assieme agli altri indagati. Il processo prenderà il via il prossimo 5 aprile.

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