Mercoledì, 10 Agosto 2016 14:13

Serra, il Comune chiede a Sorical di aumentare l’erogazione di acqua dell’Alaco

Scritto da Salvatore Albanese
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SERRA SAN BRUNO - Una richiesta in controtendenza rispetto a quanto annunciato nel corso della passata campagna elettorale e del tutto inappropriata se relazionata al quadro attuale dell’approvvigionamento idrico locale.

Il Comune di Serra San Bruno, guidato dal neo primo cittadino Luigi Tassone, lo scorso 6 luglio ha formulato alla Sorical una richiesta di incremento dell’erogazione dell’acqua nella rete idrica comunale. A renderlo noto è la stessa società di gestione delle risorse idriche calabresi che, in un comunicato stampa – ha spiegato come «l’Ufficio di zona di Vibo Valentia, nell’immediatezza della richiesta, su disposizione dell’area operativa di Sorical, guidata dall’ingegnere Sergio De Marco, ha provveduto ad aumentare la derivazione dell’adduttore primario dello schema acquedottistico Alaco per incrementare di conseguenza l’erogazione al serbatoio “Timpone del Fronte” e dar risposta alle carenze idriche lamentate dai cittadini». 

Un provvedimento che però sembra immotivato se si considera che l’unica zona in cui si registrano con continuità forti criticità per la carenza d’acqua a Serra San Bruno è quella che comprende via Catanzaro e traverse, alcune abitazioni di via Giuseppe Maria Pisani, parte di via Serra dei Monaci e contrada Ombrellino, nel cuore quindi del rione Spinetto. Una zona in cui la rete idrica non è direttamente fornita dal serbatoio Sorical di “Timpone del Fronte”, ma piuttosto da quello comunale di “Castagnari”. Sembra chiaro dunque che l’incremento dei volumi d’acqua richiesto alla Sorical da parte dell’amministrazione comunale di Serra nulla potrebbe risolvere rispetto alle criticità che assillano gli abitanti del rione in questione, dove, infatti, i disagi – a distanza di oltre un mese dal potenziamento della derivazione effettuato da Sorical – continuano a registrarsi puntualmente e i rubinetti delle abitazioni sono a secco per gran parte dell’arco della giornata.

In realtà, la reale causa del disagio registrato nella stessa porzione di territorio comunale ricadente quindi nel quartiere di “Spinetto”, potrebbe piuttosto essere connessa all’irrigazione abusiva dei campi che si trovano a monte del rione. La criticità infatti, come ogni anno, torna a registrarsi proprio nella stagione in cui si intensificano le colture e si allevia solo, come è successo nelle ultime 48 ore, a seguito di abbondanti precipitazioni. A tal fine, quindi, forse sarebbe stata opportuna da parte dell’amministrazione comunale più un’attività ispettiva finalizzata all’accertamento di allacci idrici abusivi che una richiesta di aumento di erogazione dell’acqua che proviene dall’Alaco.

Discorso a parte per il resto della rete idrica cittadina, dove l’unica forma di disagio connessa alla mancanza di acqua si è registrata nella mattinata dello scorso 6 agosto, legata però ad un guasto tecnico che nella notte avrebbe interessato direttamente l’impianto di potabilizzazione dell’Alaco, ubicato in località “Lacina”, fra i Comuni di Brognaturo e San Sostene e, dunque, del tutto estraneo rispetto al quadro di approvvigionamento cittadino.

La Sorical, visto l’assist fornito dal Comune di Serra, in chiusura della nota stampa ha voluto anche tornare sulla questione inerente non tanto all’aspetto quantitativo dell’acqua, ma piuttosto a quello qualitativo: «La risorsa idrica erogata al Comune – ha spiegato ancora il commissario liquidatore Luigi Incarnato –, proviene dallo schema acquedottistico Alaco, le cui acque vengono campionate ed analizzate con cadenza pressoché quotidiana dagli uffici preposti dell’Asp di Catanzaro e Vibo Valentia, oltre che dal laboratorio interno di Sorical che svolge in continuità il proprio piano di autocontrollo. Negli ultimi anni sono stati analizzati migliaia di campioni che non hanno mai mostrato alcuna non conformità né chimico-fisica, né microbiologica dell’acqua». Tale precisazione si renderebbe doverosa «a seguito – continua il comunicato – di alcune iniziative della precedente amministrazione, l’ultima un anno fa, tendente ad attribuire a Sorical la non conformità dell’acqua a seguito di alcune analisi fatte da un laboratorio privato su alcuni punti di erogazione della rete idrica comunale. In quella circostanza, si ricorda, Sorical aveva chiesto che l’analisi venisse fatta al punto di uscita del serbatoio, dove periodicamente vengono fatti i prelevamenti dei campioni, per dimostrare, con ogni probabilità, che è il sistema della rete idrica comunale che sistematicamente è affetto da inquinamenti di natura microbiologica, probabilmente per carenze manutentive o strutturali». 

Considerazioni – quelle operate dal commissario liquidatore di Sorical – alle quali l’amministrazione comunale in carica non ha però, almeno al momento, inteso ribattere pubblicamente, nonostante negli anni della gestione Rosi proprio la sezione cittadina del Partito democratico e le altre forze di centrosinistra abbiano preso parte ad una “serrata” opposizione sul tema idrico e, in particolare, rispetto alla scarsa qualità dell’acqua erogata dall’Alaco. Un “silenzio assenso” del tutto contrario rispetto a quanto assicurato dalla maggioranza oggi in carica nel programma presentato nella campagna elettorale della primavera scorsa, quando la compagine guidata da Tassone si era impegnata «nelle more del distacco da Sorical e considerato i tempi tecnici necessari, ad avviare uno screening approfondito dell’acqua erogata» con la «determinazione di  tutti i parametri previsti dal pacchetto analitico esteso di controllo, compresa la radioattività sinora mai attuato sulle nostre acque. In particolare – si spiegava ancora nel programma elettorale della lista “La Serra Rinasce” – l’attenzione sarà riposta ai composti cancerogeni più volte evidenziati anche dai media nazionali».

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