Martedì, 28 Maggio 2019 18:25

Plebiscito per il primo sindaco donna di Vibo. Per il Pd è notte fonda

Scritto da Redazione
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Il centrodestra si conferma alla guida della città di Vibo Valentia. Un’egemonia che dura ormai da quasi un decennio con – se si fa eccezione per la breve parentesi commissariale di Giuseppe Guetta – una linea di successione che dal post Francesco Sammarco (ultimo sindaco di area centrosinistra) ha visto alternarsi in quota centrodestra alla guida di Palazzo Luigi Razza, Nicola D’Agostino nella primavera del 2010, seguito da Elio Costa (dal giugno 2015 al gennaio 2019) e, adesso, dalla prima donna sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, anche lei sostenuta da numerose liste civiche e rappresentanze partitiche di area centrodestra.

Ma quello che più pesa questa volta è la percentuale quasi bulgara con cui la Limardo ha letteralmente affossato gli avversari, staccati da una quantità di voti impossibile da prevedere alla vigilia del voto. La neo prima cittadina – già esponente di primo piano di An, Fli e Pdl – ha sbancato le urne con il 59,54%, mentre il suo “migliore” avversario, Stefano Luciano, si è fermato al 28,19%. Ancora più staccati tutti gli altri. Un verdetto insindacabile che di fatto consegna a Maria Limardo la fascia di primo cittadino in largo anticipo rispetto alla gran parte degli altri Comuni con oltre 15mila abitanti interessati dalla tornata elettorale, che, in tutta Italia saranno chiamati al ballottaggio tra due settimane. È la vittoria di Maria Limardo, ma è anche la vittoria del senatore Giuseppe Mangialavori, che consolida così il ruolo di dominus politico dell’intero centrodestra vibonese. La sua lista, con il contrassegno ufficiale di Forza Italia, porta acqua al mulino del neo sindaco con il 18,22% delle preferenze (3415 voti) e porta, soprattutto, ai berlusconiani sei seggi in Consiglio comunale. Cinque sono invece i seggi che si assicura “Città Futura”, civica di diretta espressione di un altro dei maggiori “grandi elettori” del centrodestra, l’avvocato Vito Pitaro, che dopo anni di militanza attiva nel Pd, ha scelto questa volta con largo anticipo il cavallo vincente su cui scommettere e sul quale riuscire a far confluire poco meno di 2500 voti, il 13% circa. Gli altri dieci seggi a disposizione della maggioranza verranno ripartiti alle altre liste della coalizione vincente e di questi 2 ciascuno spetteranno a Udc e Fratelli d’Italia. Un’ecatombe insomma per l’altro aspirante primo cittadino ed ex presidente del Consiglio comunale Stefano Luciano che dovrà in definitiva accontentarsi di soli 9 seggi, con una coalizione ferma al 28,19%. Ancora più impietoso, per restare nella stessa coalizione a sostegno di Luciano, l’esito delle urne per il Partito democratico, vero grande sconfitto, capace di attirare solo 1594 consensi che valgono un magro 8,50% e tre seggi nell’assise cittadina. Una sonora batosta per l’ex parlamentare Bruno Censore e il consigliere regionale Michele Mirabello che aveva ispirato una lista mai realmente entrata nel cuore dei vibonesi, neanche degli elettori storici del centrosinistra. Molti di loro, dati alla mano, questa volta hanno preferito restare a casa. Una decisione sulla quale sarà forse pesata anche la logica – insana a questo punto – di entrare senza tanti indugi in una coalizione melting pot caratterizzata dalla convivenza, neanche tanto velata, con liste di chiara ispirazione sovranista. Un calderone rivelatosi indigesto per tutti nell’area Luciano, tanto che proprio la lista “Concretezza” vicina alle posizioni di Gianni Alemanno ha a malapena racimolato 800 voti (4,2%) aggiudicandosi un solo consigliere d’opposizione. Il silenzio dell’area Pd che in queste ore sta seguendo il verdetto delle urne porterà a una vera rivoluzione interna o si tenderà ancora una volta a nascondere la polvere sotto al tappeto come già accadde nel 2015 con la sconfitta di Lo Schiavo? Sotto la media nazionale anche il risultato del Movimento Cinque Stelle, alla prima assoluta nelle Amministrative di Vibo, che ha proposto la candidatura a sindaco di Domenico Santoro, il quale con 1900 voti (10%) si è aggiudicato due seggi. Un risultato comunque significativo dato il sostegno di una sola lista per l’aspirante primo cittadino.

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