Giovedì, 30 Novembre 2017 17:51

Salerno torna in consiglio regionale e passa con Alfano

Scritto da Redazione
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Nazzareno Salerno torna in consiglio regionale e passa da Forza Italia ad Alternativa Popolare. Il politico serrese è stato reintegrato al posto dell'ormai ex consigliere Mario Magno, che lo aveva sostituito il 27 marzo scorso dopo che l’inchiesta “Robin Hood”, condotta dalla Dda di Catanzaro e che ha svelato una presunta distrazione di fondi destinati al Credito sociale, lo aveva portato prima in carcere e poi ai domiciliari, misura revocata di recente dal Tribunale del Riesame per insussistenza delle esigenze cautelari.

Secondo quanto riporta il Corriere della Calabria, dunque, con l’improvviso cambio di casacca il consigliere serrese lascia Forza Italia spostando gli equilibri all'interno del consiglio regionale. «È doveroso intervenire in questa assemblea – ha dichiarato l'ex assessore della giunta Scopelliti – perché rientro dopo quasi dieci mesi, ed è giusto che i colleghi e i calabresi sappiano perché mi sono trovato in questa brutta situazione. Se sono tornato qui è perché sono innocente, perché non ho commesso nessun reato tra quelli contestatimi, altrimenti non sarei tornato in Consiglio e mi sarei dimesso il giorno dopo. È stato costruito un teorema, un teorema che ad oggi non è stato dimostrato. Ho invece potuto constatare, da persona onesta, da lavoratore, da cattolico, che le cose non funzionano. Lo dicevo anche prima: sono garantista, sia quando si tratta di persone della mia parte politica sia dell’altra. Ci sono voluti mesi per avere la scarcerazione in merito alle minacce a un ex dirigente regionale. Ma quel video dei Ros è stato consegnato ai miei legali solo il 4 ottobre scorso».

«Chi fa politica – ha dichiarato infine Salerno – ha il dovere di rappresentare e di difendere lo stato di diritto e non far prevalere lo stato di polizia. Io credo nella magistratura, rinuncerò anche all’eventuale richiesta di archiviazione perché sono convinto della mia innocenza. Il Consiglio deve prendere atto di questa situazione perché ogni politico ha il dovere di difendere i diritti delle persone. Non sono stato messo in libertà per decorrenza dei termini, come qualcuno ha detto, ma per insussistenza delle esigenze cautelari. Continuerò a svolgere il mio dovere nell’interesse dei calabresi non lasciandomi coinvolgere nelle situazioni del momento. Continuerò a essere lucido, moderato e coscienzioso rispetto al ruolo che rivesto in questo consiglio».

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