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SERRA SAN BRUNO - Intorno alle due della notte scorsa, ignoti hanno dato alle fiamme l'autovettura - una Fiat Panda vecchio modello - di proprietà di G.S., 61enne postino del luogo. La macchina era parcheggiata sul centralissimo corso Umberto I, nel cuore del rione "Spinetto". Secondo una prima ricostruzione, pare che i malviventi abbiano agito forzando la portiera anteriore del mezzo dal lato del conducente. All'interno l'autovettura è andata completamente distrutta. Gli inquirenti hanno prontamente avviato le indagini per cercare di individuare i responsabili.
Si tratta del secondo caso di incendio, nel giro di pochi giorni, a danno di autovetture parcheggiate nella stessa zona. Circa una decina di giorni fa, infatti, si registrò un altro precedente analogo, con le fiamme che, anche in quel caso, divamparono direttamente dall'interno di un'autovettura in sosta in una via adiacente allo stesso Corso Umberto I, sempre in zona "Spinetto". Anche quella volta il proprietario dell'automobile era un postino, ma in tal caso in pensione da diverso tempo.
Importante operazione della Guardia di Finanza di Vibo Valentia che, nel corso di una serie di attività investigative di natura economico-finanziaria svolte nei confronti di una società vibonese operante nel settore della lavorazione del ferro, ha recupero a tassazione oltre 30 milioni di euro di ricavi non dichiarati.
Gli agenti della Guardia di Finanza di Tropea, diretti dal comando Compagnia di Vibo Valentia, nell’ambito di un’operazione rientrante in una più ampia serie di attività investigative intraprese dal Corpo a tutela della spesa pubblica nazionale, hanno acquisito presso gli Uffici Anagrafe e gli Uffici di Stato Civile dei Comuni della fascia costiera, gli elenchi dei soggetti deceduti per avviare riscontri presso la sede dell'Inps di Tropa, finalizzati ad individuare eventuali provvidenze (pensioni ordinarie, di invalidità, assegni sociali) ancora in corso di erogazione nei confronti degli stessi.
Dopo l’ordinanza di non potabilità, in vigore ormai da più di un mese a Simbario, il calvario dell’acqua Sorical nei paesi delle Serre Calabre prosegue. Questa volta è il turno di Fabrizia dove il 30 novembre scorso il sindaco Antonio Minniti ha emesso, sulla base della nota prot. 1013 I.P. del Dipartimento Prevenzione dell’Asp di Vibo Valentia, un’ordinanza di non potabilità in cui si segnala “che a seguito di analisi batteriologiche effettuate sul campione di acqua prelevato presso l’entrata Sorical, i parametri non rientrano nei limiti previsti dal Dlgs. 31/2001”. Di conseguenza si dispone, “in attesa dell’esito di nuovi prelievi, il divieto per l’utilizzo per scopi potabili dell’acqua proveniente dal serbatoio comunale”. La stessa ordinanza in cui il sindaco informa la cittadinanza dell’avvio “di tutte le indagini necessarie ad individuare le cause che hanno determinato la non potabilità dell’acqua”, è stata trasmessa al Custode giudiziario Ingegner Marco Merante, a cui al momento è affidata la gestione dell’impianto di potabilizzazione dell’Alaco, alla stessa Sorical, all’Asp, al Comando di Polizia Municipale, alla stazione dei carabiniere ed al laboratorio EsiLab che cura l’autocontrollo per conto del Comune di Fabrizia.
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