mini rosarnese_serrese1Padrona indiscussa in campionato, la Serrese si fa valere anche in coppa e, nella semifinale di ritorno, subisce una sconfitta indolore contro la Rosarnese ed accede, dunque, in finale. Ai reggini, infatti, non è bastato il successo per 2 a 1 in casa, dopo la sconfitta rimediata allo stadio "La Quercia" per 4 a 2. Il vantaggio iniziale lo firma la Rosarnese con Galati poco dopo la mezz'ora. Sarebbe bastato un altro gol ai padroni di casa per spegnere i sogni di gloria della Serrese. Ma la squadra di mister Amoroso  in pieno recupero acciuffa il pari con Crudo. Al 49', poi, praticamente inutile per la Rosarnese il gol vittoria di Oliveri. La Serrese, dunque, conquista la finale, dove incontrerà l'Uria 2000, sconfitta in trasferta con lo stesso risultato a Roseto Capo Spulico, ma la pratica qualificazione è stata già archiviata di fatto nella partita di andata, quando la squadra catanzarese si impose con un perentorio 3 a 0. 

 

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mini no_rigassificatore"A 14 giorni di distanza dalla prima manifestazione contro il rigassificatore di Gioia Tauro, che culminò con il rinvio del Comitato Portuale che avrebbe dovuto dare le autorizzazioni finali alla LNG Medgas, torniamo a manifestare. Il 6 marzo il Comitato Portuale fu rimandato, non per permettere la legittima consultazione democratica della popolazione, che fino a quel momento non era avvenuta, ma per motivi di ordine pubblico. Adesso torneremo a farci sentire per far capire ai 30 votanti che il territorio il rigassificatore non lo vuole, e per comunicare alla società investitrice che QUI NON LA VOGLIAMO!". E' su questi presupposti, di certo non campati in aria, che il Comitato contro il rigassificatore di Gioia Tauro tornerà a dare voce al dissenso del territorio

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mini corteo_andreacchiSERRA SAN BRUNO – Sul sentiero, tra i castagni, i passi sono pesanti. Nelle gambe e nella mente c’è tutto il peso del ricordo, tutta la dolcezza della memoria, impastata però con la rabbia, con il dolore. Un fardello difficile da portarsi addosso. Eppure i familiari di Pasquale Andreacchi ci convivono da tre anni e, forse, non se ne libereranno mai. Ai passi che portano al luogo in cui Pasquale fu ritrovato, fanno eco le loro parole. Le loro lacrime fanno rumore, ma è un rumore che molti, troppi, non vogliono sentire. Perché è più facile, più comodo, più conveniente voltarsi dall’altra parte. E così agli ultimi, agli innocenti, non è concesso neanche il sollievo della memoria, la dignità del ricordo.

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mini parco_serreRiceviamo e pubblichiamo:

Sono dieci anni che Fiammatricolore conduce una battaglia politica, in solitario, contro il Parco regionale delle Serre. Tempo perso? Assolutamente no! Il tempo è galantuomo e da’ sempre ragione. È su tutti i giornali. La notizia campeggia su quello che possiamo definire lo “scandalo parco”. Noi di Fiammatricolore non siamo né forcaioli, né giustizialisti ma, fidiamo nella Giustizia italiana e, per questo, non esprimiamo condanne anticipate. Questo, però, non ci impedisce di continuare quella che secondo noi è una legittima battaglia contro una istituzione inutile, costosa, corrotta, che, nel tempo e, sempre più, ha dimostrato la sua inadeguatezza sul territorio. Sin dal primo momento, questo ente, si è dimostrato essere uno tra i più miserabili laboratori politico-clientelari della Calabria che, soprattutto, questo Ente, nulla ha mai avuto a che fare con l’ambiente. Questi avvenuti, sono fatti del 2008!  e, purtroppo, gli scandali non finiranno qui! L’ente ha preso sin dall’inizio una brutta piega, commissariamenti, presidenti, ricorsi al TAR non si contano più e se non fosse che questo ente incide pesantemente e inutilmente sia sulla spesa pubblica che sull’economia reale del posto, poco ci potrebbe importare delle sue sorti. Le iniziative che abbiamo visto prendere da questo ente sono state sempre tra il ridicolo  e il meschino: vogliamo ricordare il famoso “Passaporto” che doveva costituire un simbolico lasciapassare nel Parco o l’ultima iniziativa di fare un’indagine statistica assolutamente inutile salvo che per qualche ragazzo che ha avuto l’incarico come compenso per avere votato chi lo ha assunto. Questo ente, sin dalla sua istituzione, non ha mai contribuito a fare arrivare un solo becco di un quattrino sul nostro territorio, anzi…. In Serra San Bruno sono ben dieci le attività economiche importanti che hanno chiuso dall’inizio dell’anno, mentre, non si contano quelle già chiuse negli scorsi anni per colpa dello spopolamento e dell’impoverimento territoriale che ha provocato il parco. Alla faccia dello auspicato sviluppo! Noi di Fiamma, che siamo convinti di avere una responsabilità sociale e morale sia nei confronti del popolo italiano sia nei confronti del nostro territorio, ci chiediamo e chiediamo a tutti i politici compresi quelli in “estinzione” : che aspettate a sopprimere questo tumore economico, commerciale e non ultimo politico rappresentato dell’ente Parco? Anziché sgozzare i cittadini a suon di IMU, sarebbe un esempio concreto di quanto questo Governo Monti si sta’ sforzando di fare. Mi pare venga chiamato “spending review”. E' questo che, Fiammatricolore, chiede con insistenza da anni al Governatore della Calabria. Il Presidente Scopelliti abbia il coraggio e, soprattutto, la saggezza di sopprimere questo indecoroso ente regionale. Altro che trasferire cinquanta operai AFOR al Parco… per fare perdere la loro occupazione. Quanto alla tutela ambientale, basta dire che, con una sufficiente disponibilità di immobili pubblici già pronti all’uso e presenti sul territorio, si è preferito cementificare ancora, in omaggio agli incarichi politico-clientelari, per fare la inutile sede del Parco regionale delle serre.  Non c’è che dire… un bel modo di tutelare l’ambiente… Come dicevamo, altri scandali verranno la luce, sarà inevitabile! È meglio per tutti che venga soppresso, per il commercio, per la produttività, per lo sviluppo, per l’ambiente stesso giacché il regolamento che tutela il parco impedisce la normale attività di manutenzione dei boschi e dulcis in fundo, ed anche per chi, oggi di turno, pensa di poter trarre vantaggio politico dall’ente. È pericoloso giocare col fuoco... si rischia di bruciarsi! 

Francesco Pastore

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mini calabriaoraPrimi verdetti nel campionato regionale di calcio a 5, serie C1: il Calabria Ora del presidente Alfredo Citrigno (foto) approda in serie B con un turno d’anticipo, grazie al successo per 8 a 4 nell’incontro di sabato scorso contro la modesta formazione del Kroton. Una promozione meritata, arrivata dopo un lungo e sofferto cammino. Alla fine, però, l’indiscutibile supremazia dei roglianesi è stata premiata. Il Calabria Ora, a questo punto, dovrà dare il massimo per portare alto il nome della nostra regione contro le squadre che contano. Successo inutile per il Cataforio contro l’ Atletico Cz (6 a 3), che solo poche settimane fa  ha visto sfumare il sogno di accedere ai playoff. Vittoria a tavolino per il Città di Fiore (6 a 0) a causa della mancata presentazione del Città di Rende. Tre punti importanti anche per il Serra calcio a 5, che supera tra le mura amiche il Lokron, reduce dalla storica vittoria contro la neo promossa Calabria Ora. Di Bruno Ciconte (2), Fabio Tino (2) e Gregorio De Caria le marcature che hanno consentito ai vibonesi di conquistare l’ottava vittoria stagionale. Inutile la tripletta del bomber Gnisci per la formazione amaranto. Largo successo anche per l’Odissea 2000 sul campo del Citrarum (12 a 4); mentre Fabrizio – Amantea e Catanzarese – Città di Paola sono state rinviate a causa delle avverse condizioni metereologiche.

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