mini alemorelliDal carcere in cui si trova rinchiuso, Franco Morelli, consigliere regionale del PDL cosentino arrestato dalla DDA di Milano il 20 novembre scorso nell'ambito dell'operazione "Infinito", ha mandato una lettera a Franco Corbelli, presidente del movimento "Diritti Civili". Nella missiva Morelli, dopo aver ringraziato Corbelli per "la vicinanza attestata alla mia famiglia", scrive "Mai e poi mai avrei potuto immaginare che un giorno la mia esistenza si sarebbe potuta connotare di una vicenda così dolorosa, che però per alcuni versi diventa anche drammaticamente comica. Mi trovo, mio malgrado, ad essere protagonista inconsapevole di un film che non mi appartiene né per forma, né per contenuto (mafia, servizi segreti ecc.. ecc.. simili romanzesche storie sono lontane dalla infinitesima parte di cervello e di anima in modo siderale)».

«L'unica vera grande consolazione in questi frangenti, è che Domine Dio ha inteso donarmi questa sofferenza evidentemente perché ha in serbo progetti migliori e più edificanti. Se qualcuno ha pensato di trarre dei vantaggi ignobili questa si chiama doppiezza. E, personalmente, ho sempre aborrito la doppiezza. Quindi per me, è grande consolazione pensare quanto prima espresso ed è ancora maggiore il convincimento che Domine Dio illumini gli inquirenti, affinché presto vedano la luce ove vi sono delle ombre».

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Martedì, 03 Gennaio 2012 14:29

Bomba a Caulonia. Colpita una cooperativa

mini goelIl Gruppo Cooperativo GOEL, che da anni prova a combattere lo strapotere economico della 'ndrangheta, è stato vittima di un atto intimidatorio. Un ordigno esplosivo è stato lasciato, nella giornata di ieri, davanti all'entrata di un locale che la Cooperativa GOEL aveva preso in affitto con l'intento, quasi riuscito, di realizzarvi un ristorante multi-etnico che iniziasse al lavoro gli ospiti dei progetti di accoglienza. L'esplosione ha gravemente danneggiato l'immobile come spiega il presidente del gruppo cooperativo, Vincenzo Vinarello: "La bomba ha fatto saltare i pavimenti e divelto tutte le porte. È stata fatta esplodere immediatamente davanti l'ingresso principale, probabilmente nella notte del primo dell'anno.  È un atto di stampo chiaramente mafioso, uno dei tanti che hanno colpito la Locride e la Calabria negli ultimi giorni". Subito sono intervenuti sul posto i carabinieri che hanno già avviato le indagini, affidando le analisi alla Scientifica. La cooperativa GOEL, che già in passato era stata fatta oggetto di altri atti intimidatori, nel corso della sua storia, ha portato e porta avanti ancora oggi vari progetti d'accoglienza. Il presidente Lionello ci tiene a puntualizzare che la cooperativa continuerà "le attività di accoglienza degli immigrati per sottrarli al controllo della malavita" ma chiede che "il governo dia un chiaro segnale di rafforzamento della lotta alla 'ndrangheta".

Nella giornata di ieri sul grave episodio si è epresso anche il sindaco di Cauolnia, Ilario Ammendolia, che ha dichiarato: 

"I valori di solidarietà, generosità, accoglienza e uguaglianza tagliano l'erba sotto i piedi alla criminalità che per vivere ha bisogno di contrapposizioni, di odio, di divisioni. La presenza tra noi di tanti ragazze e ragazzi africani, curdi, palestinesi, pakistani e' un seme gettato in favore di una società che poggia su valori alternativi a quelli voluti e praticati dalla mafia. Un seme che germogliando getterà le basi a una società diversa e senza violenza. Ovviamente, saranno le autorità inquirenti a individuare gli esecutori materiali e i mandanti di tale gesto criminale. A noi tocca il compito di valutare la natura criminale di una azione che rappresenta un attacco politico a quanto noi abbiamo realizzato in questi anni. Noi non faremo un solo passo indietro. Non abbandoneremo le nostre posizioni - aggiunge Ammendolia - che coniugano la lotta alla 'ndrangheta a quella per una società più giusta e al rispetto della Costituzione repubblicana".

"Ribadiamo ciò che abbiamo sempre detto: la lotta alla criminalità deve essere condotta senza quartiere ma sempre nel rispetto delle garanzie costituzionali e senza criminalizzare la nostra terra e il nostro popolo. Continueremo senza esitazioni a percorre la nostra strada. Alla violenza - continua - si risponde con il massimo di unità possibile. Questo abbiamo ricercato in passato e questo continueremo a ricercare con la massima determinazione. In questi anni, a Caulonia e in tutta Italia, come sindaco e come esponente del tessuto democratico meridionale, ho cercato di delineare la possibilità di costruire nel Sud una società diversa. L'accoglienza, la solidarietà, l'impegno come parte essenziale di un progetto di rinascita del Sud. Ho avuto modo di farlo ovunque da Lampedusa a Udine, ad Aosta. Lo farò ancora il 13 gennaio a Trieste. Credo che oggi come ieri abbiamo bisogno di uscire fuori dal ristagno culturale e morale e da una politica asfittica e provinciale basata su una conflittualità permanente. La 'ndrangheta si sconfigge rilanciando la politica da non confondere con il mero impegno elettorale. Nelle prossime ore - conclude il primo cittadino di Caulonia - concorderemo una risposta democratica, la più larga possibile alla intimidazione subita. Ovviamente a tale manifestazione inviteremo tutti a intervenire".

 

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mini Bruni_Gaetano_Ottavio_IXIl presidente provinciale dell'UDC Sabrina Caglioti e il consigliere regionale Ottavio Bruni si dicono soddisfatti a metà in merito alla quesione dei 31 precari, 21 dei quali medici, dell'Azienda Sanitaria i cui contratti sono stati di recente rinnovati fino al 31 marzo. Una soluzione che non appaga a pieno le aspettative dei due rappresentanti crociati inquanto, a loro dire, il rischio di paralisi dell'ospedale Jezzolino è stato solo rimandato al 31 marzo e non completamente risolto come invece ci i auspicava. Il presidente Caglioti e l'onorevole Bruni, pur prendendo atto e apprezzando il contributo profuso durante l'incontro con i commissari dell'ASP dal governatore Scopelliti (commissario ad acta della sanità in calabria), ritengo che la questione non debba cadere nel dimenticatoio.«Sarebbe opportuno che tutti coloro i quali sono in questi giorni intervenuti per sciogliere il nodo della proroga dei contratti ai 21 medici e all'altro personale precario dell'Asp e non ultimo lo stesso presidente Scopelliti si preoccupassero di garantire la certezza del futuro a questi professionisti, la maggior parte dei quali, fra l'altro, vincitori di concorso. Riteniamo che da oggi si debba puntare a raggiungere un solo obiettivo che è quello di un piano di stabilizzazione per i 21 medici e gli altri dipendenti dell'Asp coinvolti in questa situazione». Otto dei 21 medici precari dell'Asp di Vibo Valentia operano nel Pronto Soccorso, e se il contratto non venisse risolta la situazione dei contratti le ripercussioni sull'erogazione dei servizi sarebbe gravissima. Si riscierebbe infatti, un effetto domino in tutta la provincia con seri disagi per il Pronto Soccorso dell'ospedale di Serra San Bruno e per la Postazione di Primo Intervento di Soriano Calabro, oltre naturalmente alla chiusura di diversi reparti dell'ospedale vibonese. «Quando parliamo di piano di stabilizzazione – proseguono i due UDC  – ci riferiamo, da una parte, al fatto che è necessario garantire un futuro ai medici, ma dall'altra riteniamo indispensabile continuare a garantire i livelli essenziali di assistenza alla popolazione vibonese. I due aspetti sono due facce della stessa medaglia e non si può considerare l'una senza tener conto dell'altra. Ecco perché la proroga dei contratti sino al 31 marzo ci soddisfa a metà, anche perché nelle altre province i contratti sono stati prorogati per 12 mesi e non per tre»

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mini sfondo-natale-alberoSERRA SAN BRUNO - Gli abitanti ed i tanti passanti che ogni giorno popolano via Aldo Moro, una delle più importanti vie  di Serra, quest’anno possono godere di un po’ più d’atmosfera natalizia di quanto non abbiano fatto in passato. Grazie alla lodevole iniziativa della maggior parte dei titolari della attività commerciali site in via Aldo Moro infatti, per la prima volta da quest’anno anche su questa strada, al pari di Corso Umberto I, ci saranno gli addobbi luminosi ad allietare tutto il periodo natalizio. Questo comitato, improvvisato e provvisorio, di commercianti ha deciso di metter mano alle proprie casse pur di veder illuminata a festa anche l’importante strada in cui operano. “Ci auguriamo che questa inziativa – ha spiegato uno dei promotori a ilvizzarro.it – possa fare da traino per altre di questo genere in modo che si possa tutti contribuire ad un miglioramento del decoro urbano, che ormai da qualche anno versa in condizioni che lasciano a desiderare”.

Come se non bastasse, aggiungiamo noi, in questi ultimi tempi oltre all’aspetto puramente estetico, Serra sta perdendo quella nomea di “oasi felice” che si era meritatamente guadagnata nel corso della sua millenaria storia. Gli spiacevoli e gravi fatti di cronaca successi negli ultimi periodi hanno seriamente minato la tranquillità del piccolo borgo montano ed i serresi, popolo assolutamente non abituato a tali violenze, hanno accusato il colpo. Lo spirito di tale iniziativa non può che giovare ad una comunità che ha sempre più bisogno di ritrovare altruismo e coesione. Complimenti!

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mini municipio serraSERRA SAN BRUNO - Si tratta di uno dei rari casi in cui maggioranza e opposizione parlano con un'unica voce. Promozione dei valori di legalità e correttezza civile, emergenza sicurezza, condanna dei recenti atti intimidatori e solidarietà ai destinatari di tali vili gesti, no alla cultura mafiosa, no alla violenza e alla sopraffazione, no alla 'ndrangheta negli enti pubblici. Questi, in estrema sintesi, i punti cardine su cui si sono ritrovati d'accordo, senza se e senza ma, i rappresentanti della maggioranza e dell'opposizione in seno al Consiglio comunale di Serra San Bruno. Di seguito riportiamo integralmente il documento approvato all'unanimità dal civico consesso e trasmesso al Prefetto di Vibo Valentia, per come risulta dalla verbalizzazione del segretario generale dell'ente, dott. Giuseppe Lombardi Satriani.

La trattazione dell’argomento posto al primo punto dell’ordine del giorno, inizia con la relazione del sindaco: Esprimo solidarietà al cittadino Sergio Gambino, vittima di una vile intimidazione di cui non si comprende il senso e che va condannata senza se e senza ma. Lo afferma il sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi.    Sarà ora compito delle forze dell'ordine - aggiunge - individuare la matrice di questo spregevole gesto e capire se sia riconducibile all'attività sociale, lavorativa o alla vita privata di Gambino. Sono certo che le autorità preposte riusciranno a fare piena luce sull'accaduto impartendo la giusta punizione all'autore (o agli autori) dell'intimidazione. Allo stesso modo occorre condannare l'insano gesto compiuto da balordi che hanno arrecato danni prima alla palestra interscolastica e poi alla scuola media e alla vettura di una insegnante, alla quale va tutta la mia vicinanza, e andare a fondo per comprendere se si sia trattato di un atto contro l'amministrazione comunale, contro l'amministrazione provinciale o se sia stata l'opera di chi non ha ancora compreso cosa sia il senso civico ed il vivere civile. Ad ogni modo, va specificato che, visto il verificarsi - prosegue il Sindaco - di questi accadimenti, ho fermamente voluto inserire all'ordine del giorno del già previsto consiglio comunale del 30 novembre il dibattito sull'ordine pubblico. Ribadisco inoltre che l'amministrazione che ho l'onore di guidare è stata e sarà sempre impegnata nell'affermazione della legalità e della trasparenza e condurrà una decisa battaglia contro le forze negative che si oppongono alla crescita sociale, culturale ed economica della nostra cittadina. Serra San Bruno, anche per la sua storia millenaria e per le sue tradizioni culturali, non può e non deve essere sede della sopraffazione e di vicende dai contorni poco chiari”.

Segue l’intervento dell’On Nazzareno SALERNO, Capo-Gruppo di Maggioranza Consiliare: Che la criminalità a Serra San Bruno stia vivendo una fase di dura recrudescenza e che l´allarme per la sicurezza in città sia ben altro è un dato di fatto. Le istituzioni sono all´erta e l´attività di controllo e di presenza sul territorio da parte delle Forze dell’ordine appare, senza dubbio, soddisfacente. Come soddisfacente e  meritevole di attenzione appare l’azione del Prefetto di Vibo Valentia, D.ssa Latella, che con impegno e dedizione si prodiga per l´ordine e la sicurezza pubblica, per fare il punto della situazione e per cercare di mettere a punto degli interventi efficaci sia dal punto di vista repressivo che, soprattutto, preventivo, tenuto anche conto dell’ importante azione di controllo che sta operando in molti comuni del territorio. Nella riunione odierna abbiamo tutti condiviso – continua l’On. Salerno - la necessità di promuovere una vasta e profonda azione sociale, ribellarsi a questo pericoloso sistema che alimenta la criminalità cittadina”. È intenzione dell’amministrazione comunale - conclude diffondere su tutti i media, dei quali si chiede la preziosa collaborazione non solo attraverso l’attività di denuncia, ma anche ospitando dibattiti, studi e approfondimenti informativi che possano consentire anche a coloro che ancora non se ne rendono conto, di comprendere la pericolosità sociale di quanto si sta verificando nel ns. territorio. Dobbiamo tutti adoperarci, nell´ottica di fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per partecipare all´incremento della cultura della legalità nella nostra Serra San Bruno.

Abbiamo tutti condiviso – fanno notare i Capi-Gruppo di opposizione (Lo Iacono- Tassone Federico) - la necessità di promuovere una vasta e profonda azione sociale, da un lato per condannare questi episodi criminali, dall’altro per promuovere una più forte e determinata mentalità anticrrimine al fine di perseguire i fenomeni di criminalità diffusa nell’ambito del territorio. Occorre che questa mentalità cambi rapidamente, per debellare questo pericoloso sistema che alimenta la criminalità cittadina”.

A tal fine, il Capo-Gruppo LO IACONO ringrazia il Presidente del Consiglio Comunale per avere inserito questo argomento all’ordine del giorno, condanna con fermezza questi vili episodi criminali e si associa alla solidarietà già espressa nei confronti di Sergio Gambino e della maestra, vittime di atti intimidatori.  Il consigliere Lo Iacono prosegue il proprio intervento, precisando che il Consiglio comunale deve essere d’esempio per la comunità amministrata anche con delle iniziative simbolo a favore dell’ordine pubblico e della sicurezza.  A tal fine ricorda che non più di due anni fa, qui a Serra San Bruno, è stata organizzata la prima festa in piazza della Polizia di Stato che aveva come prioritaria finalità quella di avvicinare i cittadini alle istituzioni ed alle forze dell’ordine. Anche oggi, credo, sia necessario un nuovo gesto simbolico per favorire la continuità di quest’attività e dimostrare senza dubbio l’attenzione del Consiglio comunale per tali temi. Il consigliere Lo Iacono, propone, quindi, che anche qui a Serra venga affissa all’esterno del Municipio, con tanto di cerimonia pubblica, la targa con la dicitura “Qui la ‘ndrangheta non entra” ed, altresì, invita il Consiglio comunale ad approvare la proposta finalizzata a far patrocinare, da parte della Giunta comunale, la manifestazione, promossa dall’Associazione anti mafia “Libera”, che si svolgerà nel gennaio del 2012 nella nostra cittadina e nel corso della quale verrà anche manifestata solidarietà al cittadino Sergio Gambino vittima di un atto intimidatorio. Infine, il consigliere Lo Iacono evidenzia come l’andamento dei lavori del Consiglio comunale, poco rispettoso delle regole democratiche, si riverberi nei rapporti tra i cittadini portatori di posizioni politiche differenti e possa alimentare conflittualità all’interno della comunità. Infatti, la difficoltà nell’ottenere la parola e l’arroganza con cui vengono condotti i lavori in questo consesso evidenziano l’assoluta mancanza di rispetto delle più elementari regole democratiche.

Anche il Capogruppo TASSONE Mirko ringrazia il Presidente per avere inserito questo argomento all’ordine del giorno, condanna simili episodi di violenza e precisa che Serra San Bruno non è un’isola felice, come dimostrano questi episodi criminali che evidenziano una situazione grave che viene dal passato, basti pensare che ancora oggi nulla si sa della morte di Pasquale Andreacchi, il ragazzo serrese barbaramente ucciso l’anno scorso. Il Cons. Tassone, inoltre, condanna con fermezza gli ultimi episodi di violenza nei confronti del cittadino Sergio Gambino e dei danneggiamenti perpetrati nell’ambito del territorio e precisa che oltre all’intervento delle Forze dell’Ordine, occorre mettere in campo un tempestivo intervento pubblico poiché nell’ambito del territorio manca tutto per i giovani, a partire di un Centro di aggregazione giovanile. Concorda pienamente nella volontà dell’Amministrazione di esprimere solidarietà, nel perseguire la strada della legalità e raccomanda maggiore attenzione da parte di chi ha un ruolo pubblico. Tuttavia non posso non rilevare la continua mortificazione delle prerogative dei Consiglieri comunali di opposizione, i quali sistematicamente non ricevono risposta alle interrogazioni e alle interpellanze, come per altro ampiamente documentato dalla mancata risposta alle interrogazioni sulla potabilità dell’acqua e sul destino del Presidio ospedaliero Serra San Bruno, presentate lo scorso agosto e per le quali non  è ancora pervenuta alcuna risposta.

Ferma condanna per questi vili episodi criminali anche da parte del Capo-Gruppo FEDERICO, che nell’ associarsi alla solidarietà manifestata da tutto il Consiglio comunale a Sergio Gambino, auspica una rinnovata e più profonda azione sociale volta a diffondere la cultura della legalità e del rispetto, al fine non solo di combattere ma anche prevenire azioni di violenza e vandalismo che mortificano ed offendono la dignità dei cittadini serresi. Sottolinea, altresì,come legalità significhi anche rispetto delle regole del vivere civile in primo luogo in seno alla politica ed alle istituzioni che hanno il dovere morale e sociale di dare l’esempio con comportamenti all’insegna della democraticità e del rispetto reciproco. Concorda pienamente con quanto espresso dagli altri componenti il Consiglio comunale e approva unitamente a tutti presenti le proposte del Cons. Lo Iacono di  affiggere una targa all’esterno del Palazzo Municipale con la seguente dicitura «Qui la 'ndrangheta non entra» e di impegnare la Giunta Comunale affinché venga patrocinata la manifestazione pubblica che si terrà a Serra San Bruno nel prossimo mese di gennaio, nel corso del quale verranno trattati temi della legalità e della cultura anti mafia con la partecipazione dell’Associazione “Libera”.

IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA ALL’UNANIMITA’ E DISPONE LA TRASMISSIONE DI  QUEST’ATTO A S.E. IL PREFETTO.

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mini 378968_2585596450034_1558218471_32600567_1550038573_nAl Palasport di Locri si affronteranno i padroni di casa del presidente Franco ed il quintetto biancoblu di mister Gerardo Pisani. Un pareggio non servirebbe a nessuna delle due formazioni  che, dunque, dovranno fare di tutto per vincere, così da affrontare con la giusta determinazione ed il giusto impegno l’ultimo turno  del girone di andata, in programma sabato 7 gennaio. Entrambe le squadre sono reduci da una sconfitta: il quintetto amaranto, infatti, ha subito un passivo pesante in quel di Rogliano contro la  capolista Calabria Ora (9 a 3); i vibonesi, invece, hanno perso in casa contro l’ostica formazione dell’ Atletico Catanzaro (4 a 5).  Dal provvedimento assunto in questi giorni dal giudice sportivo, non risultano giocatori squalificati anche se, il giocatore bianco blu, Fabio Tino, dovrà stare attento a non ricevere altre ammonizioni (III infrazione). Al ritorno dalle festività natalizie, il Serra affronterà l’ Amantea; mentre gli amaranto andranno in trasferta contro il fanalino di coda Città di Fiore.

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mini foto_per_pezzo_politicaLa Calabria affonda. Frana, brucia, si svuota, viene tagliata fuori da tutto: questo vedono con gli occhi i calabresi ogni giorno. Questo il contesto in cui si vive. Ma sembra che esista, a ben guardare, anche un’altra dimensione, una sorta di iperuranio dove però non risiedono le “idee” che secondo Platone sono condizione necessaria per l’esistenza delle cose terrene. Si parla di un “luogo” della politica, non intesa come stimolo e strumento di buon governo, ma più prosaicamente – e realisticamente – come mezzo per l’acquisizione di potere. La fotografia attuale della Calabria è allarmante: disoccupazione sempre in aumento; emigrazione giovanile tornata ai livelli di 40 anni fa; un isolamento deliberatamente attuato dalle classi dominanti nazionali, che negli ultimi anni hanno sempre sacrificato il Meridione, e la Calabria in particolare, sull’altare del nordismo più sfacciato; un dissesto idrogeologico che fa davvero paura; delle infrastrutture, a partire dall’A3, da terzo mondo. Per non parlare della ‘ndrangheta, del malaffare, delle tante “zone grigie” su cui ancora si deve far luce e che opprimono tutto, qui da noi. Fino al soffocamento.
La Calabria è un’unica, impressionante emergenza riproposta nel quotidiano, ma questa condizione non è sicuramente la cosa che assilla di più i pensieri di chi ci governa e di chi dovrebbe rappresentarci nelle istituzioni. Perché la politica, non solo a queste latitudini, è fatta di altre cose, è occupata ad assolvere altre mansioni. E dunque a tenere banco in questi ambienti, di cui basta osservare il variopinto sottobosco, sono i movimenti e le strategie interne ai partiti, che sono lo strumento principe dell’accaparramento di posizioni di potere. E per capire quanto siano distanti, questi apparati, non solo dal popolo in generale, ma anche dai loro stessi elettori, è utile fare una panoramica sulla gerarchia di priorità individuabili nell’agenda dei principali partiti calabresi.

Il Pdl è diviso sulla questione dei doppi incarichi. La maggioranza sta ovviamente con Scopelliti, che è coordinatore del partito e anche presidente della Regione. La linea dettata da Angelino Alfano al Pdl però è chiara, e sono previste nelle circolari di partito precise incompatibilità, in cui si inquadra a pieno la posizione (incompatibile) del coordinatore-presidente. Ma Scopelliti adesso è troppo potente per schierarsi contro di lui, e dunque tra le tante anime del partito che lo sostengono c’è anche chi fa buon viso a cattivo gioco. Solo il deputato Nino Foti – che, particolare non da poco, ha strappato agli Scopelliti-boys la presidenza della Provincia di Reggio – si è apertamente mosso, da tempo, in chiave anti Scopelliti e non fa mancare occasione per ribadirlo. Ma c’è anche chi, come Pino Galati, scalpita dietro le quinte puntando decisamente alla leadership regionale del Pdl. Che tradotto significa un grosso potere sulla prossime candidature al Parlamento.

Stesso assillo, quest’ultimo, che agita i sonni di molti anche in casa del Pd. Lo spettacolo dell’epurazione, per mano commissariale, di Adamo e Bova – mentre Loiero, come suole fare, ha usato il partito come un taxi per essere trasferito, col suo cappottino verde, in luoghi per lui più agevoli – è stato perfino peggiore dell’aver consegnato proprio in queste mani la legislatura 2005/2010, con risultati che sono gli occhi di tutti. Eppure rimangono in sella gli intramontabili democratici calabresi. Quelli che votano con la maggioranza per proteggere le clientele della Fondazione Campanella – che non è solo questo, ci mancherebbe, ma è anche questo – o magari per salvaguardare i propri vergognosi privilegi. Poi ci sono quelli che forzano per prendersi il partito a suon di numeri, come il sempreverde Mario Oliverio, e quelli che tramano per garantirsi il posto al sole nel futuro prossimo. Quelli che proprio non riescono a fare autocritica, prima di parlare di sanità, sono molti, e altrettanti quelli che non hanno convenienza ad opporsi a “sistemi” ben oleati e protetti come quello riguardante il monopolio di Sorical sull’acqua calabrese. Un partito senza identità, dunque, fatto di soli generali, litigiosi e famelici fino al grottesco.

Poi ci sono gli embrioni di Terzo Polo, che in Calabria raggiungono vette irraggiungibili di ambiguità e incoerenza. Per una Angela Napoli (Fli) che rimane tutta d’un pezzo e, piaccia o meno, ha una linea politica ben chiara e diretta, c’è un Gino Trematerra (Udc) che non sa più da che parte girarsi per intavolare future alleanze. L’Udc calabrese è un fenomeno più antropologico che politico: a Catanzaro sta con Scopelliti, ma a Roma non sta con Berlusconi; in Calabria è anche nel Terzo Polo, in cui c’è anche Loiero, ma appoggia lo schieramento che ha sancito la fine del loierismo; a Vibo è contro Pd e Pdl – eppure, tra Comune e Provincia, ha flirtato e flirta con entrambi – ma attacca il tragicomico presidente della Provincia De Nisi sul dissesto finanziario, dimenticando che chi ha governato quell’ente per dieci anni (l’ex presidentissimo Ottavio Bruni) sta proprio sotto le insegne dello scudocrociato.

Sullo sfondo, per tutti, rimane una questione morale enorme, e per un Morelli (Pdl) – quello de “il compare del mio compare è tuo compare”, un uomo di chiesa… – che è stato arrestato e subito scaricato da tutti, c’è anche un Naccari Carlizzi (Pd) che va a cena, pare a scopo elettorale, proprio con lo stesso boss (Lampada) che ha inguaiato il suo rivale di partito. Questo appiattimento, questo livellamento trasversale verso il basso della politica calabrese, è alla base della creazione dell’iperuranio in cui vivono i Nostri, mentre tutti gli altri, questi sì maggioranza silenziosa, continuano a guardare con gli occhi la realtà, sperando che un giorno, qualcosa di quello che succede tutto intorno, non tocchi proprio noi. Allora capiremmo, ma saremo rimasti soli.

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