Mercoledì, 25 Ottobre 2017 08:46

Omicidio Lacaria, Zangari sarà processato con il rito abbreviato

Scritto da Redazione
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Giuseppe Zangari, accusato dell’omicidio del commercialista Bruno Lacaria, sarà processato con il rito abbreviato a partire dal prossimo 18 gennaio.

Per il reo confesso il gup di Vibo ha infatti accolto la richiesta di rito abbreviato del legale, l'avvocato Vincenzo Galeota. Il procedimento porterà dunque, in caso di condanna, allo sconto di un terzo della pena. Il gup Gabriella Lupoli ha anche ammesso come parte civile nel processo i familiari della vittima.

I FATTI 

Di Bruno Lacaria, 52 anni, si persero le tracce la mattina dell’8 febbraio scorso. Dopo essere uscito di casa, poco prima delle 7,30, per recarsi sul posto di lavoro presso il suo studio di Chiaravalle, il commercialista avrebbe incontrato il suo amico e compare d'anello Giuseppe Zangari, 47enne con il quale avrebbe fatto un giro in auto. Lo stesso Zangari, il giorno seguente alla scomparsa di Lacaria, ha raccontato ai carabinieri di essere stato costretto da due uomini armati e a volto coperto a bere del pesticida. Trasportato all'ospedale di Locri dopo le prime cure ricevute al Pronto soccorso di Serra San Bruno, pian piano le sue condizioni sono migliorate. Quest’ultimo fatto, però, secondo gli inquirenti sarebbe stato frutto di «una messa in scena» operata dallo stesso Zangari «nel tentativo di allontanare i sospetti».

La vicenda relativa alla scomparsa del professionista di Spadola si concluse nel peggiore dei modi il 27 febbraio con il ritrovamento del corpo di Lacaria in località “Lacina”. A consentire il ritrovamento del corpo del commercialista è stato proprio Zangari il quale si presentò alla caserma dei carabinieri di Serra San Bruno e – nell’ambito di un approfondito interrogatorio reso spontaneamente anche alla presenza del pm della Procura di Vibo, Filomena Aliberti – ha indicato il punto esatto in cui si era liberato del cadavere di Lacaria, un dirupo sito in località “Scaglione” nel cuore della “Lacina”, estesa zona boscata tra le province di Vibo Valentia e Catanzaro, a cavallo tra i territori dei comuni di Brognaturo e Cardinale.

Nel luogo in cui fu ritrovato il cadavere, stando alla descrizione dello stesso Zangari, ci sarebbe stata una lite tra i due al culmine della quale il reo confesso avrebbe colpito e ucciso l'amico con un bastone.

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