Secondo quanto riportato dal Quotidiano del Sud in edicola oggi, oltre ai due massimi rappresentanti di palazzo ex Enel, il conto è stato presentato ad altre cinque persone: si tratta, nello specifico, di Francesco Giuseppe Teti (ingegnere progettista dell’opera), Leoluca Greco (geometra assistente di cantiere e direttore dei lavori), Maria Giovanna Conocchiella (tecnico incaricato dei progetti), Gianfranco Comito (ingegnere progettista dell’opera) e Marcello De Vita (responsabile del procedimento).

Per Carmine Armellino, Rachelina Bruno e l'ex presidente della Provincia, Vincenzo Romeo, è stata invece chiesta l'archiviazione. Il tutto risale al lontano 2010 quando, un'indagine avviata dagli uomini della Guardia di Finanza, avrebbe accertato la mancanza di cautele ed attenzione nella realizzazione dell'opera.

In sostanza, cioè, non sarebbero state messe in campo tutte le misure idonee ad evitare lo sperpero di danaro pubblico in un'opera che avrebbe dovuto rappresentare il fiore all'occhiello del Vibonese.