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Mercoledì, 28 Novembre 2012 17:39

Acquaraggia e Acquaforte

Scritto da Redazione
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mini manifestazione_alaco_20_ottobre_2012Riceviamo e pubblichiamo:

Bravi, ragazzi. Continuate così. Vi ho visto all’opera il 20 ottobre alla Lacina. Ho ascoltato le vostre parole con attenzione.

Non è stata una semplice manifestazione di protesta. C’era molta concretezza: capire che cosa è successo veramente, qual è la situazione e cercare la soluzione giusta.

Nel mio breve intervento volevo dire proprio questo: essere concreti. Il problema dell’acqua è planetario. Viene al secondo posto dopo quello dell’aria. Senza l’aria e senza l’acqua si muore. Poi viene tutto il resto. Le prossime guerre saranno per l’acqua, non più per il petrolio. Del petrolio si può fare a meno, dell’acqua no. E’ questo che scatena gli appetiti degli speculatori.

Sul nostro pianeta è in atto un processo di desertificazione spaventoso. Persone che devono fare chilometri, ogni giorno, per prendere un po’ d’acqua.

La Calabria e, soprattutto, l’altipiano delle Serre, sono in una condizione naturale benedetta da Dio. Siamo dei privilegiati. E’ una bestemmia ed un’offesa all’Umanità non solo non rendersi conto di questo tesoro, ma, addirittura, sperperarlo e depreziarlo come una mercanzìa senza valore.

E’ molto probabile, io ne sono convinto, che, nei prossimi anni, la Calabria, anche per questa condizione di privilegio naturale, sarà meta di una grande migrazione proveniente da tutto il bacino del Mediterraneo, in particolare dal Medioriente e dal Nord-Africa.

Dobbiamo entrare in quest’ottica: quattro/sei milioni di abitanti invece di due.

Vuol dire ripopolare non solo le città ed i paesi, ma anche i borghi, le campagne e le montagne.

Una grande responsabilità, un compito vitale per tutti noi. Dobbiamo pensarci adesso.

Si apre una prospettiva nuova. Tutto può assumere un nuovo significato. I piccoli interessi locali, le beghe e le meschinità, di fronte a questa prospettiva, appaiono azioni misere e miserabili gli autori.

Saranno sconfitti se prevarrà un modo nuovo di amministrare questo Bene. Potrà succedere solo se questo Bene sarà inteso come Bene di tutti.

C’è molto lavoro da fare concretamente. Non siete soli, ragazzi. C’è un sacco di gente disposta a dare una mano. Esperienze, professionalità libere, non assoldate, disponibili a rimboccarsi le maniche.

Occorre studiare, conoscere, approfondire. Occorre essere in grado di progettare alternative possibili.

L’ACQUARAGGIA deve trasformarsi in ACQUAFORTE per incidere e lasciare segni utili.

Salvatore Regio

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