Sabato, 31 Gennaio 2015 11:59

Assunzioni a poche ore dal voto. Le ‘anomalie’ della campagna elettorale di Nazzareno Salerno

Scritto da Redazione
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Pietro Bellantoni la definisce, in un articolo edito pochi minuti fa sul portale web del Corriere della Calabria, una vera e propria «anomalia». Le ombre, rispetto alle quali il governatore Mario Oliverio ha già deciso di avere maggiore chiarezza, fanno riferimento al caso delle assunzioni effettuate in “zona Cesarini” da parte dell’ente in house della Regione, Calabria Etica, una sorte di appendice del Dipartimento 10 Lavoro, guidato nella scorsa legislatura dall’ex assessore Nazzareno Salerno, e che proprio nei giorni dell’ultima campagna elettorale – quella che gli ha permesso di trovare la seconda elezione consecutiva nella massima assise regionale – sfoggiò un’asse di ferro con Pasqualino Ruberto da Lamezia Terme, presidente della stessa fondazione. La «coincidenza» - secondo Bellantoni – sta tutta nel fatto che Salerno, rieletto nel maxi “Collegio Centro” Catanzaro-Vibo-Crotone, nelle fila di Forza Italia, ha registrato un curioso exploit non tanto nel Vibonese – provincia di origine – ma piuttosto nel Catanzerese ed, in particolare, proprio a Lamezia Terme, dove è stato votato da ben 2.420 elettori. Inoltre, «dei 251 contratti siglati a novembre, circa 175 sono stati firmati da lavoratori residenti in una delle tre province del collegio disegnato dalla nuova legge elettorale. Di più: tra i 97 dipendenti che hanno iniziato il loro lavoro tra il 20 e il 21 novembre (a due giorni dal voto ndr), ben 86 hanno il proprio domicilio all'interno dei confini del Collegio Centro. A loro Calabria Etica ha assicurato retribuzioni pari a 1 milione e 718mila euro, sui quasi due milioni investiti nei giorni precedenti il voto regionale».

Insomma, Ruberto – che adesso aspira alla carica di sindaco di Lamezia – a poche ore dal voto avrebbe autorizzato “l’infornata” di sempre nuovi dipendenti in Calabria Etica, in un mese – quello dello scorso novembre (si voto poi il 23) – in cui, in totale, furono messi a contratto ben 251 persone. Una vera e propria “campagna di assunzioni” per un costo che sfiora l’importo vertiginoso dei 4milioni di euro.

«I neo dipendenti di Calabria Etica – si legge ancora sul Corriere della Calabria – hanno rapporti di lavoro molto diversificati tra loro, sia per quanto riguarda la durata sia per la retribuzione. La maggior parte dei "collaboratori a progetto" ottiene un contratto di un anno, fino al 21 novembre 2015, per una “spesa” di 18.600 euro a testa, o anche fino all'ottobre successivo (14.800). Ma in ballo ci sono cifre anche più grosse. Altri 39 precari iniziano a fornire le loro prestazioni lavorative a partire dal 18 novembre. Un gran numero di loro viene "scritturato" per 13 mesi (fino al dicembre 2015), ognuno con compenso che raggiunge i 30.102 euro. Alcuni devono invece accontentarsi di contratti di otto mesi (in scadenza a luglio 2015), con Calabria etica impegnata a garantire a ogni co.co.pro. una cifra che oscilla dai 19mila ai 16mila euro. Ma non tutti i dipendenti sono uguali, né per qualifiche né per mansioni che sono chiamati a svolgere. E così negli archivi di Calabria etica vengono depositati altri 100 contratti, con una durata e un costo standard: dal 15 novembre 2014 al 15 maggio 2015, 7.150 euro per ogni lavoratore. Spesa complessiva: 715mila euro. Per 4 collaboratori la durata è la stessa, ma cambia il compenso: 9.530 euro, cioè altri 38.120 euro da aggiungere alla somma finale. Tre precari sono più sfortunati: due ottengono un misero contratto "mensile" – dal 10 novembre al 31 dicembre (stipendi da 1.785 e 945 euro) –, l'ultimo lavora dall'inizio del mese fino alla fine dell'anno e porta a casa solo 840 euro».

Un piano occupazionale che, in definitiva, va a partorire un gioco in cui presagire degli scopi prettamente elettorali, risulta quasi spontaneo. Ma tra un anno le centinaia di lavoratori si ritroveranno a dover sperare in una nuova proroga, in un altro contratto a tempo, con il forte rischio di non poterlo ottenere: nel 2015 non si tornerà al voto per altre elezioni regionali. «In gioco, quindi, c'è il destino di un esercito di precari – scrive ancora Bellantoni – la maggior parte di loro laureati, tenuti continuamente sotto scacco dalla politica. Che ha aperto al massimo i rubinetti dei fondi regionali proprio in occasione del rinnovo dell'assemblea calabrese».

Da qui l’intenzione di Mario Oliverio, esplicitata nelle scorse settimane, di nominare una Commissione di inchiesta atta a verificare le attività compiute in Calabria Etica nei giorni della passata campagna elettorale. Faranno parte dell’organismo il dirigente generale del Dipartimento Controlli, Luigi Bulotta, e altri dg quali Vincenzo Caserta e Filippo Di Cello. Nel mirino di Oliverio è finita, dunque, proprio la “gestione allegra” degli enti in house della Regione, tra cui appunto Calabria Etica.

 

 

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