Lunedì, 25 Maggio 2015 14:36

Serra, dalla seduta ‘illegittima’ alle urla in Municipio. Il caso finisce sul tavolo del Prefetto

Scritto da Salvatore Albanese
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Non è stato affatto semplice il fine settimana dell’amministrazione comunale di Serra San Bruno. Già giovedì scorso il Vizzarro.it aveva dato notizia del caso inerente alla seduta di Consiglio convocata – a parere della minoranza e dell’ex assessore Carmine Franzè – da un presidente del Consiglio comunale, Giuseppe De Raffele, ritenuto non legittimato alla funzione.

Secondo l’opposizione l’elezione di De Raffele, avvenuta nella seduta del 6 maggio, sarebbe stata iscritta nella delibera firmata dal sindaco Bruno Rosi e dal segretario Giuseppe Lombardi Satriani, in maniera del tutto non attinente alla veridicità dei fatti, tanto che alcuni consiglieri (Raffaele Lo Iacono e lo stesso Carmine Franzè) erano stati indicati tra i presenti pur avendo invece disertato la seduta; mentre, di contro, alcuni dei presenti (il consigliere del Pd Rosanna Federico e l’assessore Cosimo Polito) erano stati indicati come assenti, pur essendo presenti. Al pasticcio inerente all’elenco dei partecipanti al consesso, si era aggiunto anche quello molto più grossolano riguardante la votazione per l’immediata esecutività dell’elezione di De Raffele, che nel verbale viene riportata con esito all’unanimità e non, piuttosto, con soli otto voti favorevoli su nove (la Federico si era astenuta). Un pastrocchio aggravato dal fatto che nell’ultima seduta consiliare, quella di giovedì 21 maggio, l’assise ha poi addirittura letto ed approvato il verbale dell’adunata precedente senza evidentemente confrontarla con la delibera pubblicata sull’Albo pretorio dell’ente.

La minoranza, alla quale per l’occasione si era unito il “dissidente” Franzè, aveva dunque sollevato tutti i dubbi inerenti anche alla conseguente approvazione del Rendiconto di bilancio, arrivata quindi in una seduta convocata dal “presidente illegittimo” De Raffele e da ritenere allora priva di alcuna efficacia. Come se non bastasse il caso ha conosciuto un seguito ben più animato durante la mattinata di venerdì scorso, quando, nelle stanze del Municipio, si è reso necessario addirittura l’intervento della Polizia, allertata per un acceso battibecco tra il primo cittadino Bruno Rosi ed una funzionaria comunale. La stessa sarebbe stata accusata di essere la responsabile unica dei fatti, in quanto materialmente colpevole della trascrizione errata del verbale, ciò nonostante la funzione non rientrasse affatto nelle sue competenze e, soprattutto, l’obbligo giuridico del controllo, prima dell’applicazione della firma, spettasse in realtà al sindaco Rosi e al segretario Lombardi Satriani. Alla fine, però, ogni responsabilità è ricaduta sulla funzionaria, esortata a redigere e sottoscrivere un documento di “scuse” in cui, sull’Albo pretorio dell’ente, si da notizia dei meri “errori di trascrizione” e se ne fa rettifica.

Ma nulla è arrivato invece rispetto alla rilevanza giuridica dei documenti pubblicati erroneamente. Tanto che ad oggi è stata omessa la ripubblicazione delle delibere corrette. Infatti, prendendo visione dei verbali della seduta “incriminata” ancora oggi alcuni degli assenti risultano presenti e, per di più, favorevoli all’elezione del presidente del Consiglio comunale De Raffaele. Della questione, il consigliere d’opposizione Raffaele Lo Iacono, ha deciso di interessare direttamente il Prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno.

Lo Iacono, oltre alla vicenda del Consiglio convocato in maniera illegittima, ha informato il prefetto tramite – l’invio di una mail certificata – anche dei vulnus inerenti specificatamente alla procedura per il riaccertamento straordinario dei residui al primo gennaio 2015. Come è noto, l’articolo 3 del Decreto legislativo 118 del 2011, prevede che i Comuni con delibera di giunta – previo parere dell’organo di revisione economico-finanziario –, provvedano contestualmente all’approvazione del Rendiconto 2014 (cosa avvenuta giovedì scorso) e, appunto, al riaccertamento straordinario dei residui passivi ed attivi al primo gennaio 2015, laddove per “contestualmente” si intende nell’arco della stessa giornata, immediatamente dopo la delibera del Consiglio. Lo Iacono, piuttosto, – scrive al prefetto Bruno – recatosi negli uffici comunali «nella mattina di venerdì 22 maggio, giorno successivo all’approvazione del Rendiconto, per chiedere «una copia o la bozza o la semplice visione della delibera del parere del revisore dei conti», si sarebbe sentito rispondere che l’atto «non era ancora pronto per la pubblicazione e che non era possibile avere una copia o semplicemente visionare la relazione del revisore».

Anche per questo particolare, non di poco conto, Lo Iacono si è quindi appellato al Prefetto, richiedendone l’intervento, ed attendendo ancora oggi la pubblicazione della delibera di giunta del riaccertamento straordinario dei residui. La speranza, in definitiva, è che l’amministrazione comunale non finisca per perdere l’importante opportunità – ritenuta una tantum e non frazionabile – di mettere mano ai residui attivi e passivi che hanno raggiunto ormai cifre record (i primi superano i 15milioni di euro), reimputandoli, al netto di quelli divenuti ormai non esigibili, in altri capitoli di bilancio.

 

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