Durante il consiglio comunale il dibattito è stato da subito accesso dalla minoranza che, come gruppo, ha puntualizzato il ritardo nell’approvazione del regolamento, che a suo dire avrebbe già dovuto ottenere il disco verde nella seduta precedente. Ad animare ulteriormente la seduta, la scelta dell’amministrazione rispetto a un nuovo servizio di trasporto scolastico, punto di riferimento per gli scolari dell’istituto della scuola primaria e media e per gli studenti delle scuole superiori, che da Spadola ogni mattina sono diretti verso il comune di Serra San Bruno. In sostanza, il mezzo di trasporto in dotazione al Comune verrebbe utilizzato per i ragazzini della scuola primaria, mentre sarebbe esternalizzato il servizio di trasporto offerto per gli studenti delle superiori che ogni giorno devono raggiungere Serra e per quelli che da Serra devono invece raggiungere l’istituto Comprensivo di Spadola. Nel secondo caso la gestione spetterebbe a una società terza, grazie a una manifestazione di interesse stipulata col Comune. Una decisione che la minoranza, guidata dal consigliere Giuseppe Parise, non avrebbe condiviso perché «questo tipo di servizio dovrebbe essere di competenza regionale e quindi assorbito dal servizio pubblico esistente».

Dal canto suo il sindaco Cosimo Damiano Piromalli ha motivato invece la decisione a causa proprio della «carenza dei servizi pubblici esistenti. Il servizio di trasporto esterno, garantirebbe ai nostri ragazzi che studiano alle Superiori di raggiungere facilmente Serra San Bruno e, durante il percorso di ritorno verso Spadola invece, darebbe la possibilità anche agli studenti di Serra che frequentano la nostra scuola media di poter usufruire del servizio. Questo punto per noi è molto importante, anche perché abbiamo sempre di più bisogno di garantire nuovi alunni alla scuola media di Spadola, per evitare che l’istituto venga chiuso. Pertanto la nostra – ha concluso il primo cittadino – è una iniziativa che mira al miglioramento del servizio, senza gravare sulle casse comunali, anche perché lo stesso verrà in parte coperto dal pagamento di una quota mensile versata dagli iscritti. Un’azione ponderata per venire incontro alle esigenze delle famiglie e della scuola».