«In qualità di capogruppo del movimento “Protesta per l’abbandono assoluto delle Serre”, voglio ribadire la nostra più totale distanza nei confronti della politica in generale».

Lo afferma in una nota Daniele Ciccarello, il quale precisa che il movimento «lotta per la sopravvivenza del territorio, senza alcuna ambizione politica. In particolare - prosegue Ciccarello - parliamo dei paesi più isolati e distaccati da ogni realtà, tra cui Fabrizia, Mongiana, Nardodipace e le sue frazioni. Forse parlare di sopravvivenza è già troppo tardi, perché il nostro comprensorio, i nostri paesi sono già morti. I giovani non hanno alcuna speranza, alcuna via d’uscita». Il rappresentante del sodalizio, poi, fa riferimento al comune di Fabrizia che, «in linea d’aria, dista dal mare 21 chilometri. Si tratta dell’unico paese delle Serre ad avere una vista sul mar Ionio, peccato che per arrivarci ci si impiega più o meno un’ora, con la probabilità di non arrivarci affatto, viste le condizioni in cui versano le strade. La storia narra che, un tempo, Fabrizia e Mongiana erano paesi di cui le maestranze erano famose e richieste in tutta la regione e il lavoro non era difficile trovarlo. Nella storia del territorio delle Serre calabre notevole interesse svolge l’area interna che comprende svariati comuni tutti a ridosso della catena montuosa del "Pecoraro": Fabrizia, Mongiana, Nardodipace e una miriade di contrade ad essi adiacenti. Il legame storico tra gli abitati deriva dall’esistenza in queste località delle "Regie Ferriere". Tutto ebbe inizio nella prima metà del XVI secolo con la realizzazione nell’allora territorio di Fabrizia, prima della ferriera di "Trenta Tarì" e "Campoli", poi di quella di "Cima" (l’attuale Mongiana), nel XVIII secolo. Nel territorio di Fabrizia, in passato erano attivi numerosi centri che svolgevano svariate attività economiche di notevole importanza, legati all’agricoltura, alla pastorizia e, in particolare, alla siderurgia. Ma torniamo adesso nel presente: l’attuale stato delle cose è paragonabile a una catastrofe, non esistono strade, ma qualora le strade fossero nelle migliori condizioni, il problema rimarrebbe comunque. Dobbiamo pensare a nuove vie di comunicazione, pensare alla realizzazione di una vera Trasversale delle Serre che parti dal versante jonico, attraversi l’aerea di Fabrizia e si colleghi all’attuale Trasversale delle Serre. Allora sì che parleremo di sviluppo e creazione di economia. Questo è quello che chiediamo al presidente della Regione Calabria che sarà presto in visita nei nostri territori, forse perché a ridosso delle elezioni regionali, chissà, ma vogliamo comunque ascoltare cosa avrà da dirci, se verrà per discutere di opere e progetti del genere bene, altrimenti che rimanga nei palazzi dove è rimasto per 5 anni; lo chiediamo al ministro Toninelli, che reputiamo uno dei migliori della storia italiana; lo chiediamo a tutti i sindaci dei comuni del comprensorio e chiediamo inoltre a chi ha paura di intraprendere questo percorso di crescita di farsi da parte, perché non vogliamo pesi sulle spalle, ma politici che facciano quello per cui sono stati eletti. Noi siamo pronti alla battaglia, ma a quella vera. Di fatti, non parole. Siamo aperti al dialogo, ma non accettiamo le prese in giro».

Ciccarello si rivolge infine alla cittadinanza: «A breve ci saranno le elezioni regionali, quindi tutto quello che verrà promesso sarà l’ennesima falsa. Per questo chiediamo un impegno serio fatto non di promesse da marinaio ma di firme e atti concreti. Ogni politico si assuma la responsabilità è si batta per il miracolo, perché non ci resta che sperare in questo, un miracolo per resuscitare le zone interne delle Serre».