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«Fabrizia rischia di morire se non ci si attiverà seriamente per farla uscire dall’isolamento in cui è stata relegata». Ne è convinto il presidente del Comitato “Indignati speciali” Domenico Demasi, il quale ha inoltrato un esposto indirizzato al prefetto e al questore di Vibo, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al presidente della Regione Calabria, al presidente della Provincia di Vibo, al presidente della Provincia di Reggio, al commissario del Parco delle Serre, alla Procura di Vibo e ai sindaci di Fabrizia, Mongiana e Nardodipace.
All’interno, Demasi fa riferimento allo stato di «isolamento totale» in cui si è costretti a vivere e, anche per questo motivo, chiede «agli organi in indirizzo, per quanto di rispettiva competenza, di voler adottare ogni provvedimento utile all’immediato e integrale ripristino di tutte le strade di collegamento esistenti da e per Fabrizia e di voler avviare ogni processo funzionale alla progettazione e realizzazione di nuove, moderne ed efficienti infrastrutture stradali a scorrimento veloce, idonee a ridurre le distanze, sia tra le splendide e lussureggianti montagne delle Serre con il vicino Mar Jonio della Locride e, quindi, con la nuova Strada Statale 106 Jonica, sia con l’”eterna” realizzanda Trasversale delle Serre, che consentirebbe agli abitanti di Fabrizia, Mongiana e Nardodipace, l’agevole raggiungimento dei capoluoghi di provincia e di regione, oltre che dell’Autostrada A2». Alla Procura di Vibo, invece, Demasi chiede di «voler sensibilizzare un’efficace azione delle forze dell’ordine operanti sul territorio, al fine di prevenire il verificarsi di non “peregrine” ipotesi di reato nell’ambito della circolazione veicolare sulla disastrata rete stradale di Fabrizia e dintorni (si pensi agli eventuali danneggiamenti e/o lesioni personali, anche gravi, se non decessi, che potrebbero derivare da probabilissimi incidenti causati dalle enormi buche, ovvero che potrebbero accadere nell’effettuare manovre audaci per tentare di evitare le buche stesse)». Allo stesso tempo, «che i responsabili vengano perseguiti a norma di legge», dichiarandosi sin d’ora, il Comitato “Indignati Speciali”, «soggetto leso», con la conseguente sua costituzione di parte civile negli eventuali instaurandi processi penali.
Diverse sono, inoltre, le problematiche denunciate da Demasi, come quelle relative all’emigrazione di massa, alla chiusura delle attività commerciali, al mancato arrivo di turisti ed emigrati, alla sofferenza delle industrie boschive e di imbottigliamento di acque presenti sul territorio e all’assenza dei più fondamentali diritti alla salute e all’istruzione. Con riferimento a quest’ultimo punto, in particolare, Demasi fa sapere che «l’istituto Comprensivo è a rischio soppressione a casua del drastico calo della popolazione scolastica».
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