mini barbieri-filippinaSi parla, tra le ipotesi, di una presunta diagnosi tardiva. Fatto sta che Filippina Barbieri (foto), 58 anni, vedova, è deceduta all'alba di ieri. Ha avuto un’emorragia interna, e in relazione ad un eventuale ritardo nella diagnosi - o ad altre circostanze che possano essere alla base della vicenda - potrebbe profilarsi un nuovo caso di malasanità. Sull’episodio, infatti, è stata avviata un’inchiesta da parte della polizia e coordinata dal pm di turno, Vittorio Gallucci. Filippina Barbieri risiedeva con il figlio ventenne, Francesco Grande, a Mezzocasale, frazione di San Gregorio D’Ippona. E’ morta poco prima di essere sottoposta ad intervento chirurgico per tentare di arrestare l’imponente perdita di sangue, una volta risultate inutili due trasfusioni. L’indagine è partita dopo che ieri mattina Francesco Grande ha presentato denuncia presso la Questura di Vibo. La polizia, quindi, ha subito posto sotto sequestro la cartella clinica e ogni altra idonea documentazione sanitaria. Il figlio della donna, senza accusare pregiudizialmente nessuno, ha invocato quasi con serenità che venga fatta chiarezza. Di seguito le dichiarazioni rilasciate dal giovane al Quotidiano della Calabria. «Chiedo – ha insistito il ragazzo - chiarezza a chi di competenza e se ci sono responsabilità di accertarle e di avere risposte precise sulle cause che hanno provocato la morte di mia madre. Vorrei conoscere se è stato fatto tutto il possibile per salvarla e come mai non è stata fatta prima la tac, che ha rivelato la emorragia quando già era in fase avanzata». Il giovane ha nominato come difensore di fiducia l’avvocato Maria Grazia Pianura, che ha subito contattato come eventuale consulente di parte il medico legale catanzarese Massimiliano Cardamona. «Penso che il magistrato – ha dichiarato il legale – farà effettuare l’autopsia e presto dovremmo essere convocati per l’affidamento dell’incarico». Francesco Grande ha spiegato al Quotidiano che da tre anni la mamma soffriva di pancreatite, ma quando aveva delle crisi bastava che facesse le cure e i valori rientravano nella norma. «Preciso – ha detto – che mia madre era stata ricoverata nel reparto medicina dell’ospedale di Vibo dal 27 dicembre sino al 3 gennaio scorso quando è stata dimessa con una terapia da effettuare a casa. Ieri sera (sabato) ha avvertito dei dolori all’addome e alla schiena. Telefoniamo al 118 e l’ambulanza arriva quasi subito, fatta precedere dal medico di guardia. Al pronto soccorso, anche se in codice verde, mia madre viene visitata subito perché non ci sono pazienti in attesa. Le vengono praticati antidolorifici. Dagli esami risulta che non si tratta di pancreatite. La lastre non rivelano nulla. E’ molto pallida e fredda. I dolori aumentano. Viene trasferita in chirurgia generale. Con un filo di voce mi chiede di aiutarla. La pressione è molto bassa. Arrivano tutti gli specialisti reperibili. Mia madre viene rianimata e la pressione risale. I medici se ne vanno ma la situazione permane grave. La dottoressa di turno del reparto di chirurgia decide per una tac che rivela la emorragia. Ritornano i medici e le vengono trasfuse due sacche di sangue. Ma non si riprende. Si decide per l’operazione e prima di entrare in sala operatoria dico a mia madre: ti aspetto qua.non l’ho più vista viva». 

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mini Relitto_Scoglio_Spiaggia_Ogliera_Pomonte_Isola_d_Elba_www.bellezzedellatoscana.it_004Continuano le ricerche in mare, da parte del Gruppo Subacqueo Palano, della grossa statua, raffigurante San Francesco di Paola, sparita oltre una settimana fa dal suo giaciglio in fondo al mare davanti alla citta di Paola. Il gruppo di ricerca, coordinato da Piero Greco, si è imbattuto nel relitto di un'antico bastimento, fin'ora completamente sconosciuto. “Abbiamo trovato - afferma Greco - il relitto di una grossa nave, del tutto sconosciuto. È lungo almeno 15 metri, e largo 4 o 5 metri e si trova a circa 23 metri di profondità. Il fasciame non risulta saldato, quindi è molto antico. Siamo stati chiamati dal comandante di un peschereccio che, con il suo ecoscandaglio, aveva notato una grossa anomalia al largo di Fuscaldo. Siamo subito andati sul posto, ci siamo immersi ed abbiamo trovato l'antica nave che potrebbe risalire al 1800”. Verifiche ulteriori sul relitto e le ricerche della statua del Santo riprenderanno Appena le condizioni del mare lo permetteranno.
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mini san_francesco_paola_subacqueo__2Una grossa statua raffigurante San Francesco di Paola è sparita dallo specchio d'acqua antistante la città che ha dato i natali al Santo. Il maestoso manufatto, una statua bronzea alta due metri e pesante più di due tonnellate, opera dell'artista Zappino, era stata sistemata a 23 metri di profondità dai sommozzatori del Gruppo Subacqueo Paolano nel novembre 2007, anno in cui ricorreva il cinquecentesimo centenario della morte del Santo, patrono dei calabresi e della gente di mare. Nella giornata di domenica 30 dicembre 2011, lo stesso gruppo di sommozzatori che l'aveva sistemata, notò l'assenza della boa che segnalava la presenza sottomarina della statua del Santo.

L'allarme è scattato immediatamente e, nonostante gli ormai 6 giorni di ricerche da parte degli stessi sub, ancora non si hanno notizie a riguardo. Il monumento sembra essere sparito nel nulla. L'ipotesi, oltre naturalmente a quella del furto, è che la statua possa essere rimasta incastrata nelle reti di qualche pescatore di frodo e quindi sdradicata e trascinata chissà dove. Ipotesi questa poco probabile vista la mole del manufatto. Gli esperti e gli investigatori tendono più verso l'ipotesi di furto e seguono 2  diverse piste. La prima porta in Campania, la regione più vicina dov'è possibile trovare un'imbarcazione capace di prelevare dal fondo la grossa statua, mentre la seconda fa riferimento alle dichiarazioni di una testimone che avrebbe visto un camion con a bordo una statua di San Francesco dirigersi verso San Lucido. Sempre secondo alcune voci, nei giorni 28 e 29 dicembre scorso, un grosso peschereccio blu, dalle dimensioni sufficienti per poter sollevare la Statua, è stato avvistato navigare vicino al luogo dov'era la statua.

Inanto nei giorni scorsi si sono susseguiti diversi appelli, anche su facebook, da parte di vari gruppi e associazioni del luogo che rivorrebbero indietro la statua del Santo Patrono.

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mini studentiGiorno 22 Dicembre, presso l’Aula Magna dell' Istituto Superiore “Luigi Einaudi” di Serra San Bruno, noi ragazzi del V B e del IV B IGEA abbiamo portato in scena una commedia sull’Unità d’Italia. Nessuno di noi ha partecipato con lo scopo di mettersi in mostra, ma si è voluto soltanto mettere in risalto, attraverso un confronto tra due gruppi di scolaresche diverse (uno serrese e uno napoletano), quanto in questi anni i cittadini italiani hanno generato, e cioè un federalismo sociale ancor prima di un federalismo politico, programmato e applicato dalle istanze politiche.

Quindi grazie alla partecipazione assidua di noi ragazzi e in particolare ai miei compagni  che hanno saputo calarsi nel personaggio di Garibaldi e di Anita, si sono portati alla luce i sani concetti di costituzionalità e fratellanza che sono stati la base, nel 1861, per la formazione della nostra Nazione. Io stessa ho avuto l'onore di ricoprire il ruolo della “Signora Italia”, un ruolo non di poca importanza, e recitare questa preghiera: “Affinché ognuno di noi sia più cosciente del suo nome e della sua storia; affinché ognuno di noi sia degno di essere figlio dell'Italia nostra, di quell' Italia che deve essere fiera, ma non superba, forte, ma non violenta, come è stata sognata da San Francesco e cantata dal sommo poeta Dante Alighieri”.

All’inizio avevamo preso la cosa poco sul serio, ma poi ci siamo resi conto che pur essendo una commedia, il cui tema era molto toccante come anche l'obiettivo da aggiungere, c’era bisogno di tanto impegno e di tanta buona volontà e voglia di fare.

Anche se non siamo stati bravi attori di teatro, ci siamo proprio divertiti a portare avanti le prove, e poi, soprattutto, ci siamo messi alla prova noi stessi. 

Erminia Ariganello (V B, Ragioneria)

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mini carmelo-lo-biancoVIBO VALENTIA - Sono state condotte in carcere dagli uomini della Squadra Mobile di Vibo Valentia 8 delle 21 persone coinvolte nell'operazione "New Sunrise", che fece luce sulle attività criminali della cosca di 'ndrangheta dei Lo Bianco sul territorio della città capoluogo di provincia. Le condanne, per gli affiliati alla 'ndrina egemone su Vibo città, sono diventate definitive dopo il pronunciamento della Corte di Cassazione. Gli 8 arrestati sono: Carmelo Lo Bianco, 66 anni, condannato a 10 anni di reclusione; Francesco Barba, 49 anni, condannato a 5 e 8 mesi; Salvatore Carmelo D'Andrea, condannato a 4 anni e 8 mesi; Michele Lo Bianco, 63 anni, condannato a 4 anni e 8 mesi; Giuseppe Lo Bianco, 66 anni, a 4 anni e 8 mesi; Antonio Lo Bianco, 63 anni, a 4 anni e 8 mesi; Vincenzo Barba, 59 anni, a 7 anni e 4 mesi; Francesco Bognanni, 38 anni, a 4 anni e 8 mesi. Per quasi tutti gli arrestati si tratta di pene residue da scontare rispetto alle condanne confermate dalla Cassazione, per cui molti di loro già alla fine del 2012 potrebbero tornare in libertà.

L'inchiesta "New Sunrise" fu condotta nel 2007 dalla Dda di Catanzaro e dai poliziotti della Mobile vibonese guidata all'epoca dal dirigente Maurizio Lento. L'operazione accese i riflettori sulle attività della cosca e sul ruolo di vertice della stessa svolto da Carmelo Lo Bianco (foto). "La cosca - scrive la Mobile - avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della conseguente condizione di assoggettamento e di omertà dei cittadini, era stabilmente dedita al controllo ed allo sfruttamento delle risorse economiche della zona, al compimento di delitti contro il patrimonio (prevalentemente estorsione e usura) e contro la persona, reati compiuti al fine di mantenere incontrastata l'aggregazione della cosca". 

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mini Pesce-GiuseppinaSua moglie lo aveva lasciato, e lui, il figlio del boss, tentò di sequestrarla recandosi a casa della ragazza con altre tre persone, armati di kalashnikov, pistola e fucile. Ma la ragazza si salvò pewrchè si era rifugiata altrove. L'episodio sarebbe avvenuto nel 2006, e il protagonista, in negativo, sarebbe Francesco Pesce, figlio di Salvatore, ritenuto il boss dell'omonima cosca di Rosarno. Il racconto del tentato sequestro emerge dai verbali della nuove dichiarazioni della pentita Giuseppina Pesce (foto), sorella proprio di Francesco, depositati dal pm Alessandra Cerreti nel processo alla cosca Pesce in corso a Palmi. Sulla base delle nuove affermazioni della pentita sono state formulate agli imputati nuovi capi di imputazione. Giuseppina Pesce, infatti, ha parlato anche di una rapina compiuta dalla cosca capeggiata dal padre Salvatore in una gioielleria di Rosarno nel febbraio del 2005. Il pm Cerreti ha contestato nuove accuse anche ad un altro imputato del processo, Domenico Varra', impiegato del Comune di Rosarno. Secondo il pm, tra l'altro, Varra' avrebbe fornito ai Pesce moduli prestampati del Comune di Rosarno che sarebbero stati falsificati per certificare rapporti di parentela inesistenti per consentire l'autorizzazione ai colloqui in carcere.

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Giovedì, 15 Dicembre 2011 11:39

Faida del Soveratese, 18 fermi

Soverato18 provvedimenti di fermo emessi dalla Dda di Catanzaro, di cui 14 eseguiti stamattina dai carabinieri del Comando provinciale del capoluogo e della Compagnia di Soverato. L'operazione di stamane punta a fare luce sulla faida che ha interessato una vasta area compresa tra le province di Catanzaro, Reggio Calabria e Vibo Valentia. I fermati farebbero parte, secondo gli inquirenti, delle presunte cosche Sia-Procopio-Tripodi che sarebbero attive sul territorio di Soverato, Davoli, San Sostene, Montepaone e Montauro. L'accusa a vario titolo, per tutti i fermati, è di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, sequestro di persona, estorsione, rapina e ricettazione. Nel corso della stessa operazione gli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno sequestrato beni mobili ed immobili per un valore di 30 milioni di euro. Le persone fermate sono: Pietro Aversa (56 anni); Vincenzo Bertucci (28); Pasqualino Greco (50); Antonio Gullà (44); Michele Lentini (40); Giovanni Ativo (28); Giuseppe Pilieci (39); Angelo, Manuel, Fiorito e Francesco Procopio (25, 30, 58, 22); Giandomenico Ratta' (29), Mario Franco Sica (57) e Francesco Vitale (25).

 

 

 

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mini Lassessore_provinciale_Pasquale_FeraC’è già chi ha preannunciato esposti in Procura contro «alcuni dati palesemente gonfiati» che hanno consentito ad alcuni Comuni di mantenere l’autonomia dei loro istituti a discapito di altri. C’è poi chi è sul piede di guerra perché le sue richieste sono cadute nel vuoto. E’ il caso, per esempio, dei Comuni di Dasà, Pizzoni e Vazzano. Il primo, con una delibera di giunta, aveva chiesto di essere accorpato ad Acquaro. Nulla da fare, però. Il presidente Francesco De Nisi e il suo assessore all’Istruzione Pasquale Fera (foto) hanno deciso di accorpare Dasà con Dinami. Stessa cosa dicasi per Vazzano e Pizzoni, i cui esecutivi comunali avevano manifestato la volontà di essere accorpati a Soriano. Niente da fare anche per loro: la Provincia, ignorando le loro richieste, ha deciso di lasciarli con Gerocarne.

Insomma, stilata la bozza, il nuovo Piano di dimensionamento scolastico sta già facendo discutere e tanto altro ancora farà discutere, anche perché - come spesso accade in queste situazioni - sulla spinosa questione di stanno intrecciando campanilismi, localismi e anche tanti favoritismi. Al punto che il presidente della Provincia Francesco De Nisi, secondo quella prassi per la quale uno cerca di accontentare chiunque per poi scontentare tutti, adesso è costretto a fare i conti con alcuni malumori che iniziano a sollevare diversi esponenti della sua maggioranza. Al punto che, si mormora nei corridoi di Palazzo ex Enel, alcuni assessori provinciali - nello specifico due - potrebbero votare contro il Piano di dimensionamento che entro venerdì prossimo dovrebbe approdare in giunta. Altri problemi, per il presidente della Provincia e per il suo assessore Pasquale Fera, potrebbero arrivare in consiglio provinciale. L’intero gruppo dell’Udc voterà contro. La stessa cosa potrebbero fare altri strati dell’opposizione, perciò se si considera che i malumori all’intero della maggioranza serpeggiano, se si considera che proprio nei giorni scorsi in tredicesimo consigliere della maggioranza che sostiene De Nisi - ossia Francesco Filippis - ha preso ufficialmente le distanze dal presidente della Provincia, il rischio per quest’ultimo è quello di andare incontro ad una sonora bocciatura in consiglio provinciale. Forse proprio per questa ragione, o forse perché nonostante tutto Pasquale Fera ha mostrato una spiccata predisposizione al dialogo e al confronto il delegato all’Istruzione di Palazzo ex Enel, durante un recente incontro, ha manifestato la sua «disponibilità» a recepire «indicazioni e proposte». C’è tempo fino a martedì, fino a dopodomani dunque. Nelle prossime ore Fera incontrerà i rappresentanti dei Comuni di Arena, Dasà, Acquaro, Dinami, Zungri e Spilinga, allo scopo di risolvere assieme a loro alcune questioni. Riusciranno, assieme, a trovare una soluzione per rendere meno amaro un Piano che rischia di non andare giù a tanti? Beh, staremo a vedere. L’attesa, d’altronde, non è destinata a durare troppo.

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Domenica, 11 Dicembre 2011 15:59

Fabrizia, ecco la nuova Giunta

mini il_sindaco_di_Fabrizia_Antonio_MinnitiIl sindaco Totò Minniti varerà la seguente giunta comunale nel corso del prossimo e primo civico consesso di sabato 17, durante il quale presterà giuramento. Vicesindaco ed assessore AntonioCarè, assessore Francesco Fazio, presidente del consiglio comunale Domenico Suppa. La lista vincente “Ramoscello d’ ulivo per la rinascita” che ha espresso il sindaco Antonio Minniti (foto) ha totalizzato 758 voti con il 48,55 % dei consensi. Le singole preferenze sono cosi ripartite: Raffaele Annetta 19, Antonio Carè 190, Francesco Fazio 159, Pietro Mamone 106, Luca Rullo 45 e Domenico Suppa 97. La lista “Fabrizia nel cuore” ha avuto come candidato a sindaco Bruno Rullo e ha conseguito 282 voti per il 18,06 %; i candidati a consigliere comunale hanno conseguito le seguenti preferenze: Francesco Armaleo 41, Vincenzo Pompeo Carè 17, Bruno De Masi 46, Enzo Iacopetta 54 e Stefania Platì 53. La lista “Fabrizia cives” come candidato a sindaco ha avuto una donna, Maria Belsito totalizzando 10 voti pari allo 0,6 %, le singole preferenze sono cosi ripartite: Maria Marchese 0, Francesco Paolo Belsito 1, Lucia Mendicino 0, Maria Chiappetta 0, Anna Busceri Voci 0 e Patrizia Cavaliere 0. La lista “Insieme per Fabrizia” guidata dal candidato a sindaco Raffele Suppa è stata la seconda in ordine di voti con 511 consensi pari al 32,73 %; i candidati a consigliere hanno avuto le seguenti preferenze: Domenico Carmelo Daniele 64, Maurizio Gallace 46, Antonio Tassone 93, Vincenzo Costa 81, Bruno Ienco 31 e Rosa Maria Nesci 67. Il consiglio comunale risulta cosi composto: Antonio Minniti sindaco. Consiglieri comunali di maggioranza: Domenico Suppa, Pietro Mamone, Antonio Carè e Francesco Fazio. Consiglieri comunali di minoranza: Raffaele Suppa e Bruno Rullo.

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Sabato, 10 Dicembre 2011 19:58

Vibonese - Isola Liri, out Caridi e Amendola

mini VIBONESEVIBO VALENTIA – Vincere domani contro l’ Isola Liri consentirebbe alla squadra del duo Ferrante –Viola di riscattare la sconfitta di una settimana fa a Chieti e, soprattutto, di risalire nuovamente in classifica. Sfatare il tabù “Luigi Razza”, però, non sarà una passeggiata, anche perché gli ospiti – così come la Vibonese – stanno lottando per mantenere la categoria. Per quel che riguarda la situazione degli infortunati, un risentimento muscolare al flessore ha messo ko Alessandro Caridi.  Il capitano rossoblù non ce la fa e, pertanto, non è stato inserito nell’elenco dei convocati per la partita casalinga di domani. Fuori anche Amendola, non ancora al 100% dal punto di vista atletico.  Lo staff medico rossoblù diretto dal dottore Cino Bilotta ha dato il via libera: adesso spetterà al preparatore atletico rimetterlo in condizione e al passo con i compagni. Per l’occasione, lo staff tecnico vibonese ha convocato 20 calciatori. Portieri: De Filippis, Saraò;difensori: Cosentino, D’Agostino, Di Berardino, Oliva, Salvatori; centrocampisti: Benincasa, Borghetto, Corapi, Cosenza, Mazzetto, Mercuri, Petrucci, Vitale; attaccanti: Caraccio, De Francesco, Doukara, Puntoriere, Saturno.  Dopo la sconfitta di Chieti ci si aspetta una reazione da parte della Vibonese. "Non abbiamo altre alternative alla vittoria – ha commentato il tecnico Franco Viola – e da parte dei ragazzi mi aspetto una grande prestazione, sotto tutti i punti di vista. Proveniamo da due amari ko, frutto soprattutto dei nostri errori. Disattenzioni che ci sono costate care e per evitare le quali avevamo lavorato duramente. Ci siamo, pertanto, messi sotto e abbiamo proseguito e intensificato il nostro lavoro, per cui mi auguro che ci sia una maggiore attenzione".  Viola punta molto sull’orgoglio dei ragazzi: "In settimana ho visto una squadra carica al punto giusto. E’ doveroso attendersi un riscatto, perché fa male perdere gare nelle quali meritavamo decisamente di più. I calciatori della Vibonese hanno carattere. Lo hanno dimostrato in passato e sarà così anche domani contro l’Isola Liri, avversario che va tenuto in debita considerazione. D’altra parte è uno scontro diretto, ma noi vogliamo chiudere con un successo l’ultima esibizione del 2011 davanti al nostro pubblico". Il centravanti Mirko De Francesco, invece, dopo aver sottolineato l’importanza della gara di domani ha voluto fare alcune precisazioni: "Leggo e sento di voci di mercato che mi vorrebbero in partenza. In verità questa è una cosa che non mi appartiene. Sono venuto a Vibo perché ho sposato un progetto e da qui non mi muovo, anche perché resto convinto di poter dimostrare il mio valore e di poter dare il mio contributo per la salvezza della squadra".

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