mini reggio_lungomareCome abbondantemente annunciato, l’amministrazione comunale di Reggio Calabria è stata sciolta. Nel tardo pomeriggio di martedì, a Consiglio dei Ministri ancora in corso, la ‘novità’ è rimbalzata tempestiva da Roma allo Stretto, inondando il web, i giornali e le strade. Qualcuno ha incitato ai caroselli, come se si trattasse della promozione in A della Reggina. Altri semplicemente hanno provato vergogna.

Ma adesso che la sbornia è passata la cruda realtà dei fatti ci riporta al quotidiano. Ci racconta che Reggio è malata. Schiava di un sistema che la uccide lentamente e che lei stessa paradossalmente alimenta.

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mini arenaARENA – «Non vogliamo fare inutili dietrologie. Né vogliamo che questo Consiglio si trasformi in un tribunale dell’Inquisizione. Se ci sono stati e ci saranno responsabili saranno gli organi preposti a stabilirlo. Noi, la mia amministrazione intendo, abbiamo davanti soltanto due doveri: dal punto di vista politico, è opportuno fare chiarezza su una questione che avrà inevitabilmente pesanti ripercussioni. Dall’altro lato, dal punto di vista gestionale e quindi amministrativo, abbiamo l’obbligo di affrontare la situazione e la triste realtà. Realtà inoppugnabile: il lungo iter giudiziario si è concluso con una condanna pesante. Con la condanna al pagamento di oltre un miliardo di euro. 1.097.062 euro, per l’esattezza».

Nel corso di un affollato consiglio comunale, convocato in forma straordinaria e aperta, il sindaco Antonino Schinella ha inteso rendere edotta la cittadinanza in merito ad una questione che per lunghi anni ha tenuto con il fiato sospeso cittadini e amministratori di Arena: la vertenza Lorusso. Questione che ha avuto epilogo soltanto nei giorni scorsi con la decisione della Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dal Comune.  

«La storia parte da lontano e ha per oggetto i lavori di costruzione del Carcere mandamentale. I lavori - ha riferito il primo cittadino suffragando le sue tesi con carte e documenti alla mano - furono consegnati alla ditta nel febbraio dell’84. Dopo tre sospensioni nel breve arco temporale di un anno e mezzo, nell’estate dell’85 l’impresa subisce un attentato dinamitardo. E i lavori i fermano. Arrivano i solleciti, si susseguono due ordini di servizio, ma l’impresa riprende i lavori soltanto ad aprile del 1987. Ma sette mesi dopo si ferma di nuovo. Il motivo? Si è resa necessaria una perizia suppletiva e di variante, la cui redazione tra mancati recepimenti e pareri vari ha subito un iter abbastanza lungo. Si pensi, infatti, che soltanto nel 1994, sette anni dopo, la Giunta comunale ha approvato la perizia, dando così avvio ai lavori. Da questi ritardi, dunque, scaturisce il contenzioso. Per l’impresa la responsabilità sono attribuibili all’amministrazione appaltante e all’incapacità di quest’ultima di approvare una perizia. L’arbitrato ha successivamente accolto le richieste di Lorusso, condannando il Comune al pagamento di oltre un miliardo di euro. E dopo le decisioni della Corte di Appello e della Cassazione che hanno rigettato i ricorso presentati a suo tempo dal Comune, l’iter processuale si è concluso con una condanna. E adesso la situazione non è delle migliori. Acuita dal fatto che ci troviamo a fronteggiare una non facile situazione. Si pensi - ha aggiunto il sindaco - che quotidianamente si recano in Comune decine di creditori e diversi professionisti che esibiscono laute parcelle per prestazioni che in alcuni casi risalgono anche a decine di anni addietro. Si pensi, inoltre, che siamo costretti a pagare rate di mutui per un importo che supera i 200mila annui, di cui 70mila assorbite per la chiusura delle controversie legate agli espropri Lombardo e Scalamogna. E, come se tutto ciò non bastasse, aggiungo che a dicembre arriverà la sentenza, un'altra sentenza, sempre inerente un esproprio, questa volta del terreno dove è ubicata la scuola elementare, e le notizie forniteci dal nostro avvocato non ci lasciano ben sperare. Dunque, è evidente che la situazione che abbiamo ereditato è pesantissima. C’è chi in questi giorni ci sta consigliando il dissesto. Forse è l’unica via di uscita, ma sarebbe una iattura per la nostra gente. Significherebbe l’aumento, fino al massimo consentito, dei tributi e delle tariffe per cinque anni. E in un periodo di crisi generale, non possiamo mettere le mani nella tasche dei nostri cittadini. Perciò, stiamo lavorando e lavoreremo con un unico obiettivo: evitare il dissesto. Ci siamo rivolti ai ministeri della Giustizia e delle Infrastrutture, ai quali abbiamo chiesto di assumersi i maggiori oneri derivanti dalla costruzione del Carcere anche nello spirito dell'articolo 19 della legge n. 119 del 1981, che prevedeva che i maggiori oneri potessero essere saldati attingendo ad un mutuo a totale carico dello Stato. In questa direzione, il deputato Laratta presenterà presto un’interrogazione, portando il nostro caso all’attenzione del Parlamento. Inoltre, siamo in trattativa con il creditore: se riuscissimo ad ottenere una dilazione, a conti fatti saremmo in grado di onorare il debito. E questa - ha aggiunto il sindaco rispondendo alla domanda del consigliere di opposizione Giamba - sarebbe la migliore condizione: ci permetterebbe da un lato di evitare il dissesto e dall’altro di affrontare l’onere senza neppure aumentare la pressione fiscale. Basterà razionalizzare la spesa, sulla falsariga di quello che abbiamo fatto finora, se è vero come è vero che ad oggi siamo riusciti a diminuire sensibilmente alcuni costi: penso, solo per fare qualche esempio, alla gestione e al trasporto dei rifiuti, al riscaldamento dello strutture pubbliche e alla manutenzione dei mezzi comunali». Infine, rispondendo ad una domanda dell’altro consigliere di opposizione Brogna, il primo cittadino ha chiosato così: «Lei mi chiede di chi sono le responsabilità? Leggendo le carte, emerge che il loro arbitrale ha addossato le responsabilità alle amministrazioni che si sono susseguite dal 1987 al 1994 e in parte anche ai progettisti e alla carenze progettuali. Aggiungo che reputo un errore il fatto che la precedente amministrazione non abbia nominato un arbitro, e quindi un difensore del Comune, decidendo di non giocarsi la partita, sebbene questo ultimo aspetto non rappresenti la prova che affrontando il giudizio in modo diverso il Comune ne sarebbe uscito indenne. Comunque, ribadisco che saranno gli organi proposti a stabilire chi sono i responsabili. Posso dirle che alla Procura della Corte dei conti è stato già trasmesso l’intero fascicolo».

Dopo la chiosa del sindaco, gli interventi del pubblico, tra cui quello dell’ingegnere Michele Gerace, assieme al collega Raffaele Schinella progettista e direttore dei lavori del Carcere, e dell’ex sindaco Rosario Pugliese.

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il ferro_di_calabriaMONGIANA - Domani, a partire dalle ore 18, presso la sede della Pro Loco di Mongiana, si terrà l'incontro - dibattito dal titolo: "Il Ferro di Calabria". Previsti i saluti dei componenti della commissione straordinaria del Comune (Maria Carmela Ippolito, Silvana Merenda e Gianfranco Ielo), del dottor Bruno Iorfida, dell'ing. Francesco De Nisi, presidente della Provincia e dell'ing. Vincenzo Crupi, presidente dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di Vibo Valentia. Presenterà il tutto l'ing. Domenico Sodaro, mentre l'apertura dei lavori è stata affidata alla dottoressa Maria Teresa Iannelli, direttore archeologo. Relazioneranno, invece, il prof. Francesco Cuteri, archeologo e direttore del museo territoriale della ceramica di Soriano Calabro, il prof. Danilo Franco e l'ing. Giuseppe Panucci. 

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Sabato, 14 Luglio 2012 16:15

Il Prisma/19. Pubblicità

mini IMG_0136_800Il Prisma (rubrica fotografica settimanale a cura di Filippo Rachiele).

La copertina della rubrica si intitola "Pianoforte".

"C'è a chi piace suonare, a chi cantare e a chi scrivere libri a me piace scattare foto..." 


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Riceviamo e pubblichiamo

Operazione verità sui lavori di completamento della Trasversale delle Serre. Lo hanno chiesto stamane in una partecipata conferenza stampa il  consigliere regionale Bruno Censore, il presidente della Comunità montana delle Serre, il Vicepresidente del Consiglio provinciale di Catanzaro, dodici sindaci ed amministratori dei Comuni di Fabrizia, Mongiana, Serra, Spadola, Brognaturo, Simbario, Vallelonga, Argusto, Gagliato, Vazzano, Pizzoni e Torre di Ruggiero.
“Questa volta, i soldi ci sono tutti – ha detto in apertura il consigliere Censore. Allora, perché i lavori di completamento di questa importante direttrice viaria vanno così a rilento? Quale arcano mistero impedisce che si arrivi alla conclusione di un’opera la cui realizzazione  è fattore di vero sviluppo per l’area centrale della Calabria che abbraccia lo Ionio al Tirreno? Perché su alcuni cantieri c’è il blocco dei lavori? Domande che l’assemblea dei Sindaci riunita oggi presso la sede della Comunità Montana delle Serre ha fatto proprie ed intende girare direttamente all’amministratore unico di Anas SpA,  Pietro Ciucci. Le preoccupazioni che hanno espresso i Sindaci sono profonde e tutte motivate. Da un lato si rincorrono i progetti di sviluppo locale – hanno ribadito i rappresentanti delle comunità locali - attraverso i quali si cerca di dare risposte allo spopolamento di intere aree urbane poste lungo le fasce interne della regione, dall’altro si impedisce che risorse economiche già individuate vengano messe a frutto per aprire nuovi possibili scenari in risposta alla crisi devastante che attraversano le popolazioni delle aree marginali della nostra regione.
Questa volta, i sindaci presenti all’incontro con i giornalisti non intendono demordere. All’unisono ed in modo trasversale agli schieramenti politici cui appartengono, hanno dimostrato di voler percorrere  vie diverse per coinvolgere quegli attori istituzionali che possono e devono intervenire in maniera celere sulla questione.
“Innanzitutto - ha detto ancora Censore – intendiamo avere documenti certi da parte di Ciucci sulle intenzioni dell’Anas. Le rassicurazioni verbali non bastano più. Le comunità locali attraversate dalla Trasversale attendono risposte concrete che si potranno avere solo con il completamento dell’opera.  Gli impegni della società stradale devono essere chiari e puntuali in quanto la delibera CIPE ha individuato i 212 milioni di euro necessari per il completamento della superstrada che è un’opera da cui dipende il destino delle popolazioni di questi comuni”.
Per i sindaci e gli amministratori presenti in conferenza stampa la misura è ormai colma. La linea che è venuta fuori va nella direzione di un coinvolgimento attivo anche della Regione Calabria e del ministero per le Infrastrutture ai quali il coordinamento dei sindaci manderà presto un documento  con la richiesta di un impegno che non è più derogabile.

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bruno-censore-150x150Riceviamo e pubblichiamo

“Perché i lavori della Trasversale delle Serre vanno a rilento? Quali sono gli ostacoli che impediscono la consegna degli appalti dei nuovi tratti ed il completamento dei lavori?” Questi ed altri interrogativi faranno da sfondo alla conferenza stampa che il Consigliere regionale Bruno Censore (foto) ha indetto per mercoledì 13 giugno 2012, a partire dalle ore 10.30, presso la sala conferenze della Comunità Montana delle Serre. “Quella della Trasversale delle Serre sembra essere una storia infinita – ha detto Censore. Più volte presentata dai vertici dell’Anas come un’opera quasi compiuta,  in realtà è ancora un cantiere aperto, nonostante la mia personale attenzione ed  il pressing dei sindaci e delle popolazioni  locali. Il mio timore è che questa strada diventi l’emblema dell’abbandono in cui viene lasciato il nostro territorio. Per queste ragioni, ho coinvolto in questo incontro con la stampa i sindaci e gli amministratori dei comuni  ricadenti lungo questa direttrice viaria affinché si ridesti l’attenzione dell’Anas SpA che nei confronti del nostro comprensorio deve mantenere fede ad un impegno assunto”. Alla conferenza stampa prenderanno parte il Presidente della Comunità Montana delle Serre, il Vice presidente del consiglio Provinciale di Catanzaro, i sindaci dei comuni di Serra San Bruno, Mongiana, Fabrizia, Brognaturo, Spadola, Simbario, Cardinale, Torre di Ruggiero, Pizzoni, Vazzano, San Nicola da Crissa e Vallelonga.

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mini tettoia cadente ospedaleSERRA SAN BRUNO – Una tettoia verosimilmente in alluminio, che si trova sulla parte dell’edificio ospedaliero che ospita la Radiologia, stava per crollare a causa del peso della neve che le abbondanti precipitazioni di queste ultime ore hanno ammassato sulla sua superficie, ormai irrimediabilmente inclinata. Sul posto il sindaco Bruno Rosi, in prima linea durante l’emergenza neve, che ha coordinato le operazioni di messa in sicurezza della tettoia e dell’area sottostante effettuate dagli operai comunali. "Non c’è nessun dirigente che possa coordinare i lavori per evitare il crollo della tettoia, lavori che – ha ribadito il primo cittadino – stiamo eseguendo noi volontariamente con operai e mezzi comunali". Il sindaco ha espresso rammarico nel constatare come nessun dirigente dell’Asp sarebbe stato presente durante l’emergenza neve e come il nosocomio cittadino sia stato abbandonato ad un destino ancora da scrivere ma del quale ormai stanno scorrendo i titoli di coda. Sul luogo anche i Vigili del Fuoco di Serra San Bruno intervenuti per evitare il crollo della tettoia. 

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mini chiesa_assunta_terravecchiaSERRA SAN BRUNO – Ennesima fumata nera per la confraternita di Maria Assunta in cielo di Terravecchia, che non è riuscita, neppure nella seduta di domenica scorsa, ad eleggere il nuovo seggio priorale che avrebbe dovuto guidarla nel biennio 2012-2013. La nuova fumata nera fa seguito al nulla di fatto dello scorso 26 dicembre, quando, i confratelli, non vollero accordare la loro fiducia a nessuno dei nove nominativi proposti dal seggio priorale uscente. A distanza di un mese e mezzo, quindi, anche con i nuovi “candidati”, si è riproposta un’insolita situazione di stallo dettata da divisioni che non accennano a ricomporsi. Una cesura profonda, che vede contrapposte le diverse fazioni in campo, contro la quale si è ripetutamente espresso don Biagio Cutullè, mandato dal vescovo a presiedere i lavori di domenica. Più volte, infatti, il sacerdote ha invitato i confratelli “a lasciare da parte le divisioni ed a pensare solamente al bene della confraternita”. Un appello che, con tutta evidenza, non è riuscito a scalfire le resistenza dei gruppi, intenzionati a fronteggiarsi con un spirito che nulla ha a che vedere con la vocazione conciliante del cristianesimo. Piuttosto, in alcuni frangenti, il clima di tensione e l’agitazione presenti tra i banchi sono stati tali da configurare una vera e propria battaglia politica. Bocciate, quindi, le nuove terne di nomi, il pallino dovrebbe passare nuovamente al vescovo ed al padre spirituale che dovrebbero esautorare il seggio uscente dall’indicazione dei successori. A rigore di statuto, infatti, i nuovi “candidati” dovrebbero essere indicati dal confratello anziano, dopodiché l’assemblea dovrebbe essere nuovamente riconvocata per eleggere il nuovo seggio. Secondo taluni, però, potrebbe anche prendere piede l’ipotesi di un commissariamento da parte della Curia che in tal caso potrebbe, su indicazione del padre spirituale, designare il nuovo seggio senza alcuna votazione. Il rinnovo delle cariche tradizionalmente avviene, con cadenza biennale, nel giorno di Santo Stefano, quando, i componenti del seggio uscente indicano i nominativi dei fedeli candidati alla successione. Ricevuto il benestare dal padre spirituale e dall’ordinario diocesano, vengono stilate tre “terne” da sottoporre all’assemblea, per il voto. I lavori presieduti da un sacerdote nominato dal vescovo si svolgono, spesso, in un clima caotico in cui, non di rado, si scontrano vere e propri fazioni che cercano di “piazzare” il loro candidato. Un momento di partecipazione, quindi, non molto dissimile da una competizione elettorale vera e propria. Una competizione che, nel caso della confraternita dell’Assunta, si è trasformata in una vera e propria tenzone di tutti contro tutti.

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mini centro_polif._1SERRA SAN BRUNO - Con la delibera n.87 del 29 novembre scorso la giunta Rosi ha dato il via libera al progetto riguardante “Lavori di ristrutturazione, adeguamento e completamento di un complesso edilizio da destinare a Centro Accoglienza Pellegrini”, relativo al centro polifunzionale che avrebbe dovuto essere adibito a centro anziani e che non ha mai visto la luce. Il progetto del comune, per un totale complessivo di 2 milioni di euro, dovrebbe essere finanziato con i fondi PISL-POR Calabria FESR 2007/2013, qualora il comune di Serra San Bruno dovesse vincere la concorrenza. Vale la pena ricordare, attraverso il reportage che proponiamo, in che condizioni si trova il centro polifunzionale, anche per riflettere sull'inutilità dei tanti progetti portati avanti negli anni (e mai completati)

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mini terremoto l aquila prefetturaQuattro arresti, questa mattina all'alba, nei confronti di altrettante persone legate al mondo dell'imprenditoria aquilana, accusate di aver operato a vantaggio della cosca reggina Caridi-Zincati-Borghetto, inserita secondo gli inquirenti nel locale di 'ndrangheta dei Libri. L'operazione, denominata "Lypas" (dal nome di una delle aziende coinvolte), vede impegnati gli uomini della Sezione criminalità organizzata della Questura aquilana e i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria-Gico del capoluogo abbruzzese, che hanno eseguito i provvedimenti di custodia cautelare in carcere, su richiesta della Procura della Repubblica-Direzione distrettuale antimafia, emessi dal Gip Marco Billi nei confronti di B.S., 34 anni di L'Aquila; V.A. di 45 anni, V.M. di 38 anni e I.F. di 58 anni, tutti di Reggio Calabria, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica Alfredo Rossigni e dal sostituto procuratore Fabio Picuti, sono durate circa due anni e hanno evidenziato il forte interessamento degli esponenti della cosca reggina ai lavori di ricostruzione degli immobili da parte dei privati, nel cui ambito non e' prevista alcuna procedura a evidenza pubblica nè alcuna certificazione antimafia per l'impresa individuata per l'esecuzione dei lavori.

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